Stalag 17

film del 1953 diretto da Billy Wilder

Stalag 17[1] è un film di guerra statunitense del 1953 diretto da Billy Wilder. In Italia il film è presente anche col titolo Stalag 17 - L'inferno dei vivi. Racconta la storia di un gruppo di aviatori americani confinati con 40.000 prigionieri in un campo di prigionia tedesco della Seconda Guerra Mondiale, "da qualche parte sul Danubio". Il loro complesso ospita 630 sergenti che rappresentano diversi ruoli di equipaggio, ma il film si concentra su una baracca in particolare, la numero 17 appunto, dove gli uomini iniziano a sospettare che uno di loro sia un informatore. Il film fu diretto e prodotto da Wilder, che con Edwin Blum adattò la sceneggiatura dell'omonima opera teatrale di Broadway. L'opera teatrale fu scritta da Donald Bevan ed Edmund Trzcinski sulla base delle loro esperienze come prigionieri nello Stalag 17B in Austria.

Stalag 17
Sefton (William Holden) in una scena del film
Titolo originaleStalag 17
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1953
Durata120 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,37:1
Generecommedia, guerra, drammatico
RegiaBilly Wilder
Soggettodall'opera teatrale di Donald Bevan e Edmund Trzcinski
SceneggiaturaBilly Wilder, Edwin Blum
ProduttoreBilly Wilder
Casa di produzioneParamount Pictures
Distribuzione in italianoParamount
FotografiaErnest Laszlo
MontaggioGeorge Tomasini
Effetti specialiGordon Jennings
MusicheLeonid Raab, Franz Waxman
ScenografiaFranz Bachelin, Hal Pereira, Sam Comer, Ray Moyer
CostumiJ. Allen Slone
TruccoWally Westmore
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Il film è interpretato da William Holden, in un'interpretazione premiata con l'Oscar, insieme a Don Taylor, Robert Strauss, Harvey Lembeck, Peter Graves, Neville Brand, Richard Erdman, Sig Ruman e Otto Preminger. Strauss e Lembeck erano già apparsi nella produzione originale di Broadway.

Trama

In un campo di prigionieri di guerra tedesco chiamato Stalag 17, uno dei suoi complessi ospita 630 aviatori americani (tutti sergenti) ed è supervisionato dal direttore del campo Oberst von Scherbach.

Nel dicembre del 1944, gli uomini della Caserma 4, guidati dal capo della caserma designato "Hoffy" Hoffman e dall'ufficiale di sicurezza Frank Price, organizzano la fuga dei commilitoni Manfredi e Johnson. I due vengono uccisi a colpi d'arma da fuoco nel tentativo e gli uomini credono di essere stati traditi da un informatore. I sospetti ricadono su J.J. Sefton (nel doppiaggio italiano John J.), un cinico intraprendente traffichino che baratta apertamente con le guardie tedesche vari beni di lusso. Crea anche imprese redditizie che distraggono dalla monotona della vita del campo: dall'organizzazione di corse di topi per il gioco d'azzardo, a una distilleria improvvisata per la produzione di alcolici, a un telescopio improvvisato per spiare le donne russe da un complesso vicino. Clarence Harvey Cook, detto "Cookie" (nel doppiaggio italiano invece "Jackie"), che narra la storia, è l'ingenuo e leale aiutante di Sefton.

Gli uomini della Caserma 4 fanno del loro meglio per mantenere la calma, il che include sopportare le buffonate dei pagliacci della caserma "Animal" Kuzawa e Harry Shapiro e ascoltare le notizie di guerra su una radio di contrabbando. La gioviale guardia tedesca, il Feldwebel Schulz, recupera segretamente messaggi nascosti tramite un'abile sistema: una regina nera vuota sulla scacchiera, nella quale è inserito il messaggio scritto su un foglietto di carta, e il filo raddrizzato, intrecciato ad anello, di una lampadina penzolante, che funge da segnale tra lui e l'informatore. Poco prima di Natale, il tenente Dunbar, recentemente catturato, viene assegnato alla Caserma 4 in attesa di essere inviato in un campo ufficiali. Il sergente Bagradian, che accompagna Dunbar, rivela che Dunbar ha piazzato una bomba a orologeria durante il trasporto in una stazione ferroviaria e ha fatto esplodere un treno di munizioni. Sefton riconosce Dunbar, ricco di famiglia. Ma una serie di battute sarcastiche di Sefton sul rampollo crea subito tensione tra loro.

Schulz annuncia l'arrivo di un ispettore della Convenzione di Ginevra e Sefton corrompe le guardie per farsi lasciare trascorrere la giornata con le donne russe. La radio viene poi confiscata da Schulz. Concludendo che Sefton sia stato ricompensato per aver rivelato la presenza della radio, gli uomini lo affrontano al suo ritorno, ma Sefton nega recisamente di esserne responsabile. Von Scherbach fa prelevare Dunbar per interrogarlo come sabotatore; gli uomini incolpano nuovamente Sefton e lo picchiano brutalmente.

Il giorno dopo, l'ispettore da Ginevra arriva con i pacchi della Croce Rossa, tra cui 2.000 palline da ping-pong, che i prigionieri usano per creare bombe fumogene. L'ispettore viene quindi informato dell'allontanamento di Dunbar e avverte von Scherbach che Dunbar non può essere condannato senza prove, prospettandogli la pena futuri processi per crimini di guerra. Von Scherbach consegna a Schulz una regina nera da consegnare all'informatore. Durante i festeggiamenti della vigilia di Natale, Price cambia furtivamente la regina nera, legge il messaggio nascosto e poi ripristina il segnale. Sefton, riprendendosi dal pestaggio e rimasto disteso nel buio nel proprio letto, nota il segnale e si insospettisce. Price convince Bagradian a rivelare come hanno costruito la bomba a orologeria di Dunbar: una sigaretta accesa infilata in una scatola di fiammiferi. Quella notte, una sirena antiaerea costringe gli uomini a evacuare. Sefton si nasconde nell'ombra e vede Price parlare in tedesco con Schulz e mostrare il sistema di accendere fiammiferi come prova contro Dunbar.

Il giorno di Natale, le SS arrivano per portare Dunbar a Berlino. Mentre Hoffy fa sorvegliare Sefton, che gli altri credono ancora essere l'informatore, da Price, si pianifica di radunare gli uomini per salvare Dunbar. Una rivolta e l'esplosione di una bomba fumogena distraggono le guardie e Dunbar si trova costretto a nascondersi nella torre idrica di una latrina fino al calar della notte. Dopo che von Scherbach minaccia di radere al suolo il campo se Dunbar non viene trovato, gli uomini della Caserma 4 decidono che uno di loro deve aiutare Dunbar a fuggire. Price si offre volontario, ma Sefton lo smaschera, accusandolo finalmente di essere la spia tedesca. Sefton interroga Price e rivela a tutti il sistema di messaggistica che ha usato; gli uomini, prima increduli, vengono convinti quando Price afferma erroneamente che l'attacco giapponese a Pearl Harbor è avvenuto alle 7 di sera (ora di Berlino). Egli cerca di gridare e fuggire, ma viene subito fermato e silenziato dai prigionieri.

Prospettandosi una generosa ricompensa, pagata dalla famiglia dell'ufficiale, Sefton decide di salvare Dunbar. Recupera il tenente e i due scappano tagliando il filo spinato, mentre i prigionieri, per distrarre i tedeschi, buttano Price fuori dalla baracca con delle lattine legate alla gamba per fare rumore. Price attira l'attenzione di ogni torre di guardia e viene ucciso a colpi d'arma da fuoco; Sefton e Dunbar fuggono nel caos. I prigionieri tornano alle loro cuccette e Cookie fischia il ritornello musicale "Quando Johnny torna a casa marciando".

Produzione

Il film fu adattato da Wilder ed Edwin Blum dalla commedia di Donald Bevan ed Edmund Trzcinski, rappresentata a Broadway. La trama è basata sull'esperienza di Bevan e Trzcinski come prigionieri di guerra nello Stalag 17B in Austria. Trzcinski stesso compare nel film nella parte di un prigioniero.

La commedia fu diretta da José Ferrer e vide il debutto a Broadway di John Ericson, nella parte di Sefton. La piece fu presentata prima al Edwin Burke Memorial Theater di The Lambs, un club teatrale, l'11 marzo 1951, quindi iniziò le sue rappresentazioni a Broadway nel maggio 1951 e continuò per 472 repliche. Il personaggio di Sefton fu abbozzato su Joe Palazzo, un compagno di prigionia di Trzcinski. La trama fu riscritta ampiamente da Wilder e da Blum.

Colonna sonora

Distribuzione

Critica

Riconoscimenti

Note

  1. ^ Nulla osta dell'edizione italiana (PDF), su italiataglia.it.

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