Il Web 3.0 è un termine a cui corrispondono significati diversi volti a descrivere l'evoluzione dell'utilizzo del Web e l'interazione fra gli innumerevoli percorsi evolutivi possibili. Questi includono: trasformare il Web in un database, cosa che faciliterebbe l'accesso ai contenuti da parte di molteplici applicazioni che non siano dei browser, sfruttare al meglio le tecnologie basate sull'intelligenza artificiale, il web semantico, il Geospatial Web, o il Web 3D.

Storia

Il termine Web 3.0 è apparso per la prima volta agli inizi del 2006 in un articolo di Jeffrey Zeldman critico verso il Web 2.0 e le sue tecnologie associate come AJAX.

Nel maggio 2005, Tim Berners-Lee affermava:

(inglese)
«People keep asking what Web 3.0 is. I think maybe when you've got an overlay of Scalable Vector Graphics - everything rippling and folding and looking misty - on Web 2.0 and access to a semantic Web integrated across a huge space of data, you'll have access to an unbelievable data resource»
(italiano)
«Le persone si chiedono che cosa sia il Web 3.0. Io penso forse che, quando noi otterremo una sfumatura della Grafica Vettoriale Scalabile - tutte le increspature e pieghe appaiono oggi nebbiose - nel Web 2.0 in modo da accedere al Web Sematico attraverso un grosso quantitativo di dati, noi avremo accesso ad un'incredibile risorsa di dati»

Durante il Technet Summit nel novembre 2006, Jerry Yang, fondatore e presidente di Yahoo, rilasciava la seguente dichiarazione:

«Web 2.0 is well documented and talked about. The power of the Net reached a critical mass, with capabilities that can be done on a network, not only in hardware like game consoles and mobile devices, but also in the software layer. You don't have to be a computer scientist to create a program. We are seeing that manifest in Web 2.0 and 3.0 will be a great extension of that, a true communal medium... the distinction between professional, semi-professional and consumers will get blurred, creating a network effect of business and applications»

Allo stesso Technet Summit, Reed Hastings, fondatore e CEO di Netflix, riassumeva in una semplice formula la definizione delle diverse fasi del web:

«Web 1.0 was dial-up, 50k average bandwidth, Web 2.0 is an average 1 megabit of bandwidth and Web 3.0 will be 10 megabits of bandwidth all the time, which will be the full video Web, and that will feel like Web 3.0»

Nell'agosto 2007, l'agenzia digitale brasiliana CUBO ha definito il Web 3.0 come l'abilità per i clienti di comunicare con le aziende, sia in maniera diretta utilizzando blog e altre applicazioni Web 2.0, che in maniera indiretta, come se fossimo i possessori di dati psicografici analizzati dal Web semantico e da altri strumenti di marketing come Microtargeting/Silent Marketing.

Il termine Web 3.0 è diventata una materia di crescente interesse e dibattito a partire dalla fine del 2006 sino a 2007.

Innovazioni associate con il Web 3.0

Applicazioni Web-based e desktop

Le tecnologie Web 3.0, come ad esempio un software intelligente che utilizza dati semantici, sono state implementate ed usate su piccola scala da molteplici aziende con l'intento di manipolare i dati più efficientemente. Negli anni recenti, tuttavia, ci si è concentrati anche nel fornire tecnologie Web semantiche al pubblico generico. Alcune start-up come Garlik, Metaweb, Radar Networks e Powerset sono fra quelle che nel 2006-2007 hanno ricevuto un'ampia copertura mediatica relativamente al campo dell'innovazione.

Dibattiti sul Web 3.0

Ci sono diversi dibattiti sul significato del termine Web 3.0 e su quale possa essere una definizione adatta.

Trasformare il Web in un database

Il primo passo verso un "Web 3.0" è l'emergere del "Data Web" visto che gli archivi di dati strutturati sono pubblicati sul Web in formati riutilizzabili e "interrogabili" da remoto, come XML, RDF e microformati. La recente crescita della tecnologia SPARQL fornisce un linguaggio di query standardizzato e l'API per la ricerca attraverso database RDF distribuiti nel Web. I Data Web permettono un nuovo livello di integrazione e di interoperabilità delle applicazioni, rendendo i dati disponibili a tutti e "linkabili" come se fossero pagine Web. Il Data Web è il primo passo verso il vero e proprio Web semantico. Nella fase di Data Web l'attenzione è principalmente rivolta verso la strutturazione di dati disponibili utilizzando l'RDF. Nella fase successiva di Web semantico il raggio verrà ampliato in modo che sia i dati strutturati che quelli che tradizionalmente sono considerati contenuti non strutturati o semi strutturati (come pagine Web, documenti, ecc.) saranno disponibili in larga misura in formati semantici RDF ed OWL.

Un percorso evolutivo verso l'intelligenza artificiale

Il Web 3.0 è stato anche utilizzato per descrivere un percorso evolutivo per il Web che conduce all'Intelligenza Artificiale capace di interagire con il Web in modo quasi umano. Alcuni scettici credono invece che ciò sia impossibile da raggiungere. Nonostante ciò, aziende come IBM e Google stanno implementando nuove tecnologie che stanno ottenendo informazioni sorprendenti come prevedere le canzoni più scaricate, attraverso il data mining, sui siti Web universitari.

C'è anche un altro dibattito sul fatto che la forza trainante dietro il Web 3.0 saranno i sistemi intelligenti oppure se l'intelligenza verrà fuori in maniera più organica, da sistemi di persone intelligenti, come per esempio attraverso servizi di filtraggio collaborativo come del.icio.us, Flickr e Digg che estraggono il significato e l'ordine dal Web esistente ed il come le persono vi interagiscono.

La realizzazione del Web semantico e del SOA

In linea con l'Intelligenza Artificiale, il Web 3.0 potrebbe costituire la realizzazione e l'estensione del concetto di Web semantico. I ricercatori accademici stanno lavorando per sviluppare un software per il ragionamento, basato sulla logica descrittiva e sugli agenti intelligenti. Tali applicazioni possono compiere operazioni di ragionamento logico utilizzando una serie di regole che esprimano una relazione logica tra i concetti ed i dati sul Web.

Srmana Mitra sostiene invece che il Web semantico potrebbe essere l'essenza della prossima generazione dell'Internet e propone una formula per incapsulare il Web 3.0.

Il Web 3.0 è stato anche messo in relazione ad una possibile convergenza di un'architettura Service-oriented e del Web semantico.

Evoluzione verso il 3D

Un ulteriore possibile percorso del Web 3.0 è verso la visione tridimensionale coniata dal Web3D Consortium. Questo significherebbe trasformare il Web in una serie di spazi in 3D, in linea con ciò che ha già realizzato Second Life. Questo potrebbe aprire nuovi modi di connettersi e di collaborare utilizzando spazi 3D condivisi.

Voci correlate