Bonisiolo

frazione del comune italiano di Mogliano Veneto

{{{1}}}{{{2}}} Bonisiolo (in dialetto veneto locale Bonisioło /boni'ziɔeo/ o Bonisiol /boni'ziɔl/) è una frazione del comune di Mogliano Veneto. Costituisce inoltre una delle nove circoscrizioni del comune (quartiere 3 - Bonisiolo).

Dista circa 8 km da Mogliano e l'abitato confina con le ultime costruzioni di Casale sul Sile, sviluppandosi lungo la strada provinciale 64 (via Altinia).

Storia

Secondo Carlo Agnoletti, Bonisiolo dovrebbe essere un composto dei termini latini bonum e solum, cioè "suolo buono". Confermerebbe ciò anche il toponimo Altobello, riferito alla zona a sud-ovest dell'abitato, indicante un terreno più elevato e fertile. Questa ipotesi potrebbe richiamare a delle opere di bonifica, condotte forse dai monaci dell'Abbazia di Santa Maria Assunta.

Tuttavia Bonisiolo è entrata sotto la giurisdizione di Mogliano solo in un'epoca relativamente recente. La chiesa di Sant’Andrea, citata con il toponimo nel 1152, era una cappella del monastero di Casier (a sua volta legato all'Abbazia di San Zeno di Verona)[1], ma, nel Trecento, dipendeva dalla pieve di Casale[2]. Certamente la località non ebbe grande importanza nel medioevo, come dimostrano le scarse menzioni negli scritti antichi: una bolletta di pagamento del 1336 attesta che due suoi abitanti furono premiati per avere ucciso due lupi; si sa inoltre che nel 1330 prè Bello, rettore della cappella di Sant'Andrea, aveva raccolto con una colletta 5 lire venete per supportare la guerra contro i Turchi, e che analogamente, nel 1344, il successore prè Bonsignore ne inviò 15[2].

Solo a partire dal 1470, anno in cui la Madonna apparve a una sordomuta, Bonisiolo assunse una certa importanza come meta di pellegrinaggi.

Il 1 gennaio 1819 Bonisiolo entrò finalmente a far parte del comune di Mogliano, prima di allora diviso in Mogliano di Mestre e Mogliano di Treviso[2]. Ancor prima, sotto la Serenissima, aveva fatto parte della podesteria di Mestre.

Luoghi di interesse culturale

La parrocchiale

La parrocchiale è un edificio recente progettato dall'architetto Gino Vettorazzo e consacrato il 18 marzo 1954; intitolata a Sant'Andrea, dipende dalla Diocesi di Treviso[3]. La chiesa precedente, demolita per fare posto all'attuale, era di antiche origini, citata già nel 1152 come cappella dipendente dai monaci di Casier[1].

Il santuario

Il luogo sacro più rilevante è comunque il Santuario della Beata Vergine delle Grazie, piccola costruzione risalente al 1613. Sembra che qui, nell'agosto del 1470, una ragazza sordomuta fosse stata miracolosamente guarita in seguito ad un'apparizione della Vergine. Sul posto fu inizialmente costruito un modesto sacello, dove fu collocata un'immagine della Madonna proveniente dalla scuola di Tomaso da Modena. La chiesa attuale fu costruita qualche secolo più tardi dall'armatore veneziano Zaccaria Bernardo, scampato ad una tempesta presso le coste egiziane. Lo stesso appese al soffitto, come ex voto il modellino di una nave, ricavato dal legno della stessa imbarcazione su cui era a bordo. Gli affreschi dell'interno sono opera di Giuseppe Urbani De Gheltof e commissionati da un gruppo di ex prigionieri di guerra. L'edificio è stato restaurato nel 1960: in particolare, la vecchia facciata fu sostituita con l'attuale di gusto secentesco[4].

Casa Angioli

Quella che attualmente si presenta come una vecchia casa colonica posta verso la fine di via degli Angeli, era in origine la sede di una confraternita di religiose legate al convento di Santa Maria degli Angeli di Murano. Il piccolo monastero, che dal 1570 aveva giurisdizione anche sulla parrocchia di Bonisiolo con il diritto di nominarne il curato, fu soppresso nel 1656. In seguito edificio e fondo annesso passavano alla commenda di San Giovanni del Tempio di Treviso e vi rimaneva sino alle soppressioni napoleoniche del 1810[5].

La Fossa d'Argine

Ad est della frazione, lungo il confine con Quarto d'Altino e in prossimità del raccordo fra A4 e A57, esiste ancora la Fossa d'Argine, un canale artificiale di antichissime origini scavato per collegare il Sile allo Zero e al Dese. La tradizione la rimanda a Liutprando, re dei Longobardi, e al doge Paoluccio Anafesto, che la realizzarono per segnare i limiti dei rispettivi territori. Citata in un diploma di Carlo Magno dell'803 e in un placito di Ottone III del 998, tutt'oggi la fossa mantiene le sue funzioni di confine dividendo la provincia di Treviso da quella di Venezia[6].

Attività economiche

Importanti sono l'agricoltura e ancor più l'industria: Bonisolo è infatti a 1,5 km dalla zona S.P.Z, una piccola area industriale che serve l'intero comune di Mogliano Veneto. A Sud dell'abitato è sorto un tratto del nuovo Passante di Mestre che proprio qui va a raccordarsi con l'autostrada A27 Mestre-Belluno.

Personalità legate a Bonisiolo

Manifestazioni

  • Sagra di Bonisiolo - seconda settimana di settembre.

Galleria fotografica

Note

  1. ^ a b Antonio Sartoretto, Il Santuario della Madonna delle Grazie in Bonisiolo di Mogliano Veneto, Treviso, Longo e Zoppelli, 1970, p. 54.
  2. ^ a b c Beppe Forti, Le chiese di Bonisiolo, Campocroce e Zerman, Oderzo, Tredici, 2000, p. 13. Errore nelle note: Tag <ref> non valido; il nome "for1" è stato definito più volte con contenuti diversi
  3. ^ Giuseppe Venturini, Passeggiate moglianesi, Mogliano Veneto, Centro culturale Astori, 1980, p. 175.
  4. ^ Giuseppe Venturini, Passeggiate moglianesi, Mogliano Veneto, Centro culturale Astori, 1980, pp. 175-176.
  5. ^ Giuseppe Venturini, Passeggiate moglianesi, Mogliano Veneto, Centro culturale Astori, 1980, pp. 176-177.
  6. ^ Giuseppe Venturini, Passeggiate moglianesi, Mogliano Veneto, Centro culturale Astori, 1980, p. 178.