Struppa
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Struppa | |
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Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Città | File:Genova-Stemma.png Genova |
Circoscrizione | Municipio IV Valbisagno |
Altri quartieri | Doria, Prato, Fontanegli |
Abitanti | 10,604 ab. |
![]() Mappa dei quartieri di Genova | |

Struppa è un quartiere di Genova che include in se il borgo di Fontanegli e, a livello di unità urbanistiche comprende anche le unità di Doria e Prato che insieme hanno una popolazione di 10.604 abitanti (aggiornata al 31 dicembre 2006[1]).
Struppa fa parte del Municipio IV Valbisagno.
L'attuale abitato si snoda sulla sponda settentrionale della Val Bisagno, e come per tutta la vallata è a predominante composizione popolare.
Nei tempi storici però gli abitati occupavano le parti in rilievo. In passato era un comune autonomo (annesso solo nel 1926 alla Grande Genova), distinto da tre borghi: San Siro (con la omonima chiesa romanica, del XII secolo), sopra la valletta del Rivotorbido a controllare il percorso per Aggio e Creto; e, sul colle che separa questa dalla valletta successiva, i due borghi di San Cosimo (posto più in basso) e San Martino (più in alto), ai piedi dei percorsi per l'Alpesisa.
Gli ultimi due borghi erano nel Medioevo posti su percorsi di passaggio, per cui vennero in essi costruite le chiese che diedero il nome alle località (San Cosimo, della cui chiesa iniziale resta il muro medioevale nel fianco settentrionale, e San Martino, di cui resta di medioevale la base del campanile romanico). In seguito questi percorsi vennero abbandonati, prevalendo quello per Aggio che passava da San Martino di Struppa.
San Martino di Struppa divenne così nel tardo Cinquecento, ai tempi della Repubblica di Genova, il luogo dove venivano confinati i carcerati per espiare le condanne. I detenuti venivano impiegati per lavori di pubblica utilità come la costruzione e manutenzione di strade e muri e per il taglio della legna per la costruzione delle navi della Repubblica.
Alcune streghe di Triora furono qui condotte per espiare le loro colpe. In loco vi erano un paio di costruzioni adibite a carcere per i rei, con tanto di corpo di guardia.
I cognomi più frequenti nella zona, che hanno origine dal tardo Cinquecento, furano quelli di Bazzurro (modifica dialettale da Basura), Croce (dalla località Croce, all'inizio del percorso di costa che conduce al paese oggi abbandonato di Canate), e Costigliolo, dal termine dato alle coste del monte modellate dalle fasce in pietra.