Rigel
Rigel, (β Ori / β Orionis / Beta Orionis), è una stella della costellazione di Orione. Essa è la settima stella più luminosa del cielo, con una magnitudine apparente di 0,18. Sebbene Bayer le abbia assegnato la lettera greca β, essa è in realtà più luminosa della costellazione, più luminosa anche di Betelgeuse, cioè di α Orionis. Ciò può essere dovuto o al fatto che, al momento dell'assegnazione delle lettere, la variabile Betelgeuse era più luminosa di quanto non sia ora, oppure semplicemente al fatto che Bayer, come spesso accade, si è basato sulle posizioni delle stelle piuttosto che sulla loro luminosità al momento di assegnare le lettere.
Rigel | |
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coordinate celesti invalide | |
Classificazione | supergigante blu |
Classe spettrale | B8Iab |
Distanza dal Sole | circa 800 anni luce |
Costellazione | Orione |
Coordinate | |
(all'epoca J2000) | |
Ascensione retta | 05h 14m 32,30s |
Declinazione | −08° 12' 06" |
Lat. galattica | -25,25° |
Long. galattica | 209,24° |
Dati fisici | |
Diametro medio | 84.076.800 km |
Raggio medio | 70 R⊙ |
Massa | 17 M⊙
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Periodo di rotazione | 70 giorni |
Velocità di rotazione | 33 km/s |
Temperatura superficiale |
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Luminosità | 40000-67000 L⊙
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Indice di colore (B-V) | -0,03 |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. | 0,12 |
Magnitudine ass. | -6,7 |
Parallasse | 4,22 ± 0,81 mas |
Moto proprio | AR: 1,87 mas/anno Dec: −0,56 mas/anno |
Velocità radiale | +20,7 km/s |
Nomenclature alternative | |
Osservazione
Rigel è una stella dell'emisfero australe, ma è talmente prossima all'equatore celeste (solo 8° a sud) da poter essere osservata da tutte le aree abitate della Terra, senza difficoltà. D'altra parte questa vicinanza all'equatore celeste fa sì che essa sia circumpolare solo nelle regioni vicine al polo sud terrestre.
L'individuazione di Rigel è facilitata, oltre che dalla sua notevole luminosità, anche dal fatto che appartiene alla costellazione di Orione, una delle figure più note e riconoscibili della volta celeste. Essa è posta nella parte sud-ovest della costellazione, in corrispondenza del suo piede destro. Si trova infatti a sud rispetto alla Cintura di Orione (formata da Alnitak, Alnilam e Mintaka) e a ovest rispetto a Saiph, con la quale forma una delle basi della figura a forma di clessidra, costituita dalle stelle più luminose della costellazione.
Per quanto riguarda le dinamiche terrestri, si può osservare che Rigel si trova ora nel punto più settentrionale che possa raggiungere nel ciclo precessionale, essendo prossima alle 6h di ascensione retta; fra circa 13.000 anni (come lo è stato anche 12.000 anni fa), Rigel sarà al contrario nel punto più meridionale, e sarà osservabile dall'emisfero nord solo in prossimità del Tropico del Cancro.
Ambiente galattico
La distanza di Rigel è compresa tra 700 e 900 anni luce. Il dato migliore dalla missione spaziale Hipparcos è di 773 anni luce (pari a 237 parsec), ma il margine di errore è piuttosto grande. Questa stella si trova sullo stesso braccio della Via Lattea su cui si trova anche il Sole, cioè il braccio di Orione, il cui nome gli deriva dal fatto che il suo punto più ricco ed intenso si trova proprio in direzione della costellazione di Orione.
Nella stessa linea di vista di Rigel e lungo il medesimo braccio galattico, si trovano anche l'associazione OB Orion OB1 e la nebulosa di Orione, ad essa collegata. Di questa associazione fanno parte molte stelle calde e luminose della costellazione, comprese Saiph e le tre che formano la Cintura. Tuttavia la distanza di Rigel da noi è circa la metà di quella delle stelle che formano l'associazione. È pertanto dubbio che Rigel ne faccia parte: a volte viene considerata un membro staccato dell'associazione, ma più spesso è considerata un membro dell'Associazione R1 del Toro-Orione. Il fatto che Betelgeuse si trovi più o meno alla stessa distanza da noi in cui si trova Rigel e abbia più o meno la stessa età (circa 10 milioni di anni) farebbe pensare a un fenomeno di formazione stellare avvenuto di fronte all'assocazione Orion OB1 alla distanza di 200-300 parsec, che ha causato, fra le altre cose, la nascita di queste due stelle[1].
Essendo una stella brillante e inoltre muovendosi in una regione folta di nebulose, Rigel illumina numerose nubi di polvere nelle sue vicinanze, come la Nebulosa Testa di Strega.
Caratteristiche
Rigel è una supergigante blu di tipo B8 Ia (vedi classificazione stellare), e brilla con una luminosità pari a 40.000 volte quella del Sole. Essendo tuttavia una stella di elevata temperatura superficiale (11.000 K), Rigel emana molta radiazione nell'ultravioletto. Se questo fattore viene preso in considerazione, la sua luminosità sale a 67.000 volte quella solare. È di gran lunga la stella più luminosa della nostra zona della Via Lattea. Occorre spostarsi di ben 3.300 anni luce lungo il braccio di Orione fino a Deneb, α Cygni, per trovare una stella sicuramente più luminosa.Rigel è una stella tripla.
Rigel è anche variabile, nel modo sottile e irregolare tipico delle supergiganti. L'intervallo di variabilità va da 0,03 a 0,3 magnitudini, cioè dal 3 al 30 percento, con un periodo medio di 25 giorni. È stata a volte proposta una quarta stella, ma si pensa che sia dovuta ad un'errata interpretazione della variabilità della stella, che potrebbe essere causata da pulsazioni della sua superficie.
La stella è in un avanzato stato di evoluzione. Probabilmente sta fondendo all'interno del suo nucleo l'elio in carbonio e ossigeno. La stella è forse vecchia 10 milioni di anni e il suo destino sembra quello di esplodere fra circa un milione di anni.
Attorno alla principale, che è stata fin qui descritta, si trovano le due compagne Rigel B e Rigel C, che orbitano l'una attorno all'altra in una stretta orbita di 28 UA, e orbitano quindi assieme attorno a Rigel, ad una distanza di circa 2.000 UA.
Etimologia
Il nome della stella deriva dalla sua posizione di "piede" sinistro di Orione. È una contrazione di "Rijl jawza al-yusra", espressione araba per "il piede sinistro di Colui che è Centrale".
Note
- ^ J. Bally, Overview of the Orion Complex, in Handbook of Star Forming Regions, Volume I: The Northern Sky ASP Monograph Publications, vol. 4, dicembre 2008, p. 1. URL consultato il 27-04-2010.