Gjergj Fishta

poeta, politico e traduttore albanese
Versione del 4 ott 2025 alle 18:27 di Cipintina (discussione | contributi) (Sistemazione fonti (template lasciati in inglese))
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)

Gjergj Fishta (Fishtë, 23 ottobre 1871Scutari, 30 dicembre 1940) è stato un poeta, politico, traduttore ed un frate francescano albanese, nonché Accademico d’Italia nell'ultimo anno di vita, è considerato uno degli scrittori albanesi più influenti del XX secolo per il suo capolavoro epico Il liuto della montagna (in albanese Lahuta e Malcís) e fu il direttore e fondatore di due delle riviste più autorevoli dall'indipendenza dell'Albania, Posta e Shypniës (1916-1917) e Hylli i Dritës (1913-).[1].

Gjergj Fishta

Fishta fu presidente del Congresso di Monastir, che sancì l’alfabeto ufficiale albanese, e fece parte della delegazione albanese alla Conferenza di Versailles del 1919. Nel 1921 fu deputato al parlamento albanese e in seguito ne divenne vicepresidente. Negli anni ’20 e ’30 fu tra le figure culturali e letterarie più influenti in Albania.[2][3] Dopo l’avvento del regime comunista, le sue opere furono messe al bando fino alla caduta del comunismo nei primi anni ’90.[4] Per il suo contributo, viene spesso chiamato l’Omero albanese.[5]

Biografia

 
Firma di Gjerg Fishta

Infanzia e formazione

Fishta nacque nel 1871 come Zef Ndoka in una famiglia cattolica albanese a Fishtë, un villaggio della regione di Zadrima.[6] I suoi genitori erano Ndok e Prenda Kaçi; era il più giovane di tre fratelli e una sorella. Dopo i primi studi presso le scuole francescane di Troshan e Scutari, fu inviato in Bosnia, dove entrò in contatto con la tradizione classica latina e con le correnti letterarie dell’Europa occidentale.

 
Disegni architettonici realizzati da Gjergj Fishta.

Carriera iniziale

Ordinato sacerdote nel 1894, tornò a Scutari come parroco e docente. Nel 1899, insieme a Preng Doçi e Ndre Mjeda, fondò l’associazione culturale Shoqnia e Bashkimit të Gjuhës Shqipe (Società per l’unità della lingua albanese), che pubblicò libri in lingua albanese e un importante dizionario del dialetto ghego.<ref> Blendi Fevziu, Histori e shtypit shqiptar 1848–1996, Shtëpia Botuese "Marin Barleti", 1996, p. 35.

Nel 1902 divenne direttore di tutte le scuole francescane dell’Albania settentrionale, sostituendo l’italiano con l’albanese come lingua d’insegnamento. Nel 1907 fondò la prima biblioteca pubblica albanese a Scutari, assieme a Shtjefën Gjeçovi.[7] Nel 1908 partecipò al Congresso di Monastir, dove fu eletto presidente del comitato per l’alfabeto albanese.[8]

Carriera successiva e morte

Nel 1913 fondò la rivista Hylli i Dritës, una delle più importanti del periodo. Tra il 1916 e il 1919 diresse il quindicinale Posta e Shqypniës. Nel 1919 fu segretario generale della delegazione albanese alla Conferenza di pace di Parigi, visitando anche Stati Uniti e città come Boston, New York e Washington.[9] Nel 1921 fu eletto deputato e poi vicepresidente del parlamento albanese. Negli anni ’30 si ritirò dalla vita politica per dedicarsi agli scritti e all’Ordine francescano, dove fu provinciale dal 1935 al 1938.[10] Continuò a dirigere la scuola, a dire messa e a scrivere fino alla fine dei suoi giorni. Morì il 30 dicembre 1940 a Scutari.

Eredità

Oratore brillante, poeta nazionale e voce della cultura cattolica albanese, Fishta è ricordato come uno dei massimi esponenti della rinascita culturale albanese. Nel 2020 è stato insignito postumo dell’Ordine della Bandiera Nazionale.[11]

Fishta pubblicò 37 opere letterarie, tra cui liriche, satire e traduzioni. Il suo capolavoro è l’epopea Lahuta e Malcís, composta da 30 canti e oltre 15.000 versi, che narra le lotte albanesi dal 1862 al 1913. È considerata la prima grande opera epica della letteratura albanese moderna.[9]

Tra le sue opere principali si ricordano: Mrizi i Zanave (1924), Vallja e Parrizit (1925), le satire Anzat e Parnasit (1907) e Gomari i Babatasit (1923). Tradusse anche opere classiche, come l’Iliade.[12]

Con l'instaurazione del regime comunista, le sue opere letterarie furono censurate e tolte dalla circolazione, fino alla caduta stessa del comunismo.[13][9]

Opere

  • Il liuto della montagna (Lahuta e Malcís): poema eroico in 30 canti e 15.613 versi, celebra le guerre combattute dagli albanesi contro gli slavi e i turchi, dal congresso di Berlino sino alla fine della guerra turco-balcanica, per l'indipendenza e l'integrità della loro patria. Scopo del poema è di creare l'unione degli albanesi e la coscienza nazionale del popolo. Pubblicata nel 1937
  • Il meriggio della Muse: è una raccolta di odi e carmi patriottici e di vario soggetto. In appendice il frammento di un canto eroico isolato
  • Il Coro dei Cieli: racconta di odi e canti di soggetto sacro. In appendice, la leggenda sulla vita di san Antonio di Padova
  • Giuda Maccabeo: tragedia.
  • Ifigenia in Aulide: tragedia.
  • Il ritorno di Ulisse in Itaca: bozza drammatica.
  • I pastori di Betlemme: pastorale.
  • Francesco D'Assisi: melodramma.
  • Luigi Gonzaga: melodramma.
  • L'albanese incivilito (civilizzato): melodramma.
  • La donna albanese incivilita (civilizzata): melodramma per la ricorrenza dei 50 anni delle scuole delle Stimmatine.
  • Jerina, ossia, la Regina dei Fiori: melodramma.
  • Le furberie di Patuk: commedia che imita un'opera di Molière.
  • L'ammalato immaginario: commedia che imita un'opera di Molière.
  • Hajrija: tragedia in 5 atti.
  • Le Vespe del Parnaso: Satira politica e sociale.
  • L'asino di Babatasi: poema satirico in forma drammatica, diviso in due parti. La prima parte fu pubblicata nel 1923, la seconda parte non fu mai pubblicata.
  • Traduzioni: i cinque inni Sacri di Manzoni; il cinque maggio, sempre di Manzoni; Ariete di Metastasio etc.
  • Altre sistematiche pubblicazioni su giornali e riviste, tra cui rivista H. i Drites (Stella del mattino), Lajmetari (il messaggero) e Posta e Shqypnis (Posta d'Albania) dai diversi temi: pastorali, politici, sociali, dell'emancipazione delle donne etc.
  • L'intera opera di Fishta comprende 50.000 versi.

Onorificenze

Albania
Altri paesi

Note

  1. ^ Fishta, Giorgio, su treccani.it, Treccani, Enciclopedia online. URL consultato il 3 novembre 2019.
  2. ^ Aurel Plasari, Fishta meditans, in Fishta: Estetikë dhe Kritikë, Tirana, Hylli i Dritës & Shtëpia e Librit, 1999, p. 11, ISBN 9992764600.
  3. ^ Aurel Plasari, Fishta meditans, in Fishta: Estetikë dhe Kritikë, Tiranë, Hylli i Dritës & Shtëpia e Librit, 1999, p. 11, ISBN 99927-646-0-0.
  4. ^ Sabri Hamiti, Letërsia moderne shqipe, Tirana, UET Press, 2013, p. 13, ISBN 9789995639457.
  5. ^ Robert Elsie, Historical Dictionary of Albania, 2ª ed., Lanham (Md), Scarecrow Press, 2010, pp. 138-139, ISBN 9780810861886.
  6. ^ Ahmet Ersoy, Modernism: Representations of National Culture, Central European University Press, 2010, p. 224, ISBN 978-963-7326-64-6.
  7. ^ Ahmet Ersoy, Modernism: Representations of National Culture, Central European University Press, 2010, p. 224, ISBN 978-963-7326-64-6.
  8. ^ Stavro Skendi, The Albanian National Awakening, Princeton University Press, 1967, pp. 370-373, ISBN 9781400847761.
  9. ^ a b c Robert Elsie, Historical Dictionary of Albania, 2ª ed., Lanham (Md), Scarecrow Press, 2010, pp. 138-139, ISBN 9780810861886.
  10. ^ Robert Elsie, Historical dictionary of Albania, 2ª ed., Lanham, Md, Scarecrow Press, 2010, pp. 138–139, ISBN 9780810861886.
  11. ^ (SQ) 80° anniversario della morte di Gjergj Fishta, decorato con il "Flamuri Kombëtar", su Diaspora Shqiptare, 30 dicembre 2020. URL consultato il 22 luglio 2023.
  12. ^ Ahmet Ersoy, Modernism: Representations of National Culture, Central European University Press, 2010, p. 224, ISBN 978-963-7326-64-6.
  13. ^ Sabri Hamiti, Letërsia moderne shqipe, Tirana, UET Press, 2013, p. 13, ISBN 9789995639457.

Bibliografia

  • Pashko Bardhi, Át Gjergj Fishta, O.F.M. 1871-1940, Scutari, Botime Françeskane, 2010, ISBN 978-99956-97-03-7.
  • George Gawrych, The Crescent and the Eagle: Ottoman rule, Islam and the Albanians, 1874–1913, Londra, I.B. Tauris, 2006, ISBN 9781845112875.
  • Arshi Pipa, Trilogia Albanica I: Vargu folklorik shqip, Tirana, Princi, 2013 [1978], ISBN 9789928409065.

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN5237292 · ISNI (EN0000 0001 1020 4187 · BAV 495/112388 · Europeana agent/base/82377 · LCCN (ENn82006686 · GND (DE118683764 · BNF (FRcb155223849 (data) · CONOR.SI (SL219251555