Naviglio militare italiano della seconda guerra mondiale
La Regia Marina all'entrata in guerra dell'Italia era per numero di unità e dislocamento in tonnellate di navi da guerra la 5^ marina del mondo, con la più grande flotta di sommergibili. Durante la guerra vennero costruite altre unità che però non rimpiazzarono quelle perdute e molte di queste unità costruite in questo periodo o non vennero ultimate o vennero catturate dai tedeschi ed incorporate nella Kriegsmarine. Alla fine della guerra, dopo aver subito pesanti perdite molte delle migliori unità in base alle clausole del trattato di pace furono cedute, in conto riparazione danni di guerra, alle nazioni vincitrici o smantellate.
All'inizio della guerra erano in servizio:
- 2 Classe Conte di Cavour
- 2 Classe Andrea Doria
- 2 Classe Littorio
1 Incrociatore corazzato:San Giorgio
- Incrociatori pesanti
- Incrociatori leggeri
- Classe Condottieri
- 4 Tipo Alberto di Giussano
- 2 Tipo Luigi Cadorna
- 2 Tipo Raimondo Montecuccoli
- 2 Tipo Duca d'Aosta
- 2 Tipo Duca degli Abruzzi
- Classe Condottieri
- 2 Incrociatori: Taranto e Bari
Classificazione e organizzazione della flotta
Nel 1938 fu emesso il Regio Decreto n. 1483 che definiva la costituzione e l'organizzazione della flotta della Regia Marina. Le navi da guerra vennero classificate in nove categorie: corazzate, incrociatori, cacciatorpediniere, torpediniere, sommergibili, cannoniere, M.A.S., navi ausiliarie e navi di uso locale. In queste categorie vennero fatte rientrare tutte le navi in servizio, modificando in alcuni casi la classificazione originaria. Per esempio la tipologia "esploratore" venne eliminata e gli esploratori in servizio vennero riclassificati, a seconda delle loro caratteristiche, come incrociatori leggeri o come cacciatorpediniere.
- Corazzate
Erano definite "corazzate" le navi corazzate adatte per l'impiego in alto mare con armamento principale di calibro superiore a 203 mm. Erano navi di grande tonnellaggio (fino a 35.000 t, in accordo al trattato di Washington del 1921), potentemente armate (cannoni fino a 406 mm di calibro) e corazzate, progettate per sostenere il massimo dello sforzo in un combattimento navale. L'armamento offensivo principale era costituito dai cannoni di grosso calibro (da 320 a 381 mm nelle unità della Regia Marina) capaci di un tiro efficace fino a 30 km. L'armamento secondario era costituito da cannoni antinave di piccolo calibro (100-120 mm) e da cannoni antiaerei, oltre che da mitragliere.
- Incrociatori
Erano definiti "incrociatori" le navi di elevata velocità e di dislocamento superiore a 3.000 t, armate con cannoni fino a 203 mm di calibro. Erano usualmente distinti in "incrociatori pesanti" (fino a 10.000 t) e "incrociatori leggeri" (fino a 5000 t). Si trattava di navi molto veloci (anche oltre 35 nodi) dotate di buona potenza di fuoco (cannoni principali da 152 mm fino a 203 mm, armamento antiaereo) ma di scarsa protezione (corazzatura da media a leggera, spesso limitata alla parte subacquea). Molte di queste unità erano inoltre dotate di uno o due aerei ricognitori lanciabili mediante catapulte.
- Cacciatorpediniere
Erano definiti "cacciatorpediniere" le navi siluranti veloci (fino a 38 nodi) con dislocamento da 1000 t fino a 3000 t, con compiti prevalentemente di attacco con il siluro, ma dotate anche di artiglieria di piccolo e medio calibro (fino a 120 mm) e di armamento antiaereo (prevalentemente mitragliere) e antisommergibile (bombe torpedini a getto).
- Torpediniere
Erano definite "torpediniere" le navi siluranti di piccole dimensioni (dislocamento tra le 100 t e le 1000 t), caratterizzate anch'esse da elevata velocità e forte armamento in siluri. Anche queste unità possedevano artiglierie di piccolo calibro (fino a 100 mm), mitragliere antiaeree e bombe antisommergibile.
- Sommergibili
Erano definiti sommergibili le unità siluranti in grado di svolgere la loro attività bellica prevalentemente in immersione. Essi avevano come arma principale il siluro, ma erano anche muniti di uno o due cannoni per l'attacco in superficie (limitato di solito a navi mercantili indifese). Alcuni sommergibili, appositamente attrezzati, potevano svolgere anche attività di posa mine.
A seconda delle caratteristiche nautiche, di armamento e di autonomia, i sommergibili venivano classificati come "costieri" o "oceanici".
- Cannoniere
Erano definite "cannoniere" le navi armate con almeno un cannone di quasiasi calibro, con dislocamento inferiore alle 8000 t e velocità inferiore ai 20 nodi, che non avessero altri compiti ausiliari o logistici.
- M.A.S.
I M.A.S. (motoscafo anti sommergibile) erano piccole siluranti di dislocamento inferiore alle 100 t, molto veloci e armate solo di siluri, destinate alla caccia ai sommergibili ma anche e soprattutto ad attacchi veloci a navi maggiori.
- Navi ausiliarie
Erano definite "navi ausiliarie" le navi adibite a compiti ausiliari o logistici. In base alla loro specializzazione si riconoscevano: Posamine, Dragamine, Posacavi, Cisterne, Navi officina, Navi appoggio, Rimorchiatori d'alto mare, Navi di salvataggio, Pontoni semoventi, Navi scuola, Navi ospedale.
- Navi di uso locale
Comprendevano le navi ausiliarie minori destinate ai servizi locali delle Piazze Marittime: rimorchiatori, piccole cisterne, bettoline e draghe.
Le navi della Regia Marina erano organizzate in raggruppamenti: squadriglia, flottiglia, divisione, squadra. Al di fuori di questi raggruppamenti potevano esserne costituiti temporaneamente altri, definiti "gruppi", comprendenti unità con caratteristiche diverse (per esempio una corazzata o un incrociatore con due o tre cacciatorpediniere). Il "gruppo" veniva costituito in forma temporanea per particolari esigenze transitorie o per il raggiungimento di obbiettivi particolari.
- Squadriglia
La squadriglia era un raggruppamento omogeneo di almeno 4 unità di naviglio sottile (di cui una con funzioni di Capo Squadriglia): cacciatorpediniere, torpediniere, sommergibili o M.A.S.. Le unità dovevano essere preferibilmente della stessa classe o, comunque, possedere caratteristiche nautiche e belliche il più possibile simili.
- Flottiglia
La flottiglia (comandata da un Capo Flottiglia, solitamente imbarcato su di una unità estranea alle squadriglie) era un raggruppamento di 2 o più squadriglie.
- Divisione
La divisione era un raggruppamento di 2 o più navi maggiori (incrociatori o corazzate) delle quali una poteva avere funzioni di Capo Divisione. Solitamente alla divisione erano aggregate una o più squadriglie di siluranti (cacciatorpediniere o torpediniere) con funzioni di scorta.
- Squadra
Una squadra navale era composta dal raggruppamento di 2 o più divisioni. Le funzioni di comando della squadra erano svolte da una nave ammiraglia che poteva appartenere a una delle divisioni o esserne indipendente. La Regia Marina comprendeva 2 squadre, basate rispettivamente a Taranto e alla Spezia.
Ordine di battaglia
Ordine di Battaglia 10 giugno 1940
Ia Squadra
Sede: Taranto
Comandante: Ammiraglio Inigo Campioni
Va Divisione Corazzate
Ammiraglio Brivonesi
- Giulio Cesare (Nave Ammiraglia)
- Conte di Cavour (Nave Ammiraglia di Divisione)
- Caio Duilio
- Andrea Doria
VIIa Squadriglia Cacciatorpediniere
- Freccia (Capo squadriglia)
- Dardo
- Saetta
- Strale
VIIIa Squadriglia Cacciatorpediniere
- Folgore (Capo squadriglia)
- Fulmine
- Baleno
- Lampo
IXa Divisione Corazzate
Ammiraglio Carlo Bergamini
- Littorio (Nave Ammiraglia di Divisione)
- Vittorio Veneto
XIVa Squadriglia Cacciatorpediniere
- Ugolino Vivaldi (Capo squadriglia)
- Antonio Da Noli
- Larenzotto Malocello
- Leone Pancaldo
XVa Squadriglia Cacciatorpediniere
- Antonio Pigafetta (Capo squadriglia)
- Alvise Da Mosto
- Giovanni Da Verrazzano
- Nicolò Zeno
Ia Divisione Incrociatori
Ammiraglio Pellegrino Matteucci
IXa Squadriglia Cacciatorpediniere
- Alfieri (Capo squadriglia)
- Oriani
- Carducci
- Gioberti
IVa Divisione Incrociatori
Ammiraglio Alberto Marenco di Moriondo
- Alberico da Barbiano (Nave Ammiraglia di Divisione)
- Luigi Cadorna
- Alberto di Giussano
- Armando Diaz
- Alfieri
VIIIa Divisione Incrociatori
Ammiraglio Antonio Legnani
- Luigi di Savoia duca degli Abruzzi (Nave Ammiraglia di Divisione)
- Giuseppe Garibaldi
XVIa Squadriglia Cacciatorpediniere
- Nicoloso Da Recco (Capo squadriglia)
- Emanuele Pessagno
- Luca Tarigo
- Antoniotto Usodimare
IIa Squadra
Sede: La Spezia
Comandante: Ammiraglio Paladini
Comando di Squadra
- Pola (Nave Ammiraglia)
XIIa Squadriglia Cacciatorpediniere
- Carabiniere
- Corraziere
- Ascari
IIIa Divisione Incrociatori
Ammiraglio Carlo Cattaneo
XIa Squadriglia Cacciatorpediniere
- Artiglere (Capo squadriglia)
- Camicia Nera
- Aviere
- Geniere
IIa Divisione Incrociatori
Ammiraglio Ferdinando Casari
Xa Squadriglia Cacciatorpediniere
- Maestrale (Capo squadriglia)
- Libeccio
- Grecale
- Scirocco
VIIa Divisione Incrociatori
Ammiraglio Luigi Sansonetti
- Eugenio di Savoia (Nave Ammiraglia di Divisione)
- Emanuele Filiberto Duca d'Aosta
- Muzio Attendolo
- Raimondo Montecuccoli
XIIIa Squadriglia Cacciatorpediniere
- Granatiere (Capo squadriglia)
- Fuciliere
- Bersagliere
- Alpino