El reino olvidado

album dei Rata Blanca del 2008

El reino olvidado, non è altro che uno dei migliori album hard rock mai composto prima; è stato lanciato il 21 agosto 2008 della band argentina, proveniente di Buenos Aires, i Rata Blanca. Un album scontroso e veramente liberatorio da un punto di vista filosofico letterario. I suoi testi parlano e cantano alla vita intesa come una continua lotta contro un male generato, manipolato e molto neoclassicamente visto come il materialismo che la nostra povera società subisce ogni giorno. Insieme a quest'ultimo si aggregano anche il consumismo e l'iprocrisia. In altri brani invece compare l'amore e la bellezza radiale di quella donna cosmica e magica a cui i Rata Blanca hanno dedicato tante melodie romantiche e frasseggi hard rock nel corso della loro carriera. La filosofia che nasconde questo album sta nel capire che non tutto è fortemente perduto, perciò non ci dobbiamo mai dimenticare di quel regno fatto di pura magia, d'amore ma soprattutto di pace assoluta.

''El reino olvidado''
album in studio
ArtistaRata Blanca
Pubblicazione2008
Durata56 min
Tracce12
GenereHard rock
Heavy metal
Neoclassic rock
EtichettaSony music
ProduttoreRoberto Costa, Alfredo Moles, Rodolfo Botto
Certificazioni
Dischi d'oroSi, due settimane prima dalla vendita.
Rata Blanca - cronologia
Album precedente
La llave de la puerta secreta
Album successivo


Lista brani

  1. Intro - Las voces del mar [1:52 min]
  2. El reino olvidado [5:37 min]
  3. 71-06 (Endorfina) [4:09 min]
  4. Talisman [5:16 min]
  5. El circulo de fuego [4:57 min]
  6. Diario de una sombra [4:22 min]
  7. Madre tierra (strumentale) [4:16 min]
  8. El guardiàn de la luz [6:10 min]
  9. Un dìa màs, un dìa menos [5:46 min]
  10. No es nada fàcil (ser vos) [4:01 min]
  11. Si ères hijo del rock [4:36 min]
  12. Cuando hoy es ayer [4:14 min]

Note

  • Nel'ottobre del 2009, i Rata Blanca decidono di pubblicare pure una versione in inglese dell'album,The Forgotten Kingdom con la presenza del vocalista Dooggie White
  • Walter Giardino, capo indiscusso della band cambia per la prima volta colore alla sua Fender stratocaster
  • Un'altra annotazione molto curiosa è che la band ha deciso di registrare tutte le traccie (chitarra, basso, batteria, voce e tastiere) contemporaneamente, abbandonando così il vecchio modo di registrarle singolarmente, questo metodo è stato adottato anche dagli Iron Maiden