Groypers

movimento dell'estrema destra statunitense
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I Groypers, talvolta chiamati Groyper Army, sono un gruppo di attivisti alt-right, nazionalisti bianchi e nazionalisti cristiani guidati da Nick Fuentes.

I membri del gruppo hanno tentato di introdurre la politica alt-right nel conservatorismo mainstream degli Stati Uniti e hanno partecipato all'attacco al Campidoglio del 6 gennaio 2021 e alle proteste che lo hanno preceduto. Hanno preso di mira altri gruppi e individui conservatori, ritenuti da loro troppo moderati e insufficientemente nazionalisti. Il movimento Groyper è stato descritto come nazionalista bianco, omofobo, nativista, fascista, sessista, antisemita e come un tentativo di rilanciare il movimento alt-right in declino.[1]

I Groypers sono un gruppo vagamente definito di seguaci e sostenitori di Fuentes. Dopo di lui, non esiste una chiara seconda figura nella gerarchia del movimento. Il nome deriva da un anfibio da cartone chiamato “Groyper”, una variante del meme di Internet Pepe the Frog. Nel febbraio 2021 il movimento si è diviso tra Fuentes e Patrick Casey a causa dei timori di infiltrazioni da parte di informatori federali e di episodi di doxing durante l'America First Political Action Conference del 2021, organizzata da Fuentes. Jaden McNeil di America First Students sostenne la conferenza di Fuentes e accusò Casey di slealtà nei confronti di Fuentes. Nel maggio 2022, McNeil prese le distanze da Fuentes in seguito a uno “scontro interpersonale di ego”, dopo contrasti legati al suo ex incarico di tesoriere della America First Foundation di Fuentes.

Ideologia

Sebbene i Groypers si presentino come difensori del “conservatorismo cristiano”, dei “valori tradizionali” e del “nazionalismo americano”, la loro ideologia si discosta nettamente dai principi del conservatorismo tradizionale. Invece di conservare le istituzioni ereditate o praticare prudenza e riforme graduali, essi promuovono una politica razzializzata che fa leva sulla xenofobia e sul risentimento. Rifiutano le organizzazioni conservatrici più mainstream, considerate da loro non abbastanza nazionaliste e insufficientemente a favore dei bianchi, e adottano tattiche di entryism e radicalizzazione, come l'introduzione graduale dei propri obiettivi a idee sempre più estreme. I Groypers sono ampiamente riconosciuti come un movimento nazionalista bianco, antisemita e omofobo.[2][3]

Fuentes ha affermato di essere stato “oppresso” dagli “ebrei” e ha attribuito alla comunità ebraica la responsabilità dell'antisemitismo, sostenendo che le questioni “tendono ad andare da zero a sessanta” e che “la ragione è loro”. Ha dichiarato inoltre che le cose sarebbero diventate “molto più brutte” per la comunità se non avessero iniziato a sostenere “persone come noi”. Secondo l'Anti-Defamation League, i Groypers incolpano sia il movimento conservatore mainstream sia la sinistra politica per ciò che considerano la “distruzione dell'America bianca”. Si oppongono all'immigrazione e al globalismo. Sostengono i “valori tradizionali” e il cristianesimo e si oppongono al femminismo e ai diritti LGBTQ.[1]

A proposito del rapporto tra i Groypers e il Partito Repubblicano, Fuentes ha dichiarato: “Siamo la frangia di destra del Partito Repubblicano”. Ha riassunto le proprie ambizioni politiche affermando: “Dobbiamo stare a destra, trascinando i repubblicani moderati a calci e urla verso il futuro. Verso un partito veramente reazionario”. Nel 2022, Fuentes ha invocato una “rivolta bianca” per riportare Donald Trump al potere e “non lasciarlo mai più”, chiedendo che negli Stati Uniti si smettessero di tenere elezioni e si abolisse il Congresso.

Background

I Groypers prendono il nome da un anfibio da cartone animato chiamato “Groyper”, una variante del meme di Internet Pepe the Frog. Groyper è raffigurato come una creatura verde e panciuta simile a una rana, spesso rappresentata seduta con il mento poggiato sulle mani intrecciate. Vi sono alcune divergenze sui dettagli: secondo alcuni, il Groyper sarebbe una rappresentazione di Pepe, per altri un personaggio distinto ma della stessa specie, o addirittura un rospo. Il meme di Groyper fu utilizzato già nel 2015 e divenne popolare nel 2017.

Nel 2018, un gruppo di informatici che studiava il linguaggio d'odio su Twitter osservò che l'immagine di Groyper veniva usata di frequente come avatar da account identificati come “ostili” all'interno del loro dataset. I ricercatori notarono che i profili tendevano a essere anonimi e che twittavano principalmente su politica, razza e religione. Scoprirono inoltre che non si trattava di “lupi solitari”, ma che potevano essere identificati come una comunità con un'elevata centralità di rete. Nello stesso anno, Right Wing Watch riportò che Shiva Ayyadurai, candidato alle elezioni congressuali del Massachusetts, aveva creato una spilla per la campagna elettorale con una variazione dell'immagine di Groyper, descritta da RWW come un tentativo di attrarre gli attivisti di estrema destra attivi su 4chan, Gab e Twitter, che avevano adottato il meme.

Nick Fuentes nel 2022

I seguaci di Fuentes cominciarono a essere conosciuti come Groypers a partire dal 2019. Talvolta vengono anche chiamati “Nickers”. Nel settembre 2019, Ashley St. Clair, “brand ambassador” del gruppo studentesco conservatore Turning Point USA, fu fotografata a un evento insieme a diverse figure presumibilmente legate al nazionalismo bianco e all'alt-right, tra cui Fuentes, Jacob Wohl e Anthime Gionet, meglio conosciuto come Baked Alaska. Dopo che Right Wing Watch portò alla luce le fotografie, Turning Point USA dichiarò di aver interrotto i rapporti con St. Clair e condannò il nazionalismo bianco come “ripugnante e antiamericano”.

Al congresso Politicon del 2019, Fuentes tentò di partecipare a vari eventi organizzati da Turning Point, compresa la fila per scattarsi foto con il fondatore Charlie Kirk e il dibattito tra Kirk e Kyle Kulinski di The Young Turks. Gli addetti alla sicurezza gli impedirono ripetutamente di avvicinarsi a Kirk, e Fuentes lo accusò di volerlo escludere per evitare un confronto, poiché era diventato sempre più critico nei confronti delle posizioni di Kirk, considerate da lui troppo deboli.

Groyper War

Nell'autunno del 2019, Charlie Kirk avviò un tour universitario con Turning Point USA intitolato Culture War, con la partecipazione di ospiti come Rand Paul, Donald Trump Jr., Kimberly Guilfoyle, Lara Trump e Dan Crenshaw. In risposta al licenziamento di Ashley St. Clair e all'incidente avvenuto a Politicon, Nick Fuentes iniziò a organizzare una campagna sui social media invitando i propri seguaci a recarsi agli eventi di Kirk e a porre domande provocatorie e controverse sulle sue posizioni in merito a immigrazione, Israele e diritti LGBT, per smascherarlo come un “falso conservatore”. Durante un evento Culture War ospitato dalla Ohio State University il 29 ottobre, 11 delle 14 domande furono poste da Groypers. Tra queste vi era: “Puoi dimostrare che i nostri ideali europei bianchi saranno mantenuti se il paese non sarà più composto da discendenti bianchi europei?” A Rob Smith, co-conduttore di Kirk, veterano nero e gay della guerra in Iraq, venne chiesto: “In che modo il sesso anale ci aiuta a vincere la guerra culturale?” La campagna social di Fuentes contro Kirk divenne nota come le Groyper Wars. Kirk, Smith e altri membri di Turning Point USA, tra cui Benny Johnson, cominciarono a definire i Groypers dei suprematisti bianchi e antisemiti.

Un altro evento di Turning Point USA preso di mira dai Groypers fu quello promozionale del libro Triggered di Donald Trump Jr., con la presenza di Trump, Kirk e Guilfoyle, all'Università della California, Los Angeles, nel novembre 2019. Prevedendo ulteriori domande da parte dei seguaci di Fuentes, venne annunciata la cancellazione della sessione di Q&A, decisione che provocò fischi e contestazioni da parte del pubblico, composto in gran parte da sostenitori di Trump. Le interruzioni costrinsero gli organizzatori a chiudere l'evento, originariamente previsto per due ore, dopo appena 30 minuti.

Gli obiettivi delle contestazioni dei Groypers si estesero rapidamente oltre Kirk e Turning Point USA, andando a colpire altri gruppi e personalità conservatrici mainstream, che chiamano collettivamente “Conservative Inc.”. Tra questi, la Young America's Foundation e la sua sezione studentesca Young Americans for Freedom, con oratori come Ben Shapiro e Matt Walsh di The Daily Wire e Jonah Goldberg di The Dispatch. Le domande dei Groypers si concentrano spesso sulle relazioni tra Stati Uniti e Israele, la politica migratoria, l'affirmative action e i conservatori LGBTQ. Usano regolarmente dog-whistles antisemiti, comprese domande sull'incidente della USS Liberty e riferimenti alla teoria del complotto dei “dancing Israelis”, che ipotizza un coinvolgimento israeliano negli attentati dell'11 settembre.

Groyper War 2

Nell'agosto 2024, Fuentes avviò una “guerra digitale” contro la campagna presidenziale di Donald Trump, che ribattezzò Groyper War 2, facendo riferimento alle attività dei suoi seguaci nel 2019. In risposta ai deludenti sondaggi di Trump, Fuentes invitò i suoi sostenitori a “portare energia con meme, montaggi, risposte e trolling”, con l'obiettivo di fare pressione sulla campagna di Trump affinché adottasse posizioni ancora più radicali in materia di razza e immigrazione, oltre a sollecitare il licenziamento dei consiglieri di Trump Chris LaCivita e Susie Wiles. Oltre a indirizzare i suoi seguaci a far circolare le richieste su X (ex Twitter) e su Truth Social, Fuentes minacciò di “intensificare la pressione nel mondo reale”, esortando i suoi a trattenere i voti e a protestare nei comizi di Trump negli stati in bilico.

Poco dopo l'inizio di questa campagna, Fuentes si prese il merito della riassunzione di Corey Lewandowski come consigliere senior della campagna di Trump. Una fonte anonima citata dal Washington Post dichiarò che Fuentes stava rendendo “molto più difficile per Trump” modificare la sua campagna “se sembra che stia rispondendo ai Groypers”.

Un ricercatore senior dell'Institute for Strategic Dialogue ipotizzò che i tentativi “grossolani” di Fuentes di manipolare le piattaforme potessero servire da modello per attori più sofisticati, come stati ostili, per impegnarsi in interferenze elettorali straniere, a causa della mancanza di azioni di contrasto da parte di Twitter e Truth Social nei confronti della breve campagna di influenza di Fuentes.

Altre attività

Nel dicembre 2019, Fuentes organizzò il Groyper Leadership Summit in Florida. Un piccolo gruppo partecipò di persona, mentre altri si collegarono tramite livestream. L'evento si tenne nello stesso periodo e nella stessa città del Student Action Summit (SAS) di Turning Point USA; i Groypers discussero con i partecipanti al SAS fuori dalla sede, e Fuentes, Patrick Casey e alcuni Groypers vennero allontanati dopo aver tentato di entrare. Al Groyper Leadership Summit, Fuentes, Casey e l'ex collaboratore di InfoWars Jake Lloyd parlarono della strategia e dell'ideologia dei Groypers.

All'esterno di un altro evento di Turning Point USA, Fuentes incrociò Ben Shapiro, che si stava recando alla manifestazione con la moglie e i figli. Fuentes lo affrontò riguardo ad alcuni suoi precedenti interventi pubblici, ma Shapiro si rifiutò di riconoscerlo. Fuentes ricevette ampie condanne da parte di politici e commentatori – tra cui Nikki Haley, Meghan McCain, Sebastian Gorka, Megyn Kelly e Michael Avenatti – per aver affrontato Shapiro mentre era con la sua famiglia.

Nel gennaio 2020, il Groyper ed ex leader del capitolo di Turning Point USA alla Kansas State University, Jaden McNeil, fondò l'organizzazione studentesca America First Students. Il gruppo, che condivide il nome con il podcast America First di Fuentes, fu concepito al Groyper Leadership Summit ed è stato promosso da diversi leader Groypers. L'associazione dichiara di essere nata “in difesa dei valori cristiani, delle famiglie forti, delle frontiere chiuse e del lavoratore americano” ed è considerata una delle realtà che sostengono e diffondono il movimento Groyper.

Nel febbraio 2020, Fuentes partecipò a vari eventi organizzati come alternativa alla Conservative Political Action Conference (CPAC). Uno di questi, ospitato dalla testata online National File, vide la partecipazione di Fuentes, Alex Jones di InfoWars e Gavin McInnes, fondatore dei Proud Boys. Fuentes organizzò anche la prima America First Political Action Conference (AFPAC), che vide la partecipazione, tra gli altri, di Patrick Casey, dell'ex autore del Daily Caller Scott Greer e di Michelle Malkin.

I Groypers sono molto attivi online, in particolare su Twitter, e si sono resi protagonisti di campagne di molestie mirate.[28] Il Financial Times riportò che molti Groypers utilizzavano biografie su Twitter “ingannevolmente innocue”, descrivendosi in termini che minimizzavano il loro estremismo, come “conservatori cristiani”. Nell'aprile 2020, The Daily Dot riferì che Fuentes e altri Groypers avevano iniziato a spostarsi su TikTok, dove trasmettevano in diretta e utilizzavano la funzione “duetto” per rispondere ai sostenitori di Trump. I Groypers presero particolarmente di mira un'adolescente di sinistra, bersagliandola prima su TikTok e poi su altre piattaforme. Poco dopo la pubblicazione dell'articolo, Fuentes e alcuni altri account Groypers furono banditi da TikTok.

Attacco al Campidoglio degli Stati Uniti del 6 gennaio

I Groypers erano presenti all'assalto al Campidoglio degli Stati Uniti del 6 gennaio 2021 e furono tra i protagonisti delle prime ondate di attacco all'edificio. Il numero esatto non è noto, ma diversi furono arrestati. Nel febbraio 2021, l'Anti-Defamation League riportò di aver identificato dieci Groypers o suprematisti bianchi collegati al movimento coinvolti nei disordini.

Nick Fuentes e Patrick Casey si trovavano sugli scalini del Campidoglio e celebrarono l'interruzione temporanea dei lavori del Congresso, ma non furono incriminati.[54][55] Entrambi furono convocati a testimoniare dal United States House Select Committee on the January 6 Attack nel gennaio 2022 per il loro ruolo nella pianificazione dell'attacco.

  • Riley June Williams, di Harrisburg (Pennsylvania), fu accusata di aver invaso l'ufficio di Nancy Pelosi, rubato il suo laptop e il martelletto e, più in generale, di aver contribuito ad accelerare l'attacco. Fu processata e dichiarata colpevole di sei capi d'accusa, incluso un reato grave di disordini civili. Il 23 marzo 2023, Williams fu condannata a tre anni di carcere, tre anni di libertà vigilata e al pagamento di una multa.
  • Christian Secor, di Costa Mesa (California), era presente al Campidoglio, dove avrebbe sventolato la bandiera dei Groypers. Fu condannato per ostruzione a un procedimento ufficiale, disordini civili, aggressione e resistenza all'arresto, ricevendo una pena di 42 mesi di carcere.
  • Joseph Brody, di Springfield (Virginia), e altri quattro agirono come gruppo aiutando la folla a “usare una barricata metallica contro un agente della polizia del Campidoglio, respingendo l'agente mentre cercava di mettere in sicurezza la porta nord”. Fu condannato per aggressione a un agente, resistenza o impedimento alle forze dell'ordine, lesioni personali, interferenza con un agente durante disordini civili e ostruzione a un procedimento ufficiale.
  • David Dempsey, di Los Angeles (California), ricevette una condanna a 20 anni di carcere per aver attaccato diversi agenti delle forze dell'ordine il 6 gennaio. Si tratta della seconda condanna più lunga inflitta a chi prese parte all'insurrezione. Prima della sentenza, Dempsey chiese scusa agli agenti in aula dicendo di provare un “profondo senso di rimorso”, ma mentre veniva condotto fuori dalla sala fece un gesto con la mano associato al movimento Groyper.[4]
  • Thomas Carey (Pittsburgh, Ohio), Gabriel Chase (Gainesville, Florida), Jon Lizak (Cold Spring Harbor, New York) e Paul Ewald Lovley (Halethorpe, Maryland) si dichiararono colpevoli di aver manifestato all'interno di un edificio del Campidoglio e furono ciascuno multati di 500 dollari.
  • L'influencer Groyper Anthime Gionet, conosciuto come Baked Alaska, fu arrestato per il suo ruolo nell'irruzione, che trasmise in diretta. Secondo l'Institute for Strategic Dialogue, “Durante la rivolta indossava occhiali da sole Pit Viper, che da allora sono stati adottati come simbolo dai Groypers”.
  • Tristan Sartor, di Ruffs Dale (Pennsylvania), fu accusato di ingresso criminale in un edificio ad accesso limitato e di tentativo di “ostacolare o interrompere la regolare conduzione delle attività governative” al Campidoglio.

Attivismo politico

Il movimento Groyper ha ripetutamente fallito nel guadagnare rilevanza politica, venendo spesso sconfessato dagli stessi politici che aveva tentato di sostenere. Il deputato Paul Gosar, oratore principale all'AFPAC II di Fuentes nel 2021, il giorno successivo prese le distanze da Fuentes e dai suoi seguaci durante il suo intervento al CPAC. All'AFPAC III del 2022, diverse figure politiche che Fuentes aveva affermato sarebbero intervenute – tra cui la candidata governatrice dell'Arizona Kari Lake e l'ex direttore ad interim dell'ICE, Thomas Homan – non si presentarono e sconfessarono l'evento una volta venute a conoscenza delle posizioni di Fuentes. L'oratrice principale, la deputata Marjorie Taylor Greene, dichiarò in seguito di non sapere chi fosse Fuentes e, una volta apprese le sue posizioni, lo condannò.

Tra gli oratori dell'AFPAC III che non ritirarono il proprio sostegno a Fuentes, solo due si candidarono a cariche di rilievo: la vicegovernatrice dell'Idaho Janice McGeachin e la senatrice dell'Arizona Wendy Rogers. Rogers vinse le primarie competitive di quell'anno e fu rieletta, ma venne censurata per le sue dichiarazioni alla conferenza in cui invocava violenza politica. McGeachin, che nello stesso anno si candidò a governatrice dell'Idaho, perse le primarie contro il governatore in carica Brad Little con un margine di 20 punti.

Uno dei candidati sostenuti da Fuentes nelle elezioni di metà mandato del 2022 che poi rifiutò il suo appoggio fu Joe Kent, candidato per il 3° distretto congressuale di Washington. In risposta al disconoscimento di Kent, Fuentes organizzò una campagna online contro di lui, ma Kent vinse la nomination repubblicana e sconfisse la deputata in carica Jaime Herrera Beutler.

Successivamente, Fuentes e il movimento Groyper sostennero la candidatura di Laura Loomer per l'11° distretto congressuale della Florida nel 2022. La sera delle primarie, Fuentes partecipò alla festa elettorale di Loomer e furono ripresi mentre condividevano un brindisi, quando i primi risultati sembravano indicare la vittoria di Loomer sull'attuale deputato Daniel Webster; Loomer brindò “alla presa ostile del Partito Repubblicano”. Quando ulteriori risultati confermarono la vittoria di Webster su Loomer con un margine di 7 punti, lei sostenne senza prove in un discorso ai suoi sostenitori che la sconfitta fosse dovuta a brogli elettorali.

Tra la fine del 2022 e l'inizio del 2023, il movimento Groyper si allontanò dalla sua tradizionale posizione di sostegno a Trump e iniziò a promuovere la campagna presidenziale di Kanye West. West portò Fuentes a una cena a Mar-a-Lago con Trump, episodio che generò grande polemica e accrebbe la notorietà di Fuentes; Trump successivamente prese le distanze da lui, dichiarando di non conoscere inizialmente le sue posizioni. La campagna di West coinvolse presto altre figure del movimento Groyper, tra cui Milo Yiannopoulos, Ali Alexander, e lo streamer di Rumble Nico Kenn De Balinthazy, noto online come “Sneako”. Molti Groypers, inclusi altri streamer ospitati sul sito di Fuentes, Cozy.tv, iniziarono a usare le proprie piattaforme per diffondere le posizioni antisemite di West. Due streamer di Cozy, Dalton Clodfelter e Tyler Russell, iniziarono a trasmettere in diretta mentre molestavano studenti nei campus universitari con un banchetto che recava la scritta “Ye ha ragione – cambiamela tu”, uno slogan derivato da un tour universitario del commentatore conservatore Steven Crowder.Gruppi studenteschi ebraici e loro alleati protestarono frequentemente contro queste iniziative, diffondendo musica ad alto volume e intonando cori per coprire gli interventi degli streamer. Il tour universitario previsto fu cancellato dopo meno di un mese, quando Clodfelter perse i finanziamenti sia per il tour sia per il canale Rumble collegato.[5]

Il 4 maggio 2023 fu riportato che West aveva licenziato Fuentes e Alexander – quest'ultimo coinvolto in uno scandalo di molestie sessuali ai danni di giovani uomini e ragazzi minorenni – e riassunto Yiannopoulos, che nel frattempo si era separato da Fuentes ed era stato il primo a diffondere le accuse contro Alexander.[6]

Reazioni

Le Groyper Wars ricevettero ampia attenzione mediatica dopo l'incidente all'UCLA con Donald Trump Jr. Chadwick Moore di Spectator USA commentò che l'episodio rivelava profonde divisioni all'interno della destra americana tra i giovani elettori, in particolare quelli della Generazione Z. Moore sostenne che questa frattura fosse dovuta al fatto che i Groypers vedevano Charlie Kirk e altri del movimento conservatore mainstream come coloro che avevano “afferrato il testimone e si erano autoproclamati custodi dei frutti del 2016”, pur mantenendo posizioni che, secondo Fuentes e i suoi seguaci, erano in conflitto con l'agenda Make America Great Again di Trump. Un altro autore di Spectator, Ben Sixsmith, affermò che la riluttanza di Turning Point a rispondere a domande controverse e l'uso di insulti per liquidare i critici rivelavano l'ipocrisia dell'organizzazione, dopo essersi “promossa come il gruppo del dibattito”.

Anche diversi commentatori conservatori mainstream intervennero sul tema. Parlando della crescente attenzione verso l'estrema destra a causa delle domande aggressive poste a Kirk, Ben Shapiro tenne un discorso alla Stanford University in cui attaccò Fuentes (senza nominarlo) e i suoi seguaci come sostanzialmente una versione ribrandizzata dell'alt-right. Allo stesso modo, Dan Crenshaw definì i Groypers “alt-right 2.0”, mentre il presidente dell'American Conservative Union, Matt Schlapp, dichiarò: “Non c'è posto nel nostro movimento conservatore per coloro che vogliono fomentare odio, violenza di massa o propaganda razzista”.

Al contrario, la commentatrice conservatrice Michelle Malkin scrisse un articolo per American Greatness[7] attaccando le politiche di immigrazione di Kirk, in particolare la sua posizione secondo cui gli immigrati che si laureano nelle università statunitensi dovrebbero ricevere la green card. Dopo aver difeso Fuentes e i suoi seguaci, Malkin fu rimossa come relatrice dalla Young America's Foundation, un'organizzazione rivale di Turning Point, i cui eventi erano stati anch'essi presi di mira dai Groypers. In seguito, Malkin si autodefinì una figura materna e leader dei Groypers.

Note

  1. ^ a b Trump era conservative groups are fighting each others, su washingtonpost.com. URL consultato il 13 settembre 2025.
  2. ^ Groyper meme dell'estrema destra americana, su slate.com. URL consultato il 13 settembre 2025.
  3. ^ da alt-right a Groyper, su irehr.org. URL consultato il 13 settembre 2025.
  4. ^ condanne attacco al campidoglio, su abcnews.go.com. URL consultato il 13 settembre 2025.
  5. ^ Trump e i white nationalist, su politico.com. URL consultato il 13 settembre 2025.
  6. ^ Kanye West Rehires Far-Right ‘Troll' Milo Yiannopoulos in Run-Up to Presidential Bid, su rollingstone.com. URL consultato il 13 settembre 2025.
  7. ^ Michelle Malkin on immigration policies, su mediaite.com. URL consultato il 13 settembre 2025.