Strage della famiglia Einstein

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La strage della famiglia Einstein, nota anche come strage di Rignano[1] e strage del Focardo[2], è avvenuta il 3 agosto 1944 e rappresenta uno degli eventi più truci della Seconda Guerra Mondiale avvenuto nel territorio di Rignano sull'Arno. Il massacro, a firma delle milizie naziste, provocò la morte di tre donne: Cesarina (detta Nina) Mazzetti, Luce ed Annamaria (detta Cicì) Einstein, rispettivamente moglie e figlie di Robert Einstein.

I motivi più plausibili della strage sembrano ricorrere nella volontà di volere colpire indirettamente Albert Einstein, di cui Robert era cugino, che all'insorgere del nazismo aveva lasciato la Germania. Hitler, che nutriva un'avversione particolare nei confronti dello scienziato tedesco sempre più simbolo dell'opposizione antinazista in America oltre ad essere di religione ebraica, fece sì che fosse colpito negli affetti più vicini. La conferma viene da un biglietto rinvenuto il giorno dopo la strage nel giardino della villa in cui i membri della famiglia erano stati condannati in quanto "rei di tradimento e giudei". In realtà Cesarina Mazzetti, figlia di un pastore protestante, non era ebrea e così le due figlie. L'unica loro colpa era di portare il nome degli Einstein. Lo conferma il fatto che furono risparmiate dal massacro le tre nipoti e le cugine, facenti altresì parte dello stesso nucleo familiare,ma che di cognome facevano Mazzetti e Bellavite.

Storia

La famiglia Einstein, proveniente da Firenze, si trasferì nelle vicinanze di Troghi a fine degli anni '30 quando acquistò[3] la Villa del Focardo all'interno dell'omonima fattoria.

Durante il conflitto la zona della residenza fu interessata da un'intensa attività bellica tanto che a cavallo tra il 1943 ed il1944 i soldati delle milizie tedeschi iniziarono a rastrellare numerose ville della campagna fiorentina: fu scelta anche quella della famiglia Einstein, il cui piano superiore divenne la sede di un gruppo di ufficiali della Wermacht mentre la truppa aveva trovato sistemazione intorno alla fattoria. Con l'avvicinarsi del fronte Robert decise per sicurezza di lasciare la villa, nascondendosi nei boschi vicini assieme ad alcuni amici partigiani, mentre la moglie e le figlie, ritenendosi al sicuro da deportazione, rimasero a Focardo con il resto della famiglia. Il 3 agosto 1944, ultimo giorno di permanenza delle truppe guidate dalla Germania nel territorio di Rignano, accadde l'irreparabile: un reparto di soldati tedeschi delle SS fece irruzione nella Villa del Focardo[4] e, dopo un sommario interrogatorio, fucilarono le figlie e la moglie di Robert Einstein dando fuoco alla casa, mentre Lorenza, Paola e l'altra cugina, Anna Maria Bellavite erano state invece rinchiuse in una stanza buia e risparmiate quindi dalla furia omicida. Dal suo rifugio nei boschi della vallata, Robert vide le fiamme e, scoprendo l'orrendo assassinio, tentò vanamente il suicidio

La cronaca dei giorni successivi è serrata[5]: il 4 agosto viene trovato nel giardino della stessa villa un foglio, l’unico documento ufficiale della vicenda, con su scritto "…abbiamo giustiziato i componenti della famiglia Einstein, rei di tradimento e giudei". La questione interessò anche gli Alleati che, attraverso Albert Einstein desideroso di conoscere la sorte del cugino, fecero subito giungere sul luogo del massacro il maggiore della Quinta Armata, Milton Wexler, il quale a sua volta, il 17 settembre 1944, informò con una lettera lo scienziato dell'avvenuto eccidio.[6] Nello stesso anno, il 27 novembre, anche Robert scrisse una lettera[7] al cugino informandolo che aveva avuto assicurazione che la "Commissione americana per i crimini di guerra" aveva già avviato le indagini per ottenere l’identificazione e la condanna degli assassini. Il dolore della tragedia comunque sconvolse l'uomo e fu così forte che Robert Einstein si tolse la vita il 13 luglio 1945 in occasione di quello che avrebbe dovuto essere il giorno del suo 32° anniversario di matrimonio con Nina. Fu sepolto accanto alla sua famiglia nel cimitero della Badiuzza[8], presso Le Corti, a poco distanza dalla Villa del Focardo

I responsabili della strage non sono mai stati ufficialmente identificati e solo dagli anni '90, dopo la scoperta dell'Armadio della Vergogna, sono ripartite nuovamente le pressioni politiche[9] affinché venissero riaperte le indagini da parte della Procura Militare di La Spezia[10]. Secondo quanto ricostruito dallo storico italiano Carlo Gentile gli autori del massacro furono i soldati del 104° reggimento Panzergrenadier della Wermacht[11], alcuni dei quali sono tuttora in quella Germania che a sua volta ha avviato le pratiche per indagare sui colpevoli[12]. L’ipotesi di reato è quella di uccisione di civile aggravata dall’odio razziale.

Il libro

Lorenza Mazzetti, nipote di Robert e Nina, è sopravvissuta alla strage e ne ha raccontato pubblicamento l'orrore. Lorenza, infatti, ha parlato di quel che accadde nella villa in un romanzo autobiografico, dal titolo "Il cielo cade", pubblicato nel 1961. Il libro vive con il suo sguardo di bambina sugli anni a cavallo tra il 1943 e il 1945 ripercorrendo la vita sua e della sorellina da orfane presso la Villa del Focardo. La figura dello "zio Wilhem", a cui il suo libro è sentimentalmente dedicato, adombra quella di Robert Einstein[13].

Il film e le commemorazioni

L'eccidio rimase a lungo quasi dimenticato. La villa del Focardo, distrutta dall'incendio, fu ricostruita ed è oggi un agriturismo.

Nel 1979, nel 35° anniversario della strage avvenne la prima commemorazione pubblica al cimitero della Badiuzza, promossa dall'Amministrazione comunale di Rignano sulll'Arno e dall'ANFIM. Intervennero Nello Dini, che della strage era stato testimone, e il Presidente dell'ANFIM, Ugo Jona. Si decise anche in quell'occasione l'erezione nel cimitero di un monumento commemorativo; l'alta stele in acciaio fu realizzata su progetto degli allievi dell'Istituto Statale d'Arte di Firenze.

Nel 1986, don Leto Casini, che di Lorenza, Paola e Cicì era stato insegnante a Firenze prima della guerra, dedicò all'eccidio alcune commosse pagine della sua autobiografia, basandosi su quanto a lui riferito nel dopoguerra da Lorenza.[14]

Nel 2000, dall'omonimo libro di Lorenza Mazzetti fu ricavato il film "Il cielo cade".[15].

Il 27 gennaio 2005, in occasione del Giorno della memoria, l'eccidio fu nuovamente ricordato con speciale solennità al cimitero della Badiuzza alla presenza del Sindaco di Rignano Gianna Margherini, dell'Assessore alla Provincia di Firenze Tiziano Lepri, della pastore valdese di Firenze Gianna Sciclone e del Presidente dell'ANFIM, Ugo Jona, tornato per l'occasione a visitare il luogo di sepoltura della famiglia Einstein.

Nel centro del capoluogo di Rignano sull'Arno è stata dedicata una via alla Famiglia Einstein.[16]

Voci correlate

Bibliografia

  • Antifascismo, resistenza, liberazione, ricostruzione. Appunti di storia Rignanese, Rignano sull'Arno, a cura del Comune di Rignano, 2004.
  • Lorenza Mazzetti, Il cielo cade, Firenze, Editore Sellerio di Giorgianni, 1961, ISBN 88-389-1795-7.
  • Alessandro Vivanti, Diario di un ebreo fiorentino: 1943-1944, Firenze, Editrice La Giuntina, 2002, ISBN 88-805-7163-X.[17]
  • Leto Casini, Ricordi di un vecchio prete, La Giuntina, Firenze 1986, pp.70-72.

Collegamenti esterni

Note

  1. ^ Strage di Rignano: Renzi scrive al Ministro Mastella, su nove.firenze.it, Nove da Firenze.
  2. ^ Atti parlamentari: seduta del 20 luglio 2000 (PDF), su camera.it, Camera dei Deputati.
  3. ^ I fatti della strage della famiglia Einstein, su mediavaldarno.it, MediaValdarno.
  4. ^ "Così le Ss massacrarono i familiari di Einstein", su repubblica.it, la Repubblica.
  5. ^ Intervista a Ugo Jona, su regione.toscana.it, Regione Toscana.
  6. ^ Lettera del Maggiore Milton Wexler, su mediavaldarno.it, Valdarno Scuola.
  7. ^ Lettera di Robert al cugino Alfred Einstein, su mediavaldarno.it, Valdarno Scuola.
  8. ^ La commemorazione degli Einstein nel cimitero della Badiuzza, su mediavaldarno.it, Valdarno Scuola.
  9. ^ Giustizia per gli Einstein, su memoriastorica.wordpress.com, Memoriastorica.
  10. ^ Scure finanziaria e Tribunale antinazi, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica.
  11. ^ Per la memoria delle stragi nazifasciste in Toscana, su eccidi1943-44.toscana.it, Regione Toscana.
  12. ^ La Germania indaga sulla strage della famiglia Einstein, su linotype.wordpress.com, Il Giorno d'Israele.
  13. ^ Il cielo cade. Il libro e il film, su associazioni.comune.firenze.it, Comune di Firenze.
  14. ^ Leto Casini, Ricordi di un vecchio prete, La Giuntina, Firenze 1986, pp.70-72.
  15. ^ Il cielo cade. La scheda del film, su it.movies.yahoo.com, Yahoo! Cinema.
  16. ^ [http://maps.google.it/maps? q=via+famiglia+einstein+rignano+sull%27arno&oe=utf-8&client=firefox-a&ie=UTF8&split=0&gl=it&ei=KqXxSaKwO9uOsAbx-eSJAQ&ll=43.721335,11.450222&spn=0.007645,0.013733&z=16&iwloc=A Via Famiglia Einstein, Rignano sull'Arno], su maps.google.it, Google Maps.
  17. ^ Diario di un ebreo fiorentino 1943-1944, su books.google.it, Google Libri.