Settimo Torinese

comune italiano
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Template:Comune Settimo Torinese (in piemontese Ël Seto) è una città di 47.666 abitanti della provincia di Torino, quinto comune della provincia in ordine di abitanti dopo il capoluogo: supera come numero di abitanti anche diversi capoluoghi di provincia piemontesi.

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[1]

Storia della Città

Etimologia (origine del nome) Il nome deriva dal latino (ad) septimum (lapidem), ossia "presso la settima (pietra miliare)" riferendosi alla distanza da Torino, infatti si chiamò in passato Septimum Taurinensem.

L'origine è sicuramente romanica anche perché oltre al nome era posta lungo un tracciato romano, cioè Torino-Pavia-Piacenza. Nel Villaggio Fiat fu rinvenuta un'iscrizione votiva intestata a Giove Ottimo Massimo, iscrizione che diciamo fa il pedant con D.O.M. - A Dio Ottimo Massimo che sta sul frontale di quasi tutte le chiese cattoliche. La posizione di Settimo posta tra Torino e Milano ha sempre fatto gola ai potenti del passato. Pertanto la Città è sempre stata al centro di contese; infinite quelle tra i Marchesi di Monferrato e i Savoia che alla fine la spuntarono nel 1435. Gli ultimi feudatari furono i Marchesi Galletti di Barolo, conti di Settimo; era la fine del XVIII secolo.

Oggi Settimo è un grosso centro industriale nell'hinterland NE di Torino ma ciò è stato il risultato di un lunghissimo cammino iniziato sul finire del XVII secolo con il rinnovamento dell'agricoltura seguito dall'inizio del processo di industrializzazione all'alba dell'unità d'Italia.

Scrivendo di Settimo Torinese non si può non ricordare don Luigi Paviolo, parroco di San Pietro in Vincoli. Il parroco si adoperò senza sosta nella protezione, dall'8 settembre alla Liberazione, di quanti erano ricercati dai nazisti. Vicino alla cascina Pramolle, sotto il cavalcavia dell'autostrada MI-TO, l'8 agosto del 1944 furono impiccati dai tedeschi sei giovani partigiani.

Il presidente Giovanni Gronchi concesse a Settimo Torinese il titolo di Città il 28 Settembre 1958.

Il 28 Settembre 2008 è stato celebrato il cinquantesimo anniversario di "Settimo Città", con grandi festeggiamenti a naturale conclusione di tutta una serie di iniziative, ad esempio il rinnovato look del centro storico (ma pure delle rotatorie, non più distese di asfalto o sampietrini ma vere opere d'arte).

Il Carlëvè di Settimo

Il carnevale di Settimo è uno dei più significativi del Piemonte, con le sue maschere tipiche e le sue usanze.

Un Carnevale ricco di tradizione e di folclore, di personaggi ed usanze tipiche della memoria settimese, che da alcuni anni sta conoscendo una ripresa vitale anche grazie all’impegno della Pro Loco e dei volontari del gruppo storico delle costumanze del Centro Studi Settimesi.

Tra le caratteristiche del Carnevale sono da mettere in evidenza i personaggi tipici di Settimo, il Gran Priore e la Bela Lavandera, oltre al tradizionale e originale "Process dla Veja", recuperato e riproposto grazie al Centro Studi Settimesi. Un cenno a parte merita la sfilata di carri allegorici che ha riconquistato l’interesse di un vasto pubblico.

Il "Gran Priore" ricopre il ruolo di "Re" del periodo carnevalesco. Rosso e bianco i colori caratteristici: un lungo mantello, un cappello tricorno alla francese, camicia bianca e pantaloni rossi. Una figura che può essere fatta risalire ai tempi dei Saturnali romani, quando si eleggeva il "Re della Festa" che organizzava i giochi per il popolo nelle piazze.

La "Bela Lavandera", figura femminile tipica di Settimo, fa risalire le sue origini, come dice il nome stesso "Bella Lavandaia", ad una delle attività peculiari del passato della comunità settimese. Si racconta che, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, era consuetudine vedere ogni lunedì una lunga fila di carri, colmi di biancheria, trainati da cavalli, che si dirigevano verso Torino per portare la biancheria pulita e ritirare quella da consegnare la settimana successiva.

Il "Processo della Vecchia" (Process dla Veja) è un vero e proprio processo che si svolge ai danni di una emblematica donna anziana che simbolicamente incarna i mali e gli avvenimenti poco piacevoli accaduti nel corso dell’anno appena concluso. La "Veja" viene accusata di ogni sorta di fatti, subisce un regolare processo e viene giudicata dal Grande Inquisitore e dalla Sovrana Giuria Popolare che emanano la sentenza, di condanna o di assoluzione. Nel caso di una condanna viene stabilita anche la pena da infliggere alla Veja, che può essere più o meno severa, più o meno rigorosa, a seconda della colpa che le verrà riconosciuta.

Il periodo di Carnevale ha il suo culmine con la sfilata di grandi Carri Allegorici provenienti da diversi comuni del Piemonte, la distribuzione alla domenica successiva della Polenta e salsiccia e il martedì grasso la tradizionale Sin-a dle vidoe e dij mal-marià (cena delle vedove e dei mal maritati).'

La Torre di Settimo

La torre è l’ultimo elemento superstite dell’antico castello signorile, gravemente danneggiato e forse distrutto durante le guerre franco-asburgiche del sedicesimo secolo.

Il castello e la torre ancora in piedi furono costruiti sul sito di un precedente fortilizio – presumibilmente tra la fine del Trecento e l’inizio del Quattrocento – di cui non si conservano tracce se non nelle fonti d’archivio. Quali edifici comprendesse il castello e quale fosse il suo assetto planimetrico non è attualmente noto: tutte le ricostruzioni proposte sono frutto di congetture e come tali devono essere considerate.

Le fonti del quindicesimo secolo attestano che il complesso difensivo di Settimo Torinese era assai ampio. Oltre al castello signorile, comprendeva la “villa” o borgo e il ricetto, secondo uno schema assai comune nel tardo Medioevo. Il borgo era munito di fortificazioni perimetrali e fossati che seguivano più o meno il tracciato delle moderne vie Antonino, Roosevelt, Mazzini, Astegiano e Matteotti, mentre a sud appariva parzialmente delimitato dalle strutture del castello. A ridosso di quest’ultimo, verso il borgo, sorgeva il ricetto, un’ulteriore struttura difensiva destinata a proteggere gli abitanti del luogo e i loro beni, servendo da rifugio e forse anche da ridotto militare.

Durante gli ultimi secoli del Medioevo, l’importanza del castello e del borgo fortificato di Settimo dipese dalla possibilità di controllarvi il tratto finale della strada di Lombardia, vale a dire della “via publica peregrinorum et mercatorum” (strada pubblica dei pellegrini e dei mercanti) che entrava in Torino dalla Porta Doranea o Porta Palatina.

Nella seconda metà dell’Ottocento, la torre fu trasformata in una sorta di residenza secondaria per iniziativa di una ricca famiglia torinese. A ovest dell’edificio storico venne costruito un palazzotto in stile gotico, secondo il gusto romantico dell’epoca. Un bel giardino con alberi secolari occupava tutta l’area del distrutto castello. La proprietà era chiamata “Villa Calma”.

Nel 1912 il Comune di Settimo acquistò l’area del castello e la torre superstite. Nel 1922-23 vi fece innalzare l’edificio scolastico che dal 1983 è sede del municipio. Purtroppo la sopraelevazione dello stabile, negli anni Trenta del Novecento, distrusse alcune caditoie della torre. Per iniziativa della Pro Loco e della Consorteria dei Gamberai, tra il 1975 e il 1976, il pittore Giulio Boccaccio decorò le pareti e il soffitto di un intero piano della torre con scene tratte dalla storia di Settimo, letta in chiave popolare. Il restauro della torre e dell’adiacente palazzotto ottocentesco si è concluso nel 2003 (i primi studi risalgono al 1982)per opera dell'Arch.Donatella D'Angelodi Torino ,che non solo ne ha curato tutti i dettagli dal punto divista architettonico/strutturale ,ma ha anche disegnato i perticolari decorativi,gli arredi ,l'allestimento per la destinazione di mostre. Infatti mentre in alcune sale sono previste cerimonie per matrimoni e conferenze,gli altri spazi sono stati recuperati per la funzione espositiva. Nel 2003 si è tenuta su idea ed allestimento della stessa progettista una singolare e visitatissima Mostra sui gioielli appartenuti alle Dive ,che ha avuto un grande riscontro sulla stampa nazionale e sulle tv,dal titolo Mille & una Spilla.

Fiere settimesi

Le fiere tradizionali che si svolgono a Settimo, una in primavera e l’altra in autunno, hanno avuto origine nel 1848 quando il Re Carlo Alberto di Savoia-Carignano autorizzò il Comune a organizzarle, ma soltanto nel 1853 esse divennero una realtà consolidata. Oggi rappresentano degli appuntamenti di notevole interesse, non solo per la popolazione settimese, ma anche per un folto pubblico di visitatori.

Fiera d’Autunno: "Fera dij Còj"

Durante il terzo fine settimana del mese di novembre si svolge a Settimo la tradizionale "Fera dji Còj" ("Fiera dei Cavoli"), dedicata a uno dei prodotti tipici locali, il cavolo. Settimo può infatti vantare una produzione rilevante di questo ortaggio, avendo al suo attivo una varietà considerata tra le migliori attualmente sul mercato.

Vengono riproposte diverse iniziative legate al "cavolo", con mostre, rassegne orto-floro-frutticole, zootecniche, delle macchine agricole, dell’artigianato e dell’hobbistica, con concorsi gastronomici, cene e iniziative varie. Legate a questa ricorrenza sono anche due figure tipiche: il "re dij Coj" (re dei cavoli) e la "regin-a dle verze" (regina delle verze) .

Fiera di Primavera: la "Fera dl'Arlev"

Nel terzo fine settimana di maggio si svolge la "Fera dl’Arlev". Un appuntamento primaverile, riscoperto proprio nel 2001 dopo una pausa di diversi anni.

Il significato della Fiera si trova nel nome stesso: Fera dl’Arlev, ovvero in piemontese "Fiera del risveglio". Nel passato, infatti, chiunque poteva partecipare vendendo o scambiando diversi prodotti. Proprio con questo spirito di recupero delle tradizioni e delle usanze tipiche settimesi è stata riproposta la Fiera che ogni anno è dedicata a temi e prodotti diversi.

... fino al Parco del Po

La città di Settimo Torinese è inserita nel Parco Fluviale del Po (Tratto Torinese) e fa parte del progetto Tangenziale Verde insieme ai comuni di Borgaro e Torino.

Sviluppi urbanistici

Il nuovo polo tecnologico e industriale

Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Settimo Torinese e Pirelli Tyre hanno firmato un accordo quadro finalizzato alla nascita di un polo tecnologico e industriale all'avanguardia per la produzione di pneumatici vettura e autocarro sul territorio della città di Settimo, dove la societa' del gruppo Pirelli è attualmente presente con due siti produttivi.

Il piano di rilancio industriale, prevede il trasferimento delle attivita' produttive attualmente svolte nello stabilimento dedicato agli pneumatici vettura nello stabilimento per pneumatici autocarro. L'unificazione dei due impianti consentira' la realizzazione di un nuovo e moderno polo che si avvarra' delle più avanzate tecnologie produttive frutto della ricerca Pirelli, diventando cosi' lo stabilimento del gruppo più all'avanguardia nel mondo.

Laguna Verde

La dismissione dello stabilimento Pirelli dall'area industriale della città, sarà oggetto di investimenti di privati in merito ad edilizia residenziale e terziario. Il progetto ha recentemente preso corpo con la presentazione di un masterplan l'11 giugno 2008 presso il Politecnico di Torino. L'area sarà rinominata Laguna Verde e prevede la costruzione di 600.000 metri quadri di edifici che saranno sopraelevati su un parco di 810.000 metri quadri.

Il progetto mira a ricucire le aree urbane della città a quelle della città di Torino, e nello stesso tempo dare una marcata impostazione architettonica al quartiere, che sarà caratterizzato da edifici di altezza rilevante (una media di 100 metri di altezza, con una torre centrale di 215 metri).

Nel quartiere, forte impatto sarà portato dall'insediamento del Politecnico di Torino con una sezione distaccata della sua Cittadella Politecnica. Altre aree saranno destinate all'insediamento di centri di ricerca, anche stranieri. Il resto dell'area ospiterà edilizia residenziale privata, mentre il comune provvederà a dotare l'area di strutture pubbliche quali un nuovo palasport, una nuova stazione ferroviaria, piscina e scuola pubblica ed un museo[2].

Curiosità

Settimo è chiamata la "Città della penna" poiché si stima che il 70% della produzione avvenga in quest'area.

Per la stagione 2009-2010 la città è rappresentata in Serie D da ben due squadre: il Settimo e la Pro Settimo & Eureka.

Trasporti

Trasporto Ferroviario

La stazione di Settimo è nodo di interscambio tra le linee ferroviarie Torino-Milano e Torino-Aosta (gestita da Trenitalia) e la ferrovia Canavesana (gestita da GTT). È prevista a breve una valorizzazione della stazione ferroviaria tramite la realizzazione di un Movicentro e di un parcheggio interrato.

Dal 2012 la stazione di Settimo sarà punto di partenza del Passante ferroviario di Torino.

Trasporto su strada

Autostrade

Strade statali e provinciali

Amministrazione

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Giunte comunali a Settimo Torinese

  • 1946 sindaco PSI, giunta PSI-PCI
  • 1956 sindaco PSDI, giunta DC-PSDI
  • 1960 sindaco PSI, giunta PCI-PSI
  • 1964 sindaco PSI, giunta DC-PSI-PSDI
  • 1970 sindaco PCI,giunta PCI-PSI
  • 1985 sindaco PCI, giunta PCI
  • 1986 sindaco PSI, giunta PSI-DC-PLI-PRI

Personalità legate a Settimo

Città gemellate

Immagini

Note

  1. ^ Dati tratti da:
  2. ^ Giovanna Favro. Le palafitte della città futura, «La Stampa», 12 giugno 2008, 55.

Collegamenti esterni

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