Stadio Olimpico (Roma)

impianto sportivo polivalente di Roma

Lo Stadio Olimpico è il principale e più capiente impianto sportivo di Roma. Sorge all'interno del complesso sportivo del Foro Italico, nella parte settentrionale della città. La struttura è destinata principalmente al calcio e all'atletica leggera, ma occasionalmente ospita concerti di musica leggera ed eventi di vario genere. Nel corso della sua storia ha subito 3 sostanziali metamorfosi. In vista della finale di Champions League del 2009, assegnata a Roma, lo stadio Olimpico ha subito tra il 2007 e il 2008 un vasto restyling interno, che ne ha diminuito la capienza a 72.698 posti.

1937, lo Stadio dei Cipressi

Nella sua prima forma lo stadio (all'epoca chiamato Stadio dei Cipressi) fu progettato e costruito nell'ambito del più ampio progetto della Città dello Sport chiamata Foro Mussolini (rinominata Foro Italico dopo la guerra).

I lavori iniziarono nel 1928, ad opera dell'ingegnere torinese Angelo Frisa e dell'architetto Enrico Del Debbio, per concludersi, dopo alcune varianti, nel 1932. Non erano prevista la realizzazione di opere murarie, ma solo la sistemazione del gigantesco invaso e delle tribune costituite da terrazze erbose.

Nel 1933 si decise di dotare lo stadio di gradinate in muratura e anche fuori terra, al fine d'incrementarne la capienza (35.000 spettatori seduti, 55.000 spettatori in piedi, 65.000 in caso di supercapienza). Il progetto fu affidato allo stesso Frisa, all'architetto Luigi Walter Moretti e all'ingegnere Achille Pintonello, e terminarono nel 1937.

L'impianto ospitò manifestazioni ginnico-sportive, oltre che adunate fasciste, la più nota delle quali fu in occasione della visita di Adolf Hitler il 7 maggio 1938. Per l'occasione, fu iniziata la costruzione di un secondo anello di gradinate, ma i lavori si interruppero nel 1940 a causa dello scoppio del conflitto bellico.

1953, lo Stadio dei Centomila; 1960, lo Stadio Olimpico

A dicembre del 1950 si riaprì il cantiere per il completamento di quello che nel 1960 sarà lo Stadio Olimpico. Il progetto fu affidato all'ingegnere Carlo Roccatelli, membro del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che si avvalse dei consigli dell'architetto Cesare Valle anch'egli membro dell'alto consesso ministeriale. In un primo momento, si pensò di costruire una struttura più complessa di quella effettivamente realizzata, ma la scarsità di fondi e le caratteristiche ambientali della zona indussero a una versione meno ambiziosa. Alla morte di Roccatelli nel 1951, la direzione dei lavori fu affidata all'architetto Annibale Vitellozzi. Si raggiunge così la capienza di circa 100.000 persone (da cui la denominazione Stadio dei Centomila, con la quale l'impianto fu chiamato prima del 1960), in vista della XVII Olimpiade.

La struttura venne inaugurata il 17 maggio 1953 con la partita di calcio Italia - Ungheria.

 
Lo Stadio dei Centomila in una cartolina d'epoca

Durante le Olimpiadi del 1960 lo stadio fu la sede delle cerimonie di apertura e di chiusura, e delle competizioni di atletica leggera. Furono eliminati i posti in piedi, con il risultato di portare la capienza effettiva a 65.000 spettatori. In seguito ospitò varie edizioni dei campionati italiani di atletica leggera, i Mondiali di atletica leggera del 1987 e tuttora ospita annualmente il meeting del "Golden Gala". Dall'anno della sua inaugurazione ad oggi l'Olimpico ha inoltre ospitato le partite interne di A.S. Roma e S.S. Lazio, con una sola interruzione, nel 1989, dovuta ai lavori di ristrutturazione in vista dei Mondiali di calcio Italia 1990, che costrinse le squadre capitoline a giocare allo stadio Flaminio realizzato sempre per le Olimpiadi del 1960.

La principale caratteristica dello stadio fu la sua sorprendentemente bassa elevazione da terra, a dispetto della sua rilevante capienza. Questo risultato fu ottenuto grazie alla parziale sottoelevazione del terreno di gioco, sfruttando inoltre la forma naturale a conca del terreno attorno ad esso. Grazie a questi accorgimenti l'impianto si integrava perfettamente con l'ambiente circostante, offrendo un impatto visivo estremamente gradevole e contenuto. I seggolini furono inizialmente costruiti in legno, sostituiti in seguito da altri in pietra di colore verde chiaro. Non era presente una copertura delle gradinate, ad eccezione di una piccola struttura (aggiunta in seguito) che, oltre a coprire una piccola parte della Tribuna Monte Mario, ospitava i giornalisti per le Radiocronache e le sale stampa. L'unica critica mossa negli anni allo stadio fu l'eccessiva lontananza delle curve dal campo di gioco, che penalizzava notevolmente la visione delle partite di calcio, dovuta alla presenza della pista di atletica e alla necessità di ricalcare il perimetro della struttura preesistente.

1990, ristrutturazione e copertura dello Stadio Olimpico

Per i Mondiali di calcio Italia 1990, l'Olimpico fu fatto oggetto di pesanti interventi di ristrutturazione. Essi furono affidati a un'imponente squadra di progettisti, fra cui lo stesso progettista originario Annibale Vitellozzi. Dal 1987 al 1990 il piano di intervento subì numerose modifiche, con la conseguente lievitazione dei costi. In definitiva, fu interamente demolito e ricostruito in cemento armato, ad eccezione della Tribuna Tevere ampliata con l'aggiunta di ulteriori gradinate; le curve furono avvicinate al campo di nove metri. Tutti i settori dello stadio furono integralmente coperti con una copertura in tensostruttura bianca. Furono installati seggiolini senza schienale in plastica azzurra, e due maxischermi, costruiti nel 1987 per i Mondiali di atletica, furono montati all'interno delle curve. Al termine dei lavori la nuova versione dell'Olimpico superò gli 80.000 posti. L'attuale capienza di 82.456 spettatori (compresi i posti di tribuna stampa), tutti a sedere, ne fa il 14° stadio al mondo per numero di posti tra gli stadi usati per il calcio, il 29° fra tutti gli stadi ed il secondo in Italia, di poco dietro allo Stadio Meazza di Milano. I lavori di ristrutturazione, pur con il risultato di un impianto indubbiamente imponente e affascinante, non tennero conto dell'impatto sull'ambiente circostante. L'innalzamento delle gradinate, oltre che la copertura stravolsero completamente i principi secondo i quali il precedente stadio venne pensato e costruito. L'Olimpico ospitò diverse partite dei campionati del mondo, tra cui la finale tra Germania Ovest e Argentina.

Musica all'Olimpico

Nel periodo estivo l'Olimpico è utilizzato anche come sede di concerti fra i quali si ricordano:

Prossimi concerti

Trasporti

Come raggiungere lo Stadio Olimpico:

  • In automobile:
    • Venendo da Milano, Firenze o Bologna (Autostrada A1), uscire a Roma-Nord e arrivati al Grande Raccordo Anulare prendere per la direzione Flaminia, uscire all'uscita N° 6 (Flaminia), quindi seguire le indicazioni per lo Stadio (Foro Italico).
    • Venendo da Chieti o L'Aquila (Autostrada A24), uscire a Roma-Est e poi proseguire per il Grande Raccordo Anulare direzione autostrada Roma-Firenze (A1), prendere l’uscita N° 6 (Flaminia), quindi seguire le indicazioni per lo stadio (Foro Italico)
    • Venendo da Napoli (Autostrada A1), uscire sul Grande Raccordo Anulare direzione autostrada Roma-Firenze (A1), prendere l’uscita N° 6 (Flaminia), quindi seguire le indicazioni per lo stadio (Foro Italico)
    • Venendo da Fiumicino - Aeroporto "Leonardo da Vinci" prendere l'(autostrada per Fiumicino), uscire sul G.R.A. direzione Cassia-Flaminia, prendere l’uscita N° 6 (Flaminia), quindi seguire le indicazioni per lo stadio (Foro Italico).
  • In Treno:
    • Arrivando alla Stazione Termini (6 km di distanza), prendere la metropolitana A direzione Battistini e scendere a Ottaviano; da qui prendere l’autobus N° 32 e scendere in piazzale della Farnesina. In alternativa prendere la metropolitana A direzione Battistini e scendere alla fermata Flaminio; da qui prendere il tram N° 2 e scendere al capolinea, piazza Mancini.
    • Arrivando alla Stazione Tiburtina, prendere la metropolitana B direzione Laurentina fino alla fermata Termini. Qui effettuare il cambio di linea con la metropolitana A direzione Battistini e seguire le indicazioni precedenti.
    • Arrivando alla Stazione Ostiense, prendere la metropolitana B alla stazione Piramide direzione Rebibbia fino alla fermata Termini. Qui effettuare il cambio di linea con la metropolitana A direzione Battistini e seguire le indicazioni precedenti.
  • In Aereo:

Bibliografia

Collegamenti esterni


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