Architetto

professione di chi progetta edifici e supervisiona la loro costruzione

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Immagine di un architetto di fine ottocento

L'architetto è la figura professionale massimamente esperta della progettazione architettonica, del restauro dei monumenti, della pianificazione, dell'estimo in relazione alla costruzione di edifici e più in generale di spazi a livello architettonico e urbanistico. È storicamente tra gli attori principali della trasformazione dell'ambiente costruito. Gli architetti trovano impiego non solo nel campo dell'edilizia, ma anche in settori più o meno affini all'architettura, come l'arredamento, il design e la grafica.

Il termine deriva dal greco ἀρχιτέκτων (arkhitekton), parola composta da arkhi (capo), particella prepositiva che serve a denotare superiorità, eccellenza, autorità, ossia responsabilità e consapevolezza di colui che si accinge a costruire, e tekton (costruttore). Dal termine "architetto" è derivato quello di "architettura" (non il contrario).

Malgrado quello di architetto sia un termine specifico riferito ad un professionista laureato ed abilitato, la parola è spesso usata impropriamente in un senso più generico per definire chi viene incaricato di progettare l'edificazione (o demolizione) di un ambiente attraverso gli strumenti della ragione (per esempio, degli ideatori di software o i designer talvolta chiamano se stessi architetti). Il titolo di architetto è tuttavia tutelato dalla legge, in Italia come in molti altri paesi, ed è reato fregiarsi di tale titolo senza possederne le caratteristiche legali.

Aspetti professionali

Gli architetti sono dei professionisti, come lo sono medici, avvocati, ingegneri, in quanto è loro richiesto un percorso formativo specifico e una precisa abilitazione professionale (esame di stato o di abilitazione). I requisiti per l'ingresso alla professione possono variare notevolmente a seconda della nazione in cui operano.

La professione in Italia

 
Architettura (dettaglio), formella del Campanile di Giotto, Nino Pisano, 1334-1336, Firenze
 
Basilica di San Lorenzo del Brunelleschi, uno dei più grandi architetti fiorentini

Per accedere alla professione di architetto in Italia sono richieste:

  1. laurea in architettura o laurea in ingegneria edile/architettura 4/S come specificato nel DPR 328/2001)
  2. abilitazione professionale, che si ottiene superando un esame di stato che consiste in quattro prove (tre scritte e un orale).
  3. iscrizione all'ordine professionale degli architetti.

L'Ordine degli architetti - che a seguito di una recente riforma raccoglie anche i pianificatori (urbanisti), i paesaggisti e i conservatori dei beni storico-architettonici - è il supremo organo di tutela professionale, ed è organizzato su base provinciale (in base al luogo di residenza dell'architetto). All'interno dell'ordine vi sono attualmente diverse classi e categorie, a seconda della specifica abilitazione.

  • Hanno diritto al titolo di dottore in architettura i laureati secondo i vecchi ordinamenti e quelli in possesso dell'attuale laurea quinquennale; gli stessi possono sostenere l'esame di abilitazione per il titolo di architetto, pianificatore, paesaggista e conservatore e consequenzialmente iscriversi all'ordine professionale nella sezione A.
  • I laureati dei nuovi ordinamenti con laurea triennale hanno diritto a sostenere l'esame di abilitazione per iscriversi alla sezione B. Il loro titolo sarà quello di architetto iunior, ed avranno alcune limitazioni nell'ambito professionale, ovvero potranno svolgere attività di collaborazione alle attività di progettazione degli architetti e degli ingegneri e svolgere incarichi in forma autonoma relativamente a costruzioni civili semplici con l'uso di metodologie standardizzate.

La legge italiana riconosce prerogative equivalenti a quelle degli architetti anche agli ingegneri civili o edili regolarmente iscritti al rispettivo ordine, per quanto riguarda l'esercizio della professione. Rimane campo esclusivo dell'architetto l'intervento su manufatti storico-architettonici vincolati dalla legislazione specifica.

Altri professionisti del settore edilizio sono il geometra e il perito industriale specializzato in edilizia (perito edile); tali figure professionali hanno varie limitazioni rispetto ad architetti ed ingegneri ed anche, a seguito di un diverso e più breve percorso di studi, finalizzato all'apprendimento di aspetti basilari e complementari del lavoro nell'edilizia, nell'estimo, nella topografia e nella progettazione di medie strutture anche civili.

Titolo di dottore in architettura

Con la modifica dell'ordinamento relativo al percorso di studi, attualmente l'attribuzione del titolo di Dottore Magistrale in architettura è oggetto di non poche discussioni (cfr. voce dottore). Il titolo di dottore ha comunque valore legale per tutti coloro che hanno conseguito (o conseguiranno) la laurea seguendo l'ordinamento antecedente il Decreto ministeriale 509/1999 (ovvero gli studenti e i laureati secondo il vecchio ordinamento).

Riconoscimenti

Il riconoscimento più prestigioso per un architetto è il Premio Pritzker, che si può considerare l'equivalente del Nobel. Altri riconoscimenti sono conferiti dall'American Institute of Architects, dal Royal Institute of British Architects e da altri enti.

Figure celebri

  Lo stesso argomento in dettaglio: Lista di architetti.

Citazioni

«L’architettura, disciplina dell'edificare, sceglie, dirige e giudica i contributi pratici e teorici di molte altre scienze ed arti. (...) il vero architetto dovrà possedere doti intellettuali e attitudine all’apprendere… Sia perciò competente nel campo delle lettere e soprattutto della storia, abile nel disegno e buon matematico; curi la sua preparazione filosofica e musicale; non ignori la medicina, conosca la giurisprudenza e le leggi che regolano i moti degli astri...

Dal momento che dunque questa disciplina è così importante, supportata e arricchita da numerose e svariate forme di cultura, non credo che possano definirsi subito a buon diritto architetti, se non coloro che siano giunti alla vetta suprema dell'architettura dopo esser stati nutriti della conoscenza della maggior parte della letteratura e dell'arte, attraverso la salita per questi gradi delle discipline. Ma forse sembrerà sorprendente agli inesperti che una natura umana impari alla perfezione un numero così grande di insegnamenti e li conservi nella memoria. Quando però avranno constatato che tutte le discipline hanno tra loro una sostanziale comunanza di oggetti, si convinceranno che può accadere facilmente; una cultura enciclopedica infatti è come un corpo unico composto da queste membra.»

Voci correlate

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