Martino Rota (nelle fonti il nome viene anche scritto come Martin o - in latino - Martinus, mentre il cognome si trova anche nelle forme Rot, de Rota o Rotta; in croato più di recente anche Martin Rota Kolunić o Martin Kolunić Rota) (Sebenico, 1520 circa – Padova, 1583) è stato un artista dalmata, principalmente noto per la sua attività di incisore.

Vita

Le notizie sui primi anni della vita di Martino Rota sono pressoché inesistenti: si sa solo che nacque a Sebenico in Dalmazia, all'incirca nel 1520.

Nel 1540 lo si trova a Roma, ove lavora assieme a Cornelius Cort (del quale fu forse aiutante), producendo una serie di opere sullo stile di Marcantonio Raimondi. he engraved after the latter the series of Christ and the Twelve Apostles (B. 16). He made no original engravings but transcribed on copper, by etching or with the burin, the works of Luca Penni, Raphael and Michelangelo. His most famous work is a very reduced copy of the Last Judgement (B. 28-1) by Michelangelo. Lasciata la città, si stabilì per un breve periodo a Firenze, ed infine - dal 1558 - a Venezia, ove creò una serie di incisioni tratte dalle opere di Tiziano, oltre a svariate mappe e vedute di Venezia e di altre città.

Alla fine del XIX secolo, il nome di Martino Rota è stato croatizzato in Martin Kolunić[1], semplicemente traducendo il cognome "rota" (ruota) nel corrispettivo croato kolo trasformato poi nel patronimico Kolunić. Questa traduzione del cognome viene generalmente aggiunta al cognome Rota che risulta invece dai documenti coevi dell'artista, in modo da ottenere un singolare cognome bilingue: Rota Kolunić. Attualmente Martino Rota è considerato dai geografi croati come uno dei capostipiti della moderna cartografia croata[2].

Galleria

Galleria

Note

  1. ^ Predrag Matvejević, The Other Venice: Secrets of the City, Reaktion Books/University of Chicago Press, Chicago 2007, p. 102.
  2. ^ Si veda uno dei primi croatizzatori di Rota, e cioè Vjekoslav Klaić, Povjest Hrvata, vol. XV, Naklada St. Kugli, Zagreb 1899, p. 88.

Bibliografia

  • Vjekoslav Klaić, Povjest Hrvata, vol. XV, Naklada St. Kugli, Zagreb 1899, p. 88.
  • Géza Galavics, The Hungarian Royal Court and Late Renaissance Art, in Hungarian Studies, 10/2, Budapest 1995, pp. 314-315.
  • Giuseppe Longhi, Della calcografia propriamente detta (...), in Memorie dell'Imperiale Regio Istituto del Regno Lombardo-Veneto, vol. IV, Milano 1833, pp. 58-59.
  • Slavica Marković (cur.), Martin Rota Kolunić i Natale Bonifacio: djela u hrvatskim zbirkama, katalog uz istoimenu izložbu u Kabinetu grafike, HAZU, Zagreb 2003.

Voci correlate