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James Addison Baker III (Houston, 28 aprile 1930) è un politico statunitense. Nel corso della sua pluridecennale carriera politica ha ricoperto due volte il ruolo di capo dello staff, prima per Ronald Reagan, quindi negli ultimi mesi della presidenza di George H. W. Bush. È stato anche segretario del Tesoro durante il secondo mandato di Reagan e segretario di Stato durante l'amministrazione Bush..

Biografia

Nato a Huston (Texas) da James Baker Jr., già noto avvocato, e Ethel Bonner , si laurea presso l'Università di Princeton nel 1952. Dopo due anni trascorsi nell'esercito, in cui ottenne il grado di capitano, si iscrisse alla University of Texas School of Law ad Austin, dove ottenne il dottorato in legge nel 1957. Nello stesso anno cominciò ad esercitare la professione di avvocato a Huston, presso lo studio legale Andrews & Kurth.Lavorò nel campo dell'avvocatura fino al 1975, quando iniziò a interessarsi di politica[1].

Carriera politica

È alla prima moglie, Mary Stuart McHenry, che si deve la nascita dell'interesse politico di Baker. La donna infatti era un'attivista del Partito Repubblicano e aveva collaborato nella campagna per l'elezione di George H. W. Bush al Congresso. In origine, infatti, pur considerandosi apolitico, Baker simpatizzava per il Partito Democratico. La passione e l'influenza della moglie, quindi, lo spinsero a convogliare la sua carriera sulla strada della politica, accantonando il lavoro come avvocato.

Già amico di George Herbert Walker Bush, suo compagno di tennis allo Houston Country Club alla fine degli Anni '50, Baker decise nel 1969 di cominciare la sua carriera politica proprio correndo per il seggio lasciato vacante da Bush, che era nel frattempo stato eletto al Senato. Dovette tuttavia rinunciare a candidarsi alle elezioni, poiché proprio in quel periodo alla moglie venne diagnosticato il cancro, che la uccise nel febbraio del 1960. Fu proprio Bush a suggerirgli di fare attivismo politico per superare il lutto - cosa che lo stesso Bush aveva fatto anni prima, quando a morire era stata sua figlia Pauline, nel 1953 -, e lo nominò responsabile della campagna elettorale nella contea di Harris. Nel 1972 Baker fu impegnato a fare campagna elettorale in famore di Richard Nixon, che si candidava per un secondo mandato alla presidenza.

A metà degli Anni '70 il Presidente Gerald Ford lo nominò sottosegretario al Commercio e in seguito ne fece il responsabile della campagna elettorale per le elezioni del 1976, tuttavia Ford, nonostante il lavoro di Baker, che pure recuperò i 30 punti che separavano Ford da Carter nei sondaggi, non venne rieletto.

Tornato in Texas, Baker di correre in prima persona per una carica amministrativa, e cercò di farsi eleggere procuratore generale dello stato nel 1978, ma perse contro l'uomo che un giorno sarebbe diventato il Governatore del Texas, il democratico Mark White.

Fu ancora una volta George Bush a richiamare Baker al cuore della politica, nel [[1980]. In occasione della scadenza del primo mandato di Jimmy Carter, i cui indici di gradimento erano piuttosto bassi, e che doveva fronteggiare i malumori di alcuni democratici, capeggiati da Ted Kennedy, che lo sfidò apertamente durante le elezioni primarie, nonostante Carter fosse il presidente uscente, Bush mirava a diventare il candidato repubblicano alla Casa Bianca e chiese a Baker di occuparsi della sua campagna. Alla fine il Partito gli preferì Ronald Reagan, ma gli sforzi di Baker fecero sì che Bush ottenne di essere il candidato vicepresidente.

Nel 1981, una volta eletto, Raegan nominò Baker capo dello staff della Casa Bianca, ruolo che mantenne fino al 1985, risultando determinante per molte decisioni prese da Reagan, il quale, tra l'altro, faceva molto affidamento su di lui per quanto concerneva gli affari legislativi. Grazie a questo incarico, Baker andò assumendo sempre più potere, tantoché lui, il cosnigliere del presidente Ed Meese e Michael Deaver, il vice di Baker, erano conosciuti come "The Big Three" o "Troika" nei salotti politici di Washington. Quando Reagan rimase vittima di un attentato, nel 1981, fuorno i Grandi Tre a prendere tutte le decisioni critiche nelle ore immediatamente successive al tentato assassinio. Ad esempio, non appena si seppe che il Presidente non era in pericolo di vita, furono Baker, Meese e Deaver a decidere di non invocare il 25° Emendamento, che prevede il trasferimento di poteri al [[Vicepresidente degli Stati Uniti|Vicepresidente] qualora il Presidente sia vittima di un impedimento[2] - incarico, questo, che di norma spetterebbe al Vicepresidente stesso o ai membri del Governo.

Dopo essersi occupato con grande successo della rielezione di Reagan nel 1984, conquistando la vittoria in ben 49 stati, fu da questi nominato Segretario al Tesoro.

Vita privata

Nel 1953 Baker si sposò con Mary Stuart McHenry, conosciuta tempo prima, durante una vacanza con la squadra di rugby universitario in cui Baker giocava. La donna, che fu determinante nell'indirizzare la futura carriera politica del marito, morì nel febbraio del 1970 a causa di un cancro al seno. Tre anni dopo, Baker si risposò con Virginia Graeme, amica di Mary, dalla quale ebbe sei figli e due figlie.

Nel 1980 uno dei figli, John C. Barker, fu arrestato per aver cercato di vendere un quarto di oncia di marijuana a un poliziotto sotto copertura. La legge vigente all'epoca in Texas prevedeva per un reato del genere un periodo di incarcerazione compreso tra i due e i vent'anni, tuttavia il crimine fu declassato come reato minore e la pena detentiva fu commutata in una multa di 20.000$. All'epoca Baker era capo dello staff del presidente Reagan, pertanto alcuni giornalisti ipotizzarono una connessione tra la pena leggera commutata al figlio e il peso politico del padre[3]. Nessuna delle accuse fu, tuttavia, mai comprovata dai fatti.

Note

Current Biography, marzo 2007

Predecessore Segretario di Stato degli Stati Uniti d'America Successore  
George P. Shultz 1989-1992 Lawrence Eagleburger
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