Padule e Costiere di Scarlino
Il Padule e le Costiere di Scarlino costituiscono un'area naturale protetta della provincia di Grosseto. Il Padule di Scarlino è un sito di interesse regionale della provincia di Grosseto, in piccola parte compreso nella Riserva naturale Tomboli di Follonica e in gran parte compreso nell'Oasi di Protezione Padule e le Costiere di Scarlino. Sulle Costiere insiste anche un ANPIL omonimo. Lo stesso territorio è stato proposto come sito di interesse comunitario (pSIC).
Padule e Costiere di Scarlino | |
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Tipo di area | Area Naturale Protetta di Interesse Locale, pSIC, SIR, oasi |
Codice EUAP | EUAP1002 |
Stati | ![]() |
Regioni | ![]() |
Province | ![]() |
Superficie a terra | 752,00 ha |
Provvedimenti istitutivi | L.R. 64, 04.09.76 - D.C.C. 62, 12.09.96 - D.C.R. 256, 16.07.97 - D.C.C. 11, 26.02.98 |
Gestore | Comune di Scarlino |
Mappa di localizzazione | |
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Geomorfologia
Tipologia ambientale prevalente nel SIR è data da una delle residue zone umide costiere della Toscana meridionale, che riveste una notevole importanza per la sosta, svernamento e nidificazione dell'avifauna in particolare per la conservazione di alcune specie nidificanti ormai rare e minacciate come il tarabuso (Botaururs stellaris), il falco di palude (Circus aeroginosus) e il forapaglie castagnolo (Acrocephalus melanopogon). Da segnalare la presenza della martora (Martes martes). L'area palustre costiera è in gran parte dulciacquicola (con prevalenza di canneti), con una significativa porzione salmastra, dove prevalgono giuncheti e salicornieti. Altre tipologie ambientali rilevanti Canali, limitatissimi residui di alberature.
SIR
Il valore complessivo dell’area umida quale presenza relittuale in un ambito a elevata antropizzazione.
I principali elementi di criticità interni al sito sono[1]:
- Interrimento per colmata dell’area palustre, durante le esondazioni dei corsi d’acqua contigui.
- Discariche abusive di inerti.
- Intensa attività venatoria ai confini del sito.
- Qualità dell’acqua in entrata non ottimale e carenza idrica estiva.
- Incendi della vegetazione (che hanno portato alla scomparsa dell’ultimo lembo di bosco igrofilo di estensione significativa).
- Ipotesi di sviluppo urbanistico in aree circostanti il sito, che potrebbero avere effetti rilevanti sulla sua funzionalità.
- Presenza di elettrodotti.
- Diffusione invasiva dei canneti.
I principali elementi di criticità esterni al sito sono [1]:
- Aree industriali potenzialmente pericolose e importanti assi viari confinanti con il sito, con effetti negativi dovuti al traffico veicolare, ai pregressi scarichi di fanghi e al rischio di eventi inquinanti accidentali.
- Aree circostanti interessate da turismo balneare di massa.
Le principali misure di conservazione da adottare sono [1]:
- Conservazione e miglioramento della funzionalità dell’ambiente palustre, riguardo al regime e alla tipologia degli apporti idrici (coinvolgendo le problematiche dell’interrimento, dell’aridità estiva, delle relazioni tra acque dolci e salmastre e della qualità dell’acqua) (EE).
- Pianificazione della gestione della vegetazione palustre, finalizzata alla permanenza delle specie di canneto più esigenti (tarabuso, falco di palude e forapaglie castagnolo) e al mantenimento e incremento della diffusione di altre tipologie di vegetazione e, in generale, dell’elevata eterogeneità (E).
- Conservazione del pascolo estensivo di bovini, praticato in una parte del sito (E).
- Mantenimento di sufficienti livelli di naturalità anche nelle aree circostanti, al fine di evitare un eccessivo isolamento del SIR (E).
- Verifica dell’impatto dell’attività venatoria nelle aree circostanti e sua eventuale regolamentazione (M).
Indicazioni per le misure di conservazione [1]:
- Definizione del regime idraulico della palude finalizzata al mantenimento degli ambienti di alimentazione e di riproduzione delle specie ornitiche e degli habitat d’interesse conservazionistico (EE).
- Prosecuzione degli interventi di gestione della vegetazione palustre (prevalentemente mediante misure gestionali, in parte attraverso il mantenimento del pascolo con modalità adeguate) finalizzati alla conservazione delle specie animali più importanti e alla diversificazione degli habitat, da effettuarsi attraverso interventi di taglio a rotazione del canneto, la realizzazione di chiari, la creazione di prati allagati dulcacquicoli e il mantenimento di habitat diversificati di palude salmastra. (E).
- Limitazione, anche nelle aree immediatamente esterne al sito, dello sviluppo urbanistico, che può influenzarne le dinamiche, e controllo delle misure di gestione idraulica nel bacino idrografico (E).
- Poiché alcune delle principali cause di degrado/disturbo dipendono da pressioni ambientali originate nel contesto esterno al sito, per queste dovrà essere opportunamente applicato lo strumento della valutazione di incidenza (E).
- Creazione di boschetti igrofili, ora del tutto assenti nel sito (M).
ANPIL delle Costiere di Scarlino
L'area naturale protetta di interesse locale delle Costiere di Scarlino è un'area naturale protetta della regione Toscana istituita nel 1976. Occupa una superficie di 752 ha nella provincia di Grosseto.[2]
Fauna
L'avifauna comprende: il falco di palude (Circus aeruginosus), migratore, svernante e nidificante; il tarabuso (Botaurus stellaris), svernante e nidificante irregolare; la moretta tabaccata (Aythya nyroca), migratore. Nell'area è presente una popolazione nidificante di forapaglie castagnolo (Acrocephalus melanopogon), di rilevante interesse, in quanto unica popolazione della Toscana meridionale. L'area è importante per la sosta e lo svernamento di avifauna acquatica.
Flora
Tra le specie vegetali presenti nel SIR: Artemisia coerulescens var. palmata, specie molto rara in Toscana, segnalata nei prati salsi del Parco regionale della Maremma e del Palude di Scarlino.
Note
- ^ a b c d Pietro Giovacchini, Paolo Stefanini, La Protezione della Natura in Toscana: SIR e Fauna di interesse conservazionistico nella Provincia di Grosseto, "I quaderni delle Aree Protette", Vol. 3, cit. in maremmariservadinatura.provincia.grosseto.it. (URL consultato il 26 aprile 2010)
- ^ Fonte: Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Elenco Ufficiale delle Aree Naturali Protette - 5° Aggiornamento 2003.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- L'ANPIL Costiere di Scarlino su parks.it, portale dei parchi italiani