Yakovlev Yak-9

caccia Industrie di Stato URSS

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Yakovlev Yak-9 russo fotografato nel 2002.
La vista frontale del Yak-9.
Carta degli operatori mondiali dello Yak-9
Yak-9U "Barbarossa" fotografato nel 2008

Lo Yakovlev Yak-9 era uno dei migliori caccia URSS per le quote medio-basse costruito durante la seconda guerra mondiale.

Storia

Sviluppo

Dopo la riuscita del progetto Yakovlev Yak-1, l'ufficio progetti di Yakovlev continuò a lavorare duramente, anche perché la situazione era ancora estremamente critica: i tedeschi continuarono ad infliggere dure perdite all'Armata Rossa lungo tutto il fronte, mentre la V-VS spesso non riusciva a compensare con il coraggio e il numero la migliore tecnica di combattimento dei piloti della Luftwaffe.

Rielaborare lo Yak-1 superandone i limiti divenne possibile accettando che l'ala venisse riprogettata con i longheroni in lega leggera piuttosto che in legno, dando vita allo Yak-7DI. Direttamente da quest'ultimo venne derivato, con poche altre modifiche, lo Yak-9. Questo significava che dall'originale caccia si sarebbero diramate due differenti evoluzioni: una che portò ad una variante leggera e adatta solo ai combattimenti aerei, lo Yak-3, l'altra che invece accettava addirittura di incrementare il peso per avere una maggiore scelta di armamenti, e quindi una migliore flessibilità operativa.

Fu possibile introdurre in fretta questo nuovo apparecchio da combattimento e i risultati non sarebbero mancati.

Impiego operativo

I primi Yak-9 entrarono in azione nella Battaglia di Stalingrado, nel ottobre del 1942, dando subito filo da torcere ai caccia tedeschi. In seguito i caccia sovietici-russi, spesso chiamati gli "Spitfire sovietici" per il loro tipo di motore raffreddato a liquido e le eccellenti prestazioni a quote medio-basse, si fecero valere sempre di più, ottenendo una complessiva superiorità aerea negli ultimi due anni della guerra.

Il loro ruolo comprendeva anche l'attacco anticarro, il bombardamento tattico, la scorta strategica e tattica ai bombardieri e nell'ultimo anno di guerra entrò in linea lo Yak-9U, capace, sotto i 7.000 metri, di surclassare qualunque caccia tedesco. Il gruppo Normandie-Niemen, formato da volontari francesi che combatterono nel fronte russo, ottenne con tutti i tipi di caccia Yakovlev, ma soprattutto con gli Yak-9, oltre 200 vittorie aeree (secondo alcune fonti meno, ma comunque un risultato impressionante per un singolo gruppo che equivalse le gesta delle "Tigri volanti" in Cina).

Nel dopoguerra, i caccia ad elica Yakovlev erano ancora molto diffusi e vennero impiegati in combattimento in Corea, finendo però presto per essere distrutti dalle azioni aeree statunitensi. Secondo alcune fonti uno di loro abbatté addirittura un bombardiere Boeing B-29 Superfortress sorpreso a quote non molto elevate. Il modello impiegato era il "P", leggermente perfezionato rispetto all'"U" del tempo di guerra.

Tecnica

Si trattava di un piccolo monoplano di costruzione mista, molto simile allo Yak-1. La differenza erano i longheroni metallici delle ali, il motore VK-105PF e la cappottina a bolla. Non molto se si considera che lo Yak-1M, e soprattutto lo Yak-7, già erano giunti a queste innovazioni. Anche i radiatori dell'olio vennero però modificati. La struttura dell'aereo venne irrobustita e migliorata in ogni punto, e le armi e motori sistemabili a bordo giunsero ad essere quanto di più vario i sovietici riuscirono a realizzare con i loro monoposto.

Versioni

  • Yak-9B: un bombardiere con stiva interna per 400 chili di bombe.
  • Yak-9T: modello anticarro che poteva usare nel mozzo dell'elica un cannone NS-37 calibro 37 mm, dotato di 32 colpi. Era possibile spararne non più di 3 per raffica. Era disponibile anche una mitragliatrice calibro 12,7 mm.
  • Yak-9K: era dotato di un cannone calibro 45 mm, ma era consentito sparare solo un colpo per volta. I cannoni anticarro erano utili anche contro i bombardieri, meno verso i caccia (specie il 45 mm). Lo Yak-9 venne provato anche con il cannone NS-57, ma quest'arma era davvero troppo per un piccolo monoposto.
  • Yak-9D: versione usata per le missioni di scorta, con 1.300 chilometri di autonomia. Armamento ridotto ad un'arma da 20 mm ed una da 12,7, velocità massima di 600 km/h a 3.500 metri. Indicato per la scorta ai bombardieri tattici.
  • Yak-9DD: versione destinata a compiti strategici, tra cui la scorta ai bombardieri anglo-americani quando eseguivano missioni spola tra l'Inghilterra e l'URSS. Aveva 2.200 chilometri di autonomia ed un reggimento venne schierato anche in Jugoslavia per aiutare i partigiani antinazisti.
  • Yak-9U e P: versioni finali. La prima aveva il motore VK-107 che rendeva possibile raggiungere i 700 km/h a 5.500 metri, oltre ad una struttura totalmente metallica; il secondo, di 30 km/h più lento, venne prodotto come variante postbellica di largo impiego, per esempio in Corea.

Utilizzatori

Aerei simili

Curiosità

  • Il 8 maggio 2007 nella cittadina francese Les Andelys in complesso memoriale della divisione Normandia-Neman è stato inaugurato un monumento, un aereo Yakovlev Yak-9 dedicato al primo Eroe dell'URSS dalla Francia, il pilota francese Marsel Lefer. Il monumento è installato vicino all'entrata all'museo storico insieme con l'aereo Mirage F1 che rapressenta il presente dell'aeronautica militare francese.

Bibliografia

  • Bill Gunston: Encyclopedia of Russian Aircraft. ISBN 184176096X.
  • B.Б. Шавров: История конструкций самолетов в СССР 1938-1950. ISBN 5217004770.


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