CCCP - Fedeli alla linea

gruppo musicale italiano

I CCCP Fedeli alla linea, originari di Reggio Emilia, sono stati uno dei principali gruppi punk rock[1][2] italiani. I testi e musica hanno influenzato diversi gruppi musicali italiani nei decenni successivi, in particolare Massimo Volume, Punkreas, Le luci della centrale elettrica, Bugo, Marlene Kuntz e Offlaga Disco Pax, oltre che molti gruppi alternative rock italiani.

CCCP Fedeli alla linea
File:Logo cccpfedeliallalinea.jpg
Il logo del gruppo
Paese d'origineItalia (bandiera) Italia
GenerePunk rock[1][2]
New wave[2][3]
Rock alternativo[3]
Periodo di attività musicale1982 – 1990
Sito ufficiale
«Voglio rifugiarmi sotto al Patto di Varsavia
Voglio un piano quinquennale, la stabilità!»

Autodefinitisi un gruppo di musica melodica emiliana e di punk filo-sovietico, nacquero nel 1982 a Berlino[4] e si sciolsero in Italia nel 1990.

Il loro nome, CCCP, pronunciato ci-ci-ci-pì come si legge apparentemente in italiano è l'evidente storpiatura[4] dell'acronimo russo SSSR, Союз Советских Социалистических Республик, (traslitterato Sojuz Sovetskich Socialističeskich Respublik) che in alfabeto cirillico è equivalente alle lettere CCCP e che indica l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.

Storia

Le origini: 1981-1983

«Tra Carpi e Berlino c'è un legame speciale, perché a Carpi comincia l'autostrada del Brennero: perciò noi consideravamo Carpi come la periferia estrema di Berlino»

La storia del gruppo ha inizio a Berlino, nel 1982[6], dove Ferretti e Zamboni si incontrano per la prima volta. Il primo aveva fatto parte di Lotta Continua ed era stato operatore psichiatrico.

Insieme formano un gruppo dalla breve vita chiamato MitropaNK[7]. Cambiato il nome in CCCP - Fedeli alla Linea, l'estate successiva partono per Berlino, ma problemi relazionali con il batterista fanno sì che venga sostituito da una batteria elettronica[4].

Dall'uscita di Zeo Giudici all'arrivo di Ringo de Palma nel 1989, solo una volta i CCCP - Fedeli alla linea suoneranno con un batterista: precisamente al concerto del 1° maggio 1983, a Castelnovo ne' Monti, la batteria fu suonata da Mirka il Capo, che era allora la presidente del Tuwat.

«Volevamo evitare la trafila seguita da tutti i gruppi che conoscevamo. [...] Una delle cose che avevamo chiare era che non avremmo giocato quella partita: o funzionava subito o non funzionava più.»

Il terzetto inizia con live in Germania[6], soprattutto a Berlino in locali come il Kob e lo Spectrum. Durante l'attività a Berlino subiscono l'influenza dalla scena industrial locale, in primis degli Einstürzende Neubauten[4] di Blixa Bargeld, e conoscono la zona orientale e la comunità islamica della città.

Intanto il gruppo si allarga con l'entrata della benemerita soubrette Annarella Giudici e del performer Danilo Fatur[4]. Arriva anche Silvia Bonvicini, voce corista e soubrette, che rimarrà nel gruppo fino all'uscita dell'album Affinità-divergenze fra il compagno Togliatti e noi - Del conseguimento della maggiore età.

1984-1985: i primi EP

Nel 1984 esce Ortodossia, il primo EP[4], prodotto dalla storica etichetta indipendente bolognese Attack Punk Records. Lo stesso anno esce anche Ortodossia II, EP che ripropone le tre tracce della prima incisione[4], ovvero Live in Pankow, Spara Jurij e Punk islam con l'aggiunta della quarta traccia Mi ami?.

Sempre nel 1984 è la volta dell'album Compagni, cittadini, fratelli, partigiani, che raccoglie le tracce dei due EP oltre a quattro nuove tracce[4].

Si tratta di tre piccoli album prodotti con scarse disponibilità di denaro e strumenti, in una sala d'incisione improvvisata nelle vicinanze di una linea del tram cittadino, il cui rumore al passaggio porterà al gruppo notevoli fastidi. È in queste difficili condizioni che i CCCP incidono il loro primo disco.

Affinità-divergenze e il passaggio alla Virgin (1985 - 1988)

È il 1985 quando esce il primo LP del gruppo, dal titolo chilometrico: Affinità-divergenze fra il compagno Togliatti e noi - Del conseguimento della maggiore età. Un disco considerato da alcuni critici tra i massimi capolavori del rock italiano[8], nonché una pietra miliare del punk a livello europeo. Contiene due versione remiscelate e italianizzate di Mi ami? ed Emilia paranoica, e canzoni simbolo della storia del gruppo quali Trafitto, Io sto bene e Morire, i cui testi sono diventati dei veri e propri slogan del movimento punk, questo per dimostrare quanto la band cominciasse a diventare influente in Italia ed in tutta Europa. L'album vende benissimo e poco dopo avviene il passaggio della band ad una major: Ferretti e soci infatti firmano un contratto con la Virgin Dischi[4] abbandonando quindi la Attack Punk Records e con le accuse, da parte dei fans, di una eccessiva commercializzazione che va contro le ideologie del punk e che portò a definirli CCCP Fedeli alla Lira.

Passano due anni quando nel 1987 esce il singolo Oh! Battagliero e il secondo disco, Socialismo e barbarie[4]. Un album realizzato con un budget certamente più importante di quello del disco d'esordio. Il titolo dell'album ribalta la frase "Socialismo O Barbarie", diffusa in molti autori comunisti, secondo i quali nel futuro gli unici esiti possibili saranno l'instaurazione della società socialista o la barbarie. Nell'album si possono notare le forti influenze della cultura filo-sovietica sulla band che la manifesa nelle canzoni A ja ljublju SSSR e Manifesto dove Ferretti urla la famosa frase "I Soviet più l'elettricità, non fanno il comunismo", rovesciando il famoso slogan di Lenin. La canzone Tu menti è un attacco al punk dei Sex Pistols, nonché un tributo alla massima icona del movimento Sid Vicious.

Nel 1988 la Virgin ristampa l'intera discografia del gruppo, condensando nella raccolta Compagni, cittadini, fratelli, partigiani / Ortodossia II, il secondo ed il terzo EP del gruppo. Sempre nello stesso anno il gruppo pubblica lo spiazzante 45 giri Tomorrow (Voulez vous un rendez vous). La title-track è la cover di un noto brano della cantante-pittrice Amanda Lear[4] suonato in duetto con la stessa, che presta la sua voce anche all'altra traccia del disco, Inch'Allah - Ça va, canzone completamente in lingua francese.

Il terzo album e lo scioglimento (1989 - 1990)

Il terzo album, Canzoni preghiere danze del II millennio - Sezione Europa, segna una virata verso sonorità più elettroniche[4]: le tastiere infatti ora predominano sulle chitarre, e le sonorità dei pezzi sono sempre più orientaleggianti e tranquille rispetto ai furori degli esordi. Copertina a tema religioso con una madonna col Bambino. La presenza nell'album della canzone "Madre", dedicata alla figura di Maria, fa guadagnare al gruppo anche un'insolita recensione con intervista sulle pagine del settimanale Famiglia Cristiana.

Sempre nel 1989 i CCCP insieme ai fiorentini Litfiba[4] e ai Rats vanno in tour in Unione Sovietica (Mosca e Leningrado). Nella capitale suonano in un palazzetto colmo di militari in divisa che si alzano in piedi quando al termine del concerto i CCCP suonano A Ja Ljublju SSSR, il cui riff di chitarra riprende l'inno sovietico.

«... usciti di lì i CCCP non avrebbero potuto dare più nulla. Dopo aver cantato a Mosca, con addosso i postumi di una sbronza colossale, nel mezzo di uno spettacolo secondo me straordinario, con i militari in piedi durante A Ja Ljublju SSSR; che altro potevo chiedere?»

Nello stesso periodo, le divergenze artistiche nei Litfiba tra il manager Alberto Pirelli e Gianni Maroccolo inducono quest'ultimo a lasciare il gruppo. Maroccolo, Francesco Magnelli e Ringo De Palma entrano quindi nei CCCP[4].

Il gruppo, ora composto da otto elementi, registra il quarto album in studio, Epica Etica Etnica Pathos[4], che data la nuova formazione rappresenta una transizione verso le sonorità del nuovo gruppo che nascerà nel 1992 dalle ceneri dei CCCP, i CSI[6] (acronimo per Consorzio Suonatori Indipendenti). Nell'album le canzoni più forti e che avranno più successo sono Annarella, Aghia Sophia e Maciste contro tutti, inoltre la canzone Amandoti ottenne un successo enorme grazie alla cover di Gianna Nannini nel 2004.

«Nel 1989, entrano nel gruppo Giorgio Canali alle chitarre, Gianni Maroccolo al basso, Francesco Magnelli alle tastiere e Ringo De Palma alla batteria (gli ultimi tre ex Litfiba), trasformando i CCCP in decadenza, come avvenne quell'anno per l'URSS.

Muore il comunismo, muoiono i CCCP.»

Formazione

 
Giovanni Lindo Ferretti

Partecipano al tour del 1989

A loro si aggiungono alla fine del 1989:

I primi tre all'epoca erano appena usciti dai Litfiba mentre Canali è stato il fonico del suddetto gruppo fiorentino.

Timeline componenti

Discografia

45 giri/EP

LP/CD Studio

CD Raccolte

CD Live

VHS

  • Tempi moderni. CCCP - Fedeli alla linea. 1989, durata 45’. Regia di Luca Gasparini.

Gli album editi da Attack punk records sono stati ristampati da Virgin nel 1988. Nel 2008 la EMI ha rimasterizzato e ristampato sia su CD che su LP l'intera discografia dei CCCP.

Curiosità

  • Nella canzone Punk islam vi è la strofa in tedesco Wir sind die Türken von Morgen (Noi siamo i turchi di domani). Tale strofa è stata ripresa dalla canzone dei Deutsch-Amerikanische Freundschaft Kebabträume (Sogni di kebab). Infatti Giovanni Ferretti e Massimo Zamboni ebbero modo di conoscere la musica dei D.A.F. durante il loro soggiorno berlinese. Da qui l'idea di omaggiarli nella loro canzone.
  • Nella canzone Manifesto il verso «I soviet più l'elettricità non fanno il comunismo» è una citazione (dal senso capovolto) della frase di Lenin «Il comunismo è il potere sovietico più l'elettrificazione di tutto il paese».
  • Nel film Come tu mi vuoi è parte integrante della colonna sonora la canzone dei CCCP Sono come tu mi vuoi.
  • Nella colonna sonora del film Paz!, ispirato alle opere del fumettista Andrea Pazienza, vengono inserite le canzoni Sono come tu mi vuoi e Io sto bene, quest'ultima ripresa sia nella versione originale che in una nuova versione incisa per l'occasione e a cui viene aggiunto un coretto femminile cantato durante il ritornello. Al film prende parte come comparsa lo stesso Giovanni Lindo Ferretti.

Note

  1. ^ a b Alberto Campo. Nuovo? rock?! italiano!: una storia, 1980-1996.. Giunti, 1996. ISBN 9788809209992. p. 31
  2. ^ a b c Riccardo Bertoncelli. «CCCP Fedeli alla linea». In 24.000 Dischi. Baldini Castoldi Dalai, 2006. ISBN 886018151.
  3. ^ a b (IT) CCCP, su scaruffi.com. URL consultato il 03-11-2009.
  4. ^ a b c d e f g h i j k l m n o (IT) Cccp/Csi, su ondarock.it. URL consultato il 03-11-2009.
  5. ^ (IT) CCCP Fedeli alla linea, su gostein.splinder.com, Gostein.com. URL consultato il 03-11-2009.
  6. ^ a b c (IT) Band-CCCP, su rocklab.it. URL consultato il 03-11-2009.
  7. ^ a b (IT) Myspace, su myspace.com. URL consultato il 03-11-2009.
  8. ^ (IT) CCCP-1964-1985 Affinità-divergenze Tra Il Compagno Togliatti E Noi - Del Conseguimento Della Maggiore Età, su ondarock.it. URL consultato il 03-11-2009.
  9. ^ (IT) Rudepravda, su myspace.com. URL consultato il 03-11-2009.

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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