Utente:Franz van Lanzee/Sandbox 2
La guerra d'indipendenza spagnola: un pretesto per una nuova coalizione
Con l'Europa continentale ormai assoggettata alla Francia, napoleone tornò a dedicare la sua attenzione al confronto con il Regno Unito. In particolare, il sistema del blocco continentale, su cui Napoleone molto aveva puntato, non stava dando i suoi frutti: il divieto di commerciare con i britannici non era applicato con severità, il contrabbando era molto diffuso anche nella stessa Francia[1], e diversi stati europei si rifiutavano di adottare le disposizioni sancite dall'imperatore[1]; in aggiunta a ciò, il contro-blocco messo in atto come ritorsione dai britannici aveva provocato una grave penuria di materie prime in Europa, vista l'indiscussa superiorità della Royal Navy sulla marina francese[2]. Con in mente l'obbiettivo di rafforzare il sistema del blocco, sul finire del 1807 Napoleone concentrò la sua attenzione sul Portogallo: storico alleato del Regno Unito, il paese cercava di mantenere una precaria neutralità nel conflitto in corso, ma si era rifiutato di applicare le disposizioni del blocco continentale[3]. Il 18 ottobre 1807, solo quattordici settimane dopo la battaglia di Friedland, un'armata francese agli ordini del generale Jean-Andoche Junot entrò in Spagna, già da tempo alleata della Francia, dirigendosi verso la frontiera portoghese; il 30 novembre seguente i francesi, ostacolati più che altro dal terreno impervio e dal clima avverso[4], presero Lisbona, mentre il re Giovanni VI del Portogallo fuggiva alla volta della colonia del Brasile[4]. Junot fu nominato governatore, ed il paese venne assoggettato ad un duro regime di occupazione militare: l'esercito venne sciolto, le proprietà della famiglia reale portoghese confiscate, ed un pesante tributo imposto alla popolazione civile[4]; truppe spagnole si aggiunsero alla forza d'occupazione francese, in vista della spartizione del Portogallo tra queste due nazioni[5].
Con la scusa di fornire appoggio a Junot, un secondo esercito francese sotto il comando del maresciallo Murat venne stanziato in Spagna, andando ben presto ad occupare le località chiave della nazione[6]; il paese si trovava in una situazione di profonda instabilità, dilaniato dalla lotta per il potere tra il re Carlo IV ed il figlio, il futuro Ferdinando VII.
La quinta coalizione (1809) fra Regno Unito ed Austria contro la Francia, si formò mentre il Regno Unito si confrontava con la Francia nella guerra d'indipendenza spagnola.
Di nuovo, il Regno Unito era rimasto solo; questo si doveva in gran parte al fatto che la Gran Bretagna non era entrata mai in un conflitto su grande scala con la Francia, al contrario dei suoi alleati continentali. L'attività militare britannica si era limitata ad una successione di piccole vittorie nelle colonie francesi ed altre vittorie navali a Copenaghen. A terra tentò solo la disastrosa spedizione Walcheren (1809) che comportò un duplice sforzo dell'esercito britannico e della Royal Navy di alleviare le forze austriache dalla forte pressione francese. L'operazione finì in un disastro dopo che il comandante dell'esercito John Pitt non riuscì a catturare l'obiettivo, la base navale francese di Anversa.
La lotta si incentrò allora nella guerra economica, blocco continentale contro blocco navale. Entrambi i contendenti entrarono in combattimento tentando di rinforzare i loro blocchi; gli inglesi combatterono negli Stati Uniti nella guerra del 1812 ed i francesi si affrontarono nella guerra di indipendenza spagnola (1808 - 1814). Il conflitto nella Penisola Iberica cominciò perché il Portogallo continuava a commerciare con l'Inghilterra nonostante le restrizioni francesi. Quando truppe spagnole vinsero i francesi nella battaglia di Bailén, dimostrando che una parte importante del paese spagnolo non voleva mantenere la sua alleanza con la Francia, le truppe francesi occuparono gradualmente il suo territorio fino ad entrare a Madrid, fatto che propiziò l'intervento inglese.
L'Austria, all'inizio alleata della Francia, approfittò dell'opportunità per cercare di recuperare il suo antico Impero Tedesco che era esistito prima della battaglia di Austerlitz. Inizialmente ebbe successo contro le deboli forze del maresciallo Davout, visto che Napoleone aveva lasciato solamente 170.000 soldati per difendere la frontiera occidentale della Francia. Questo stesso compito era stato portato a termine negli anni novanta del XVIII secolo con 800.000 uomini, ed allora dovevano difendere un fronte molto minore.
Napoleone ottenne un successo in Spagna, riprendendo Madrid e sconfiggendo spagnoli ed inglesi e cacciando questi ultimi dalla penisola iberica (ma non per molto tempo). L'attacco dell'Austria prese alla sprovvista Napoleone che era impegnato in vittoriose operazioni contro il Regno Unito. Questo fece si che abbandonasse la penisola iberica e non vi ritornasse mai più. In sua assenza, ed in assenza dei suoi migliori ufficiali, Davout rimase nell'est durante la guerra e la situazione cambiò, specialmente quando arrivò il generale inglese Sir Arthur Wellesley, futuro Duca di Wellington, come comandante delle forze britanniche.
Gli austriaci si introdussero nel Ducato di Varsavia, ma furono sconfitti nella battaglia di Radzyn il 19 aprile 1809. L'esercito polacco recuperò il territorio conosciuto come Galizia dopo i suoi primi successi.
Napoleone assunse il comando nell'est ed incoraggiò l'esercito a contrattaccare in Austria. Una serie di battaglie relativamente minori assicurarono la vittoria austriaca nella battaglia di Aspern-Essling, la prima sconfitta tattica di Napoleone. L'errore del comandante austriaco, l'Arciduca Carlo, fu quello di voler proseguire dopo la sua piccola vittoria, permettendo a Napoleone di preparare un tentativo di assediare Vienna, cosa che fece ai primi di luglio battendo gli austriaci nella battaglia di Wagram, tra il 5 ed il 6 luglio. Durante questa battaglia il maresciallo Jean-Baptiste Jules Bernadotte fu privato del suo titolo e ridicolizzato da Napoleone di fronte ad altri ufficiali dello Stato Maggiore. A seguito anche del suo comportamento verso gli ufficiali svedesi presi prigionieri a Lubecca, venne offerta allora a Bernadotte la corona di Svezia, che il generale francese accettò con il consenso di Napoleone, il quale sperava così di fare della Svezia un futuro alleato, fatto che non si rivelò poi tale: successivamente infatti Bernadotte partecipò attivamente alle guerre contro il suo ex comandante ed imperatore.
La guerra della quinta coalizione finì col trattato di Schönbrunn, il 14 ottobre del 1809.
Nel 1810, l'Impero francese raggiunse la sua massima estensione. Napoleone si sposò con Maria-Luisa, un'arciduchessa austriaca, allo scopo di assicurare un'alleanza stabile con l'Austria e dare all'Imperatore un erede, cosa che la sua prima moglie, Giuseppina di Beauharnais, non era riuscita a fare. Oltre all'Impero francese, Napoleone controllava la Confederazione svizzera, la Confederazione del Reno, il Granducato di Varsavia e il Regno d'Italia. I territori alleati includevano: il Regno di Spagna di Giuseppe Bonaparte, il Regno di Westfalia di Gerolamo Bonaparte, il Regno di Napoli di Gioacchino Murat, suo cognato, il Principato di Lucca e Piombino di Felice Baciocchi, anch'egli cognato di Napoleone, ed i suoi antichi nemici, Prussia ed Austria.
- Philip Haythornthwaite, Le grandi battaglie napoleoniche, Osprey Publishing, 2005, ISBN 84-9798-181-2
- David G. Chandler, Jena 1806, Osprey Publishing, 1998, ISBN 84-7838-982-2
- Guido Gerosa, Napoleone, Mondadori, 1995, ISBN 88-04-41829-X
- Ian Fletcher, Salamanca 1812, Osprey Publishing, 1999, ISBN 84-8372-063-9