Monarchia

forma di governo in cui un monarca regna come capo di Stato
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La monarchia è un ordinamento politico in cui la carica di capo di stato è esercitata da una sola persona, come suggerisce l'etimologia del lemma (dal latino tardo mona°rcha(m), che è dal greco monárchìs, composto di mónos (μόνος) 'solo, unico' e -árchìs (ἄρχειν), da árchein, 'governare, comandare'), per tutta la durata della sua vita o fino alla sua rinunzia (abdicazione). Tale figura è il monarca e ha la caratteristica di essere considerato un membro a parte rispetto al resto delle persone dello stato che sono suoi sudditi.

Stati a regime monarchico (2007)[1]

Quando il monarca cessa le sue funzioni viene sostituito da un nuovo monarca, solitamente secondo un criterio ereditario nel contesto di una stessa famiglia, detta dinastia. Ciò nonostante non mancano casi di elezione, come nel Sacro Romano Impero e in Haiti o casi di adozione. Talvolta la successione dinastica avviene alla morte di un primo monarca eletto, come accadde in Svezia per l'attuale casa regnante.

Storia

L'istituto monarchico affonda le sue radici nella remota antichità in stretta connessione con la coscienza religiosa dei vari popoli. Tra il III e il I millennio a.C. in Egitto, in Assiria e a Babilonia si realizzò un progetto di divinizzazione del monarca, passando attraverso stadi intermedi: prima re-sacerdote, poi ministro di dio, infine emanazione di dio o dio stesso. Presso gli ebrei l'avvento della monarchia coincise con l'unificazione del territorio; il monoteismo di questo popolo sbarrò la strada alla divinizzazione del monarca, che si dispiegò invece in Persia. In Grecia, la forma monarchica già presente a Micene, venne soppiantata per lungo tempo dalla struttura oligarchica o democratica delle città-stato, per tornare vitale con l'impero macedone di Filippo e Alessandro Magno. Secondo il principio aristotelico, la monarchia è una delle tre forme sane di governo, assieme a aristocrazia e politeia, mentre la sua forma degenerata è la tirannide. A Roma la monarchia fu la prima forma di governo (VII-VI a.C.), ma ebbe come contrappeso il Senato e i comizi popolari: tale situazione preparò il passaggio alla repubblica e continuò anche nella prima fase dell'impero (almeno fino a Vespasiano, 70-79 d.C., che formalizzò la successione ereditaria) dove l'Imperatore veniva, formalmente, investito del potere dal Senato dal popolo. Il principato e l'impero a Roma ebbero la forma di monarchia sia ereditaria sia elettiva, in quanto l'imperatore era o un erede del princeps defunto oppure era scelto per elezione da senato o ordine pretoriano tra gli eredi o tra chi ritenevano più opportuno (non solo chi fosse il migliore a ricoprire quel ruolo ma soprattutto chi meglio potesse soddisfare gli interessi della parte elettrice) o per acclamazione da parte gli eserciti nelle province.

La monarchia germanica e feudale

Per i popoli barbarici il Re era essenzialmente il capo militare e solo successivamente si trasformò in capo politico. La sua scelta avveniva per elezione e il potere restò quindi a lungo limitato dalle assemblee dei "liberi" prima e dei "grandi" poi. La forma monarchica assoluta e divinizzata lasciata in eredità dal mondo romano faticava però a conciliarsi con la forte tendenza germanica all'autonomia individuale. Definitiva stabilità fu raggiunta solo con l'incoronazione, il 25 dicembre 800, di Carlo Magno. Il potere della dinastia carolingia veniva infatti, tramite il pontefice, da Dio e non più dal popolo ed era assai più estesa che in precedenza. Poiché la base di consenso non doveva più essere ricercata nei legami tribali, divenne predominante il vincolo feudale, che poneva al vertice del sistema il Re, ma attribuiva anche grandissimo potere alla nobiltà terriera.

Monarchia assoluta e monarchia costituzionale

Quando, a partire dalla fine del XI secolo, l'omogenea struttura feudale cominciò a trasformarsi in un complesso più articolato, la monarchia venne a porsi come indispensabile strumento di mediazione tra le varie forze in campo (nobiltà e borghesia, centri cittadini e campagna feudale). Dove le forze centrifughe non prevalsero si diffuse una monarchia dalle nuove caratteristiche (Spagna, Francia, Inghilterra, etc.), centro di un'estesa burocrazia, motore di una capillare rete finanziaria, organizzatrice di un forte esercito stanziale. Tale forma di governo centralizzata fu detta "monarchia assoluta", e in essa il Re rivestì non più il ruolo di arbitro, posto in posizione di superiorità rispetto ai diversi gruppi sociali, ma quello di fonte del diritto.

Secondo Jean Bodin, il sovrano assoluto si riveste di una sovranità che appartiene originariamente al popolo, ma della quale questo può spogliarsi in modo irrevocabile, conferendola ad un principe. Ciò può avvenire per favorire l'opera di revisione e modernizzazione del diritto che il sovrano feudale, sostanzialmente custode delle tradizioni, non poteva svolgere appieno. In questo senso il sovrano assoluto, invece, è legibus solutus, cioè libero dal vincolo costituito dalla legislazione precedente. Il coinvolgimento a Corte della grande nobiltà favorirà questo processo di accentramento del potere, impedendo all'aristocrazia di ostacolare la burocratizzazione del territorio.

Negli ultimi secoli il termine monarchia viene anche impiegato, spesso nell'espressione monarchia costituzionale, per indicare forme di governo nelle quali esiste un sovrano, ma il suo potere è più o meno limitato dalla presenza di parlamenti, secondo forme che sarebbero più propriamente aristocratiche o democratiche.

L'Inghilterra fu la prima monarchia in cui il Re era limitato nei suoi poteri a causa della "Magna Charta". Attualmente in Europa l'unico stato dove vi è una monarchia assoluta è lo Stato della Città del Vaticano. Ne rimangono alcune in Asia (come l'Arabia Saudita).

Il Vaticano ha una forma di governo monarchica, nella quale la Costituzione assegna la pienezza e totalità dei poteri esecutivo, legislativo e giudiziario al Pontefice. Essa tuttavia è una monarchia assoluta elettiva a carattere vitalizio, cioè il Papa non ha il potere di scegliersi il successore che invece dev'essere scelto dal Sacro Collegio Cardinalizio. Esistono inoltre altre forme di autolimitazione del potere temporale dei pontefici.

La forma monarchica più diffusa in Occidente, comunque, è attualmente la monarchia parlamentare.

Quella che segue è la lista dei monarchi che hanno regnato per più di 50 anni, ordinati in maniera decrescente secondo la durata della permanenza in carica:

Nome Nazione Anno di successione Fine del Regno Anni di regno [2]
1 Pepi II Neferkare[3] Antico Egitto !8721 2278 a.C. !7816 2184 a.C. 94
2 Sobhuza II Swaziland 1899 1982 83
3 Jangsu Goguryeo 0413 413 0419 491 78
4 Luigi XIV Francia 1643 1715 72
5 Johannes II Liechtenstein 1858 1929 71
6 Francesco Giuseppe I Austria-Ungheria 1848 1916 68
6 Malietoa Tanumafili II Samoa 1939 2007 68
8 Ramesse II Regno dell'Egitto !8721 1279 a.C. !8787 1213 a.C. 66
9 8 Ferdinando I Regno delle Due Sicilie 1759 1825 66
10 Vittoria Regno Unito 1837 1901 64
11 10 Hirohito Giappone 1926 1989 64
12 Giacomo I Aragona 1213 1276 63
18 12 Bhumibol Adulyadej (Rama IX) Thailandia 1946 attuale 63
14 Kang Xi (imperatore Qing) Cina 1661 1722 61
14 14 Qianlong Emperor Cina 1735 1796 61
16 Cristiano IV Danimarca 1588 1648 60
16 16 Giorgio III Regno Unito 1760 1820 60
17 16 Onorato III Principato di Monaco 1733 1793 60
19 Luigi XV Francia 1715 1774 59
20 19 Alfonso I Portogallo 1126 1185 59
21 Harald I Norvegia 0872 872 0930 930 58
22 21 Guglielmina Paesi Bassi 1890 1948 58
23 21 Saqr bin Mohammad al-Qassimi Ras al-Khaimah (Emirati Arabi Uniti) 1948 Attuale 58
24 21 Onorato II Principato di Monaco 1604 1662 58
25 Elisabetta II Regno Unito 1952 Attuale 57
31 25 Giacomo IV Regno di Scozia 1567 1625 57
26 25 Mitridate VI del Ponto Regno del Ponto !9980 120 a.C. !9937 63 a.C. 57
27 25 Karl Eusebius Liechtenstein 1627 1684 57
29 Alfonso VIII Castiglia 1158 1214 56
29 29 Enrico III Inghilterra 1216 1272 56
30 29 Ranieri III Principato di Monaco 1949 2005 56
32 Vittorio Amedeo II Regno di Sardegna 1675 1730 55

Note

  1. ^ Inclusi gli stati appartenenti al Commonwealth delle nazioni
  2. ^ Gli "Anni di regno" mostrati per i monarchi ancora in carica sono corretti al 17 marzo 2007, arrotondati per difetto.
  3. ^ La lunghezza del regno di Pepi II Neferkare è discutibile: alcune altre fonti propendono per una durata di 64 anni, che lo collocherebbe all'ottavo posto di questa classifica.

Voci correlate

Re e sovrani in Europa

Re e sovrani nelle Americhe (storia antica e contemporanea)

Re e sovrani in Africa (storia antica e contemporanea)

Re e sovrani in Asia (storia antica e contemporanea)

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