Hey Jude/Revolution

singolo dei Beatles del 1968

Hey Jude è una delle canzoni più famose dei Beatles.

Hey Jude
singolo discografico
ArtistaThe Beatles
Pubblicazione1968(GB)
26 agosto 1968 (USA)
19 agosto 1968 (ITA)
Durata7 min : 11 s min
Dischi1
Tracce2
GenereRock
EtichettaApple Records
ProduttoreGeorge Martin
RegistrazioneAbbey Road Studios /
Trident Studios - luglio/agosto 1968
Formati7"
The Beatles - cronologia
Singolo precedente
Singolo successivo

Fu scritta da Paul McCartney[1], originariamente per l'album The Beatles, meglio conosciuto come White Album, ma poi venduta come singolo nel 1968 e infine pubblicata sulla raccolta Hey Jude. Nonostante la durata eccezionale per un singolo (7 minuti e 11 secondi) rimase nelle classifiche britanniche e statunitensi per ben 19 settimane.[2]

Origine e storia

Intitolata originariamente Hey Jules, fu scritta da McCartney per confortare Julian, il figlio di Lennon, nel momento del divorzio tra il padre e Cynthia Powell. Nonostante questa versione ufficiale dei fatti, alcuni giornalisti, come per esempio Judith Simons del Daily Express, ritennero che potesse riferirsi o al momento sentimentale difficile di McCartney dopo il fallimento della relazione con Jane Asher oppure fosse dedicata ai Beatles stessi, impegnati in un periodo artistico e storico molto particolare. [3][4]

Musica e arrangiamento

"Hey Jude" inizia con la voce solista di McCartney accompagnata dal pianoforte suonato sempre da lui. Nella seconda strofa l'accompagnamento è arricchito con l'inserimento della chitarra e delle percussioni. Una delle caratteristiche peculiari della canzone è il coro finale, lungo quattro minuti circa, "Na-na-na-na-na-na-na-na-na-na-na Hey Jude" che verrà ripreso dai tifosi calcistici[senza fonte]. Questa coda della canzone richiese la presenza di un'orchestra formata da trentasei elementi, tra cui dieci violini, tre viole, tre violoncelli, due flauti, un contrabbasso, un basso, due clarinetti, quattro trombe, due corni, tutti operanti sotto lo sguardo vigile del produttore George Martin[senza fonte]. Ai musicisti fu anche chiesto di battere le mani e cantare nel coro finale, e tutti (tranne uno, che uscì dallo studio dicendo: "Non batterò le mani in questa fottuta canzone di Paul McCartney!") accettarono, convinti da una doppia tariffa.

Formazione

Registrazione

Fu registrata in parte negli studi ormai famosi di Abbey Road e una parte negli studi Trident, dove venne svolto il lavoro di rifinitura e di perfezionamento tecnico, visto che a quell'epoca venivano considerati i più attrezzati per eseguire registrazioni con un alto numero di piste. La registrazione fu fruttuosa di aneddoti come ad esempio le volgarità scappate a John Lennon intorno al terzo minuto dell'esecuzione[5][6], il litigio fra Paul McCartney e George Harrison per divergenze sull'arrangiamento e sull'atteggiamento da tenere in studio[7], il rifiuto di un orchestrale a battere le mani ed a unirsi al coro[8] ed il disaccordo fra Lennon, che chiedeva per la sua canzone Revolution l'onore del "Lato A" perché affrontava tematiche di attualità stringente e gli altri tre, che la pensarono diversamente[9].

Alla registrazione prese parte anche il gruppo musicale Badfinger, sotto contratto con la Apple.[5]

È stato il primo disco singolo dei Beatles pubblicato per la nuova etichetta Apple Records[senza fonte].
La casa discografica Capitol Records fece varie pressioni affinché i Beatles realizzassero una versione più corta della canzone esclusivamente per un uso radiofonico[senza fonte].

Classifiche

Il disco vendette quasi dieci milioni di copie in tutto il mondo, raggiunse il primo posto della Hit Parade statunitense il 28 settembre 1968 e lo conservò per ben nove settimane fino al 30 novembre 1968 quando venne scalzato da Diana Ross & the Supremes. Curiosamente, in Gran Bretagna il disco restò in vetta alle classifiche solo per due settimane, in quanto il 27 settembre 1968 fu superato dal singolo Those Were the Days cantato da Mary Hopkin, prodotta da Paul McCartney, pubblicato anche esso dalla Apple Records che tenne per ben sei settimane "Hey Jude" al secondo posto. Entrambi i dischi vennero superati nella classifica di vendite da un'altra canzone dei Beatles, cantata da Joe Cocker l'8 novembre 1968: With a Little Help from My Friends[senza fonte].
Anche gli appassionati italiani accolsero con entusiasmo il brano che soggiornò per quindici settimane nelle Hit Parade raggiungendone i vertici [10]

Note

  1. ^ Intervista riportata in Mio marito John Lennon di Giuseppe Videtti, pubblicato su La Repubblica del 9 ottobre 2005, pag. 1
  2. ^ Hey Jude : Rolling Stone, www.rollingstone.com
  3. ^ David Sheff, All We Are Saying: The Last Major Interview with John Lennon and Yoko Ono, New York, St. Martin's Press, 2000, p. 186, ISBN 0-312-25464-4.
  4. ^ Bill Harry, The Beatles Encyclopedia: Revised and Updated, London, Virgin Publishing, 2000, p. 517, ISBN 0-7535-0481-2.
  5. ^ a b Chris Hunt, The Story Of Hey Jude, in Beatles Special, Mojo, 2003.
  6. ^ Craig Cross, The Beatles, 2005, p. 368.
  7. ^ Barry Miles, Paul McCartney: Many Years From Now, 1997, p. 466.
  8. ^ Mark Lewisohn, The Beatles Recording Sessions, 1988, p. 146.
  9. ^ Jann S. Wenner, Lennon Remembers (Full interview from Lennon's 1970 interview in Rolling Stone magazine), London, Verso, 2000, ISBN 1-85984-600-9.
  10. ^ "I favolosi Beatles" di Mario Pezzolla, ed. VideoRai-Eri (alla voce "I Beatles in Hit-Parade" pag.14)
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