Il Lungomare Falcomatà, dedicato al sindaco della "Primavera di Reggio" Italo Falcomatà, è una delle più celebri vie di Reggio Calabria, costituito da un connubio di bellezze naturali e storico-architettoniche che ne fanno secondo molti uno dei più bei posti d'Europa.
Uno dei maestosi ed esotici alberi che ornano il Lungomare Falcomatà
Di gran lunga più esteso di un chilometro, il lungomare del centro storico di Reggio occupa l'area costiera compresa tra il porto ed il Fortino a Mare (l'antico "Castelnuovo" nei pressi di Punta Calamizzi), per un'area complessiva di circa 4km, e precisamente dal termine di viale Umberto Boccioni a piazza Garibaldi; è costituito dalle tre vie "Lungomare Falcomatà" (già lungomare Matteotti), "Corso Vittorio Emanuele III e Viale Genoese Zerbi, ma tutta l'area viene generalmente identificata come Lungomare Falcomatà o Via Marina.
È il luogo in cui soprattutto d'estate i reggini ed i turisti amano passeggiare gustando un buon gelato con il sole che splende per gran parte dell'anno; il fronte a mare della città è ricco di palmizi e specie vegetali estremamente variegate che costituiscono un lunghissimo giardino botanico. Il verde delle curatissime aiuole piene di fiori profumati infatti si alterna a numerosi alberi esotici e rare specie vegetali.
Il viale è adornato da palazzi in stile liberty (molti risalenti all'ultima ricostruzione della città) tra i quali spiccano Palazzo Zani, Palazzo Spinelli o l'eclettica Villa Genoese Zerbi; è inoltre arricchito da elementi che indirettamente tracciano la storia della città, quali i numerosi monumenti commemorativi, una fontana monumentale ed alcuni siti archeologici, testimonianza dell'antichità greco-romana, che comprendono tratti delle mura di cinta della città greca ed un impianto termale di epoca romana.
uno stabilimento balneare sotto il lungomare
Tra il mare e la passeggiata con il parapetto e i lampioni liberty, sorge l'Arena dello Stretto, teatro in stile tipicamente greco che ospita eventi culturali ed intrattenimento soprattutto nei mesi estivi; sul "Molo di Porto Salvo" antistante l'Arena sorge il monumento a Vittorio Emanuele III, che qui sbarcò toccando il suolo italiano per la prima volta da Re.
Il Lungomare di Reggio fu definito Il più bel chilometro d’Italia[1] forse anche per via del miraggio della Fata Morgana, spettacolare fenomeno ottico visibile solo dalla costa calabra, da cui ha origine il mito per effetto del quale è possibile vedere le immagini ravvicinate della Sicilia riflesse e persino moltiplicate dal mare, tanto nitide da sembrare vere.
In passato tale citazione è stata attribuita a Gabriele D'Annunzio ma in seguito si è appurato che si è trattato solo di una trovata pubblicitaria.
Negli ultimi anni l'amministrazione ha portato a compimento il progetto di riqualificazione iniziato da Falcomatà permettendo di istituire i lidi sulla spiaggia sottostante, ogni estate infatti il Lungomare e la sua spiaggia diventano un'affollatissima meta del turismo internazionale.
Il 10 settembre2005 a Reggio si è svolta la prima Notte Bianca ed il Lungomare è stato uno dei centri principali della manifestazione.
Il rapporto della città di Reggio con il mare è sempre stato abbastanza insolito ed un po' distaccato rispetto alle altre città di mare; circostanza, questa, che ha permesso la conservazione pressoché immutata dello stato naturale. Tuttavia i numerosi scarichi fognari presenti hanno provocato un notevole inquinamento del mare con conseguente divieto di balneazione.
Infatti le principali zone adibite ad attracco portuale nella storia sono state essenzialmente due: il golfo dell'antico porto naturale a ridosso dell'antico promontorio di Punta Calamizzi (affondato nel 1562 a causa di un terremoto), e l'attuale porto che, se pur abbastanza articolato, sorge in una zona di costa limitata al quartiere di Santa Caterina.
Per il semplice fatto che l'economia reggina si è sempre basata su ben altre fonti che non fossero quella portuale, gran parte del territorio costiero è stato lasciato al naturale, o comunque adorno di mura, porte e fontane.
I due antichi approvvigionamenti idrici della città si trovavano infatti lungo la marina ed erano:
Fontana Vecchia, detta Fontana Rossa dal colore dell'edificio della Sanità marittima adiacente;
Fontana Nuova, detta Fontana del Plebiscito dopo il 1860 per la posizione in asse alla strada omonima, e successivamente denominata anche Fontana della Pescheria per l'adiacenza con il porticato della pescheria vicino palazzo Nesci.
1783 - prima ricostruzione e nascita del lungomare
Dopo il grave terremoto del 1783 il rapporto tra la città ed il mare viene esaltato con il piano di ricostruzione redatto dall'ing. Giovan Battista Mori.
Con l'abbattimento delle antiche mura per recuperare il suolo da esse occupato, la fascia lungo il mare veniva organizzata con un sistema di edifici continui ed uno spazio urbano attrezzato che seguiva l'andamento della costa. Negata quindi la centralità storica del tessuto preesistente, l'idea di città nuova traeva probabilmente dal mare i suoi presupposti illuministi.
L'esigenza di progettare un prospetto che mostrasse l'aspetto dei palazzi di fronte al mare, testimonia la particolare cura prestata anche alla definizione architettonica. L'abbattimento delle antiche porte e la demolizione progressiva della cinta muraria incontrarono la resistenza dei reggini, ma al tentativo di far rimanere in piedi la "Porta Amalfitana" espresso dai deputati e dai sindaci della città assicurati dapprima dall'ing. Mori.:
«Non si dova demolire a motivo che non recava pregiudizio né deformità alla nuova pianta e che poteva abbellirsi in vantaggio per far ordine d'architettura con la nuva Palazzata»
segue perentorio l'ordine del Pignatelli di eseguirne la demolizione poiché:
«Mai devesi far cosa contro la pianta approvata da Sua Maestà»
Così il progetto di demolizione fu eseguito, nacque il Lungomare di Reggio e fu costruita la nuova palazzata sulla strada marina, che fu chiamata "Real Palazzina"'.
Tra il 1884 ed il 1886 la Via Marina fu interessata da lavori di sistemazione. Dopo la costruzione del tronco ferroviario tra la stazione centrale e il porto, i guasti derivanti dai lavori e l’inconveniente della "cortina di ferro" (come verrà in seguito definito il tracciato ferroviario) avevano determinato un mutamento di quella che era, oltre al Corso Garibaldi, la più importante arteria cittadina.
La Real Palazzina sul lungomare
La Real Palazzina, che con un prospetto unitario qualificava l'affaccio della città verso il paesaggio marino, era stata però privata del suo elemento terminale, l'antico "palazzo Nesci", adibito a caserma, e l'edificio della Pescheria che vennero demoliti.
Per riparare i danni apportati dal tracciato ferroviario il Comune chiese il concorso diretto del Governo; quindi il "Progetto per la sistemazione della Strada Marina e coordinamento delle strade traverse" presentava una planimetria che prevedeva:
l'integrazione della Fontana del Plebiscito e della Fontana Rossa (tra le vie Plebiscito e San Francesco da Sales)
Primo elemento della Real Palazzina:
il sito della vecchia Pescheria
il Conservatorio delle Verginelle
Secondo elemento della Real Palazzina:
Palazzo Scordino
Palazzo dei fratelli Gullì
Terzo elemento della Real Palazzina:
il Distretto Militare
sul retro il Palazzo Cafarelli
Quarto e quinto elemento della Palazzina, compresi tra la via San Francesco da Sales, la strada Fata Morgana e la strada Giulia
la Chiesa di Porto Salvo, di fronte all’omonimo Molo di Porto Salvo.
1908 - seconda ricostruzione e rinascita del lungomare
Una panoramica del fronte a mare cittadino visto dal Lido Zerbi.
Dopo il terremoto del 1908, l'assessore ai lavori pubblici on. Giuseppe Valentino poi Sindaco della ricostruzione incaricò l'ing.Pietro De Nava di redigere il progetto del nuovo piano regolatore della città che includeva la sistemazione del nuovo Lungomare.
Originariamente largo diciassette metri, veniva prolungato fino a superare il precedente limite dell'attuale Piazza Indipendenza per giungere ad incontrare la vecchia via Provinciale (oggi via Vittorio Veneto). Mantenendo la stessa larghezza piegava poi il suo tracciato percorrendo nella parte alta la "Rada dei Giunchi" sino ad incontrare il torrente Annunziata, e riducendo l'ampiezza a dodici metri scendeva per raggiungere il ponticello Montevergine.
Venne così ricostruito il nuovo Lungomare di Reggio, molto più ampio e molto più bello grazie alle sue tre zone costituite da:
la via marina alta, con i suoi edifici in stile liberty
la striscia di giardinaggio, con specie vegetali da ogni parte del mondo
la via marina bassa con l'affaccio sul panorama dello stretto
La "Primavera di Reggio" e il lungomare Falcomatà
Veduta del moderno lungomare
Una delle principali opere del periodo di rinascita, è l'ultimazione dei lavori di completamento del Lungomare, che erano fermi da decine di anni. L'interramento della linea ferrata lungo la costa infatti ha permesso alla città di riappropriarsi finalmente del suo rapporto con il mare proprio nella zona del centro storico, creando tre nuove zone oltre alle precedenti, per un totale di sei:
la via marina alta, su cui affacciano gli edifici storici
la striscia botanica, costituita da giardini, monumenti e scavi archeologici del periodo classico
la via marina bassa, che costituisce una delle arterie del centro cittadino
la passeggiata con l'affaccio sul mare, al di sotto della quale scorre la linea ferrata
la passeggiata a mare, adornata da due grandi scalinate che scendono sul mare
la spiaggia, con i suoi lidi, ogni estate è una meta affollatissima
Il concorso di progettazione internazionale Regium Waterfront vinto dall'architetto Zaha Hadid, riqualificherà le zone adiacenti all'attuale lungomare, completando il fronte a mare del centro storico nella fascia marina compresa tra le fiumare Annunziata e Calopinace.
Il completamento del Lungomare Falcomatà si estenderà dunque fino ai nuovi estremi del Porto a nord e del fiumara Calopinace a sud, segnati da due edifici-simbolo:
inoltre sono previsti elementi di attrazione turistico-culturale, strutture ricettive e nuovi spazi verdi attrezzati, oltre al recupero di ampie superfici di spiaggia per la balneazione ed alla creazione di nuove banchine di attracco turistico.
Monumenti, palazzi e luoghi d'interesse
Alcuni dei principali elementi d'interesse del lungomare Falcomatà:
^abVedi: Gaetano Cingari, Reggio Calabria, Laterza, 1988. e anche: Michele D'Innella, Calabria - Guida del Touring Club Italiano, Touring Editore, 1998. ISBN 8836512569, ISBN 9788836512560Errore nelle note: Tag <ref> non valido; il nome "Chilometro" è stato definito più volte con contenuti diversi