Cambogia
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Cambogia | |
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Nazione, Religione, Re
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Dati amministrativi | |
Nome completo | Regno della Cambogia |
Nome ufficiale | ព្រះរាជាណាចក្រកម្ពុជា |
Lingue ufficiali | khmer |
Capitale | Phnom Penh[1] |
Politica | |
Forma di governo | Monarchia costituzionale [1] |
Capo di Stato | Re Norodom Sihamoni[1] |
Capo di Governo | Hun Sen[1] |
Indipendenza | Dalla Francia, 9 novembre 1953[1] |
Ingresso nell'ONU | 14 dicembre 1955 |
Superficie | |
Totale | 181,040[1] km² (96º) |
% delle acque | 2,5% |
Popolazione | |
Totale | 14.494.293[1] ab. (stima 2009[1]) (66º) |
Densità | 74 ab./km² |
Nome degli abitanti | cambogiani |
Geografia | |
Continente | Asia |
Fuso orario | UTC +7 [1] |
Economia | |
Valuta | Riel[1] |
PIL (nominale) | 28,356[2] milioni di $ (2009[2]) (89º) |
PIL pro capite (nominale) | 2,033[2] $ (2009[2]) (136º) |
ISU (2005) | 0,598 (medio) (131º) |
Consumo energetico | 0,04 kWh/ab. anno |
Varie | |
Codici ISO 3166 | KH, KHM, 116 |
TLD | .kh[1] |
Prefisso tel. | +855 |
Sigla autom. | K |
Lato di guida | Destra (↓↑) |
Inno nazionale | Nokoreach |
Festa nazionale | 9 novembre[1] |
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Il regno di Cambogia sarà uno stato indipendente, sovrano, pacifico e permanentemente neutrale e non allineato.»
Il Regno di Cambogia (in lingua khmer: ព្រះរាជាណាចក្រកម្ពុជា, Kâmpŭchea) è uno Stato del sud-est asiatico dove abitano più di 14 milioni di persone[1]. Si affaccia sul Golfo del Siam e confina con la Thailandia ad ovest, con il Laos a nord ed il Vietnam ad est ed a sud-est. La capitale è Phnom Penh, ove risiedono più di 2 milioni di persone.[1] L'aggettivo comunemente riferito al paese è "Cambogiano" oppure "Khmer", a causa della predominanza etnica del gruppo etnico degli khmer, la cui lingua è quella ufficiale[1]. La religione ufficiale, e più diffusa, è il Buddhismo, con le derivanti Buddhismo Theravada e hinayana.[4]
Dopo la prosperità dell'Impero khmer, la Cambogia ha subito la dominazione francese entrando a far parte dell'Indocina francese. Ottenuta la totale indipendenza nel 1953, la Cambogia attraversò poi un periodo di instabilità e guerre con il coinvolgimento nel conflitto vietnamita, il colpo di stato di Lon Nol, il regime di terrore degli Khmer Rossi e l'invasione vietnamita.
Dal 1993 la Cambogia è tornata una monarchia costituzionale indipendente basata su un sistema democratico multipartito; sempre in quell'anno è stata scritta la nuova costituzione del paese.
Storia
Antichità
Secondo datazioni al carbonio 14 in una cava del nord del paese fanno pensare alla presenza di indigeni che usavano utensili in pietra già attorno al 4000 a.C. e che il riso era coltivato già dal primo secolo d.C..[5]
L'area del Sud-Est asiatico ebbe un processo di "indianizzazione": le società di quest'area assorbirono le influenze culturali, religiose e politiche indiane.[6]
Il primo regno indianizzato dell'area del Sud-Est asiaico fu il regno di Funan, considerato dai cambogiani il primo regno khmer dell'area, fondato nel primo secolo d.C. e situato sul tratto più basso del Mekong fino al delta del fiume;[6][5] dal quinto secolo l'elite culturale indianizzata, la corte, la struttura e l'ordinamento politico era ispirato ai modelli indiani, la lingua largamente più utilizzata era il sanscrito, furono adottate le Leggi di Manu e fu introdotto un alfabeto basato sulla scrittura indiana.[6] L'"indianizzazione" fu incoraggiata e accellerata dai crescenti contatti con il subcontinente attraverso i viaggi dei mercanti, diplomatici e bramini istruiti. Le vie commerciali e di comunicazione erano perlopiù acquatiche; l'area era adatta alla pesca e alla coltivazione del riso, che divenne la base dell'economia del regno.[6] Al suo apice, il Funan esercitava il controllo sul tratto basso del Mekong, il Tonle Sap e piccole aree nel Nord della Cambogia attuale, del Sud del Laos, del Sud della Thailandia e del nordo della penisola malese.[6] A causa di guerre civili e contrasti dinastici, la stabilità del Funan venne meno e il regno divenne stato vassallo del regno di Chenla.[6]
Anch'esso composto da un popolo di etnia khmer, la nuova élite regnante si integrò a quella del Funan; le istituzioni, la poitica e la cultura indianizzata fu mantenuta.[7] Nell'ottavo secolo le dispute tra fazione interne alla corte portarono alla scissione del regno in Alto e Basso Chenla; quest'ultimo subì un costante periodo di instabilità, il re fu ucciso da un monarca di Java e dal seguente conflitto ascese al trono Jayavarman II, che segnò la fine della sottomissione degli khmer da parte di Java e la nascita di uno stato khmer autonomo.[7]
Dal nono al quindicesimo secolo il regno khmer, conosciuto come Angkor, nome moderno per la sua capitale, controllava la maggior parte dell'area del Sud-Est asiatico: parte dell'odierno Vietnam, Laos, Thailandia, Myanmar e penisola malese, inoltre il regno riceveva tributi da piccoli regni del Nord, dell'Est e dell'Ovest e conduceva commerci con la Cina.[5] I successori di Jayavarman II costruirono grandiosi templi, come Angkor Wat o Angkor Thom, centro del culto buddhista e indù. Con il regno di Jayavarman VII, il regno raggiunse il suo apice di potere politico e creatività culturale;[8] dopo la sua morte, il regno entrò in un lungo periodo di declino a causa dell'ascesa del potente regno Thai, che riuscirono a conquistare la capitale Angkor, che subì alternamente riconquiste e saccheggi ed infine fu abbandonata.[5][9] Dalla metà del quindicesimo secolo fino alla dominazione francese nel 1863, il regno khmer attraversò un periodo di stagnazione economica, sociale e politica e passò sempre più sotto l'influenza dei regni vicini di Thailandia e Vietnam; questi quattro secoli di declino sono chiamati dagli storici "anni bui".[9]
Dominazione francese ed età moderna
La dominazione francese inizia nel 1983: in quell'anno infatti la Francia accetta l'invito del re cambogiano di fare della Cambogia un protettorato così da fermare lo smembramento del paese da parte dei Thai e dei Vietnamiti.[5] Per i successivi 90 anni la Cambogia fu praticamente sotto il controllo francese, che mantenne le istituzioni, tra cui la monarchia, il Buddhismo e ritmi della vita rurale indisturbati e inoltre sviluppò gradualmente una pubblica amministrazione sulla traccia di quella francese.[5] L'amministrazione francese trascurò l'educazione, ma in compenso costruì strade, ponti, strutture portuali e altre opere pubbliche; inoltre restaurarono il complesso di Angkor e ne decifrarono le scritture.[5] L'amministrazione francese investì relativamente poco in Cambogia rispetto che in Vietnam, comunque svilupparono la coltura degli alberi della gomma nella Cambogia orientale e sotto il loro controllo il regno esportò quantità abbastanza grandi di riso.[5] Con un trattato tra il governatore francese della Cochinchina e il re Norodom nel giugnio 1884 fu abolita la schiavitù, ci fu l'istituzione di terre a propietà privata e l'establishment dei résident nelle città di provincia; le élite locali si ribellarono alla firma del trattato, soprattutto per l'abolizione della schiavitù, ma furono debellate.[10]
Durante la seconda guerra mondiale, i giapponesi invasero l'Indocina Francese, ma acconsentirono che il regime di Vichy partecipasse alla gestione del territorio.[11] Nel 1941 morì il re fantoccio cambogiano Monivong; al suo posto i francesi fecero re suo nipote: Norodom Sihanouk, ritenuto il più adatto dai francesi a causa della sua giovane età, la mancanza di esperienza e la sua malleabilità.[11]
Il 9 marzo 1945, negli ultimi mesi della guerra, nel tentativo di convincere la popolazione favorevole al Giappone, quest'ultimo sciolse l'amministrazione coloniale francese e spinse il paese a dichiarare la sua indipendenza dentro la "Grande area di prosperità dell'Asia orientale"; il 13 marzo il re Norodom Sihanouk dichiarò l'indipendenza della "Kâmpŭchea"; il 5 agosto 1945, il giorno della resa giapponese, fu fondato un nuovo governo con Son Ngoc Thanh primo ministro; in ottobre una forza Alleta occupò Phnom Penh e arrestò Thanh per collaborazione con i giapponesi e lo trasferirono in Francia agli arresti domiciliari; i suoi sostenitori si trasferirono nel Nord-Ovest del paese, allora ancora sotto il controllo thailandese, e con il sostegno di quest'ultimi costituirono la fazione degli Khmer Issarak.[11]
La Francia di De Gaulle voleva ripristinare l'Indocina Francese, sebbene avessero offerto alla Cambogia e ad altri paesi del Sud-Est asiatico una limitata forma di auto-governo, ma né la popolazione urbana né quella comune era attratta da quest accordo.[12] Il re Sihanouk era in una situazione delicata impegnato a negoziare con la Francia, a difendersi dalle accuse di collaborazionismo con i francesi da parte dei Khmer Issarak e dei Viet Minh ed a confrontarsi continuamente con i democratici, che gli si opponevano in tutto.[12] Alla fine del 1948 Sihanouk concluse un accordo con la Francia ed ottenne un'indipendenza parziale della Cambogia; nel 1951 invece, nel tentativo di ottenere approvazione dal popolo, chiese ed ottenne il rilascio di Son Ngoc Thanh, che poi fuggì per unirsi ai Khmer Issarak.[12] Nel giugno 1952 Sihnouk abdicò, sospese la costituzione, sciolse l'Assemblea Nazionale, assunse la carica di primo ministro, proclamò re suo padre, Norodom Suramarit, e mise in vigore la legge marziale, governando direttamente il paese per 3 anni fino al febbraio 1955.[12] Nel frattempo, nel marzo del 1953 Sihanouk si recò in Francia per trattare l'indipendenza totale della Cambogia, altrimenti il favore del popolo sarebbe andato a Son Ngoc Thanh ed ai Khmer Issarak; non avendo ottenuto nulla, denunciò la triste situazione della Cambogia ai media internazionali, dichiarando di restare in esilio finché la Francia non avrebbe garantito l'indipendenza del paese e non avrebbe compiuto quella che lui chi9amava "crociata monarchica per l'indipendenza"; si ritirò quindi prima a Bangkok, poi nella zona militare autonoma comandata dal colonnello Lon Nol, presso la propria villa ad Angkor, organizzando la resistenza contro la Francia se questa non avrebbe concesso l'indipendenza.[12]
Il governo di Norodom Sihanouk
La Francia avrebbe potuto sostituire Sihanouk con un'altra figura più malleabile, ma, essendo l'esercito francese in difficoltà per tutto l'Indocina, il governo francese stesso concesse l'indipendenza a Cambogia, Laos e Vietnam.[12] Norodom Sihanouk fece ritorno a Phnom Penh accolto in trionfo e considerato come un eroe; il giorno dell'indipendenza fu fissato al 9 novembre 1953.[12] Le fazioni non comuniste degli Khmer Issarak si unirono al nuovo governo, ma i comunisti Viet Minh attraversarono il confine cambogiano; le forze reali li fronteggiarono, ma non riuscirono a farli ritirare completamente.[13] Gli accordi di Ginevra stabilirono il ritiro delle truppe francesi e Viet Minh dal territorio cambogiano e che la Cambogia avesse un atteggiamento neutrale, giurando di non chiedere aiuto militare fino a quando la sua sicurezza non fosse stata minacciata.[13]
L'obiettivo di Sihanouk era battere i democratici e per farlo fondò un nuovo partito: il "Sangkum Reastr Niyum", o "Sangkum", che dominò la scena politica cambogiana fino al colpo di stato del generale Lon Nol del 1970.[14] In politica estera, Sihanouk si mantenne non allineato.[15]
Dalla metà degli anni '60 la situazione per Sihanouk peggiorò: la presenza di basi Nord Vietnamite e Viet Cong e i sempre più continui voli dell'aviazioni statunitensi e del Vietnam del Sud avevano reso la promessa di neutralità della Cambogia disonorata e dal 1966 al 1969 vi furono violenti focolai di insurezzione a carattere comunista che vennero repressi duramente e con difficoltà;[16] il 18 marzo 1970 l'Assemblea Nazionale vota ad unanimità la deposizione da capo dello Stato verso Sihanouk, che nel frattempo è all'estero, e affida poteri d'emergenza al primo ministro Lon Nol, sostenuto dalla classe media ed istruita di Phnom Penh, ma avverso alla popolazione rurale, ancora fedele a Shianouk e che viene incoraggiata da quest'ultimo a resistere all'usurpatore.[17]
Coinvolgimento nel conflitto vietnamita e regime degli Khmer Rossi
Da Pechino, Sihanouk forma il Fronte Nazionale Unito Khmer che si allea con i Khmer Rossi di Pol Pot, alleati a loro volta con i Viet Cong; essendo i Viet Cong in guerra con gli Stati Uniti, la Cambogia viene coinvolta nel conflitto vietnamita; l'aviazione americana bombarda vaste zone del paese, uccidendo un numero imprecisato di vittime; le stime vanno dai 30000 ai 500000 morti.[18] Quando Vietnam del Nord e Stati Uniti firmarono gli Accordi di pace di Parigi nel 1973, gli Khmer Rossi non parteciparono al trattato e perciò lo scontro con gli Stati Uniti continuò.[18] Il 17 aprile 1975, nonostante gli aiuti statunitensi, gli Khmer Rossi prendono Phnom Penh; Lon Nol e i diplomatici statunitensi abbandonano il paese.[19] Con i Khmer Rossi al potere, iniziò un periodo di terrore che durò 4 anni, fino alla conquista del paese da parte del Vietnam del Nord nel 1979; le stime del numero delle vittime del regime va dal milione e 200 mila morti del Dipartimento di Stato americano ai 2 milioni e 300 mila stimati da Padre François Ponchaud.[20] I Khmer Rossi chiamarono il nuovo stato "Kampuchea Democratica"[21] La politica estera degli Khmer Rossi nell'area del Sud-Est asiatico fu a carattere belligerante: all'inizio vi furono delle schermaglie con le truppe nordvietnamite, poi altri scontri si verificarono ai confini di Thailandia e Laos, con le truppe della Kampuchea impegnate a saccheggiare villaggi.[22] Dopo un miglioramento tra i rapporti tra Vietnam e Kampuchea, le truppe degli Khmer Rossi ripresero gli scontri al confine vietnamita e Hanoi decise infine di ricorrere alla soluzione miltare: il 7 gennaio 1979 Phnom Penh cede all'avanzata dell'esercito vietnamita; Pol Pot e gli altri gerarchi Khmer Rossi radunano gli uomini, effettuano una nuova chiamata alle armi e si ritirano continundo il conflitto e lasciando il paese ancora per molti anni in uno stato di insicurezza.[22]
Il ripristino del Regno di Cambogia
Dopo la cacciata dal potere degli Khmer Rossi, il 10 gennaio 1979 il Vietnam mise Heng Samrin a capo della neonata Repubblica Popolare di Kampuchea, suo stato satellite.[23] L'occupazione vietnamita del paese durò fino al settembre 1989, ma essa trova resistenza; le truppe del regime di Heng Samrin furono afflitte da una vasta diserzione e dal morale basso; il resto delle truppe Khmer Rosse elusero l'esercito vietnamita e si rifugiarono nelle regioni di confine.[23] Il ritiro delle truppe vietnamite iniziò nel 1986 e finì nel settembre 1989. Le successive trattative di pace stabilirono il ritiro completo delle truppe vietnamite dal suolo cambogiano, l'intervento delle Nazioni Unite a visionare il cessate il fuoco e la presa di contromisure verso i Khmer Rossi.[23] Sotto l'egida dell'ONU si svolsero nel Marzo 1993 le elezioni e parteciparono al voto più di 4 milioni di persone (ovvero più del 90% degli aventi diritto di voto) nonostante le forze degli Khmer Rossi cercassero di impedire alla popolazione di andare a votare.[23] Il 24 settembre 1993 fu promulgata la nuova costituzione che faceva della Cambogia una monarchia costituzionale a struttura democratica multipartito e di Norodom Sihanouk re.[23] Nel 1997 gran parte dei guerriglieri Khmer Rossi accettarono l'amnistia e deposero le armi, ponendo fine a trent'anni di guerra civile.[23]
Nel 2004 Norodom Sihanouk abdica per problemi di salute;[23] il Concilio reale del trono nomina nuovo re Norodom Sihamoni, uno dei figli di Sihanouk, che viene incoronato il 29 ottobre di quell'anno.[24]
Geografia
La Cambogia ha una superficie di circa 181.040 km². Confina a Nord-Ovest con la Thailandia per circa 800 km, a Nord-Est con il Laos per circa 541 km e ad Est e Sud-Est con il Vietnam per circa 1.228 km; ha inoltre 443 km di costa affacciate sul Golfo di Thailandia.[25]
Morfologia
La caratteristica fisica peculiare è la depressione lacustre del lago Tonle Sap; quest'ampia pianura, densamente popolata, è in gran parte coperta da coltivazioni di riso.[25]
La Cambogia è una regione prevalentemente pianeggiante, con circa il 75% del territorio che si trova a meno di 100m s.l.m.,[25] e presenta catene montuose relativamente basse. A Sud-Ovest una catena montuosa, formata dai monti Cardamomi e dalle montagne dell'Elefante, che si innalzano i primi fino a 1771 metri,[25] i secondi dai 500 ai 1000 metri,[25] borda la pianura del Tonle Sap e forma una barriera lungo la costa del paese.[26] A Nord lungo il confine thailandese vi è una catena di medie dimensione, il Dangrek fatta di scarpate scoscese e che arriva fino a 500 metri di altezza; ad Est invece una catena di colline separa la Cambogia dal Vietnam.[26]
Idrografia
I due maggiori fiumi del paese sono il Mekong, che attraversa la Cambogia a mezzaluna da Nord a Sud e che in seguito arriva in Vietnam per poi sfociare nell'Oceano Pacifico, e il fiume Tonle Sap, emissario dell'omonimo lago e affluente del Mekong. Il lago più grande del paese è il Tonle Sap, con una superficie di 2.590 km² nella stagione secca e di 24.605 km² durante la stagione delle piogge.[25]
Clima
La Cambogia è caratterizzata da un clima monsonico:[26] durante la stagione secca, che va da dicembre a maggio,[1] il monsone, secco e freddo, soffia da Nord-Est; durante la stagione delle piogge, che si protrae da maggio ad ottobre,[1] il monsone, caldo e umido, soffia da Sud-Ovest portando pioggie che costituiscono il 70/80% delle intere precipitazioni annuali.[27] I mesi più freddi sono dicembre e gennaio, mentre i più caldi sono marzo e aprile.[26]
Di seguito un grafico delle precipitazioni e delle temperature medie in Cambogia:
Mese | Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Anno |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Temperatura media (°C) | 31 | 33 | 34 | 35 | 34 | 33 | 32 | 32 | 31 | 31 | 30 | 30 | 32,17 |
Piogge (mm) | 7,6 | 10,2 | 35,6 | 78,2 | 144,8 | 147,2 | 152,4 | 154,2 | 226,1 | 251,5 | 139,7 | 43,2 | 1390,7 |
Politica
Ordinamento politico
La Cambogia è una monarchia costituzionale, la cui costituzione prevede un sistema democratico multipartito.[23]
Il potere legislativo è bicamerale, ovvero esercitato da due camere: l'Assemblea Nazionale, composta da 123 membri eletti dal popolo con mandato di 5 anni, ed il Senato, composto da 61 di cui 2 scelti eletti dal re, 2 dall'Assemblea Nazionale ed i restanti eletti dai parlamentari a seduta comune.[1] Il re è nominato dal Concilio reale del trono, il Primo Ministro è nominato dal presidente dell'Assemblea Nazionale tra i membri del partito o coalizione maggiore e poi incaricato dal re e i membri dell consiglio dei ministri sono nominati dal Primo Ministro e incaricati dal re.[1] Il re, il Primo Ministro e il consiglio dei Ministri costituiscono il ramo esecutivo del governo.[1] La magistratura è composta da un Consiglio Supremo, previsto dalla costituzione e formato nel 1997), da una Corte Suprema, corti inferiori e da una corte internazionale con giurisdizione sui crimini dell'era degli Khmer rossi.[1][23]
La costituzione riconosce e rispetta un'ampia gamma di diritti umani riconosciuti dalla comunità internazionale, tra cui la libertà di stampa e di religione;[23][4] l'articolo n°1 afferma infatti che il paese sarà governato rispettando i principi della libera democrazia e del pluralismo.[28]
Ordinamento statale
La Cambogia è divisa in 20 province (khet) e 4 municipalità (krong), ulteriormente suddivise in distretti (srok), comuni (khum), villaggi (phum) e isole (koh).
Suddivisioni amministrative
Municipalità (Krong):
- Phnom Penh
- Sihanoukville (Kampong Som)
- Pailin
- Kep
Province (Khett):
- Banteay Meanchey
- Battambang
- Kampong Cham
- Kampong Chhnang
- Kampong Speu
- Kampong Thom
- Kampot
- Kandal
- Koh Kong
- Kratié
- Mondulkiri
- Oddar Meancheay
- Pursat
- Preah Vihear
- Prey Veng
- Ratanakiri
- Siem Reap
- Stung Treng
- Svay Rieng
- Takéo
Isole (Koh):
Politica estera
La Cambogia è membro delle maggiori organizzazioni internazionali incluso dell'ONU e dell'UNESCO[1]; dal 1998 è membro dell'ASEAN; è inoltre membro della Banca Mondiale, dell'Asian Development Bank e del Fondo Monetario Internazionale; dal 30 ottobre 2004 la Cambogia è diventata il 148°membro dell'Organizzazione Mondiale del Commercio.[23]
La Cambogia ha ambasciate in 21 paesi tra cui Stati Uniti, Cina, Russia, Francia, Germania e Cuba,[29] mentre in Cambogia ne sono presenti presenti 20.[30]
Dispute territoriali
La Cambogia è attualmente in disputa con la Thailandia per il possesso dell'area del tempio di Preah Vihear, al confine tra i due stati.
La disputa si protrae dall'inizio del secolo e la Corte dell'Aja sembrò mettere la parola fine quando nel 1962 assegnò il tempio alla Cambogia, ma la disputa con la Thailandia si è riaccesa il 15 luglio 2008, quando la polizia cambogiana arrestò tre dimostranti thailandesi; per risposta l'esercito thailandese inviò i suoi soldati nella zona.[31] Nonostante vi siano stati due colloqui nel mese di luglio tra i rispettivi ministri della difesa,[32][33] la situazione non è stata risolta. Da agosto 2008 i due eserciti si fronteggiano lungo il confine: il 15 ottobre 2008 muoiono in uno scontro a fuoco tre soldati cambogiani ed uno tahilandese.[34] Dopo questo scontro i due paesi sembravano aver trovato un accordo comune sulla demarcazione del confine, ma il 3 aprile 2009 vi è l'ennesimo scontro a fuoco, con entrambi gli eserciti che si accusano a vicenda su chi abbia fatto fuoco per primo.[35]
La disputa è diventata ormai una questione politica all'interno dei due paesi: in Thailandia il premier è stato accusato dai nazionalisti, che vogliono rovesciare il governo, di svendere un pezzo della storia del paese, mentre in Cambogia il premier Hun Sen l'ha strumentalizzata a proprio favore nella campagna elettorale.[32][35]
Critiche sulla corruzione nel paese
Nelle classifiche redatte da Transparency International che indicano gli stati dal meno al più corrotto, la Cambogia negli ultimi anni si è posizionata 151° su 163 stati nel 2006,[36] 162° su 179 stati nel 2007[37] e 166° su 180 nel 2008[38]. In accordo con questa lista, nel 2008 la Cambogia è stato il secondo paese più corrotto del Sud-Est Asiatico, superato solo dal Myanmar, penultimo.[38] Nel 2005 la BBC riporta che la corruzione è dilagante nel mondo politico, nell'esercito e nella magistratura cambogiana;[28] sempre nel 2005, la banca mondiale ha minacciato addirittura di sospendere i milioni di dollari di aiuto umanitario verso la Cambogia poiché tali soldi vengono illegalmente trasferiti in conti privati.[39]
Demografia
Il 90% della popolazione è di etnia khmer; le altre etnie minori sono Vietnamiti (5% della popolazione) e Cinesi (1%) più altre etnie tra cui le piccole tribù delle colline, i Lao e i Chăm (quest'ultimi concentrati soprattutto nelle città e villaggi rurali e di pescatori situati sulle rive del Mekong o del Tonle Sap e nella provincia di Kampot)[4] che compongono il restante 4% della popolazione.[1]
I dati stimati del 2009 indicano che la speranza di vita media è di 64.27 anni per le donne e 60,03 anni per gli uomini mentre l'età media della popolazione è di 22,1 anni, in particolare 21,4 per gli uomini e 22,8 per le donne. Sempre secondo le stime del 2009 la media della mortalità infantile è di 54,79 morti su 1000 nati, in particolare per i neonati maschi è 61,84 morti e per le femmine 47,42.[1];proprio la riduzione della mortalità infantile è uno degli obiettivi primari del governo cambogiano, che da 124 morti ogni 1000 nascite nel 1998 è passato alle cifre attuali, ma la crisi economica del 2009 sta rendendo vani gli sforzi dello stato poiché ha aumentato i prezzi degli alimenti; negli ultimi anni i casi di malnutrizione acuta tra i bambini al di sotto dei 5 anni sono cresciuti dal 9,6% del 2005 al 15,9% nel 2008, colpendo soprattutto i bambini delle aree urbane.[40]
Lingua
La lingua ufficiale è la lingua khmer, parlata dal 95% della popolazione; si parla ancora francese in alcune aree urbane e l'inglese è sempre più diffuso come seconda lingua.[23]
Religione
La Costituzione cambogiana concede la libertà di religione e le relazioni amichevoli tra i vari culti nella società ne contribuiscono al mantenimento.[4]
La religione di stato è il Buddhismo, che è praticato secondo le stime del governo statunitense dal 93% della popolazione sotto la forma di Buddhismo Theravada e Hinayana.[4] La tradizione hinayana è diffusa e radicata in tutte le province con ben 4100 pagode diffuse in tutto il paese. Dato che la maggior parte dei cambogiani di etnia Khmer è buddhista, c'è uno stretto legame tra Buddhismo, tradizione e cultura khmer e vita quotidiana. L'aderenza al Buddhismo è generalmente considerata intrinseca all'etnia e all'identità culturale del paese. Il ramo mahayana del Buddhismo è praticato da 150.000 seguaci ed ha 63 templi diffusi per tutto il paese.[4] Approssimativamente vi sono 700.000 musulmani in Cambogia, ovvero il 5% della popolazione, prevalentemente di etnia Chăm; nel paese vi sono 2207 moschee appartenenti ai 4 rami dell'Islam presenti in Cambogia: il ramo Shafi'ita, influenzato dai Malay e che costituisce l'88% dell'etnia Chăm, quello Salafi, che rappresenta il 6% dell'intera popolazione musulmana, quello Iman-San e quello Kadiani, che rappresentano il 3% a testa. La comunità cristiana rappresenta il 2% dei fedeli, benché sia in crescita.[4]
Ordinamento scolastico
L’istruzione, gratuita e obbligatoria, prevede nove anni di scuola dell'obbligo.[23] Il tasso di alfabetizzazione della popolazione totale adulta dai 15 anni in avanti è del 74%: 85% per gli uomini e 64,1% per le donne.[23] I piani governativi per ristrutturare ed espandere il sistema scolastico, compromesso dalla guerra e da motivazioni ideologiche alla fine degli anni Settanta, sono in corso di realizzazione.
Economia
Dal 2004 al 2007 l'economia del paese è cresciuta circa del 10% grazie all'espansione del settore vestiario, del turismo, del settore edile e dell'agricoltura, ma ha subito un calo del 7% nel 2008 a causa della crisi economica globale[1] portando l'inflazione al 22% nel Luglio 2008, il picco massimo degli ultimi dieci anni; negli ultimi mesi del 2008 la situazione è leggermente migliorata con l'inflazione abbassata al 13,46%.[40] La crisi economica mondiale ha inoltre diminuito le esportazioni.[1]
La sfida più grande per la Cambogia nei prossimi dieci anni sarà creare un ambiente econmica in cui il settore privato possa offrire abbastanza posti di lavoro per aiutare lo squilibrio demografico del paese.[1]
Settore primario
La maggior parte della popolazione risiede e lavora nelle aree rurali e dipende dal settore agricolo e dai relativi subsettori. Il principale prodotto agricolo, nonché di esportazione, è il riso, la cui coltivazione occupa l’80% delle terre coltivabili. Esso rende molto al settore agricolo cambogiano, ma la monocoltura di questo cereale, residuo del regime degli Khmer Rossi, espone gli agricoltori al pericolo di una eventuale crisi di questo prodotto; è per questo che varie organizzazioni di aiuto internazionale hanno cercato negli ultimi anni di scoraggiare la monocoltura del riso.
I principali prodotti del settore primario sono riso, gomma, grano, ortaggi, anacardi, tapioca e seta.[1]
Settore secondario e terziario
Le principali industrie sono tessili, turistiche, vestiarie, macinazione del riso, lignee e lavorazione del legno, produzione di gomma, edilizie e minerarie.[1]
L'industria vestiaria, che occupa più di 320000 persone, dopo la scadenza del Multi Fibre Arrangement il primo gennaio 2005, è costretta a competere con i bassi prezzi di Cina, India, Vietnam e Bangladesh.[1]
Il turismo è una delle risorse principali per l’economia cambogiana, ma, dopo l'incremento degli ultimi anni (2 milioni di turisti all'anno hanno visitato la Cambogia nel 2007 e nel 2008)[1], quest'industria ha risentito degli effetti della crisi economica mondiale e nella prima metà del 2009 si è contratta del 15%.[23] Anche il mercato dell'industria edilizia è in calo.[1]
Nel 2005 sono stati trovati giacimenti sfruttabili di petrolio entro le acque territoriali della Cambogia;[1] se attuabili, le estrazioni inizieranno probabilmente all'inizio della prossima decade.[23] Inoltre cambogiano ha parlatto di un possibile avvio di un'industria mineraria, soprattutto nel nord del paese, con la possibilità di estrarre bauxite, oro, ferro e gemme preziose.[1]
Commercio
Il maggior prodotto da esportazione è il riso, altri sono pesce, legna, vestiario, calzature, gomma, tabacco e pepe.[1][23] I maggiori compratori di tali prodotti sono Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Singapore, Giappone e Vietnam.[23] I maggiori prodotti di importazione sono i prodotti di derivazione petrolifera, sigarette, oro, materiali per l’edilizia, macchinari, veicoli a motore e prodotti farmaceutici.[1] I maggiori fornitori sono Thailandia, Singapore, Cina, Hong Kong, Vietnam, Taiwan e Stati Uniti.[23]
La crisi economica globale ha diminuito le esportazioni del paese; le esportazioni della gomma sono diminuite del 15% a causa della caduta mondiale dei prezzi di mercato.[1]
Trasporti
La guerra ha influito negativamente sul sistema di trasporti della Cambogia, ma con aiuti internazionali è riuscita a costruire un sistema autostradale che rientra negli standard internazionali.
Nel 2004 la lunghezza complessiva del sistema stradale arrivava di 38257 km, ma di questi solo 2406 sono asfaltati.[1]
La Cambogia ha due linee ferroviarie, per un totale di 602 km di ferrovia: la prima, costruita dai francesi tra il 1930 e il 1940, collega la capitale Phnom Penh a Paoy Paet, mentre la seconda, costruita tra il 1960 e il 1969, costruita con l'assistenza di Francia, Germania e Cina, collega Phnom Penh a Sihanoukville.[41]
Le vie d'acqua,costituite dai fiumi Mekong, Tonle Sap, dai loro affluenti e dal lago Tonle Sap, sono sempre state d'importanza fondamentale per il commercio all'interno del paese; infatti per molti villaggi, in assenza di strade e ferrovie, sono le uniche vie di transito.[41]
I due maggiori porti della Cambogia sono Phnom Penh e Sihanoukville, quest'ultimo costruito con l'assistenza della Francia nel 1960; vi sono inoltre altri cinque porti minori; di tutti i porti in Cambogia, Sihanoukville è il solo affacciato sul mare.[42]
Nel 2008 in Cambogia vi erano 17 aereoporti: 6 con piste asfaltate e 11 con piste non asfaltate.[1] L'areoporto più grande è il Siem Reap-Angkor International Airport, da dove partono e arrivano la maggior parte dei voli internazionali. Il secondo areoporto del paese è il Pochentong International Airport, a Phnom Penh. Gli altri maggiori areoporti sono a Sihanoukville e nalla provincia del Battambang.
Cultura
La cultura in Cambogia è stata influenzata dalla religione (Buddhismo Theravada e Hinayana, induismo) e dagli avvenimenti storici (era culturale di Angkor, colonizzazione francese, dominio degli khmer rossi, globalizzazione); essa comprende non solo le arti e la tradizione dell'etnia principale, gli khmer, ma anche delle altre tribù che abitano le montagne, chiamati comunemente khmer loeu, termine coniato da Norodom Sihanouk per indicare queste tribù. Il Ministero cambogiano della Cultura e delle Belle Arti è responsabile della promozione dello sviluppo della cultura nel paese.
La cultura khmer, sviluppatasi e prodotta durante l'Impero khmer, ha stili caratteristici di danza, architettura e scultura, che sono stati oggetto di scambi culturali con i vicini Laos e Thailandia attraverso i secoli. Il tempio di Angkor Wat è il migliore esempio di cultura khmer dell'era di Angkor e centinaia di altri templi sono stati scoperti nella regione.
Arte
Nella sua storia, l'arte in Cambogia è stata guidata e ispirata dalla storia e dai fondamenti religiosi del paese, quali i culti animistici indigeni, l'induismo e il buddhismo, quest'ultimi arrivati dall'India al Sud-Est asiatico nei primi secoli dopo Cristo portando con se la scrittura in sanscrito e altri elementi.[43] I traffici commerciali misero in contatto la nascente cultura cambogiana con altre culture facendole assorbire influenze culturali Thai, javanesi e cinesi.[43] Tra il nono e il quindicesimo secolo si forma l'Impero khmer che si ispira all'India per politica, religione e letteratura; il linguaggio della corte è il sanscrito, ma il popolo parla khmer.[43] La capitale del regno è ad Angkor e i templi di Angkor Wat e Angkor Thum sono i testimoni della sua grandezza; l'arte, l'architettura, la musica e la danza di questo periodo sarebbero poi stati i modelli per il successivo sviluppo della cultura cambogiana.[43] La città di Angkor e i suoi templi caddero in rovina inghiottiti dalla giungla dopo lo spostamento della capitale a Phnom Penh e del sempre meno controllo dei monarchi sul territorio a causa degli attacchi dei Thai; tuttavia uno stato cambogiano con capitale a Phnom Penh sopravvisse fino al diciannovesimo secolo.[43] Dal diciannovesimo secolo inizia la dominazione francese; i francesi riscoprono le rovine dei templi di Angkor e iniziano lavori per preservarle dagli inizi del ventesimo secolo.[43] La cultura tradizionale della Cambogia e le rovine dei templi di Angkor rischiarono di essere vittime della guerra civile cambogiana e del regime dei Khmer rossi, i quali si erano opposti ad ogni tipo di religione ed educazione e proibirono tutti i tipi di arte della Cambogia e il suo linguaggio scritto.[43] Dal 1991, quando le fazioni in guerra della Cambogia siglarono un accordo di pace, organizzazioni internazionali hanno aiutato il nuovo governo a restaurare i siti archeologici a far rivivere le arti tradizionali del paese.[43]
Le arti tradizionali della cambogia sono la tessitura, il lavoramento dell'argento, l'arte di intagliare e lavorare il legno, la scultura della pietra e la pittura.[43] Con il cotone si tessono i karna e i sampot, elementi di vestiario tradizionali della Cambogia, i capi più pregiati possono essere tessuti in seta e avere rifinimenti in oro e argento; i fabbri e gli argentieri riproducono gli oggetti antichi.[43]
Architettura
Conosciamo l'architettura della'antico impero khmer grazie ai maestosi templi arrivati fino ai nostri giorni. Questi templi avevano dei canoni di costruzione rigidi: innanzitutto i templi, sempre costruiti in pietra, si distinguevano in due tipi, il tempio collina, simboleggiante la montagna degli dei, e il tempio a galleria;[44] essi inoltre presentavano sempre la seguente struttura: un santuario centrale, un cortile, una cinta muraria ed un fossato.[43] Per quanto riguarda le decorazioni, i templi erano decorati con raffigurazioni di divinità indù e di Buddha; non a caso sono queste due religioni ad aver influenzato maggiormente l'antica cultura khmer.[43] Il tempio di Angkor Wat riunisce in sé tutte queste caratteristiche.[44] La dimensione dei templi rifettevano la concezione indù dell'universo: per esempio, le cinque torri al centro di Angkor Wat rappresentano il monte Meru, centro dell'universo, il muro esterno rappresenta la montagna che circonda il bordo del mondo e il fossato rappresenta l'oceano cosmico.[45]
Molti edifici pubblici attuali, come il palazzo reale di Phnom Penh, sono decorati con lo stile di architettura khmer; nel caso del palazzo reali, le decorazioni hanno per tema la figura divina indù Garuda.[43]
Le sculture mostrano che le costruzioni di tutti i giorni nell'era di Angkor erano in legno, come quelle della Cambogia odierna.[45]
Tradizioni
I capi di vestiario tradizionali tipici della Cambogia, tessuti in cotone, sono il krama, una specie di sciarpa rettangolare a motivi quadrati e a strisce colorata vivacemente, e il sampot, veste femminile, i cui modelli più pregiati sono tessuti in seta ed avere rifinimenti in oro e argento.[43]
Le festività tradizionali principali in Cambogia sono il Songkran, la festa dell'indipendenza, il compleanno del re padre Norodom Sihanouk, il popolarissimo Water Festival, varie feste religiose, gli anniversari della costituzione e dell'accordo di Parigi più le feste internazionali.[43]
Sport tradizionali sono le arti marziali; tecniche tradzionali del popolo khmer sono il Bokator, da cui deriva la disciplina sportiva Pradal Serey, e il wrestling tradizionale khmer ("Bok Cham Bad" in lingua khmer). Gli alimenti principali sono composti da riso e pesce, essendo questi gli alimenti principali della popolazione.
Festività
In Cambogia si festeggiano, oltre alle feste internazionali, anche molte festività tradizionali e tipiche del paese.
In Cambogia si festeggiano due feste di capodanno, una il primo Gennaio ed è il capodanno internazionale, l'altro è il Songkran, ovvero il capodanno solare, che si festeggia il 14 15 e 16 aprile, ed è una delle maggiori feste dell'anno durante la quale gli Khmer puliscono e decorano la propria casa, fanno offerte e giocano a giochi tradizionali.[43] La festa dell'indipendenza, ottenuta dalla Cambogia dalla Francia il 9 Novembre 1953, viene appunto festeggiata in quel giorno.[43] Il "Bonn Chroat Preah Nongkoal" è la festa che inaugura l'inizio della stagione di semina e implica un'aratura e seminatura simbolica; viene festeggiata il 19 maggio.[43] Il "Bonn Dak Ben" e il "Bonn Pchoum Ben" sono due parti della stessa festività che si festeggia in Settembre; la prima consiste nella commemorazione degli spiriti dei morti, l'altra, attuata 15 giorni dopo, consiste nel portare offerte ai templi.[43] Il "Bonn Kathen" è un'altra festività religiosa, festeggiata in Ottobre, lunga 29 giorni e consiste in un festival religioso e la popolazione marcia in processione verso i templi e i monaci cambiano da loro la loro vecchia roba con della nuova.[43] Il 18 giugno si festeggia il compleanno della regina madre, Norodom Monineath Sihanouk, madre di Norodom Sihanouk.[43] Il 24 settembre si festeggia il giorno della costituzione e il 23 ottobre l'accordo di pace di Parigi.[43] Il 30 e 31 ottobre e il primo novembre si festeggia il compleanno del re padre Norodom Sihanouk.[43]
Il Water Festival cambogiano, in lingua khmer chiamato "Bon Om Touk" o con altre varianti, è un'annuale e tradizionale festa cambogiana che si svolge durante la luna piena del mese di Kadeuk del calendario buddhista, si festeggia il 7, l'8 e il 9 novembre, ovvero durante la luna piena del mese Kadeuk del calendario buddhista; in questa occasione si festeggia per tutto il paese con festival, esibizioni e gare navali, fuochi d'artificio e baldoria generale.[43][46]
Gastronomia
Il riso è l'alimento principale per la dieta della popolazione cambogiana, mentre il pesce, pescato nelle acque del Tonle Sap e del Mekong, ne è un'altra parte importante. La cucina combogiana comprende frutti tropicali, zuppe e tagliatelle; ingredenti chiave sono la combava, la citronella, aglio, salsa di pesce, salsa di soia, curry, tamarindo, zenzero, salsa di ostrica, latte di cocco e pepe nero.
Prodotto della cucina cambogiana è il prahok, una salsa di pesce fatta con impasto di pesce tritato, salato e fermentato; è usato come condimento in molti piatti e per conservare più a lungo la carne di pesce; è considerato dai Cambogiani una prelibatezza.[47] Altro piatto diffuso in Cambogia sono delle tagliatelle di riso con salsa di noce di cocco.[48] Esempio dell'influenza francese nella cucina è il consumo di baguette, che vengono tostate, inzuppate nel curry rosso e mangiate. Il curry rosso viene mangiato anche con riso o vermicelli di riso.
Sport
I giochi e sport più popolari sono le arti marziali, il combattimento fra galli, il calcio e una sottospecie di footbag giocato con un tipo di pallone chiamato sey. Le corse di Dragonboat sono molto diffuse, soprattuto durante il Water Festival. Tra le arti marziali praticate in Cambogia vi è il Bokator, tecnica di combattimento a mani nude non praticata a livello agonistico dato che un incontro porterebbe probabilmente alla morte di uno dei partecipanti Dal Bokator è nata una disciplina moderna e praticata a livello di competizione sportiva, il Pradal Serey. Altro stile di combattimento tradizionale khmer è il wrestling tradizionale khmer.
Note
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Bibliografia
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- Molyda Szymusiak, Il racconto di Peuw bambina cambogiana, Einaudi, 1986, ISBN 88065938899
Voci correlate
Storia
- Capi di stato cambogiani
- Storia della Cambogia
- Impero Khmer
- Indocina francese
- La Cambogia sotto il regime di Sihanouk
- Guerra civile cambogiana
- Kampuchea Democratica
- Partito Comunista di Kampuchea
- Khmer Rossi
- Guerra cambogiana-vietnamita
- UNAMIC
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Collegamenti esterni
- Sito web del governo cambogiano.
- Scheda della Cambogia sul CIA World Factbook.
- Scheda della Cambogia sul sito del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.
- Scheda della Cambogia sul Catalogo in linea della Library of Congress.