Il mod revival è un genere musicale, ma anche una subcultura giovanile esplosa a cavallo tra il 1978 e il 1979 in Inghilterra.[1]

Di breve impatto temporale (1979-1982 circa), ma di grande impatto sociale, questa cultura che unisce modo di vestirsi e musica, trova molto successo tra i giovani inglesi dell'epoca proprio grazie ad essa.

Gli inizi

Il punto di partenza di certo lo danno i The Jam, gruppo storico inglese, capitanati da Paul Weller, che per primi cominciarono ad abbinare un look fortemente mod, l'energia del punk e il suono tipico dei gruppi mod anni '60 (The Who,Small Faces). Il Great British Music Festival del 1978 a Wembley vede salire sul palco proprio i The Jam, che sfruttarono la visibilità per dare il via al mod revival.

L'anno successivo (1979) con all'uscita del film Quadrophenia, che racconta le vicissitudini di un mod degli anni '60 (Jimmy), tutto il movimento mod diverrà un vero e proprio fenomeno culturale, che verrà poi "esportato" in tutta Europa, sempre grazie al film di Franc Roddam.

Lo stile e l'abbigliamento

I mod revival, come i predecessori (originals), sono molto legati alle "icone" tipiche della cultura mod, come l'ostentazione della Union Jack o degli stemmi della RAF, così come alla ricerca (maniacale) dello stile nella scelta dell'abbigliamento.

Troviamo perciò una vasta gamma di tipologie d'abbigliamento usate dai mod, che variano dagli abiti stile sixties, ad uno stile un pò più minimalista (o casual), che contempla jeans Levi's, Polo da tennis (di solito di marchè famose come Fred Perry o Ben Sherman), ed il tipico giaccone Parka.

«Mod è vivere pulito in ogni circostanza.»




Note