Monte Ruperto
Monte Ruperto è una frazione del comune di Città di Castello, in provincia di Perugia. La frazione ha la caratteristica geografica di essere un'esclave del comune di Città di Castello, non avendo continuità territoriale con esso, costituendo nel contempo un'esclave anche della provincia di Perugia e della regione Umbria; infatti costituisce un'enclave umbra nel territorio della regione Marche, in provincia di Pesaro e Urbino.
E' situata tra i territori comunali di Apecchio e Sant'Angelo in Vado.
Rappresenta una curiosità storica il fatto che il sindaco di Città di Castello si possa fregiare del titolo nobiliare di barone di Monte Ruperto, per volontà espressa nell'eredità testamentaria dei proprietari del Castello, che fino a pochi secoli fa possedevano il feudo medioevale.
Il primo cittadino tifernate del comune capoluogo, ha ereditato nel medioevo il piccolo borgo, oggi praticamente disabitato, all'epoca delle lotte fra guelfi e ghibellini.
Uno dei Baroni che dominava la piccola località, infatti, durante una carestia, chiese aiuto e solo Città di Castello rispose positivamente, inviando alcuni muli carichi di vettovaglie.
Il Barone, memore del gesto del Comune Tifernate decise di donare il suo territorio a Città di Castello, unitamente alla possibilità ai Gonfalonieri, che corriposndeva agli attuali Sindaci di potersi fregiare del titolo di barone, nel periodo in cui amministrano la città.
Il sindaco tifernate può fregiarsi perciò del titolo di Barone ed indossare un prezioso abito d'epoca, nella duplice veste di Capo dell'Amministrazione comunale e di Barone di Monte Ruperto.
Gli atti del comune di Città di Castello narrano che gli abitanti di Monte Ruperto avevano agevolazioni fiscali. Un documento del 1274 e ribadito nel 1574, stabiliva che dovevano al Comune Tifernate solo cinque soldi, in moneta usuale, per focolare (per casa), da versarsi il 27 di agosto.