Discussione:Graffitismo
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il presente articolo sui Graffiti tratta esclusivamente il fenomeno dei graffiti moderni che per la sua peculiarità non ha nulla a che vedere né con i graffiti preistorici o pompeiani nè con l'arte dei murales. Sarebbe opportuno trattare separatamente i vari aspetti che il termine Graffiti definisce in modo da non confondere il lettore .
- Spostiamo l'articolo attuale sotto un titolo diverso (ad esempio "Graffiti urbani")? Poi però occorre scrivere un bell'articolo sugli altri tipi di graffito... Ciao. --Paginazero - Ø 10:08, 19 nov 2005 (CET)
- Spostato da Discussione:Murales per cancellazione articolo doppione. --MarcoK (msg) 08:55, 25 nov 2005 (CET)
Cambierei il nome del link in Graffiti lasciando murales come redirect. C'e' molta letteratura a cui attingere anche su en:graffiti. Se posso traduco a breve... qualcuno che mi dia una mano? Pensiero 20 maggio 2005
Sono d'accordo. Ma bisogna spostarlo a Graffiti o a Graffito? HΙΓΓ ◄discussione 23:56, Mag 20, 2005 (CEST)
- Forse i graffiti (o il graffito) sono qualcosa di più antico degli attuali murales (riconducibili eventualmente ai tatzebao cinesi): quindi meriterebbero una voce a parte (ma ci vorrebbe il parere di qualche archeologico o speleologo o qualcosa del genere ...). Per tacere dell'American Graffiti (film) ... - Twice25 / αω - :þ 00:02, Mag 21, 2005 (CEST)
Io direi di non separare le due cose in questo senso. Graffiti sono quelli delle grotte preistoriche come graffiti sono quelli delle metropoli moderne. Murales casomai è più riferibile all'arte pittorica in senso stretto, inteso come dipinto prodotto su supporto murario. HΙΓΓ ◄discussione 00:13, Mag 21, 2005 (CEST)
Non so, ma mi sembra che si stia facendo un minestrone di cose piuttosto diverse l'una dall'altra.
- Dipinti sui muri se ne sono fatti sempre (di solito vengono definiti affreschi, o pitture parietali), dalle grotte di Lascaux alla Cappella Sistina, tanto per intendersi
- Con "murales" (che forse è un termine di origine spagnola?) a me sembrerebbe che si indichi un affresco o pittura fatta su una parete esterna (di un palazzo, o di un muro di recinzione): probabilmente si tratta in origine di un "gesto spontaneo", e di una pittura di origine popolare, ma credo che ce ne siano stati anche di quelli commissionati a grandi artisti magari dallo stesso comune, come forma di arredo urbano.
- L' "aerosol art", se questo è il suo nome, dovrebbe essere, immagino una forma di evoluzione del murales, caratterizzata forse soprattutto dall'uso della bomboletta spray di vernice, che è anche l'evoluzione, soprattutto per il mezzo utilizzato, delle pure e semplici scritte vandaliche o slogan sui muri. Da questa seconda origine ha ereditato anche il carattere in certi casi "illegale", sebbene se ne differenzi perché non è un puro e semplice vandalismo, rappresentando anche una forma artistica. In altri casi ha ricevuto anch'essa una legittimazione (anche i "murales" all'inizio erano illegali?) e d'altro canto in certi casi l'illegalità può essersi legata a forme di ribellione. Mi sembra un fenomeno piuttosto complesso e non so quanto ancora analizzato e compreso.
- I graffiti sono certamente piuttosto antichi: sono testimoniate frasi incise sulle mura delle case di Pompei, che hanno valenza più o meno simile all'odierno W il/la [squadra di calcio a propria scelta]. Sono assimilabili alle scritte vandaliche, ma se ne differenziano per la tecnica. Peraltro esistono anche decorazioni "a graffito" sulle facciate delle case rinascimentali, se non sbaglio.
- Quanto ai tatzebao cinesi dovrebbero essere qualcosa di ancora diverso, ma qui ne so ancor meno. Forse sono assimilabili alle scritte pubblicitarie (non vandaliche, ma appositamente realizzate da pittori) ancora delle case di Pompei, che in alcuni casi sono qualcosa di simile ai nostri manifesti, solo che sono dipinti sul muro invece di esservi incollati sopra.
Non ho fatto una gran chiarezza, eh? :-) --MM (msg) 20:41, Ago 29, 2005 (CEST)
Sposto qui quanto un'anonimo aveva inserito in "aerosol art", sebbene si tratti solo di una breve definizione:
Aereosol - Art, ovvero l'Arte con l'Aereosol.
Conosciuta e confusa con il termine Writing o spesso definita volgarmente come Graffito o Graffitismo, l'Aereosolart consite nell'impresa dell'esperssione pittorica compiuta con l'ausilio dello strumento "colore spray" (meglio noto con il nome volgare di "bomboletta")
<<La terminologia corretta è "Pezzi">> come dice Kaos in una sua canzone. Questo è il termine adottato dalla cultura hip hop in italia e da coloro che esprimono la loro arte sul muro: i writers. Io dipingo da diversi anni e ho sempre adottato questo termine per specificare questo tipo di opere. Graffiti e Murales sono quasi offensivi come termini perché spesso usati dai mass-media per criticarli negativamente.
Trovo che questo articolo non sia obiettivo perché tratta il graffitismo solo come arte e non come atto di teppismo, che anzi sarebbe l'argomento principale visto che i graffiti abusivi sono più di quelli autorizzati. - PaneBiancoLiscio 18:53, 24 mar 2006 (CET)
diverse revisioni da annullare
C'è stato più di un vandalismo. Vedo che solo ora (proprio mentre intervenivo!?!) per fortuna la voce è stata bloccata... sarebbe il caso, credo, di riportarla alla revisione 8890390 del 23 maggio. Ma anche se si elimina, non saranno in molti a piangerla Godzilla 15:15, 29 mag 2007 (CEST)
Cosa prevede la legge?
Poichè non nè sò nulla e non ho una precisa idea di dove andare a cercare tali informazioni, proporrei di inserire una sezione che descriva cosa prevede la legge italiana (almeno quella) per i writer che fanno graffiti su edifici pubblici e privati in modo illegale. Chi na sa qualcosa è da parte mia invitato a contribuire. Grazie.--Snappy 12:03, 1 ago 2007 (CEST)
Correzioni
ciao, flycat non è di udine ma di milano mai sentito parlare di cose come "graffiti logo" o "graffiti design\dsigner": sono termini che non trovano riscontro in alcun saggio pubblicato nè in italia nè all'estero. microbo e bo130 sono street-artists, non writer. fanno cose completamente diverse (writer è chi scrive il proprio nome). contemplate la possibilità di spostarli nella voce street art.
"Resta tuttavia una gran quantità di adolescenti, chiamati nello slang sucker, poser, scarsi, scrausi, estimatori, rimastini e quant'altro, che producono solamente trafile di tag, o al massimo throw ups (ovvero tag più elaborate eseguibili in breve tempo) al fine di promuovere il loro nome. Uno tra i più influenti writers della storia e teorico del movimento aerosol art italiano, Phase II, scriveva nel 1999 in un articolo su Aelle, rivista specializzata ora non più alle stampe, "...throw-up: spingere il proprio nome oppure vomito?"."
questa è solo un'interpretazione. vi pregherei di voler riflettere sul fatto che il writing trae la sua forza dall'illegalità. l'opinione di phaseII, per quanto autorevole, è pur sempre un'opinione. ne esistono infinite che si esprimono a favore delle tag e dei throw up. che fa solo tag è un writer al pari di chi fa le cose belle e colorate. su tutti, trovate un'opinione simile nel testo di craig castelman "gotten up", all'interno del libro Adams, "King Size marker project", 2004. ciao ale
Ciao, oltre a "quotare" e confermare quanto esposto da ale qui sopra, sul fatto che:
"I primi in Italia ad usare nuove tecniche espressive, come lo stencil, l'installazione, l'affissione di grandi stampe offset o gli stickers, e ad utilizzare una icona al posto del nome sono stati Bo130, 17, Microbo e 108, tra i pochi artisti italiani conosciuti in tutto il mondo."
Pur sforzandosi sulla "buona fede" e senza pensare alla calunnia premeditata a scopo pubblicitario... ci vorrebbe quantomeno una dimostrazione e/o una fonte.
Inutile dire che è falso; è possibile trovare facilmente il riscontro della non veridicità di questa parte di articolo in qualsiasi pubblicazione specialistica (e non). "tra i pochi artisti italiani conosciuti in tutto il mondo" è imbarazzante, mentre per quanto rigurda l'attribuzione di inventori di "nuove tecniche espressive","l'installazione" e "una icona al posto del nome" addirittura ridicolo.
kal --213.140.17.103 05:23, 29 gen 2008 (CET)
Ciao.... Mi stupisco dei commenti precedenti, di fonti ce ne sono a parecchie, la cosa più semplice è fare una ricerca su google, basta informarsi sulle innumerevoli pubblicazioni in vendita nelle librerie, basta viaggiare un po..... basta poco per appurare che è tutto vero. BO130 , Microbo, e 108, fanno da apri pista su diversi aspetti e i fatti parlano. Non è difficile trovare "dimostrazioni" e " fonti" direttamente in internet. Bo130 (it) Miss17(usa) hanno iniziato dal writing dai primi anni 80 e hanno continuato ad evolversi. Se non inventori del logo al posto della tag, Sicuramente tra i primi ad averla usata in modo distintivo; come loro Stak(fr) e altri. Primo tra tutti Obey. non so se tutto cio debba stare sotto writing, streetart, post graffiti, ecc., personalmente non ne trovo una appropriata. sicuramente e vi invito a fare una ricerca, Bo130, Microbo e 108 sono solo orgoglio per la scena italiana e internazionale e quindi solo da supportare forse la discussione sarebbe più interessante se il focus si spostasse proprio nel trovare una definizione più giusta a questo sempre più sfaccettato movimento quello che ritengo che sia il fenomeno più interessante degli ultimi 30 anni. M.F.BoooM! Giambellino Yard!
"Flycat" non è di Udine ma di Milano. (Ancora non è stato corretto) "Cento" non è di Firenze ma di Treviso. "Bansky", "Bo130" (non Bo103) "la mano" non sono graffiti-writers ma street artists.
Mi sembra molto più rilevante e significativo in ogni caso citare quelli che sono stati i pionieri di questo movimento in Italia piuttosto che chi è riuscito ad entrare nelle gallierie d'arte, magari neanche disegnando lettere. Le gallerie d'arte, il diventare grafici o designers non rappresenta assolutamente una consacrazione per chi opera nel graffiti-writing. G.
aggiunta link a sito gratuito di raccolta di tutti i murales italiani
ciao richiedo cortesemente la possibile aggiunta ai link della pagina grfiti writing , del sito www.digilander.... un sito totalmente gratuito(in cui non ci guadagna nessuno) in cui inviare tutti i murales gia eseguiti in italia; e la possibilità di creare un "album ricordo" di tutti i pezzi che non è giusto vadano scomparsi(infatti sul sito ci sono pezzi storici del muro della stazione di lambrate molti dei quali cancellati) grazie
- Che il sito sia gratuito o meno non cambia; quello che conta è che sia un sito si possano trovare informazioni per approfondire l'argomento trattao nella relativa voce. Non mi sembra che sia questo il caso del sito indicato (per il momento oscurato). Grazie, ciao Gac 12:37, 28 ago 2007 (CEST)
street art
street art,street wear, www.myspace.com/obyeart ragazzi guardatelo!!!!ciao a tutti
libro "Graffiti Writing"
ciao vi suggerirei di inserire tra le fonti bibliografiche italiane il volume "Graffiti Writing". Origini, significati, tecniche e protagonisti in Italia", Alessandro Mininno, Mondadori Arte 2008. è un libro piuttsto recente ma ben fatto esiste anche un sito di riferimento, http://graffitiwriting.fatbombers.com 193.42.200.244 (msg) 15:49, 28 lug 2008 (CEST)