Carnunto
Carnunto (latino: Carnuntum; greco: Καρνοιις), centro di origine celtica, fu in seguito un'importante fortezza legionaria (misurava 480x368 metri, pari a circa 17,6 ha) dell'Impero romano a partire dal 50 e sede della Flotta Pannonica, diventando poi anche sede del governatore della Pannonia superiore dal 103; attualmente si trova nel territorio della moderna Austria.
Storia
Il centro era originariamente celtico; il nome deriva da "kar-" o "karn-", che significa "roccia".
Sotto il principato di Augusto, fu base delle operazioni di Tiberio durante la sua campagna contro Maroboduo, re dei Marcomanni del 6.
Carnuntum cominciò a subire l'influenza latina a partire da un primo insediamento di un forte alla fine del regno di Augusto o agli inizi del regno di Tiberio attorno al 17-19, in coincidenza con la sconfitta subita da Maroboduo, in lotta con il principe dei Cherusci, Arminio. Dopo questi avvenimenti Maroboduo chiedeva asilo politico a Tiberio, ed era confinato a Ravenna.
È solo nel 50 che una legione, la XV Apollinaris, fu inviata ad affiancre il forte ausiliario di truppe di cavalleria in zona, come ci racconta Tacito (Annales, xii.29.2), quando l'imperatore Claudio, pur rifiutando di intervenire direttamente in una nuova contesa tra i popoli germanici (si trattava di Quadi e Marcomanni, relativamente alla caduta del loro re Vannio), ordinò al governatore della Pannonia «di disporre una legione con un corpo scelto di ausiliari sulla riva del Danubio» per proteggere i perdenti e dissuadere la parte di barabari vittoriosi dalla tentazione di invadere la provincia pannonica.
Le legioni che qui risiedettero furono:
- la legio XV Apollinaris presumibilmente dal 50 al 113, anno in cui fu inviata in Oriente per le campagne di Traiano contro i Parti, per poi rimanere in Cappadocia;
- la Legio X Gemina, che sostituì temporaneamente la XV Apollinaris, partita per le campagne di Corbulone e di Tito in Armenia e Giudea dal 63 al 70.
- la Legio XIIII Gemina che quì rimarrà fino al IV secolo.
La città, fortezza legionaria e capitale della provincia pannonica superiore, era al centro di un sistema di fortificazioni, che da Vindobona (oggi, Vienna) a Brigetio (l'odierna Szőny) controllava l'intero corso del medio Danubio.
Elevata allo status di municipio da Adriano, ricevette il nome di Aelium Carnuntum, essendo "Elia" il nome della gens dell'imperatore. L'importanza della città, sede anche di un fiorente mercato dell'ambra destinata all'Italia, è attestata anche dalla presenza di due imperatori:
- Marco Aurelio che qui soggiornò per tre anni (dal 171 al 173) in occasione delle sue campagne contro Marcomanni e Naristi (Guerre marcomanniche), ed ancora nel 178 come attestato nel secondo libro dei suoi Colloqui con se stesso;
- Settimio Severo che qui fu governatore della provincia Superiore quando, nel 193, fu acclamato imperatore dalle sue truppe.
Con l'avvento di Caracalla, era elevata a colonia il centro civile di Carnuntum (Colonia Septimia Aurelia Antoniana) insieme a quello di Brigetio.[1]
Nel 308 la città fu sede del cosiddetto Convegno di Carnunto, a cui parteciparono l'allora Augusto Galerio, e Massimiano e Diocleziano, i due precedenti Augusti, nel tentativo di risolvere la crisi in cui versava l'istituto della Tetrarchia.[senza fonte]
La città subì la distruzione ad opera dei Germani nel IV secolo. Sebbene ricostruita in parte da Valentiniano I, non ritornò più agli antichi splendori, perdendo le proprie funzioni di centro militare a favore della vicina Vindobona (Vienna).
Durante il Medioevo fu occupata dagli Slavi (che la chiamavano Carantano e vi accolsero l'esule longobardo Arnefrido)[2], prima di essere definitivamente disrutta dagli Ungari.
Note
- ^ Làszlò Borhy, Brigetio accampamento dei legionari e municipium sul Danubio, in Traiano ai confini dell’Impero, a cura di Grigore Arbore Popescu (1998), p.88. P.Oliva, Pannonia and the onset of crisis in the roman empire, Praga 1962, p.340. Di Carnuntum si dice diventò colonia sotto i Severi, di Brigetio negli anni attorno al 210-220.
- ^ Paolo Diacono, Historia Langobardorum, V, 22.
Galleria fotografica
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L'anfiteatro di Carnuntum
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Il museo all'aperto del castrum romano
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Rovine delle terme del castrum
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Rovine del palazzo pretorio
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Il museo moderno di Carnuntum in stile "Antica Roma"
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Ricostruzione della casa di Lucio a Carnuntum
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Ricostruzione della camera da letto
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Ricostruzione del cortile interno
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Ricostruzione di sala interna
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Ricostruzione della cucina
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Ricostruzione di una villa con annesso tempio di Diana
Bibliografia
- "Carnuntum", Encyclopædia Britannica, 1911.
- AAVV, a cura di G.Arbore Popescu, Traiano. Ai confini dell’Impero, Venezia 1998.
- Z.Visy, The Ripa Pannonica in Hungary, Budapest 2003.
- M.Pavan, Dall’Adriatico al Danubio, Padova 1991.
- AAVV, a cura di M. Buora e W. Jobst, Roma sul Danubio, Roma 2002.
- P.Olivia, Pannonia and the onset of crisis, Praga 1962.
- A.Mocsy, Pannonia and Upper Moesia, Londra 1974.
Voci correlate
Personaggi
Località geografiche
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