Willem Jacobus Eijk

cardinale e arcivescovo cattolico olandese (1953-)
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Willem Jacobus Eijk, noto come Wim (Duivendrecht, 22 giugno 1953), è un cardinale e arcivescovo cattolico olandese, dal 2007 arcivescovo metropolita di Utrecht.

Willem Jacobus Eijk
cardinale di Santa Romana Chiesa
Il cardinale Eijk nel 2020.
Noli recusare laborem
 
TitoloCardinale presbitero di San Callisto
Incarichi attualiArcivescovo metropolita di Utrecht (dal 2007)
Incarichi ricoperti
 
Nascita22 giugno 1953 (72 anni) a Duivendrecht
Ordinazione sacerdotale1º giugno 1985 dal vescovo Joannes Baptist Matthijs Gijsen
Nomina a vescovo17 luglio 1999 da papa Giovanni Paolo II
Consacrazione a vescovo6 novembre 1999 dal cardinale Adrianus Johannes Simonis
Elevazione ad arcivescovo11 dicembre 2007 da papa Benedetto XVI
Creazione a cardinale18 febbraio 2012 da papa Benedetto XVI

Biografia

Formazione e carriera accademica

Nato in un comune dell'Olanda Settentrionale, nel 1978 si laureò in medicina e chirurgia presso l'Università di Amsterdam. Dal 1979 intraprese gli studi di Bioetica medica presso l'Università di Leida e nel 1980 entrò nel seminario di Rolduc, a Kerkrade. Fu ordinato presbitero il 1º giugno 1985 dall'allora vescovo di Roermond, Joannes Baptist Matthijs Gijsen, e venne incardinato nella locale diocesi per la quale fu nominato viceparroco di Sant'Antonio di Padova nella municipalità di Venlo.

Nel 1987 conseguì il dottorato di ricerca in bioetica medica, con una tesi sull'eutanasia. In seguito, nel 1990, ottenne anche il dottorato di ricerca in filosofia presso la Pontificia Università San Tommaso d'Aquino a Roma,[1] con una tesi in tema di ingegneria genetica.[2] Poco dopo Eijk cominciò ad insegnare teologia morale al seminario di Rolduc. Nel 1996, con la chiusura per motivi finanziari del Pontificio Istituto per il Matrimonio e la Famiglia di Kerkrade, si trasferì a Lugano, in Svizzera, per insegnare presso la facoltà teologica della locale Università della Svizzera Italiana. Dal 1997 al 2002 fu componente della Commissione teologica internazionale.

Vescovo di Groninga

Il 17 luglio 1999 papa Giovanni Paolo II lo nominò vescovo di Groninga, successore del vescovo Johann Bernard Wilhelm Maria Möller. Ricevette la consacrazione episcopale il successivo 6 novembre per l'imposizione delle mani del cardinale Adrianus Johannes Simonis. Scelse il motto episcopale Noli recusare laborem, tratto dalle ultime parole di Martino di Tours. Nel 2001 Eijk fu colpito da emorragia cerebrale e per qualche tempo dovette cedere le sue funzioni al vicario generale, ma pochi mesi dopo le riassunse, essendosi pienamente rimesso. Come vescovo di Groninga, rispetto alla prassi della Chiesa cattolica olandese degli anni sessanta e settanta, ridimensionò il ruolo dei laici nella liturgia.[3]

Il 4 agosto 2004 Giovanni Paolo II lo nominò membro della Pontificia Accademia per la Vita.

Arcivescovo di Utrecht e cardinale

L'11 dicembre 2007 papa Benedetto XVI lo ha elevato arcivescovo di Utrecht, 70º successore di San Villibrordo[1] Il 26 gennaio 2008 ha preso possesso dell'arcidiocesi, facendo ingresso nella cattedrale metropolitana di Santa Caterina. Durante il mandato episcopale, per fronteggiare la crescente secolarizzazione e il calo di disponibilità finanziarie ha condotto una severa ristrutturazione della diocesi portando il numero di parrocchie da 326 a 46.

A maggio 2008 è stato nominato dal pontefice membro della Congregazione per il Clero e nel 2011 è stato eletto presidente della Conferenza episcopale dei Paesi Bassi.

Nel concistoro del 18 febbraio 2012 papa Benedetto XVI lo ha creato cardinale presbitero del titolo di San Callisto. Il 21 aprile successivo è stato nominato membro della Congregazione per l'educazione cattolica. Dopo le dimissioni di Benedetto XVI ha partecipato al conclave del 2013 che ha portato all'elezione di papa Francesco. Quest'ultimo lo ha poi nominato membro del Pontificio consiglio per i laici il 6 febbraio 2014.

Ad ottobre 2015 ha rappresentato la Chiesa olandese al Sinodo sulla famiglia.

Prese di posizione

Durante il mandato episcopale promosse una maggiore apertura delle chiese, a partire dalla cattedrale di San Giuseppe che da essere un luogo di culto accessibile solo nei fine settimana divenne una comunità vivace e aperta tutti i giorni. L'iniziativa poi venne replicata in tutto il Paese.[3]

Sul piano morale, Eijk ha mantenuto una posizione allineata all'insegnamento della Chiesa Cattolica, in particolare riguardo a temi come aborto ed omosessualità.[4]

Dopo la pubblicazione dell'esortazione apostolica Amoris laetitia di papa Francesco, ha espresso preoccupazione per alcune interpretazioni del testo. Ha sottolineato l'importanza di ribadire in modo chiaro l'indissolubilità del matrimonio e di fornire orientamenti certi sull'accesso all'Eucarestia per i cattolici risposati.[5] [6]

Nel 2018 ha manifestato riserve sulla decisione del papa di non intervenire direttamente in merito alla proposta della Conferenza episcopale tedesca di consentire in alcuni casi l'accesso dei protestanti all'Eucarestia, ritenendo necessaria una maggiore chiarezza dottrinale.

Nel 2022 ha auspicato che il pontefice affrontasse con un documento ufficiale la questione della teoria del gender, vista come una sfida significativa alla visione cristiana dell’uomo e della creazione.[7] Papa Francesco avrebbe trattato l'argomento nella Dichiarazione "Dignitas Infinita" del 2024.

Nello stesso anno ha pubblicato Sull’amore, un saggio dedicato alla dottrina cattolica sul matrimonio e la morale sessuale, in cui riafferma la centralità del vincolo matrimoniale e dell’apertura alla vita nella dimensione dell’intimità coniugale, sviluppando argomentazioni in linea con la tradizione della Chiesa.[8]

Araldica

Genealogia episcopale e successione apostolica

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Opere

  • Willem Jacobus Eijk e Andrea Galli, Dio vive in Olanda, Ares, 2020, ISBN 9788881559992.
  • Willem Jacobus Eijk, Sull'amore. Matrimonio ed etica sessuale [De band van de liefde. Katholieke huwelijksmoraal en seksuele ethiek], Cantagalli, 2024 [2022], ISBN 9791259623973.

Note

  1. ^ a b Rinunce e nomine. Nomina dell'Arcivescovo Metropolita di Utrecht (Paesi Bassi), su press.vatican.va, 11 dicembre 2007. URL consultato il 26 giugno 2023.
  2. ^ (NL) Biografie aartsbisschop Wim Eijk, su Katholiek Nederland (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2011).
  3. ^ a b (NL) Opvolger Simonis bekend: Wie is bisschop Eijk?, su rtvutrecht.nl, 11 dicembre 2007. URL consultato il 26 giugno 2023.
  4. ^ (NL) Wim Eijk aartsbisschop van Utrecht, su nu.nl. URL consultato il 5 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2007).
  5. ^ Aldo Maria Valli, Cardinali, vescovi e “Amoris laetitia”. Qualche conteggio, su aldomariavalli.it, 10 giugno 2017. URL consultato il 26 giugno 2023.
  6. ^ Inés San Martín, Once again, bishops around the world differ on 'Amoris', 1º febbraio 2018. URL consultato il 23 febbraio 2025 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2018).
  7. ^ (EN) Dutch cardinal asks pope for gender encyclical on gender theory [collegamento interrotto], su cruxnow.com, 15 novembre 2022.
  8. ^ (NL) Gerard Driehuis, Kardinaal Eijk weet verrassend veel van geslachtsdelen], Welingelichte kringen, in Welingelichte Kringen, 22 ottobre 2022. URL consultato il 23 febbraio 2023.

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Collegamenti esterni

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