Dialetto tergestino

dialetto del Friuli-Venezia Giulia

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Tergestino
Parlato inItalia
RegioniFriuli-Venezia Giulia (Provincia di Trieste)
Parlanti
Totaleestinto
Altre informazioni
TipoSVO flessiva - sillabica
Tassonomia
FilogenesiIndoeuropee
 Italiche
  Romanze
   Retoromanze
    tergestino
Codici di classificazione
ISO 639-2fur

Il tergestino era il dialetto romanzo parlato a Trieste fino all'Ottocento, estintosi in favore dell'attuale dall’attuale dialetto triestino di tipo veneto. Il tergestino era un idioma di tipo retoromanzo, affine al friulano ed al ladino, ed ancor più al vicino dialetto muglisano.

Storia

Il tergestino era parlato a Trieste dalla maggior parte della popolazione fino alla fine del 1700. A partire dalla fine del Settecento iniziò un rapido processo di sostituzione linguistica che portò alla scomparsa del tergestino ed al prevalere di una parlata veneta di tipo coloniale dialetto triestino. La sostituzione avvenne quando Trieste, asburgica dal 1382, divenne un importante porto commerciale (a partire dal 1719) e la sua popolazione passò rapidamente da 6.000 abitanti circa a più di 200.000 abitanti. Tale incremento demografico, dovuto alla massiccia immigrazione da zone di lingua diversa, stravolse il tessuto linguistico di Trieste e portò alla scomparsa del tergestino. Esso sopravvisse fino alla prima metà dell’Ottocento come lingua delle famiglie aristocratiche più antiche della città (chiamate lis tredis fameis, espressione che dimostra la notevole somiglianza dell'antico tergestino con il friulano).

All’Ottocento risalgono le testimonianze più importanti sulle caratteristiche del tergestino, che si trovano nell'opera "Dialoghi piacevoli in dialetto vernacolo triestino", raccolta composta da G. Mainati nel 1828.

Nel XX secolo c’è stato un tentativo di rivitalizzazione dl tergestino, con scopi puramente poetico-letterari, da parte di Ivan Crico, che ha composto alcune liriche in tergestino raccolte nel 2008 nel volume "De arzént zù" ("D'argento scomparso") edito dall'Istituto Giuliano di Storia e Documentazione con contributi di Gianfranco Scialino e Pavle Merkù.

Classificazione

Il tergestino era un dialetto di tipo retoromanzo affine a quello parlato a Muggia (detto muglisano), appartenente pertanto allo stesso gruppo linguistico delle lingue ladina, friulana e romancia, residuo di un probabile antico continuum linguistico alpino esteso dalla svizzera occidentale all'istria settentrionale e costiera. Anche il muglisano ebbe una sorte analoga a quella del tergestino. Non esiste alcun rapporto di divenienza tra il tergestino e il successivo dialetto veneto coloniale (triestino attuale) se non in minima parte nel lessico; Si noti che Trieste in epoca moderna non è stata parte dei domini della Serenissima, quindi l’affermarsi del dialetto veneto non si accompagnava ad un’influenza di tipo politico.

Estratto linguistico

Parte di un dialogo pubblicato nel 1828.

  • Bastian - Quand che ti avaràsto imparà plui bem l’architetura, cognossaràsto mièi, e no favelaràsto cussì.
  • Jaco - Aimò impar malapèna i set ordim architetònich.
  • Bastian - Zà che imparisto i set òrdim de architetura, dìme, da ze òrdim xem stis colònis?
  • Jaco - Del òrdim Corintìo scanelà.
  • Bastian - Come cognossisto che lis sèis del òrdim Corintìo?
  • Jaco - Dai chiapitièi, che ham lis fòiis come chela planta che se clama acànto.
  • [...]
  • Jaco - Ze xe scrit intòl pedestàl?
  • Bastian - Lèj, e po savàrastu ze che xe scrit.
  • Jaco - Numine... Me par che sìis paràulis latìnis, mi no capèss.
  • Bastian - Va là, va là, zuss. Lejerài mi. Nùmine sub nostro felìces vìvite cives; arbìtri vestri quidquid habètis, erit.
  • Jaco - Ze vol dì?
  • Bastian - Aimò te disarài par taliàm. Sòta i nuèstri auspìzj podarèi vive contiènti Tristini, chel che ghavèi sarà uèstro, de podè fà chel che volèi.




Per chel troz di Ivan Crico


Uà la zò per chel troz. Ciataràsto / plena la calùsa. Dopo uòltete atòr / e la uedaràsto de l’aria che la plòra, / in tòl ram inlò ch’el dì se inciantèua / a bèue, la stajòm che la ciàze, maràuèja / sùbit lauàda del rìde de lis màmulis. / Um clar de pièra el te diràu, zòijs / de spietà imfrà li narìdulis quand che jera / sècia. Aimò, ham fat salizà chesta plàza / chilò, che prima no la jera, trauamènt / gruèssi contra el sol de teiàtri, fràbighis / impègn de um autàr àut de nojàris, / sussùr de zugn. Ham desfàt chest tiemplo; / l’hau durà pok. Quest che aimò se uèd / no xe àutro che la zéla de chèlis zùdis / ciàusis che inuochèua el gniènt clar, / l’imàgina tòua scuendùda intòl istà.

1998


Per quel sentiero. Scendi per quel sentiero. Troverai / la cisterna colma dell’acqua. Vòltati poi attorno / e la vedrai dall’aria che piange, / nel rame dove il giorno si tratteneva / a bere, la stagione che cade, stupore / presto lavato dal riso delle ragazze. / Una luce di pietra ti dirà, ghirlande / d’attesa tra le conchiglie durante la bassa // marea. Adesso, hanno lastricato questa piazza / qui, che prima non c’era, travature/ spesse contro il sole di teatri, fabbriche / in luogo di un altare alto di noci, / sussurri di giugno. Hanno abbattuto questo tempio; / è durato poco. Questo che ora si vede / non è altro che la cella di quelle scomparse / cose che invocavano il niente chiaro, / la tua immagine nascosta nell’estate.

Bibliografia

  • ASCOLI GRAZIADIO ISAIA, Il dialetto tergestino, in «Archeografo Triestino», 1890, Serie II, Vol. XV, pp. 245-263.
  • CAVALLI JACOPO, GRAZIADIO ISAIA ASCOLI, Cimelj dell'antico parlare triestino, in «Archeografo Triestino», 1879-1880, Serie II, Vol. VI, pp. 199-210.
  • CAVALLI JACOPO, Reliquie ladine raccolte in Muggia d'Istria, con appendice dello stesso autore sul dialetto tergestino, in «Archeografo Triestino», 1894; Serie II, Vol. XIX,, pp. 5-208.
  • DORIA MARIO (cur.), I dialoghi piacevoli in dialetto vernacolo triestino pubblicati e tradotti da Giuseppe Mainati, Trieste, Italo Svevo, 1972.
  • DORIA MARIO, Lessico-concordanza del dialetto tergestino del Mainati (parte prima A-M), in «Archeografo Triestino», 1993, Serie IV, Vol. LIII, pp. 297-378.
  • DORIA MARIO, Lessico-concordanza del dialetto tergestino del Mainati (parte seconda N-Z), in «Archeografo Triestino», 1994, Serie IV, Vol. LIV, pp. 387-454.
  • FINZI ROBERTO, La lingua di questi abitanti è forlana corrota: sulle cause materiali del passaggio dal tergestino al triestino, in «L'Adriatico e l'Europa centro-orientale: relazioni storico-culturali e prospettive di sviluppo: lezioni della Summer School in Adriatic Studies, Rimini 4-16 luglio 2005», pp 199-212.
  • SCHATZMAYR EMILIO, Avanzi dell'antico dialetto triestino cioè I sette dialoghi piacevoli publicati dal Mainati, un sonetto ed altri cimeli linguistici, Trieste, 1891.
  • ZILIOTTO BACCIO. Tergestino e Muglisano, in «Archeografo Triestino», 1947, Serie VI, Vol. XII-XIII, pp. 53-64.
  • ZUDINI DIOMIRO, A proposito delle continuazioni di lat. hodie nelle varietà friulane e nel tergestino e muglisano, in «Atti e memorie della Societa istriana di archeologia e storia patria», n.s., 34 (1986), pp. 190-203.
  • PELLEGRINI RENZO, Per un profilo linguistico, in "Storia economica di Trieste", vol.I "La città dei gruppi 1719-1918", Trieste 2001, pp.293-316

Voci correlate

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  1. ^ Riconoscendo l'arbitrarietà delle definizioni, nella nomenclatura delle voci viene usato il termine "lingua" in accordo alle norme ISO 639-1, 639-2 o 639-3. Negli altri casi, viene usato il termine "dialetto".