Stato francese
Stato francese (État français) è il nome utilizzato dal governo della francia durante l'occupazione tedesca (1940 -1944).
E' successivo alla Terza Repubblica (Troisième République) e precedente al Governo Provvisorio della Repubblica Francese (GPRF - Le Gouvernement provisoire de la République française).
Data l'imbarazzante collusione col regime nazista, successivamente alla sua caduta, si è preferito chiamarlo come Repubblica di Vichy.
La capitale dello Stato Francese era comunque Parigi, mentre Vichy era solo la sede temporanea del governo fintanto che Parigi risultava occupata dalle forze armate tedesche.
Durante la Seconda Guerra Mondiale lo Stato Francese ebbe ampio riconoscimento dalla comunità internazionale, mentre il governo in esilio di De Gaule era praticamente sconosciuto.
Per meglio comprendere la stima di cui godeva il governo di Pétain tra i francesi basti pensare che quando gli inglesi occuparono il Libano solo 6.000 soldati su 31.000 accettarono di aderire alla "Francia libera" di de Gaulle.[1]
La dizione Repubblica di Vichy non è mai stata usata se non dopo la fine della seconda guerra mondiale ed è una forma di Damnatio memoriae dei vincitori sui vinti, per screditarne la leggitimità e sminuire il largo consenso popolare di cui godeva. [1].
Storia
Lo Stato francese fu creato dopo la disfatta politica e militare della Terza Repubblica che era basata sulla dottrina della inviolabilità dei confini nazionali e della Linea Maginot e sul Laissez-faire nei confronti dei regimi fascisti.
A seguito dell'armistizio franco-tedesco del 1940 il governo fu affidato a Henri Philippe Pétain che istaurò un regime fascista e basandosi sulla forze politiche di destra, nazionaliste e antisemite, già presenti in Francia come ad esempio il Partito Popolare Francese e Partito Francista e ottenendo un largo consendo popolare.
Il maresciallo Petain fu nominato presidente del consiglio il 16 giugno 1940 ed il 22 firmò a Rethondes l'armistizio con i tedeschi. La Francia fu così divisa in due parti: quella settentrionale, occupata dai tedeschi, e quella meridionale, chiamata zone libre ("zona libera") dal governo di Vichy. Il 10 luglio il parlamento diede pieni poteri al maresciallo per modificare la Costituzione.
Egli decretò la fine della Terza repubblica e diede luogo alla nascita dello Stato Francese, di cui si mise a capo. Il 24 ottobre 1940, Petain non esitò a stringere la mano a Hitler a Montoire, con questo gesto ufficializzando la sua collaborazione con i tedeschi.
Fino al novembre 1942 lo Stato francese rimase estraneo ad azioni belliche (dovette subire però la distruzione della flotta a Mers-el-Kebir ed il bombardamento di Dakar), si limitò a fornire la Légion des Volontaires Français per l'Operazione Barbarossa. Quando, nel novembre 1942 fu invaso dalla Germania, il più rilevante atto di resistenza fu l'autoaffondamento della flotta francese a Tolone.
A questo governo si contrappose l'opera del generale Charles de Gaulle, fuggito a Londra dopo la disastrosa ritirata di Dunkerque. In un primo periodo lo Stato francese di Petain ebbe il pieno riconoscimento della comunità internazionale, mentre il semisconosciuto De Gaulle godeva dell'appoggio unicamente della Gran Bretagna, la quale agiva per giunta col malcelato intento di assicurarsi il controllo della flotta e delle colonie francesi.[2]
Dal giugno 1940 al novembre 1942 fu uno stato ufficialmente indipendente e neutrale. L'autorità dello Stato francese fu compromessa nel novembre 1942 per l'invasione alleata dell'impero d'Oltremare (Operazione Torch), e della conseguente invasione germanica dell'intero territorio metropolitano (Operazione Anton) e della Tunisia. Ma ancora alla vigilia dello sbarco in Normandia il presidente degli Stati Uniti così scriveva[3] al Premier britannico:
Fu solo dopo la liberazione di Parigi avvenuta il 25 agosto 1944, e la conseguente dissoluzione di fatto dello
Stato francese di Vichy, che gli Alleati riconobbero la Francia Libera come governo legittimo del paese.
Con il crollo del fronte germanico in Francia e la caduta successiva del Terzo Reich, il maresciallo Pétain venne accusato di alto tradimento nei confronti della Repubblica francese e condannato a morte, seppur in già veneranda età, dai tribunali del nuovo stato francese ricostruito da Charles de Gaulle. Lo stesso generale de Gaulle, tuttavia, dispose che la condanna a morte al quasi novantenne maresciallo Pétain fosse commutata in una condanna al carcere a vita. L'ex maresciallo fu così internato all'Île d'Yeu, dove morì sei anni dopo.
Estensione Territoriale
Lo Stato francese mantenne formalmente l'autorità su tutta la Francia inclusa la zona nord, occupata dalle truppe del Terzo Reich.
La polizia francese (Milice française) condusse rastrallamenti per catturare ebrei e personaggi "scomodi" al regime sia nella zona nord che in quella sud. [2]
Ideologia
Il regime dello Stato francese proclamò il ritorno ai valori tradizionali: famiglia, patria, lavoro e l'antisemitismo. La società fu riorganizzata. I francesi considerati ostili al potere, cioè i comunisti, i sindacalisti e gli ebrei, furono internati. I tre principali partiti collaborazionisti furono:
Carta di Identità e Schedatura di Massa
Lo stato francese rese obbligatoria la Carte nationale d’identité sécurisée per tutti i cittadini, mentre precedentemente era obbligatoria solo per gli stranieri, al fine di agevolare la dicriminazione contro gli ebrei poichè in tale caso sulla carta era apposta l'indicazione "Juif". [3]
Voci correlate
- Légion des volontaires français contre le bolchevisme
- Milice française - forze di polizia speciali dello stato francese considerate più spietate della Gestapo e delle SS stesse [4].
- Affare Dreyfus
- Antisemitismo
- Stato satellite
- Révolution nationale
- Collaborazionismo
- Storia della Francia
- Philippe Pétain
- Planismo
Note
Bibliografia
- (EN) John Bingham, Defining French fascism, finding fascists in France, Canadian Journal of History (dicembre 1994)
- (EN) Stanley Payne A history of fascism, University College of London Press, 1995, [5]