Blacasset, Blacassetz, Blacssetz o Blachessetz (fl. 1233–1242[1]) è stato un trovatore provenzale della nobile famiglia dei Blacas, signori di Aulps, durante l'Impero. Probabilmente era figlio del trovatore Blacatz, come viene dichiarato nella sua vida, sebbene sorgano dubbi a tale proposito.[1][2] È stato anche in tiepidi rapporti con Carlo I di Napoli e Raimondo Berengario IV di Provenza.[2] Secondo la sua vida, egli era simile a suo padre in meriti, buone azioni e munificenza, oltre ad essere reputato un grande amante.[2]

"Blacasset" è il diminutivo del nome di suo padre (in latino Blacacius). Un documento del 1238 (due anni dopo la morte di suo padre) fa menzione di tre figli del più anziano Blacatz, due dei quali vennero chiamati Blacacius.[1] Blacasset non è stato un trovatore professionista, ma, come suo padre, era un dilettante.[1] Di lui ci restano undici composizioni, tre sirventesi, quattro cansos e quattro coblas, compresa una canso di un'unica stanza con una melodia in Fa maggiore, Ben volgra quem venques merces.[1] Questa canzone venne aggiunta a un manoscritto del chansonnier du roi di Tebaldo I di Navarra all'inizio del XIV secolo.[3] Tra le sue composizioni troviamo:

  • A Lunel lutz una luna luzens, una tenso con Guilhem de Montanhagol nello stile del trobar clus riguardante una signora, Guiza (Gauzeranda) de Lunel
  • Lo bels douz temps mi platz, un sirventes che egli scrisse per il conte de Proensa (conte di Provenza)[4]
  • De guerra fi desiros[4]
  • Mos voler es quez eu m' eslanz[4]

Fonti

  • (EN) Aubrey, Elizabeth. The Music of the Troubadours. Indiana University Press, 1996. ISBN 0 253 21389 4.
  • (EN) Bertoni, G. "Il complemento del conzoniere provenzale di Bernart Amoros." Giornale storico della letteratura italiana, 34 (1899) pp. 118–140.
  • (EN) Egan, Margarita, ed. e trad. The Vidas of the Troubadours. New York: Garland, 1984. ISBN 0 8240 9437 9.

Note

  1. ^ a b c d e Aubrey, 23.
  2. ^ a b c Egan, 23.
  3. ^ Aubrey, 232. Noto come manoscritto di trovatore W o di troviero M.
  4. ^ a b c Bertoni, 128. Trovato nel chansonnier di Bernart Amoros.

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