Sticker art

Versione del 10 mar 2025 alle 14:19 di Egidio24 (discussione | contributi) (v2.05 - Fixed using WP:WPCleaner (Collegamenti esterni senza descrizione))
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)

La sticker art, (dall'inglese sticker, adesivo e art, arte) è una forma di street art in cui il messaggio o l'immagine sono veicolati da un adesivo.[1]

Sticker by 64Crew in Berlin
Sticker Art in Hong Kong by Atomiko Merioone Space Invader

Il primo esempio generalmente riconosciuto di sticker art è l'adesivo Andre the Giant has a posse di Shepard Fairey, poi iterato in Obey Giant, del 1989[2]; per l'Italia, il primo esempio riconosciuto sono I Sauri, comparsi dal 1993-1994[3][4][5].
Concetto differente, perché nato in seno ai circuiti artistici e non come street art, ma parzialmente ascrivibile alla sticker art sono gli adesivi di Piermario Ciani (1991), che venivano distribuiti ai colleghi con "l'invito a integrarli nelle proprie opere"[6].

È consueto trovare esempi di sticker art in grandi centri urbani in posti molto trafficati[7], ma ormai la diffusione è endemica, anche nei piccoli centri[8].

Un altro uso degli sticker nell'ambito della street art, diffusosi successivamente agli sticker figurativi[5] è quello di contenere la firma dell'artista (tag), in alternativa alla firma con spray o pennarello. Questi adesivi sono spesso caratterizzati da un colore di sfondo uniforme e dalla firma scritta a mano con pennarello.

Gli adesivi possono essere realizzati in serie oppure a mano[9], e in alcuni casi contenere messaggi politici o sociali, con l'intento di arrivare al maggior pubblico possibile grazie al tappezzamento di vaste zone urbane, promuovendo così una maggiore sensibilizzazione verso un problema.

Note

Voci correlate

Altri progetti

  Portale Writing: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di writing