Cisticercosi
La cisticercosi è una parassitosi causata dalla forma larvale di un Platelminta Cestode del genere Taenia: Taenia solium. La malattia causata dalla forma adulta della tenia è detta teniasi.
Eziologia
Taenia solium è un cestode il cui ospite definitivo è l'uomo; il suo ospite intermedio è il porco. Altri cestodi patogeni per l’uomo sono Taenia saginata (ospiti intermedi i bovini), Diphyllobothrium latum, agente eziologico della sparganosi (ospiti intermedi pesci d’acqua dolce), Hymenolepis nana (ospiti intermedi le pulci), Echinococcus spp. (idatidosi).
Storia
- Nel 380 a.C. Aristofane fu il primo a citare, nella commedia “I cavalieri”, la presenza di cisticerchi in animali (“pietruzze” che si possono incontrare sotto la lingua dei maiali) ricordando la pratica dei cuochi della Grecia antica di esaminare la lingua dei porci “fino alla radice”, per individuare le carni infestate.
- Aristotele parlò della “panicatura” delle carni (gragnuola o gramigna), che renderebbe la carne più gradevole, se le cisti non sono troppe, ma che la renderebbe umida e sgradevole se le cisti sono numerose.
- Nel IV sec a.C. Ippocrate nel libro delle Epidemie citò un caso di cisticercosi umana: “ La moglie di Tersandro, essendo un poco leucoflemmatica e allattando, aveva una febbre acuta; la lingua le bruciava; tutto il resto scottava; a questo punto la lingua divenne rugosa, come disseminata di tanti chicchi di grandine”.
- Nel 1650 Domenico Paranolo fu il primo a descrivere il reperto autoptico di vescicole rotonde, bianche, piene di liquido chiaro, nel corpo calloso di un prete epilettico.
- Nel 1656 Thomas Wharton descrisse per primo la cisticercosi diffusa umana, trovando cisticerchi nel tessuto adiposo e nei muscoli.
- Nel 1686 Redi e Malpighi dimostrarono la natura parassitaria delle vescicole.
- Nel 1809 Rudolph chiamò "Cysticercus cellulosae" il parassita responsabile della cisticercosi, per la sua diffusione nel tessuto sottocutaneo.
- Nel 1853 Pierre Joseph van Beneden dimostrò che cisticerchi e tenie sono forme diverse dalla stessa specie: diede da mangiare uova di tenia a dei porci, nelle carni dei quali si svilupparono i cisticerchi, mentre non se ne sviluppavano in quelli che non ne avevano mangiato.
- Nel 1855 Gottlieb Friedrich Heinrich Küchenmeister somministrò cisticerchi di porco a un condannato a morte, prima dell’esecuzione: all’autopsia del giustiziato si trovarono nel duodeno alcune piccole tenie.
- Nel 1860 Virchow osservò durante un’autopsia la presenza di numerose vescicole, a grappolo d’uva, localizzate nelle cisterne della base cerebrale di un uomo. Nel 1882 Zencker attribuì tale reperto a un’altra specie: "Cysticercus racemosus".
- Nel 1867 Cesare Lombroso dimostrò un caso di neuro-cisticercosi (NCC) in un paziente psichiatrico ed epilettico.
- Nel 1890 Askanazy descrisse un caso di NCC extraparenchimale: meningite cronica, idrocefalo, ependimite e vasculite basale.
- Nel 1909 Weinberg inventò il primo test diagnostico sierologico: una reazione di fissazione del complemento.
Epidemiologia
Modalità di trasmissione e ciclo vitale
Le uova o le proglottidi gravide sono eliminate con le feci dagli individui infestati dalla tenia. Le uova possono sopravvivere per settimane nell’ambiente. I porci, ospiti intermedi, si infestano ingerendo vegetali contaminati con le uova o le proglottidi gravide. Nell’intestino animale, le oncosfere si schiudono, invadono la parete intestinale e migrano nei muscoli scheletrici, dove si trasformano nelle forme larvali (cisticerchi). Un cisticerco può sopravvivere per anni nell’animale. L’uomo si infesta ingerendo carne di porco, poco o per nulla cotta. Il protoscolice si estroflette nell'intestino tenue, si fissa nei villi intestinali con uncini e ventose e si nutre attraverso il suo proprio tegumento. In due mesi diventa verme adulto e vive per anni nell'intestino tenue: in tal caso la parassitosi prende il nome di teniasi e l'uomo svolge il ruolo di ospite definitivo. Dopo un altro mese compaiono le proglottidi nelle feci. L’uomo può divenire accidentalmente ospite intermedio e si infesta ingerendo vegetali contaminati con le uova o le proglottidi gravide. Le uova liberano le larve esacante nel duodeno e si incistano nei tessuti umani: nel caso in cui l'uomo è ospite intermedio la parassitosi prende il nome di cisticercosi.