Ombrone Pistoiese
L'Ombrone Pistoiese è un torrente italiano, affluente di destra dell'Arno.
Ombrone Pistoiese | |
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Stato | {{{nazione}}} |
Divisione 1 | Pistoia,Quarrata,Poggio a Caiano |
Lunghezza | 47 km |
Portata media | 20 m³/s |
Nasce | Poggio dei Lagoni |
Sfocia | Fiume Arno presso Lastra a Signa |
Il corso ed il regime idrologico
Nasce sulle colline pistoiesi, presso il Poggio dei Lagoni a circa 1100 metri di altezza, bagna Pistoia, percorrendone la pianura; entra quindi nel territorio pratese per poi gettarsi nell'Arno in località Porto di Mezzo (Lastra a Signa), in provincia di Firenze, dopo un percorso di circa 47 km.
Nel primo tratto ha un regime marcatamente torrentizio, dovuto soprattutto ad un indiscriminato prelievo per fini agricoli delle sue acque. Nei mesi che vanno da maggio ad ottobre, l'alveo dell'Ombrone Pistoiese, dalla località Gello alla frazione di Ponte alla Pergola è perennemente in asciutta. Numerosi i danni subiti quindi dalla fauna ittica, che altrimenti sarebbe veramente variegata. Ogni anno notevoli quantità di trote fario, vaironi, scazzoni, cavedani e persici vengono decimate dalla siccità. Passata Pistoia, riceve numerosi affluenti che ne aumentano la portata in autunno, con cui contribuisce notevolmente, assieme al Bisenzio, alle piene dell'Arno. La fauna ittica, nella parte finale del torrente, ritorna numerosa: superata la città di Quarrata, si possono pescare carpe di tutte le varietà, carassi, pesci gatto e persici di ogni tipo.
Affluenti
I suoi principali affluenti sono soprattutto nel comune di Pistoia e Quarrata. A partire da nord riceve come affluenti di destra il Vincio di Brandeglio; il Torbecchia; il Vincio di Montagnana, il torrente Stella, la Furba, il Collecchio (canale) ed il rio di Montiloni e come affluenti di sinistra il Brusigliano; la Brana, il torrente Bure e il torrente Agna riuniti in unico collettore definito "Calice", che scarica le sue acque in territorio pratese a "Bocca di Calice", oltre a numerosi piccoli canali artificiali, chiamati "gore", derivati nel medioevo dal Bisenzio a Prato e condotti attraverso la piana verso l'Ombrone.
Navigazione
Così come l'Arno anche l'Ombrone venne usato come via di trasporto fino al XIX secolo. Il tratto effettivamente praticabile, con l'esclusione dei periodi di magra estiva, era quello che partiva dalla confluenza nell'Arno, coincidente con lo scalo doganale di Porto di Mezzo, fino allo scalo di Poggio a Caiano, posto in corrispondenza del Ponte all'Asse. Nel XIV secolo tale tratto venne usato per abbreviare il trasporto della lana verso Prato. Sull'Ombrone hanno viaggiato anche molti dei materiali da costruzione per il complesso della villa medicea (per esempio la sabbia).
Particolarmente importante risultò tra il XVI ed il XIX secolo il trasporto del "ferraccio" cioè dei frammenti di ghisa ottenuta dalla rudimentale fusione a cui era sottoposto, nelle fornaci di Follonica, il minerale di ferro estratto nelle cave dell’isola d’Elba e portato sulla costa. Il metallo veniva trasportato con barconi fino al “Porto di Mezzo”. Da qui se la portata dell’Ombrone lo consentiva, il minerale, trasbordato su barche più piccole, giungeva allo scalo del ponte all’Asse a Poggio a Caiano. Il trasporto proseguiva con barrocci fino a Capodistrada presso Pistoia e poi con animali da soma verso le ferriere della montagna pistoiese, dove abbondava il carbone di legna con cui il minerale veniva fuso e lavorato.
Bibliografia
- E. Repetti, Dizionario geografico, fisico, storico della Toscana, Firenze 1833-45 (voci : "Ombrone" e altre)