Discesa libera
La discesa libera è una delle discipline dello sci alpino. È la disciplina più lunga, sia in durata sia in distanza, nonché la più veloce (con punte oltre i 130 km/h). È anche quella che richiede agli atleti la maggiore concentrazione non disgiunta da una buona dose di coraggio, viste le velocità che si raggiungono in gara: non a caso, il termine inglese con cui si designa tale specialità (Downhill, «Giù dalla collina») rende in maniera più efficace il senso di rischio che si affronta impegnandosi in una gara del genere.

Descrizione della gara
Si tratta di una gara in cui gli sciatori scendono lungo un tracciato largo circa 20 metri, delimitato da delle porte simili a quelle dello slalom gigante e del super gigante, molto distanti fra loro.
Ultimamente, soprattutto per ragioni legate al miglioramento della visibilità e di conseguenza della sicurezza, si sono cominciate ad utilizzare delle linee blu, sia trasversali (per rendere meglio idea dei dislivelli del percorso) sia longitudinali (per la traiettoria). Le linee blu vengono "dipinte" sulla neve con un apposito liquido colorato e hanno lo scopo di rendere più visibili all'atleta i dossi o le imperfezioni della pista, soprattutto nelle zone d'ombra. Uscire al di fuori delle linee non comporta alcuna penalità.
Tipicamente una gara di discesa libera si svolge in un'unica manche, e risulta vincitore lo sciatore che ha completato il percorso, senza saltare nessuna porta, nel tempo minore. Occasionalmente si disputano anche discese in due manche, ma sono da considerare eccezioni dovute ad esigenze organizzative o per sperimentare nuove formule di gara. Nei giorni precedenti la competizione gli atleti svolgono da una a tre prove cronometrate per testare le condizioni della pista (se le condizioni atmosferiche o quelle del tracciato non hanno consentito di effettuare alcuna prova cronometrata, la gara non può svolgersi), per memorizzare la tracciatura e per rendersi conto di quale condotta di gara tenere.
Storia
Storicamente, la discesa libera e lo slalom speciale sono le discipline più antiche dello sci alpino moderno. Gare di discesa e di slalom si disputano fin dalla prima edizione del Mondiali di sci alpino nel 1931, e fanno parte del programma olimpico dalla Olimpiade Invernale del 1948. La Coppa del Mondo di discesa libera è stata istituita nella stagione 1966/1967, quando la Federazione Internazionale Sci (FIS) ha creato il circuito della Coppa del Mondo di sci alpino. Inizialmente la discesa libera era una vera e propria folle corsa giù dalla montagna: non esistevano porte direzionali di sorta, l'atleta aveva a disposizione tutta la pista ed era libero di scegliere la linea migliore.
Il percorso di una discesa libera generalmente prevede notevoli dislivelli, salti, grandi curve e tratti di scorrimento, spesso su superfici ghiacciate. In una gara di Coppa del Mondo i migliori discesisti superano i 130 km/h; sulla Streif di Kitzbühel (Austria), ritenuta da molti la discesa più prestigiosa del mondo, sono stati raggiunti addirittura i 150 km/h, mentre la discesa che richiede maggior resistenza fisica è quella del Lauberhorn a Wengen (Svizzera) la cui lunghezza è di 4480 m, per una durata della gara di 2 min e 20-30s. Lungo tutto il tracciato devono essere predisposte adeguate misure di sicurezza, come, ad esempio, reti in grado di fermare e trattenere gli sciatori in caso di caduta. Questo non era fatto con la stessa frequenza di oggi in passato.
Regolamento di gara
Nella libera l'ordine di partenza dei concorrenti è così stabilito: per i primi 7 atleti della classifica FIS vengono sorteggiati i pettorali tra il 16 e il 22; per gli atleti dall'8° al 30 posto della classifica FIS vengono sorteggiati i restanti pettorali dall'1 al 30. I pettorali dal 31 in poi vengono assegnati seguendo la classifica FIS. Fino al 2007 ai primi 7 della classifica venivano riservati i pettorali dal 24 al 30, scelta che però ha causato diverse polemiche, perché l'usura del tracciato sfavoriva i numeri più alti causando spesso risultati a sorpresa favorendo outsiders partiti con i numeri più bassi.
Attrezzatura
Quanto all'attrezzatura, in discesa libera si usano sci molto lunghi (minimo 215 cm per gli uomini, 210 cm per le donne) per avere maggiore stabilità alle alte velocità. Come per lo slalom gigante e per il supergigante esiste un raggio di curvatura minimo (45 metri). I bastoncini sono curvati, per potersi adattare meglio al corpo dello sciatore quando si assume la posizione di ricerca di velocità. Le tute aderenti sono studiate per ridurre al minimo l'attrito con l'aria. Sotto la tuta ci sono protezioni rigide in particolare il Back protector, che impedisce alla colonna vertebrale di subire traumi. Il casco, non necessariamente integrale, è obbligatorio come in tutte le discipline (anche nello slalom speciale è stato reso obbligatorio a partire dalla stagione 2006/2007).
Terminologia
Nei tratti rettilinei e di maggiore scorrimento della discesa, l'atleta assume la posizione "schuss" o "a uovo", definita anche "di ricerca della velocità", che minimizza la resistenza dell'aria, con le gambe leggermente divaricate, la schiena parallela al terreno, le mani avanzate a tagliare l'aria e i bastoncini posizionati parallelamente alla schiena.