Belluno
Belluno (Belùn in bellunese, Belum in ladino) è un comune di 36.546 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia, e maggiore centro abitato della Valbelluna.
Geografia fisica
La parte antica della città di Belluno sorge su uno sperone di roccia in prossimità della confluenza del torrente Ardo con il fiume Piave. A nord si staglia verso il cielo l'imponente gruppo dolomitico dello Schiara (2565 s.l.m) con la caratteristica Gusela del Vescovà, il monte Serva (2133 s.l.m) con la sua mole e il monte Talvena, mentre a sud le prealpi separano il Bellunese dalla pianura veneta. Sempre a sud, nella zona del Castionese, si erge il Nevegal (pronuncia: Nevegàl) sul quale sono situati impianti di risalita e piste da sci.
Clima
Belluno è indicata come la città capoluogo di provincia più fredda d'Italia nelle temperature medie invernali. Anche la temperatura media annua è forse la più bassa fra quelle dei capoluoghi di provincia italiani. Nel 1998, ad esempio, essa fu di 9,8 °C, mentre la media mensile di gennaio fu di circa 0 °C. Nel torrido 2003 la temperatura media annua non raggiunse i 10,0° [1]. Assai consistente è la piovosità: su Belluno cadono annualmente circa 1400-1500 mm di precipitazioni (1355 mm nel 2005), concentrate nei mesi da aprile a novembre, che possono anche raggiungere i 2000 mm, mentre l'inverno è siccitoso con cielo sereno. Il clima della città complessivamente è perciò piuttosto freddo e piovoso.
Preservazione dell'ambiente
Secondo le classifiche stilate da Legambiente, la città, sia nel 2007 che nel 2008, si è classificata al primo posto per sostenibilità dell'ecosistema urbano fra tutti i 103 capoluoghi di provincia italiani.[2].
Inoltre il Comune ha ricevuto già nel 2007 la certificazione EMAS, confermata dopo controllo ispettivo anche per il 2008. La certificazione EMAS[3] si riferisce al rispetto del Regolamento CE n. 761/2001 (EMAS) e viene attribuita a quelle amministrazioni che si impegnano a migliorare le proprie prestazioni ambientali (gestione dei rifiuti, qualità dell'aria e delle acque etc.). Belluno è il primo Comune Capoluogo d'Italia a essere stato inserito nel Registro Europeo delle Organizzazioni registrate EMAS.
Storia
Toponimo
Il nome della città deriva dal celtico belo-donum che significa collina splendente, proprio per la posizione favorevole che occupa l'abitato nel cuore della Valbelluna.
Le origini romane
La città fu fondata attorno al 200 - 220 a.C. e a partire dal 181 a.C. diventò una strategica base militare romana e il municipium Bellunum al tempo di Augusto entrò con un ruolo di primaria importanza nella Regio X Venetia et Histria. La particolare ubicazione geografica il controllo assoluto grazie alla costruzione della prima torre di quello che oggi è il castello di Zumelle, sulla via di comunicazione più importante verso il nord, la Claudia Augusta Altinate, la resero una roccaforte inespugnabile. Ciononostante i barbari invasero più volte la città ed iniziò il lento ed inesorabile tramonto della città romana, malgrado la temporanea riconquista da parte di Giustiniano[4].
Medioevo
Belluno rimase a lungo sotto il dominio longobardo (VII secolo d.C.) e carolingio (VIII-IX secolo). Con il X secolo si affermarono i governi aristocratici dei Vescovi-Conti, fu in particolare il vescovo Giovanni II ad espandere il dominio della città lungo tutto il corso del Piave (dal Cadore a Jesolo e da Bassano del Grappa a Venzone). In questo periodo si definì la città medievale con castello, cinta di mura, porte e torri.
Belluno è una delle località coinvolte nelle vicende che, tra l'XI secolo e il XIII secolo, vide come protagonista la potente famiglia degli Ezzelini, guidata da Ezzelino che la conquistò nel 1249. Il centro è citato nel computo delle proprietà della casata, stilato dopo la sua sconfitta avvenuta nel 1260.
In seguito la città affronta un periodo di alterne vicende politiche che la vedono scontrarsi in sanguinose guerre contro i trevigiani[5] e passare sotto numerose dominazioni (Caminesi, Scaligeri, Carraresi e Visconti). Ma ben presto la superiorità di Venezia obbligò il governo bellunese ad optare, non senza gravi divergenze interne, alla dedizione spontanea alla città lagunare nel 1404 anno in cui si conclusero guerre esterne contro i Trevigiani e le lotte interne fra le varie fazioni.
Per un breve intervallo nel XIV secolo Belluno venne anche incorporata nell'immenso territorio della signoria veronese dei Della Scala, che si estendeva da Parma a Cividale del Friuli.
La Repubblica di Venezia
Si poté rinnovare il tessuto urbano grazie alla costruzione di case e palazzi dei nobili e della nascente borghesia, in un clima di nuova prosperità economica favorita dagli intensi rapporti con Venezia, cui si fornivano legname e spade. Il Piave fu in questi secoli l'importantissima via di navigazione delle zattere, prezioso legname che dai boschi del Cadore al mare riforniva la Serenissima e alimentava l'attività economica di artigiani, segherie, porti.
Con la rivoluzione francese le truppe rebubblicane arrivano anche a Belluno nel 1797 e nel 1806 la città diventa capoluogo del Dipartimento della Piave, per passare poi all'Austria, all'interno dei domini del lombardo-veneto. Con l'annessione del Veneto nel 1866, anche belluno entra nel Regno d'Italia.
Prima guerra mondiale
Durante la prima guerra mondiale Belluno è impegnata nella difesa del confine italo-austriaco, assieme ad altri centri del Veneto come Bassano del Grappa. Con la disfatta di Caporetto del 1917, l'esercito italiano arretra fino alla linea del Piave e città e provincia vengono a trovarsi ancora di più nel cuore dello scontro. È in queste circostanze che viene fatto saltare (per interrompere i collegamenti tra le due sponde del Piave) il Ponte Vecchio, di cui oggi restano i ruderi della prima arcata, sostituito alla fine della guerra dal Ponte della Vittoria, che ne commemora l'esito nel nome.
Viene annessa all'Italia la parte settentrionale della provincia.
Seconda guerra mondiale
Belluno è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stata insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale. La resistenza bellunese fu una delle prime ad organizzarsi tanto che già l'8 settembre 1943 si era costituito un Comitato che si trasformerà nelle prime settimane dell'occupazione nazista in CLN Belluno.
Onorificenze
Il 16 marzo 1947, la città di è stata insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare[1].
— settembre 1943 - aprile 1945
Monumenti e luoghi d'interesse
Piazza Duomo è il cuore della città antica. In essa si affacciano i palazzi dell'antico potere cittadino: il palazzo dei Rettori del 1491 si dice su disegno di Lorenzo Ghiberti (oggi prefettura), il palazzo rosso (municipio) in stile neogotico, il palazzo dei Vescovi oggi sede dell'auditorium, eretto nel 1190 dal vescovo-conte Gerardo de' Taccoli e la torre civica abbellita nel '500 da Andrea Palladio. La cattedrale, elevata al rango di basilica minore da papa Giovanni Paolo II nel 1980 in onore del predecessore, il bellunese Giovanni Paolo I, si sviluppa su tre navate con l'abside rivolta verso occidente; il progetto dell'attuale Cattedrale è attribuito a Tullio Lombardo, architetto veneziano, che venne a Belluno nel 1517 quando i lavori di costruzione erano già stati iniziati da qualche tempo sotto la direzione di un capomastro del luogo, un certo Nicolò Tagliapietra, autore anche dell'orologio di Palazzo dei Rettori. L'interno, a tre navate, conserva opere di Andrea Schiavone, Cesare Vecellio, Jacopo Bassano, Palma il Giovane, Pietro Muttoni, Gaspare Diziani, Tullio Lombardo. Lo svettante campanile è stato progettato dall'architetto messinese Filippo Juvarra. Un altare nella cripta è formato da un'arca tombale risalente al XIV secolo. Camminando per via Mezzaterra (l'antico decumano massimo della città romana) su cui si affacciano decine di palazzi tutti risalenti all'arco temporale incluso tra 1300 e 1600, si giunge alla chiesa di San Pietro collegata a uno dei chiostri dell'attiguo Seminario Gregoriano, come è documentato da un'iscrizione all'interno dell'attuale Cappella Fulcis, la chiesa di S. Pietro fu terminata nel 1326, dopo più di quarant'anni di lavori, svoltisi in concomitanza con il Giubileo del 1300 indetto da Bonifacio VIII. La chiesa, costruita dai frati minori in stile gotico, oggi si presenta in stile barocco con numerose opere d'arte: quattro dipinti di Andrea Schiavone (San Pietro, San Paolo e l'Annunciazione), tre capolavori di Sebastiano Ricci (una "Sacra Conversazione" su tavola, collocata nell'abside e due affreschi, "Decollazione di San Giovanni Battista" e "Chiamata di San Pietro", nella Cappella Fulcis, costruita nel 1704 tra la chiesa e la sacrestia) e soprattutto due pale lignee di Andrea Brustolon. In alto, sul presbiterio, vi è uno dei pochissimi esempi di organo fonocromico a due manuali di Giovan Battista De Lorenzi (1860).
Ai due estremi della città antica si possono ammirare, pressoché integre, le due porte principali, l'imponente porta Dojona a nord e, con i suoi merletti in pietra e mattoni, porta Rugo a sud, nei pressi della quale si trova anche il Palazzo del Capitano di Giustizia.
Alcuni ruderi testimoniano la presenza di un castello che sorgeva nella parte superiore della città antica alle spalle della quale, appena fuori dalla cinta muraria, si apre l'antico "Campedel", dal 1945 Piazza dei Martiri, con la sua lunga passeggiata (detta "listòn"), i portici e la cinquecentesca chiesa di San Rocco con opere di Padre Santo da Venezia, Gaspare Diziani, Valentino Panciera Besarel e Luigi Cima. Proseguendo verso est e oltrepassando piazza Vittorio Emanuele II, su cui si affaccia il teatro Comunale, si giunge in via Roma e da lì si arriva alla chiesa di Santo Stefano. La chiesa, la cui costruzione viene deliberata nel 1463, sostituì l'antica chiesetta di Santa Maria delle Grazie. Nel 1480 durante i lavori di scavo viene portato alla luce il sarcofago di Flavio Ostilio, ora custodito nel cortile di palazzo Crepadona. Fra le opere d'arte più interessanti conservate nella chiesa vi sono due angeli lignei di Andrea Brustolon (autore anche di un crocifisso - sulla parete della navata sinistra). Nella Cappella Cesa (1485), a destra del presbiterio, spicca un altare ligneo intagliato, attribuito al bellunese Andrea di Foro (XV secolo), con piccoli affreschi nella cornice attribuiti a Matteo Cesa; gli affreschi, di Jacopo da Montagnana, raffiguranti il martirio di S.Stefano, la conversione di Paolo e scene della vita di Gesù, sono tornati alla luce in seguito al terremoto del 1873. Sembra che l'altare provenga dall'antica chiesetta di Santa Maria delle Grazie. Da segnalare inoltre il tabernacolo ligneo di frate Francesco della Dia; tele della scuola del Vecellio, una "Adorazione dei Magi", forse della bottega di Tiziano; una tela di Francesco Frigimelica nella cappella di sinistra; tele di Cesare Vecellio e del Frigimelica lungo la navata sinistra. A lato della chiesa sorge il convento dei Serviti con il chiostro gotico oggi sede dell'intendenza di finanza. Il campanile è impreziosito da un orologio con suddivisione in ventiquattro ore, secondo l'uso nordico del quattrocento.
Percorrendo via Rivizzola si raggiunge la chiesa di San Biagio, l'edificio di culto più antico tutt'ora conservato in città.
Da ricordare inoltre la chiesa di San Nicolò nel quartiere meridionale di Borgo Piave che lambisce le sponde dell'omonimo fiume e la chiesa di San Giuseppe "marangon" (falegname) a Borgo Prà che fino alla fine del medioevo fu la capitale europea della produzione di spade da battaglia assieme a Tolone[6]. La città poi continua verso i quartieri residenziali di Cavarzano, Baldenich, Mussoi e San Lorenzo.
Architetture civili
- Palazzo dei Rettori
- Palazzo Rosso
- Palazzo dei Vescovi-Conti
- Palazzo Crepadona
- Palazzo dei Giuristi
- Monte di Pietà
- Palazzo Costantini
- Palazzo Batti Vinanti
- Palazzo Piloni
- Palazzo Regozza Longana
- Palazzo Reviviscar
- Palazzo Doglioni Dal Mas
- Palazzo Sammartini
- Porta Rugo
- Palazzo del Capitano di Giustizia
- Ospedale dei Battuti
- Palazzo Grini
- Torrione
- Palazzo Minerva
- Porta Dojona
- Teatro Comunale
- Palazzo Fulcis
- Palazzo De Faveri
- Palazzo Pagani Cesa
- Palazzo Barcelloni
- Palazzo Bembo
- Ponte della Vittoria
- Ponte Vecchio
Architetture sacre
- Basilica Cattedrale di San Martino
- Battistero
- Chiesa di San Pietro
- Seminario Gregoriano
- Ex Chiesa di Santa Maria dei Battuti
- Chiesa di San Rocco
- Chiesa di Santo Stefano
- Ex Convento dei Serviti
- Chiesa di San Biagio
- Ex Collegio dei Gesuiti
- Chiesa di Santa Maria di Loreto
- Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio
- Chiesa di San Nicolò in Borgo Piave
- Chiesa di San Giuseppe in Borgo Prà
- Chiesa di San Francesco
- Chiesa della Beata Vergine della Salute
Fontane storiche
- Fontana di San Gioatà
- Fontana di San Lucano
- Fontana della Motta
- Fontana di Sant'Elena
La fontana di San Gioatà
La fontana di San Gioatà (sarebbe il diminuitivo di San Giovanni Battista, co-patrono della città insieme al più celebre San Martino), si trova in Piazza Duomo, davanti al Palazzo dei Vescovi. Posta su un basamento in ciottolato, è sormontata dalla scultura del santo a cui è intitolata. Le reliquie di questo santo sarebbero state portate dall'Africa dal primo Vescovo di Belluno, Teodoro. La fontana dal punto di vista stilistico assomiglia a quella di Piazza Mercato (dedicata a San Lucano) ed è stata costruita quasi contemporaneamente nel 1411. Al centro della vasca è collocata una colonna sormontata da un capitello a forma di parallelepipedo. Sul lato ovest della fontana troviamo una data in stile gotico M CCCC LXJ; tale scritta è situata sulla pietra da cui escono le canne. Nella parte superiore del parallelepipedo, sempre sul lato ovest, si trova lo stemma di Belluno e le lettere C e B indicanti la città di Belluno. Sul lato sud troviamo un leone scolpito e lo stemma del rettore Benedetto Trevisan; a nord un altro stemma con le lettere C e B. Una delle canne da cui sgorga l'acqua è decorata, mentre le altre tre sono semplici.
Cultura
Numerose le manifestazioni culturali organizzate in ambito cittadino. Palazzo Crepadona negli ultimi anni è divenuto il centro culturale cittadino per antonomasia ospitando numerose importantissime mostre da Vincent Van Gogh a Pablo Picasso, da Jean-Baptiste-Camille Corot a Claude Monet, Ippolito Caffi, Sebastiano Ricci e molti altri, l'ultima grande mostra del 2007 è stata interamente dedicata al grande bellunese Tiziano Vecellio ed ha attirato turisti da tutto il mondo. La città è sede di un'orchestra da camera, di numerosi cori polifonici e popolari (nel 2006 ha ospitato il festival della coralità veneta).
Ogni anno, in occasione della festa patronale di San Martino, viene organizzata un'ex tempore di scultura su legno, durante la quale degli scultori, sparsi negli angoli più suggestivi della città, si sfidano a colpi di scalpello.
Ogni anno all'interno manifestazione di "Oltre le vette - metafore, uomini, luoghi della montagna" vengono effettuati una serie di incontri, concerti, convegni, mostre, rappresentazioni teatrali dedicati alla montagna.
All'interno del festival "Filo d'Arianna" si svolgono manifestazioni fra le più diverse che coinvolgono le arti della danza, teatro, installazioni artistiche, mostre fotografiche, videoproiezioni e quanto altro abbiano da offrire singoli artisti (giovani proposte o scambi con altre città) o associazioni che vengano coinvolte dall'organizzazione.
Eventi
La "sagra de i fiŝciòt" ("dei fischietti") è senza dubbio la più caratteristica fiera della città: si svolge due domeniche prima di Pasqua. La consuetudine (nata nel 1716[7]) relativa alla festa, nata come religiosa, prevede una lunga processione con la statua della Madonna Addolorata che durante l'anno è custodita in una cappella laterale della chiesa di Santo Stefano. La festa prevede una fiera con numerosi stand gastronomici e di artigianato locale. Alla sera la città viene illuminata da una festa di fuochi pirotecnici.
La Fiera di San Martino, patrono della città, si svolge a novembre e prevede, oltre alla già citata ex tempore internazionale di scultura su legno, un mercatino dell'antiquariato e di degustazione dei prodotti locali con le immancabili castagne accompagnate da vino novello (un motto bellunese legato a questa festa è infatti "San Martino castagne e vino").
Personalità legate a Belluno
Geografia antropica
Quartieri
- Baldenich
- Borgo Garibaldi
- Borgo Piave
- Borgo Prà
- Cavarzano
- Cusighe
- Lambioi
- L'Anta
- La Cerva
- La Rossa
- La Veneggia
- Mussoi
- Nogarè
- Pedeserva
- Quartier Cadore
- San Francesco
- San Gervasio
- San Lorenzo
- San Pellegrino
- Piave (o via Montegrappa)
- Via Cairoli
- Via Feltre-Maraga
Infrastrutture e trasporti
Belluno è raggiungibile con il treno dalle vie provenienti da Padova o in direzione opposta da Venezia. Per chi la raggiunge in auto, la città dispone, in località Lambioi, di un grande parcheggio scoperto collegato al centro città da moderne scale mobili che coprono un dislivello di 46 metri, inoltre nel centro storico c'è un parcheggio sotterraneo, presso il vecchio ospedale[8]. Periodicamente Belluno è collegata alla Stazione di Roma Tiburtina con un treno espresso. Le principali statali che si dipartono da (o che arrivano a) Belluno vanno in direzione di Feltre (verso Padova oppure Trento), di Treviso (strada per Caerano San Marco, Quero e così via), di Agordo, di Ponte nelle Alpi e Longarone, dell'Alpago e di Vittorio Veneto (strada detta "Sinistra Piave" da Belluno). Tutte le forze dell'ordine (Carabinieri, Polizia, Vigili Del Fuoco, Vigili Urbani) trovano una loro sede nel capoluogo che è dotato di svariate caserme, alcune delle quali ad uso del 7º Reggimento Alpini. La città risulta inoltre sede di un carcere di massima sicurezza. Belluno è servita da un moderno ospedale, sito in viale Europa; il vecchio ospedale che si trovava in centro storico ha smesso di funzionare negli anni '80 ed è stato riconvertito ad opera di privati. Altro ospedale di rilievo risulta essere il Santa Maria del Prato di Feltre, seconda cittadina per importanza nella provincia, a circa 30 km dal capoluogo. Numerosi sono gli hotel, i bed and breakfast, le pensioncine o le case con stanze, in zona ed in provincia, non mancano osterie, taverne, trattorie, ristoranti ed agriturismi sia in centro città che nelle immediate vicinanze. A Belluno hanno sede gli istituti di scuola media superiore di riferimento della provincia come i licei, gli istituti tecnici e commerciali, una scuola civica di musica e un corso universitario di Scienze Religiose presso il Seminario Gregoriano. La zona industriale di Belluno è per la maggior parte situata a nord-est della città, lungo la SS50 verso Ponte nelle Alpi, le vie parallele e quelle che le uniscono, fino ad arrivare alla località "La Rossa"; vi si svolgono diverse attività e non è identificabile un unico settore industriale preponderante. La città di Belluno è inoltre dotata di un piccolo aeroporto civile-turistico Arturo Dell'Oro, sede di un aeroclub locale, nonché di un eliporto, sede del nucleo operativo della guardia forestale e di una compagnia privata.
Il servizio di trasporto pubblico urbano è gestito da DolomitiBus con otto linee.
Amministrazione
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Gemellaggi
Sport
Belluno è dotata di numerosi impianti sportivi, un circolo tennis immerso nel verde, con quattro campi coperti e due all'aperto, a Lambioi una piscina con tre vasche (nuoto, tuffi e baby) e un ex palazzo del ghiaccio, costruito per le Universiadi invernali del 1985 e riconvertito in palazzetto nel 2008 per il gioco del calcio a cinque (ospita le partite interne della Canottieri Belluno e dell'Atletico Belluno), uno stadio polisportivo, due campi da rugby (in località Safforze), un polo tennistico in località Fisterre, un palazzetto dello sport e, a pochi passi dal centro, sull'alpe del Nevegal un comprensorio sciistico con piste da sci alpino di varie difficoltà e pendenze e una pista di sci nordico in località Pianlonghi (Nevegal) in una posizione molto vicina alla pianura Veneta ed alle grandi città, a pochi minuti dallo svincolo autostradale A27 Venezia-Belluno, con chilometri di pista da discesa e da fondo, numerose strutture sportive, adatte a soddisfare le diverse esigenze di età e di preparazione.
Le piste disponibili del circuito sciistico coprono una lunghezza di 40 chilometri: dalla cosiddetta Coca (e la pista illuminata Coca Bassa) alla facile Erte, dalla ampia Lieta alla ripida Grava fino alla partenza con la seggiovia di Col Canil, la Toront, la Busa de Camp al lungo rientro sul piazzale del Nevegal, passando per le tre Faverghere. Per lo sci da fondo sono disponibili piste per 10 chilometri. Non mancano 3 itinerari dedicati alla pratica dello sci alpinismo. Moderni impianti di risalita collegano le 12 piste di sci alpino, da quota 1000 a quota 1673 m, lungo affascinanti percorsi immersi in una natura quasi incontaminata. Un servizio di innevamento programmato garantisce l'apertura degli impianti durante tutta la stagione invernale; piste illuminate, sempre ben battute, a vari livelli di difficoltà, per soddisfare le esigenze del principiante, ma anche dello sciatore più esperto. Il Nevegal è anche mountain bike sulla neve, gare di sleddog e snow rafting. Il Nevegal è dotato di specifiche infrastrutture e dispone di personale altamente qualificato affinché anche il portatore di handicap possa godere di tutti i benefici di una vacanza sulla neve. Ottima ricezione alberghiera , garantita da prestigiosi alberghi e confortevoli appartamenti di diverse metrature. La migliore cucina bellunese, nei rinomati ristoranti e nei caratteristici rifugi.
Inaugurato il nuovissimo impianto che serve la pista del Campo Scuola. Il Nevegal si conferma il paradiso di chi vuole imparare a sciare. Si completa così l'offerta dedicata agli sciatori principianti e alle famiglie. Oltre al Campo Scuola è attivo il Baby Fun Park, l'area, dotata di tappeti mobili, dove le due Scuole di sci Nevegal e Valbelluna accolgono i bambini che vogliono imparare e divertirsi sulla neve. La vecchia sciovia Nevegal, che era attiva dal 1973, è stata smantellata e sostituita con un moderno impianto che ha una portata di 720 persone all'ora. È dotato di moderni pali inclinati che lo rendono ancora più sicuro e adatto ai principianti. È progettato per migliorare sia l'imbarco che la partenza a monte. Le cabine di comando, in legno, sono due, una a monte e l'altra a valle.
L'Associazione Calcio Belluno 1905 porta i colori giallo e blu.
La Pallavolo Belluno, formazione di volley maschile, disputò più volte il campionato di Serie A1 nel corso degli anni Ottanta. Per quanto riguarda la squadra di pallacanestro, Belluno non è andata più in là del campionato di promozione veneta.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[9]

Nel 2007[10] i nati sono stati 288 (8,0‰), i morti 383 (10,6‰) con un incremento naturale di -95 unità rispetto al 2006 (-2,6‰). Le famiglie contano in media 2,1 componenti.
Il 31 dicembre 2007, su una popolazione di 36.361 abitanti si contavano 1.629 stranieri (4,5%).
Galleria fotografica
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Costumi tipici bellunesi della metà dell'800 con i "Spiloi e i tremoi" ad ornare il capo della ragazza.
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Scorcio notturno sul campanile del duomo.
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Belluno di sera, presso Piazza dei Martiri.
Note
- ^ dati Arpav rilevati alla stazione di Pra Magri
- ^ Classifica Legambiente del Sole 24 ore, su ilsole24ore.com.
- ^ Per una spiegazione dettagliata di cosa sia l' EMAS si clicchi qui.
- ^ Per una presentazione riassuntiva e schematica della storia della città si segua questo collegamento.
- ^ Ne è testimonianza un ritmo (genere poetico) bellunese del 1100 che recita: "De Casteldart havi li nostri bona part/i lo zettò intro lo flume d'Art/ e sex cavaler di Tarvis li plui fer/con se dusi li nostri presoner". Si accenna qui alla vittoria di alcuni cavalieri di Castel d' Ardo (castello in località Trichiana) contro le forze trevisane, vedi Ritmo Bellunese.
- ^ Mario Dal Mas, Spade Bellunesi
- ^ Comune di Belluno - Comunicato Stampa
- ^ Info parcheggio Caffi, su parcheggiocaffi.com.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ Fonte dal sito: demo.istat.it
Bibliografia
- Certificazione EMAS per Belluno
- Noi cittadini del Comune di Belluno, appartenente alla testata Guida del cittadino, 2009, n.257 (periodico gratuito distribuito a domicilio nel Comune).
- Sito del Comune di Belluno
- Sito della Provincia
Voci correlate
Altri progetti
- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «Belluno»
- Wikinotizie contiene notizie di attualità su Belluno
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Belluno
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Belluno
Collegamenti esterni
- Template:Dmoz
- Sito sulla preservazione ambientale a Belluno
- Archivio fotografico della Biblioteca Civica Crepadona
- Archivio Storico di Belluno online, documenti scannerizzati
- BellunoLaNotte: eventi, locali, feste, foto della notte bellunese
- Belluno: eventi, storia, arte, cultura, ambiente e turismo nelle Dolomiti
- Belluno sul portale dello sportivo culturale Magico Veneto
- Breve storia di Belluno
- Cai Belluno
- Oltre le Vette (Manifestazione culturale dedicata all'alpinismo)