Iron Maiden
Gli Iron Maiden sono una band Heavy Metal di Londra, Inghilterra. Il gruppo è stato fondato nel 1975 dal bassista Steve Harris che era stato un membro dei Gypsy's Kiss e degli Smiler. Template:Gruppo
Biografia
Gli Iron Maiden nascono dalla New Wave of British Heavy Metal e contribuiscono al suo pieno sviluppo. Dall'unione del Punk, dell'Hard Rock, del Blues e di un'essenza unica nasce questa grande band che sin dall'inizio ha influenzato moltissimi generi, stili e gruppi (e tutt'ora lo fa). I Maiden possono dirsi fautori della nascita dello Speed metal, del Power metal, del Thrash metal e del Progressive metal, per non parlare delle miriadi di altri stili. Fino ad ora hanno registrato 13 album in studio, 7 compilation, 7 album Live e hanno suonato in migliaia di concerti in ogni angolo del mondo, continuando a rappresentare, insieme ai maggiori gruppi mondiali, il Metal e il Rock in generale. Nonostante i loro album abbiamo uno stile tutto loro e imparagonabile c'è qualcosa che li accomuna.
La mascotte della band, Eddie, sempre presente nelle copertine dei dischi e nei concerti è stato creato da Derek Riggs.
Storia
Cambiamenti dal profondo...
"Il Rock è stato inventato dagli Americani, il Metal è nato dagli Inglesi". Una celebre frase che fa capire quanto la cultura c'entri con la musica, e quanto quest'ultima la possa influenzare. Negli anni '70 nelle strade della Gran Bretagna, in particolar modo a Londra, il Punk dei Sex Pistols, Ramones, The Damned spadroneggiava sicuro di sé, dettando leggi e imponendo con forza la loro filosofia. Ma qualcosa stava cambiando, qualcosa che andava avanti dagli anni 60 con l'Hard Rock dei Deep Purple, Led Zeppelin e Black Sabbath, un trio di mostri che senza volerlo stava dando vita a qualcosa che non avrebbero mai potuto immaginare. Tutto ciò si realizzò la prima volta con l'ondata di British metal grazie alla nascita dei Judas Priest, ma quest'ultimi insieme a Black Sabbath e altri fallirono, tutto tornò alla normalità; i ragazzi della Nuova Onda per paura dei Punk dovevano tornare a vedersi e suonare di nascosto, ma questo non per molto ancora...
The Hells Spawned Beast
Giovani e spavaldi che erano, ma con molta esperienza, sopratutto nel settore live (memorabili i loro concerti al Marquee di Londra), i Maiden che già avevano il materiale per un album registrarono l'omonimo Iron Maiden (1980), da subito successo, si ritrovarono in Tour, entusiasmando e creando dietro di loro una folta scia di fans in delirio ogni loro esibizione; durante il British Steel Tour furono gruppo spalla dei Judas Priest, ma i veri padroni della scena furono i Maiden. Tornati grandi più che mai dal tour iniziarono i lavori per il secondo album, Killers (1981), che con una notevole maturazione nella tecnica e nella produzione, ricordiamo anche l'ingresso nella band di Adrian Smith, amico d'infanzia di Dave Murray, già chitarrista del gruppo dagli albori; così nuovo album e nuovo World Tour, e in una sezione fecero da "spalla" ai grandissimi KISS, che vennero spazzati via, paragonati alla furia esplosiva degli Iron ma che restarono comunque ottimi amici. Notare che per Killers furono scritte solo la titletrack e Murders In The Rue Morgue, dato che come per Iron Maiden, le canzoni furono composte negli anni precedenti. Già dal primo album hanno partecipato sia come Headliners che Special Guest ai maggiori Festival di tutto il mondo, sempre con sold-out incredibili. Qualcosa però stava andando male, la voce di Paul Di'Anno subiva gravi danni (oggi permanenti) dati dal grande abuso di alcohol, fumo e altre droghe, rischiando di rovinare l'intero tour, cosa che fece con le ultime date, quando il gruppo si trovò costretto a rimandare le ultime tappe. Già da un pò comunque erano al lavoro per trovare un altro singer; nel 1981, al Reading Festival, una band di nome Samson (la stessa che partecipò alla NWOBHM) fece una strabiliante esibizione grazie anche al vocalist Bruce Dickinson (o Bruce Bruce o Air Raid Siren, quest'ultimo dato quando al college all'età di 18 anni durante una performance incrinò una sfera di vetro che faceva da lampadario con un acuto alquanto incisivo) che da showman che era, con la sua poderosa voce venne subito proclamato come nuova voce della Vergine di Ferro. Così nel 1982 nasce l'album di intermezzo tra i primi due e gli altri, con un sound nuovo, arricchito, e ancor più maturo e vario con le capacità vocali di Bruce, The Number of the Beast, questo è il nome dell'album che tutt'oggi detta legge nel mondo del Metal e del Rock in generale. Il nuovo World Tour lo fanno totalmente da Headliners, con gruppi spalla importanti; c'è da dire che grazie a Dickinson e al manager Rod Smallwood che videro la staticità dei Maiden, il gruppo riuscì a divenire ancora più dinamico e scatenato, con esibizioni teatrali come nessun altro prima. Lo stile dei Maiden si stava forgiando, lo stavano facendo loro, addentrandosi in tematiche sempre più mature, dalla religione alla cultura, alla storia a tutto ciò che può essere composto.
The Golden Years
La band si prese un periodo di riposo dal post-tour alle Bahamas, luogo di registrazione del seguente album Piece of Mind, che vede l'entrata in scena di Nicko McBrain, batterista dei Trust, dopo che Clive Burr fu cacciato per problemi di droga, dato che il gruppo era sempre stato nettamente contro l'utilizzo di droghe. Si aggiunge così ulteriore pazzia e nuova impostazione tecnica, per questo album, con stile Progressive. Nuovamente in Tour e nuovamente incassi e sold-out. Sono iniziati gli anni d'oro per gli Iron Maiden, gruppo inarrestabile, che porta successo dopo successo, senza mai sbagliare, dall'Underground della musica al Top in pochissimo tempo, qualcosa che non si era mai vista prima; così sempre li, alle Bahamas, registrano il quinto album, Powerslave, dalle tinte orientaleggianti, grazie alla laurea in storia di Dickinson, e c'è ancora una volta cambio di stile, sound più aggressivo e pesante, comunque progressive e diverso, un altro colpo! Questa volta il tour è uno dei più lunghi mai fatti, 11 mesi per più di 300 concerti, in più la partecipazione a Rock in Rio da Headliners (dove hanno riunito più di 300.000 fans in delirio) e alla Long Beach Arena, dove è stato registrato il faraonico ed epico Live After Death (1985). Ora la band vuole prendersi del periodo di riposo e dedicarsi alle rispettive famiglie. Nel 1986 tornano al lavoro sfornando un album spettacolare, ancora nuovo sound, sempre in cerca di sperimentazioni, con Somewhere in Time i Maiden introducono per la prima volta i sintetizzatori alle chitarre ed al basso, per un sound diverso ma sempre duro, mai abbandonando però quel progressive che si insidia con Piece of Mind. Questo new release tratta di temi futuristici, o che comunque spaziano nel tempo, come in Alexander the Great, dove si narra la storia del grande Imperatore macedone, l'unico a non perdere mai alcuna battaglia (tranne con la morte...) Nuovo tour ed esibizioni sempre più grandi con palchi adibiti come nessun altro, effetti speciali, luci e fuochi d'artificio. Dopo due anni, nel 1988 arriva Seventh Son of a Seventh Son, che matura ciò che i nostri avevano fatto con Somewhere In Time, aggiungendo per la prima volta le tastiere, e aumentando l'influenza progressive. Questo è un concept album, l'unico, che tratta di un giovane profeta, con poteri appunto di chiaroveggenza, preso dal libro The Seventh Son di Orson Scott Card.
Cala la notte e...
Dopo un periodo di riposo nel 1990 succede l'inaspettato: Adrian Smith se ne va per adempiere ad una carriera solistica (che poi non sarà fortunatissima), subentra lo showman Janick Gers, talentuoso Guitarman che ha lavorato con Ian Gillan tra i più famosi; incidono No Prayer for the Dying, un disco che, per certi versi, segue il predecessore ma che perde di spessore e vena creativa, ma comunque è un successo, cambiando ancora stile. Nel 1992 ciò che fu intrapreso con il vecchio album fu maturato e migliorato con Fear of the Dark, dove si può sentire già un sound più scuro, diverso ma efficace, per molti definito un cult, ma questo perché uscito dopo un album non eccelso.
...si va alla cieca!
Bruce Dickinson già nel 1990 aveva ufficialmente avviato la propria carriera solistica, e i legami con la band (ovvero con Steve Harris) andavano sempre più incrinarsi, così dopo l'ultimo tour se ne andò per avere un po di pace e realizzare il suo sogno da solista. La band così è nuovamente in cerca di un cantante, ne prova moltissimi, addirittura Michael Kiske (allora da poco dipartito dagli Helloween), ma il gruppo accettava solo inglesi e così fu scartato. La scelta cade su Blaze Bayley, giovane cantante dei Wolfsbane e sfornano nel 1995 un album alquanto cupo e oscuro, The X Factor, forse dato non solo dal periodo che la band stava passando ma anche dal divorzio di Harris e la morte del padre. In tour i Maiden non sono più come prima, con Bayley che cerca di imitare Bruce in tutto e per tutto ma con risultati poco efficaci perde molto, ma comunque il disco non è da buttar via anche se lungo e in qualche misura ripetitivo. Nel 1998 si arriva ad un album che evidenzia il declino della band; Virtual XI segue la scia del predecessore e anche se può sembrare più maturo c'è una carenza di tecnica, creatività e spessore lirico senza precedenti, un flop; anche in tour i Maiden si convincono che Bayley non può restare e in sotterfugio contattano Dickinson (pronto a tornare, ma non senza Adrian Smith). Si ristabilisce così la vecchia formazione.
Un Nuovo Inizio!
Il 1999 segna per la musica ed in particolare nel Metal il ritorno degli Iron Maiden a livelli che non si vedevano dal 1990, c'è il tour per la "reunion" Ed Hunter, che li porta di nuovo in giro per tutto il mondo, preparandoli per il tour del prossimo album. Così con tre chitarristi e Bruce di nuovo al comando registrano nel 2000 Brave New World, album che riprende il Progressive giunto fino a Seventh Son of a Seventh Son, lo fa passare per tutto il '90 e gli aggiunge quel tocco in più nato dalla maturità di questa "nuova" band. Successo enorme, album vario, vena creativa di nuovo tra loro, con argomenti di spessore veramente alto, solo qualcosa da sistemare come passaggi un po' troppo lunghi e ripetitivi come alcuni cori e pezzi strumentali, ma nulla che toglie a questo nuovo album di piazzarsi a livelli altissimi. Il ritorno in tour dei vecchi fasti viene ripreso in pieno, grazie anche alla performance al Rock in Rio con un sold out di più di 250.000 fans! Ancora pausa e nuovo tour... Give Me Ed... Till Im Dead, che precede il nuovo album Dance of Death (2003), diretto seguito del predecessore, maturato e progressive, incisivo con sfumature direttamente dell'Hard Rock anni '70. Nel 2005 per festeggiare i 25 anni dal primo album e 30 dalla loro formazione fanno uscire un nuovo singolo di The Number of the Beast, dove ci sono dei pezzi dalla Brixton Academy del 2002 suonati per raccogliere fondi per l'ex batterista Burr, affetto da sclerosi multipla. Verso fine 2004 lanciano un DVD, The Early Days, dove c'è la storia della band nei primi quattro album; di supporto a questa uscita nel 2005 ci sarà un tour apposito dove si esibiranno su palcoscenici immensi, rapprensentanti la storia dei primi quattro album, e suoneranno materiale che va da Iron Maiden a Piece of Mind. Nell'agosto del 2005 è uscito in doppia versione (CD e DVD) un live dal titolo Death on the Road. Contiene diverse canzoni registrate alla Westfallenhalle Arena di Dortmund, Germania, il 24 Novembre 2003 durante il tour di Dance of Death.
Sempre nell'agosto del 2005, e più precisamente il 19 del mese, i Maiden hanno avuto l'onore di essere introdotti nel Guitar Center's Hollywood Rockfame dove, in una cerimonia pubblica, hanno lasciato le proprie impronte, proprio accanto ad altre celebrità come Eric Clapton, Lou Reed, Aerosmith, Van Halen, Santana ed altri big della musica, entrando così nella storia e lasciando un segno indelebile che viene a celebrare l'incredibile carriera della band. Secondo quanto riportato nel sito ufficiale, la band si appresta a far uscire un nuovo album entro l'autunno 2006. Il batterista Nicko McBrain ha dichiarato che si tratterà di un concept album, ma al momento non si sa altro.
Le formazioni
Line-up corrente
- Bruce Dickinson - voce (1981-1993, 1999-oggi)
- Dave Murray - chitarra (1976-oggi, per problemi con Dennis Wilcock si allontanò dalla band per qualche mese)
- Adrian Smith - chitarra (1980-1990, 1999-oggi)
- Janick Gers - chitarra (1990-oggi)
- Steve Harris - basso elettrico (1975-oggi)
- Nicko McBrain - batteria (1983-oggi)
Line-up originale
- Steve Harris - basso (1975-oggi)
- Dave Murray - chitarra (1976-oggi, al posto di Dave Sullivan dopo soli due mesi)
- Paul Day - voce (1975-1976)
- Terry Rance - chitarra (1975-1976)
- Ron "Rebel" Matthews - batteria (1975-1977)
Altri membri
- Dave Sullivan - chitarra (1975)
- Dennis "Den" Wilcock - voce (1976-1978)
- Bob Sawyer ("Bob Angelo") - chitarra (1976)
- Terry Wapram - chitarra (1977)
- Barry "Thunderstick" Graham - batteria (1977)
- Tony Moore - tastiera (1977)
- Doug Sampson - batteria (1977-1979)
- Paul Todd - chitarra (1977)
- Paul Cairns - chitarra (1977)
- Paul Di'Anno - voce (1978-1981)
- Tony Parsons - chitarra (1979-1980)
- Dennis Stratton - chitarra (1980)
- Clive Burr - batteria (1979-1982)
- Blaze Bayley - voce (1994-1998)
Tutti i membri
Membri del gruppo | Strumenti | Periodo | Album registrati |
---|---|---|---|
Steve Harris | basso | 1975 - oggi | tutti |
Dave Murray | chitarra | 1976 - oggi | tutti |
Adrian Smith | chitarra | 1980 - 1990, 1999 - oggi |
|
Bruce Dickinson | voce | 1981 - 1993, 1999 - oggi |
|
Nicko McBrain | batteria | 1983 - oggi |
|
Janick Gers | chitarra | 1990 - oggi |
|
Clive Burr | batteria | 1979 - 1982 |
|
Paul Di'Anno | voce | 1978 - 1981 |
|
Blaze Bayley | voce | 1994 - 1999 |
|
Dennis Stratton | chitarra | 1979 - 1980 | Iron Maiden |
Doug Sampson | batteria | 1977 - 1979 | nessuno |
Thunderstick | batteria | 1977 | nessuno |
Ron "Rebel" Matthews | batteria | 1975 - 1977 | nessuno |
Paul Day | voce | 1975 - 1976 | nessuno |
Dennis Wilcock | voce | 1976 - 1978 | nessuno |
Dave Sullivan | chitarra | 1975 | nessuno |
Terry Rance | chitarra | 1975 - 1976 | nessuno |
Bob Sawyer | chitarra | 1976 | nessuno |
Terry Wapram | chitarra | 1977 | nessuno |
Paul Todd | chitarra | 1977 | nessuno |
Paul Cairns | chitarra | 1977 | nessuno |
Tony Parsons | chitarra | 1979 | nessuno |
Tony Moore | tastiere | 1977 | nessuno |
Discografia
Studio Album
- Iron Maiden - 1980
- Killers - 1981
- The Number of the Beast - 1982
- Piece of Mind - 1983
- Powerslave - 1984
- Somewhere in Time - 1986
- Seventh Son of a Seventh Son - 1988
- No Prayer for the Dying - 1990
- Fear of the Dark - 1992
- The X Factor - 1995
- Virtual XI - 1998
- Brave New World - 1999
- Dance of Death - 2003
Live Album
- Maiden Japan EP - 1981
- Live After Death - 1985
- Live at Donington - 1993
- A Real Live Dead One - 1993 (inizialmente pubblicato come due album, A Real Live One e A Real Dead One)
- Maiden England - 1994
- Rock in Rio - 2002
- Death on the Road - 2005
Raccolte
- Best of the Beast - 1996 (dapprima pubblicata con un'edizione limitata da 4 cd, una standard da 2 cd e una con 1 cd)
- Ed Hunter - 1999 (PC Game)
- Edward the Great - 2002 (ora aggiornata con nuove tracce audio)
- The BBC Archives - Eddie's Archive - 2002
- Best of the B'Sides - Eddie's Archive - 2002
- Beast Over Hammersmith - Eddie's Archive - 2002
- The Essential Iron Maiden - 2005 (US only)
DVD
- Raising Hell - 1999
- Classic Albums: The Number of the Beast - 2001 (specials)
- Rock in Rio - 2002 (live + specials)
- Visions of the Beast - 2003 (videos)
- The Early Days - Part 1 - 2004 (lives + specials)
Link esterni
- Homepage Ufficiale
- Message Board Ufficiale
- Fanclub Ufficiale
- Maidenitalia
- Adrian's Lair - Adrian Smith fan site
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