Discussione:Sito web

Versione del 9 dic 2009 alle 12:53 di 87.1.5.59 (discussione) (Soffermàti sull'arida sponda)

Ultimo commento: 17 anni fa, lasciato da PersOnLine in merito all'argomento Categorie?

Siti statici e dinamici

Non è la quantità di servizi che qualifica un sito come "statico" o "dinamico"; dinamico non è un complimento ;) ma indica essenzialmente la presenza di un database che costruisce in tempo reale la pagina. I "vecchi" siti statici sono invece fatti con HTML o derivati, con l'ausilio di applicazioni più o meno complesse. Logicamente i siti con un database in genere offrono un numero maggiore di servizi e sono più interattivi, ma non è sempre necessariamente vero. Ho riformulato, ma la questione può essere espansa. MarcoK (msg) 18:33, 8 mar 2006 (CET)Rispondi

Io avevo scritto "I siti web dinamici presentano documenti che variano in base alle richieste dell'utente e sono caratterizzati da un'alta interazione fra sito e utente". Non parlavo nè della "quantità di servizi", nè facevo un "complimento". In realtà i siti sono dinamici quando i contenuti non sono statici (sembra una tautologia ma non lo è), il prendere dati da database è solo uno dei fattori che possono determinare la dinamicità (non "il" fattore).
Ce ne sono numerosi altri, per esempio:
  • la presenza di moduli per l'invio di email
  • la visualizzazione dell'ora server
  • operazioni varie sul file system
  • scrittura di file testuali
  • invio allegati
  • il cloacking a seconda di vari parametri (tra i quali l'user agent, o il browser, o la risoluzione)
  • visualizzazione o stampa o catalogazione degli IP degli utenti
  • ...
intanto ho un po' modificato la definizione.
ciao ;)
--Lucas 19:00, 8 mar 2006 (CET)Rispondi


Categorie?

Comprendo anch'io che ci siano delle categorie di siti, ma per quella indicata non vi è alcuna indicazione di fonte, si tratta quindi di una categorizzazione ufficiale o fatta un tanto al braccio? PersOnLine 19:13, 1 feb 2008 (CET)Rispondi

manca la categoria "siti porno" e "di mmagini", tipo flickr, deviantart...


Dicembre 2009

(Fuori onda)


Soffermati sull’arida sponda, volti gli occhi allo sgarbo di Fini, fatti incerti sui loro destini, con nel cuore l’antica virtù, han giurato: “Non sia che quest’onda ci travolga e ci renda divisi, non ci stiamo a comporre le crisi fra il governo e Gianfranco mai più!”.

Han giurato. Altri forti a quel grido scendon giù da lombarde contrade, affilando nell’ombra le spade che di nuovo scintillano al sol. Già la Destra ha smembrato la Destra, le fatali parole son porte, i compagni sul letto di morte già riprendono un po’ di vigor.

“Su, Gianfranco”, gli gridano, “affonda il pugnale nel petto al nemico, non più fuori, ma dentro quell’onda mena il colpo che il fato ti dà. Meno male che in questa vicenda ci sei tu che ci porgi la destra, si spalanca per noi la finestra: che gran salto faremo con te!”

“Sì, compagni”, risponde Gianfranco, “il Berlusca è già morto oramai! Già da un pezzo il mio popolo è stanco di servire un equivoco re. Oh, giornate del nostro riscatto, oh, felice per sempre colui che, sfuggito all’odioso ricatto, ormai libero e fiero sarà.

Con il volto sfidato e dimesso, con lo sguardo atterrato ed incerto, star dovevo isolato e diserto per mercede del benefattor: la sua voglia era legge per tutti; quale servo nei secoli bui, il mio ruolo era niente per lui, la mia parte servire e tacer.

Forza, Italia: nel proprio retaggio torna Fini e il suo ruolo riprende, camerati, strappate le tende da un partito che padre non v’è. Non vedete che tutto si scuote da Cicchitto a Carfagna, a Brambilla, non sentite che tutto vacilla di Spatuzza al fatidico dì?”

Oh, Gianfranco, sul tuo gagliardetto sta l’offesa di un voto tradito: per la schizofrenìa di un pentito vai snudando l’antico “alalà”. Tu che forte gridasti in quei giorni: “Silvio, issiamo la stessa bandiera, la mia gente nostalgica e nera di durare non ha più ragion!”

Caro Silvio, dovunque tu vada, in Campania, in Abruzzo, a Canosa, dove ancora di un’alba radiosa la speranza deserta non è, dove il sogno di un tempo matura, dove ancor nel segreto dell’urna non è spenta la grande avventura, non c’è cuor che non batta per te.

Quante volte, accusato, spiasti l’apparir di un avviso beffardo, quante volte un pentito bugiardo t’ha incolpato associandoti a sé! Non temer: dal tuo Verbo sbocciati, le tue figlie e i tuoi figli migliori contro tutti i tuoi vili aggressori sono pronti a morire per te.

Mario Scaffidi Abbate Autorizzo la pubblicazione

mario.scaffidi@alice.it

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