Discussione:Graffitismo
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Ciao, ho visto che la voce è stata nettamente migliorata, grazie al contributo della comunità, rispetto a qualche tempo fa, quando sembrava confacersi al pensiero di un solo utente, ora la voce ha un carattere sicuramente più adatto ai requisiti di wikipedia. Detto ciò credo che si possa migliorare ancora:
"basata sull'espressione della propria creatività tramite interventi sul tessuto urbano", non che sia sbagliato, ma a me pare che questa frase, che dovrebbe riassumere l'essenza del writing, sia eccessivamente generica, e quindi poco consona a descrivere ciò che nella voce "writing" si vuole descrivere. Cioè, il writing (lo scrivere le lettere, sul muro o su un treno), comunque ha a che fare con la vernice spray, è diverso dalla poster-art, dalla street-art (so che è difficile identificare questa differenza, ma bisognerebbe almeno provarci); vero è che in molti casi si fa writing anche con i secchi di vernice, il pennello o il rullo, e non solo con le bombolette, in ogni caso mi pare, quindi, che non si possa prescindere dall'uso della vernice.
In sostanza cambierei "basata sull'espressione della propria creatività tramite interventi sul tessuto urbano" con qualcosa tipo "basata sull'espressione della propria creatività tramite l'utilizzo di vernici con cui si interviene sul tessuto urbano"... magari scritto un po meglio, da qualcuno più bravo di me : )
In secondo luogo c'è questa frase: "Generalmente, i writer più vicini ad un lavoro di ricerca artistica in un campi più protetti come in "hall of fame", considerano tali attività deprecabili, dimostrando, anche nella scelta del supporto per la pittura, una maggiore responsabilità e consapevolezza." Ragazzi qui c'è un copia e incolla di frasi sconnesse e contrastanti tra loro, io provo a interpretarne il senso e la cabio direttamente, che così com'è non vuol dire nulla!
Terzo (questo è un mio pensiero): io aggiungerei anche (rispetto al tema delle hall of fame e dei muri legali) che ci sono certi writer che, disprezzando l'utilizzo da parte di altri writer di spazi in cui hai la possibilità di fare cose colorate e più belle in maniera legale, passano le loro nottate a "crossare" (cioè a vandalizzare e sporcare) questo tipo di graffiti, e alla fine si fanno anche una fama per questo (malfamata!). Lo aggiungerei a margine del paragrafo sulle hall of fame visto che il fenomeno è reale e non è nemmeno una cosa nuova (vedi "Kap" in "Style Wars"). Ciao a tutti Utente:Since1989 13 novembre 2009
il presente articolo sui Graffiti tratta esclusivamente il fenomeno dei graffiti moderni che per la sua peculiarità non ha nulla a che vedere né con i graffiti preistorici o pompeiani nè con l'arte dei murales.
Sarebbe opportuno trattare separatamente i vari aspetti che il termine Graffiti definisce in modo da non confondere il lettore .
- Spostiamo l'articolo attuale sotto un titolo diverso (ad esempio "Graffiti urbani")? Poi però occorre scrivere un bell'articolo sugli altri tipi di graffito... Ciao. --Paginazero - Ø 10:08, 19 nov 2005 (CET)
Ciao a tutti, mi sono appena registrato e volevo partecipare alla discussione in modo civile, percui scusate se ho fatto un po' di disordine, non sono pratico e sarei felice di essere ragguagliato su come non dare disturbo ma esprimere un contributo. Aperto a critiche e correzioni, s'intende. Ritengo che nella voce riguardante il writing ci siano scritte alcune cose errate, e però, da come sono scritte, suonano come certezze, come dati assodati. Sono pronto a cambiare idea, ma allora in base a quali fonti e a quali dati si predilige il punto di vista dell'autore della pagina come la leggiamo oggi, a fronte dei numerosi interventi che manifestano un certo disaccordo sulla visione dell'autore? Sono due o tre aspetti fondamentali della faccenda, sempre gli stessi, pochi ma rilevanti. Spero che l'amministratore mi contatti in modo da sapere se scrivo nella sezione sbagliata. Ciao. utente since1989 20 12 2008 ore 16:08
- Spostato da Discussione:Murales per cancellazione articolo doppione. --MarcoK (msg) 08:55, 25 nov 2005 (CET)
Cambierei il nome del link in Graffiti lasciando murales come redirect. C'e' molta letteratura a cui attingere anche su en:graffiti. Se posso traduco a breve... qualcuno che mi dia una mano? Pensiero 20 maggio 2005
Sono d'accordo. Ma bisogna spostarlo a Graffiti o a Graffito? HΙΓΓ ◄discussione 23:56, Mag 20, 2005 (CEST)
- Forse i graffiti (o il graffito) sono qualcosa di più antico degli attuali murales (riconducibili eventualmente ai tatzebao cinesi): quindi meriterebbero una voce a parte (ma ci vorrebbe il parere di qualche archeologico o speleologo o qualcosa del genere ...). Per tacere dell'American Graffiti (film) ... - Twice25 / αω - :þ 00:02, Mag 21, 2005 (CEST)
Io direi di non separare le due cose in questo senso. Graffiti sono quelli delle grotte preistoriche come graffiti sono quelli delle metropoli moderne. Murales casomai è più riferibile all'arte pittorica in senso stretto, inteso come dipinto prodotto su supporto murario. HΙΓΓ ◄discussione 00:13, Mag 21, 2005 (CEST)
Non so, ma mi sembra che si stia facendo un minestrone di cose piuttosto diverse l'una dall'altra.
- Dipinti sui muri se ne sono fatti sempre (di solito vengono definiti affreschi, o pitture parietali), dalle grotte di Lascaux alla Cappella Sistina, tanto per intendersi
- Con "murales" (che forse è un termine di origine spagnola?) a me sembrerebbe che si indichi un affresco o pittura fatta su una parete esterna (di un palazzo, o di un muro di recinzione): probabilmente si tratta in origine di un "gesto spontaneo", e di una pittura di origine popolare, ma credo che ce ne siano stati anche di quelli commissionati a grandi artisti magari dallo stesso comune, come forma di arredo urbano.
- L' "aerosol art", se questo è il suo nome, dovrebbe essere, immagino una forma di evoluzione del murales, caratterizzata forse soprattutto dall'uso della bomboletta spray di vernice, che è anche l'evoluzione, soprattutto per il mezzo utilizzato, delle pure e semplici scritte vandaliche o slogan sui muri. Da questa seconda origine ha ereditato anche il carattere in certi casi "illegale", sebbene se ne differenzi perché non è un puro e semplice vandalismo, rappresentando anche una forma artistica. In altri casi ha ricevuto anch'essa una legittimazione (anche i "murales" all'inizio erano illegali?) e d'altro canto in certi casi l'illegalità può essersi legata a forme di ribellione. Mi sembra un fenomeno piuttosto complesso e non so quanto ancora analizzato e compreso.
- I graffiti sono certamente piuttosto antichi: sono testimoniate frasi incise sulle mura delle case di Pompei, che hanno valenza più o meno simile all'odierno W il/la [squadra di calcio a propria scelta]. Sono assimilabili alle scritte vandaliche, ma se ne differenziano per la tecnica. Peraltro esistono anche decorazioni "a graffito" sulle facciate delle case rinascimentali, se non sbaglio.
- Quanto ai tatzebao cinesi dovrebbero essere qualcosa di ancora diverso, ma qui ne so ancor meno. Forse sono assimilabili alle scritte pubblicitarie (non vandaliche, ma appositamente realizzate da pittori) ancora delle case di Pompei, che in alcuni casi sono qualcosa di simile ai nostri manifesti, solo che sono dipinti sul muro invece di esservi incollati sopra.
Non ho fatto una gran chiarezza, eh? :-) --MM (msg) 20:41, Ago 29, 2005 (CEST)
Sposto qui quanto un'anonimo aveva inserito in "aerosol art", sebbene si tratti solo di una breve definizione:
Aereosol - Art, ovvero l'Arte con l'Aereosol.
Conosciuta e confusa con il termine Writing o spesso definita volgarmente come Graffito o Graffitismo, l'Aereosolart consite nell'impresa dell'esperssione pittorica compiuta con l'ausilio dello strumento "colore spray" (meglio noto con il nome volgare di "bomboletta")
<<La terminologia corretta è "Pezzi">> come dice Kaos in una sua canzone. Questo è il termine adottato dalla cultura hip hop in italia e da coloro che esprimono la loro arte sul muro: i writers. Io dipingo da diversi anni e ho sempre adottato questo termine per specificare questo tipo di opere. Graffiti e Murales sono quasi offensivi come termini perché spesso usati dai mass-media per criticarli negativamente.
Trovo che questo articolo non sia obiettivo perché tratta il graffitismo solo come arte e non come atto di teppismo, che anzi sarebbe l'argomento principale visto che i graffiti abusivi sono più di quelli autorizzati. - PaneBiancoLiscio 18:53, 24 mar 2006 (CET)
Ciao, scusate se intervengo in questo modo barbaro (ma tanto si parla di graffiti, no?), ma la voce "graffiti writing" così come la si legge oggi è SBAGLIATA!
Innanzi tutto è molto fastidioso leggere che il "writing" è "talvolta erroneamente chiamato 'graffitismo'". Fatemi capire: chi è che ha stabilito la giustezza di un termine rispetto all'altro? Se facciamo riferimento al modo con cui gli autori di queste "cose" chiamano queste stesse, il fatto che quando tutto ciò è nato erano gli stessi writer a definire "graffiti" quello che facevano dovrebbe contare qualcosa, no? Anche perché pure il termine writer nasce nello stesso identico modo (in italiano vuol dire "scrivere", quindi si tratta di un'accezione del termine mutuata da un termine generico che di certo non nasce per identificare i graffiti).
Poi c'è tutto il pistolotto su come il graffito sia ricerca artistica e il tag sia vandalismo. Ma quello che scrive queste cose chi è, un novello Bonito-Oliva? Le due cose sono la medesima, e tra i graffiti ci sono quelli fatti per amore dell'arte e del colore, così come quelli fatti per "spingere" il proprio nome e basta, anche se sono veri e propri graffiti e non throw-up o tag. Anzi, a fare le cose grandi e colorate, con lettere complesse, ci si è arrivati cercando di aumentare le dimensioni e l'impatto dei tag.
Aggiungo che se i graffiti nascono dai murales i cartelloni pubblicitari nascono dalle facciate barocche delle chiese ...e i bambini li porta la cicogna.
Il graffito è una cosa che nessuno riuscirà mai a circoscrivere nel campo delle arti, è qualcosa di diverso, addirittura, forse, qualcosa di più.
Qui possiamo scrivere qualsiasi cosa, ma tanto i muri e i treni restano lì fuori, a disposizione di chiunque abbia voglia di spruzzare e abbastanza sprezzo del pericolo (e della legislazione). E i graffiti sono quello che si vede sui muri e sui treni, e non quello che a qualcuno piacerebbe che fosseo.
Distinti saluti.
diverse revisioni da annullare
C'è stato più di un vandalismo. Vedo che solo ora (proprio mentre intervenivo!?!) per fortuna la voce è stata bloccata... sarebbe il caso, credo, di riportarla alla revisione 8890390 del 23 maggio. Ma anche se si elimina, non saranno in molti a piangerla Godzilla 15:15, 29 mag 2007 (CEST)
Cosa prevede la legge?
Poichè non nè sò nulla e non ho una precisa idea di dove andare a cercare tali informazioni, proporrei di inserire una sezione che descriva cosa prevede la legge italiana (almeno quella) per i writer che fanno graffiti su edifici pubblici e privati in modo illegale. Chi na sa qualcosa è da parte mia invitato a contribuire. Grazie.--Snappy 12:03, 1 ago 2007 (CEST)
Correzioni
ciao, flycat non è di udine ma di milano mai sentito parlare di cose come "graffiti logo" o "graffiti design\dsigner": sono termini che non trovano riscontro in alcun saggio pubblicato nè in italia nè all'estero. microbo e bo130 sono street-artists, non writer. fanno cose completamente diverse (writer è chi scrive il proprio nome). contemplate la possibilità di spostarli nella voce street art.
"Resta tuttavia una gran quantità di adolescenti, chiamati nello slang sucker, poser, scarsi, scrausi, estimatori, rimastini e quant'altro, che producono solamente trafile di tag, o al massimo throw ups (ovvero tag più elaborate eseguibili in breve tempo) al fine di promuovere il loro nome. Uno tra i più influenti writers della storia e teorico del movimento aerosol art italiano, Phase II, scriveva nel 1999 in un articolo su Aelle, rivista specializzata ora non più alle stampe, "...throw-up: spingere il proprio nome oppure vomito?"."
questa è solo un'interpretazione. vi pregherei di voler riflettere sul fatto che il writing trae la sua forza dall'illegalità. l'opinione di phaseII, per quanto autorevole, è pur sempre un'opinione. ne esistono infinite che si esprimono a favore delle tag e dei throw up. che fa solo tag è un writer al pari di chi fa le cose belle e colorate. su tutti, trovate un'opinione simile nel testo di craig castelman "gotten up", all'interno del libro Adams, "King Size marker project", 2004. ciao ale
Ciao, oltre a "quotare" e confermare quanto esposto da ale qui sopra, sul fatto che:
"I primi in Italia ad usare nuove tecniche espressive, come lo stencil, l'installazione, l'affissione di grandi stampe offset o gli stickers, e ad utilizzare una icona al posto del nome sono stati Bo130, 17, Microbo e 108, tra i pochi artisti italiani conosciuti in tutto il mondo."
Pur sforzandosi sulla "buona fede" e senza pensare alla calunnia premeditata a scopo pubblicitario... ci vorrebbe quantomeno una dimostrazione e/o una fonte.
Inutile dire che è falso; è possibile trovare facilmente il riscontro della non veridicità di questa parte di articolo in qualsiasi pubblicazione specialistica (e non). "tra i pochi artisti italiani conosciuti in tutto il mondo" è imbarazzante, mentre per quanto rigurda l'attribuzione di inventori di "nuove tecniche espressive","l'installazione" e "una icona al posto del nome" addirittura ridicolo.
kal --213.140.17.103 05:23, 29 gen 2008 (CET)
Ciao.... Mi stupisco dei commenti precedenti, di fonti ce ne sono a parecchie, la cosa più semplice è fare una ricerca su google, basta informarsi sulle innumerevoli pubblicazioni in vendita nelle librerie, basta viaggiare un po..... basta poco per appurare che è tutto vero. BO130 , Microbo, e 108, fanno da apri pista su diversi aspetti e i fatti parlano. Non è difficile trovare "dimostrazioni" e " fonti" direttamente in internet. Bo130 (it) Miss17(usa) hanno iniziato dal writing dai primi anni 80 e hanno continuato ad evolversi. Se non inventori del logo al posto della tag, Sicuramente tra i primi ad averla usata in modo distintivo; come loro Stak(fr) e altri. Primo tra tutti Obey. non so se tutto cio debba stare sotto writing, streetart, post graffiti, ecc., personalmente non ne trovo una appropriata. sicuramente e vi invito a fare una ricerca, Bo130, Microbo e 108 sono solo orgoglio per la scena italiana e internazionale e quindi solo da supportare forse la discussione sarebbe più interessante se il focus si spostasse proprio nel trovare una definizione più giusta a questo sempre più sfaccettato movimento quello che ritengo che sia il fenomeno più interessante degli ultimi 30 anni. M.F.BoooM! Giambellino Yard!
"Flycat" non è di Udine ma di Milano. (Ancora non è stato corretto) "Cento" non è di Firenze ma di Treviso. "Bansky", "Bo130" (non Bo103) "la mano" non sono graffiti-writers ma street artists.
Mi sembra molto più rilevante e significativo in ogni caso citare quelli che sono stati i pionieri di questo movimento in Italia piuttosto che chi è riuscito ad entrare nelle gallierie d'arte, magari neanche disegnando lettere. Le gallerie d'arte, il diventare grafici o designers non rappresenta assolutamente una consacrazione per chi opera nel graffiti-writing. G.
aggiunta link a sito gratuito di raccolta di tutti i murales italiani
ciao richiedo cortesemente la possibile aggiunta ai link della pagina grfiti writing , del sito www.digilander.... un sito totalmente gratuito(in cui non ci guadagna nessuno) in cui inviare tutti i murales gia eseguiti in italia; e la possibilità di creare un "album ricordo" di tutti i pezzi che non è giusto vadano scomparsi(infatti sul sito ci sono pezzi storici del muro della stazione di lambrate molti dei quali cancellati) grazie
- Che il sito sia gratuito o meno non cambia; quello che conta è che sia un sito si possano trovare informazioni per approfondire l'argomento trattao nella relativa voce. Non mi sembra che sia questo il caso del sito indicato (per il momento oscurato). Grazie, ciao Gac 12:37, 28 ago 2007 (CEST)
street art
street art,street wear, www.myspace.com/obyeart ragazzi guardatelo!!!!ciao a tutti
libro "Graffiti Writing"
ciao vi suggerirei di inserire tra le fonti bibliografiche italiane il volume "Graffiti Writing". Origini, significati, tecniche e protagonisti in Italia", Alessandro Mininno, Mondadori Arte 2008. è un libro piuttsto recente ma ben fatto esiste anche un sito di riferimento, http://graffitiwriting.fatbombers.com 193.42.200.244 (msg) 15:49, 28 lug 2008 (CEST)
- aggiunto il libro --Yoggysot (msg) 23:26, 28 lug 2008 (CEST)
Pov
A me questa voce sembra abbastanza pov e non proprio formattata perfettamente. Soprattutto l'inizio mi sembra confuso. Qualcuno non potrebbe gentilmente darci un occhiata? --87.14.26.76 (msg) 14:45, 25 ott 2008 (CEST)
Vandalismo
Wikipedia dovrebbe essere oggettiva e neutrale. Mi pare assurdo che venga descritto positivamente il writing anche quando si tratta di imbrattare muri e mezzi pubblici, visto che è unanimamente negativo e da condannare--GuruChan (msg) 16:55, 21 ago 2009 (CEST)
- Diciamo tranquillamente che la voce è poco neutrale è andrebbe rivista. --Asdino (msg) 23:41, 22 set 2009 (CEST)
Risistemazione
Ho fatto diverse correzioni, togliendo una grossa argomentazione senza fonti inserita un mese fa e citata poco fa al TGR Lombardia (quando hanno detto che veniva da Wikipedia mi è venuto un colpo: sembrava la citazione da un blog). Ho rimosso anche alcune piccole affermazioni/messaggi subliminali senza fonte tesi ad accreditare l'oggetto della voce come "cultura" invece che come "fenomeno" (disquisizione terminologica di dubbio interesse con tanto di apparenti conflitti interni per decidere chi si merita il termine "cultura" e chi no). Ho aggiunto un avviso sulla mancanza di note perché la bibliografia in inglese è stata aggiunta tre anni fa tutta in un colpo, quella italiana è tutta dello stesso autore con articoli di dubbia rilevanza, tranne un libro che però certamente non è stato usato nella stesura della voce, perciò la bibliografia non è affatto fonte della voce. Prossimamente bisognerà attingere al libro citato, presumibilmente ben informato, per verificare tutte le affermazioni (sarà utile in particolare per capire quali persone/gruppi vanno effettivamente citati e quali hanno inserito qui i propri nomi senza che siano effettivamente rilevanti); sarà anche il caso di tradurre ampiamente dalla voce inglese, vasta e referenziata, anche per compensare il carattere troppo eurocentrico di questa (non ho letto quella di en.wiki, che al contrario sembra molto focalizzata sugli USA, a guardare i titoli). --Nemo 21:15, 25 ago 2009 (CEST)
Immagini della voce: perché usare quelle copyrightate se ci sono alternative?
Ciao, vorrei far presente che di immagini di pezzi su Wikicommons e in rete ce ne sono a iosa, per questo credo sia possibile e auspicabile corredare la voce di immagini con licenze libere, anziché usare foto di pezzi bellissimi ma sotto copyright com'è l'opera di Alessandro Mogliani inserita nella voce. Vorrei avere anche altri pareri prima di toglierla. Patafritto (msg) 09:49, 30 ott 2009 (CET)