Vitigno autoctono

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Con il termine vitigno autoctono si indica una particolare varietà di vite utilizzata per la produzione di vino, coltivato e diffuso nella stessa zona storica di origine del vitigno stesso, trattasi quindi di un vitigno non trapiantato da altre aree.

Ogni vitigno autotoctono presenta una sua caratteristica e distintiva forma e colore del grappolo, del chicco e delle foglie e conferisce al vino, da esso ottenuto, alcune caratteristiche organolettiche ben precise e tipiche.

La coltivazione e la difesa dei vitigni autoctoni, ed anche la riscoperta di vitigni quasi scomparsi dal panorama agricolo viene oggi intrapresa nell' ambito dello sviluppo dell' industria enologia verso la creazione di prodotti di qualita', a denominazione locale, in grado di combattere l' importazione di vini provenienti dal altre regioni o aree del mondo ed anche a contrastare, se posssibile, la commercializzazione dei vini commerciali a basso costo e privi di specifiche proprietà organolettiche.

Oggi circa 350 vitigni autoctoni sono registrati ufficialmente in Italia [1], e tutte le principali regioni agricole italiane, con produzione vinicola hanno un elenco di vitigni autoctoni locali.

Note

Voci correlate