Omicidio di Antonio Ammaturo

poliziotto italiano

Antonio Ammaturo (Contrada, 11 luglio 1925Napoli, 15 luglio 1982) è stato un poliziotto italiano, assassinato dalle Brigate Rosse. Entra nella polizia nel 1951 dopo aver interrotto una carriera di avvocato a causa di mancanza di fondi. Inizia a lavorare nella polizia nella città di Bolzano, ad Avellino arresta l'assassino di un carabiniere, a Potenza infligge un duro colpo al racket nascente della prostituzione. A Napoli gira diversi commissariati: Vomero, Fuorigrotta, Torre del Greco, Capri, Torre Annunziata.

A Giugliano infligge un duro colpo alla camorra arrestando il boss della camorra Maisto. L'arresto dà fastidio ad alcuni personaggi ed il dottor Ammaturo viene trasferito in Calabria.

Trasferito in Calabria continua imperterrito il suo lavoro. A Gioia Tauro arresta 6 latitanti in una sola notte. A Siderno sequestra un grosso carico di sigarette nascosto in un cimitero.

Il suo impegno e le sue doti vengono premiate. Nel solo anno 1973 viene promosso 3 volte raggiungendo il grado di primo dirigente della squadra mobile.

Ad Ottaviano arresta Roberto Cutolo, il figlio del boss della camorra Raffaele Cutolo e tramite la stampa attacca lo stesso Raffaele Cutolo.

Verrà ucciso dalle BR a Napoli sotto casa sua, in Piazza Nicola Amore, il 15 luglio 1982 insieme all'agente Pasquale Paola.
I mandanti veri dell'omicidio di Ammaturo non sono mai stati identificati con chiarezza. Dietro il suo omicidio si cela una storia di intrighi legati al rapimento ed al rilascio misterioso del politico Ciro Cirillo rapito dalle BR, una liberazione che vide la partecipazione di Raffaele Cutolo, dei servizi segreti, di personaggi politici.

La storia di Antonio Ammaturo è narrata in una puntata di Blu notte di Carlo Lucarelli.

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