Omertà

silenzio e indifferenza su un crimine per connivenza o paura

L'omertà è l'atteggiamento di ostinato silenzio atto a non denunciare reati più o meno gravi di cui si viene direttamente, o indirettamente a conoscenza.

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Le tre scimmiette simbolo dell'omertà (non sento, non vedo e non parlo)

Il termine omertà è di origine incerta, si trovano tracce del suo uso già a partire dal 1800. Alcune fra le teorie sulla sua origine la collegano alla parola latina humilitas (umiltà), che sarà poi adottata dai dialetti dell'Italia meridionale e modificata in umirtà. Dalla forma dialettale si potrebbe dunque essere arrivati alla forma italiana odierna.

L'omertà è molto diffusa nei casi di reati gravi, soprattutto se commessi dalla criminalità organizzata, come mafia, Sacra Corona Unita, Rancitelli, camorra e 'ndrangheta. L'utilizzo del termine omertà nell'ambito giornalistico, allude ad un sentimento di solidarietà verso la responsabilità dei crimini che tende a giustificare l'insuccesso dell'azione repressiva da parte dello Stato. Appare dunque, come un viatico finalizzato a purgare l'inadempienza di una seria politica della sicurezza, giustificando l'insuccesso attraverso la colpevolizzazione di singole cittadinanze che di fatto risultano mortificate sia dalle azioni criminali, sia dall'accusa di complicità.

L'omertà può essere praticata anche da una comunità, più o meno estesa, governata da una autorità non riconosciuta. In questo caso i tentativi di autonomia ed indipendenza a carattere criminoso, come per esempio il terrorismo possono essere coperti dall'intera comunità.