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Liber statutorum Civitatis Ragusii
Il Liber statutorum Civitatis Ragusii (Libro degli statuti della Città di Ragusa) è stato il primo e il più noto libro statutario della Repubblica di Ragusa, destinato a rimanere in vigore dal 1272 fino alla fine dell'indipendenza della repubblica marinara dalmata (1808).
Storia e contenuto
E' logico ritenere che le prime statuizioni normative ragusee risalissero alla fondazione della città, nel VII secolo d.C.. Di tali leggi non è pervenuta traccia, ma di certo la loro base dovette essere romana, a causa della storia di Ragusa - fondata da profughi latini di Epidauro, distrutta dagli slavi - e della protezione accordatale all'epoca dall'Impero bizantino. Nel 1205 Ragusa cadde sotto il dominio della Repubblica di Venezia, che la mantenne nei suoi possedimenti fino al 1358, salvo alcune brevi parentesi.
E' in questo periodo che i ragusei, sotto la spinta decisiva dei governanti veneziani, e segnatamente del Conte[1] Marco Giustiniani, promulgarono un'ampia collazione di leggi - detta Liber statutorum - che dal momento della sua promulgazione il 9 maggio 1272 assunse il valore di massima fonte di diritto per la città e i suoi possedimenti.
Molti autori hanno ipotizzato degli statuti ragusei anteriori a quelli di Venezia, senza tuttavia riuscire a reperire una prova concreta.
- Liber statutorum Civitatis Ragusii compositus anno 1272. E' lo Statuto raguseo promulgato al tempo della dominazione veneziana, composto da una serie di norme scritte e consuetudinarie precedenti, nonché da alcune innovazioni legislative.
- Liber omnium reformationum (1385-1460)
- Liber viridis
Esso contiene - in serie cronologica - i principali atti del Maggior Consiglio (Consilium majus), il massimo organo costituzionale legislativo della Repubblica. Vista la sempre maggiore difficoltà di consultazione di tale massa eterogenea di atti, nel corso degli anni vennero creati alcuni compendi: i due più importanti rimangono quello del nobile Francesco Gondola (XV secolo) e quello del cancelliere Achille Pozza (1624).
Il Liber Croceus presenta una doppia numerazione dei fogli che lo compongono: una più antica (in alto a destra) ed una più recente (in basso a sinistra): tradizionalmente i vari documenti vengono citati proprio in base alla numerazione della carta nella quale appaiono (es: in Libro Crocei, ch. 125). Recentemente le determinazioni del Maggior Consiglio presenti nel Liber sono state per comodità suddivise anche in 460 capitoli.
Tutti gli atti sono in italiano e in latino.
Edizioni
Note
- ^ Il Conte era la massima magistratura della città, che governava in nome e per conto della Serenissima.
Bibliografia
- Francesco Maria Appendini, Notizie istorico-critiche sulle antichità storia e letteratura de' Ragusei, Dalle stampe di Antonio Martecchini, Ragusa 1803
- Robin Harris, Storia e vita di Ragusa - Dubrovnik, la piccola Repubblica adriatica, Santi Quaranta, Treviso 2008