Partito Repubblicano Italiano

partito politico italiano

Fondato il 12 aprile 1895, il Partito Repubblicano Italiano è l'unico partito italiano che ha mantenuto intatti nome e simbolo fino ad oggi.

Storia dal 1946 ad oggi

Nel settembre 1946, pochi mesi dopo le elezioni per l'Assemblea Costituente, si verifica l'evento che caratterizzerà il partito per tutti gli anni a venire: l'adesione di Ugo La Malfa, già esponente del Partito D'Azione.

Nell'aprile del 1947 Ugo La Malfa viene designato a rappresentare l'Italia al Fondo Monetario Internazionale. L'anno seguente è nominato Vicepresidente dell'Istituto.

All'indomani delle elezioni del 1948, con la segreteria di Randolfo Pacciardi, il PRI si sposta al centro. L'alleanza con il centrismo dura fino al 1957, quando i repubblicani ritirano l'appoggio esterno al governo Segni; Randolfo Pacciardi, messo in minoranza, lascia la direzione del partito. Nel 1959 La Malfa assume la direzione de "La Voce Repubblicana". Nel 1965 diventa segretario del partito. Dai primi anni sessanta il PRI era rientrato stabilmente nella maggioranza di governo.

Tale collaborazione andrà in crisi nel 1974, per dissidi in materia di politica economica. In quell'anno, infatti, La Malfa esce col PRI dalla maggioranza per divergenze sulla politica economica col ministro del Bilancio Antonio Giolitti. Il politico siciliano era fautore di una gestione rigorosa della finanza pubblica, basata su scelte capaci di privilegiare gli investimenti piuttosto che le spese.

Nei primi mesi del 1979, il Capo dello Stato affida a Ugo La Malfa l'incarico di formare il nuovo governo. Il tentativo non riesce, e il 21 marzo viene varato il quinto governo Andreotti, del quale la Malfa è comunque vicepresidente. Cinque giorni dopo La Malfa muore colto da un male improvviso. In settembre il Pri elegge Bruno Visentini presidente e Giovanni Spadolini segretario del partito.

Negli anni ottanta Spadolini prima e il figlio di Ugo Giorgio La Malfa poi legano il Pri al Pentapartito, che dal 1983 al 1990 governa l'Italia. Il PRI romperà con la maggioranza nel 1991 in merito alla "Legge Mammì" sulle telecomunicazioni. Gli avvenimenti più importanti degli anni ottanta:

Nel giugno 1981 Giovanni Spadolini diventa il primo Presidente laico del Consiglio dei Ministri nella storia repubblicana. Riprendono dopo alcuni anni di chiusura le pubblicazioni de "La Voce Repubblicana", sotto la direzione dello stesso Spadolini.

Nel 1983 il PRI raccoglie con Spadolini oltre il 5% dei voti, massimo storico.

Nel luglio 1987, all'indomani delle elezioni politiche del 14 giugno, Giovanni Spadolini viene eletto alla carica di presidente del Senato. Il 12 settembre dello stesso anno il Consiglio nazionale elegge il suo successore: è Giorgio La Malfa il nuovo segretario politico del Pri.

Nel mese di ottobre del 1992 nasce una nuova formazione politica, Alleanza Democratica, promossa dallo stesso PRI, con lo scopo di accelerare il cammino delle riforme istituzionali.

Nel gennaio 1994 il partito decide di abbandonare lo schieramento progressista per allearsi, alle elezioni politiche, con il Patto per l'Italia di Segni e Martinazzoli.

1995: il PRI entra nell'Ulivo. Preso atto della impossibilità di dare vita ad una alternativa centrista, il partito repubblicano, così come il Partito popolare, decide di avvicinarsi alle forze di centrosinistra con l'intendimento di creare uno schieramento di unità nazionale che sappia affrontare i problemi del paese.

Alle elezioni del 1996, il Pri decide di presentarsi nell'alleanza di centro-sinistra e nella quota proporzionale con il Partito popolare.

Nel mese di gennaio del 2001 si svolge a Bari il XLII Congresso del partito. Il PRI decide di allearsi con la Casa delle Libertà. L'on. Luciana Sbarbati esce dal partito. Nasce il Movimento Repubblicani Europei, che stringe un'alleanza col centro-sinistra.

Il 6 ottobre 2001 Giorgio La Malfa, dopo 14 anni, lascia la segreteria del partito per assumerne la Presidenza. Il consiglio nazionale del partito elegge come nuovo segretario nazionale l'on. Francesco Nucara.

Ad ottobre del 2002 il XLIII Congresso nazionale del partito che si svolge a Fiuggi conferma le scelte del congresso di Bari e la collocazione del partito nell'alleanza della Casa delle libertà.

A giugno del 2003, sono riprese le pubblicazioni de La Voce Repubblicana, sotto la direzione di Francesco Nucara. Le regioni dove il PRI ha raccolto i migliori risultati vi è il Piemonte, in special modo la città di Torino.

IL PRI ALLE ELEZIONI POLITICHE

  • 1946 (Assemblea Costituente): 4,4% e 23 seggi
  • 1948: 2,5% alla Camera (9 seggi) e 2,6% al Senato
  • 1953: 1,6% alla Camera e 1,1 al Senato
  • 1958: PRI e P. Radicale 1,4% alla Camera; 1,4% al Senato
  • 1963: 1,4% alla Camera e 0,8 al Senato;
  • 1968: 2% alla Camera e 2,2% al Senato;
  • 1972: 2,9 alla Camera e 3% al Senato;
  • 1976: 3,1 alla Camera e 2,7 al Senato;
  • 1979: 3% e 3,4%
  • 1983: 5,1% (29 seggi) e 4,7%
  • 1987: 3,7 (21 seggi) e 3,9%
  • 1992: 4,4 (27 seggi) e 4,7
  • 1994: (un parlamentare eletto, che poi abbandonò il partito)
  • 1996: (due deputati e due senatori, poi risucchiati dai DS)
  • 2001: (un deputato - e un senatore)


IL PRI ALLE ELEZIONI EUROPEE

  • 1979:
  • 1984:
  • 1989:
  • 1994:
  • 1999: 0,5% con Federazione dei Liberali

e ELDR (European Liberal-Democratici & Riformatori = Partito Liberale Europeo) [1]

  • 2004: 0,7% con Sgarbi

Governi della Repubblica cui ha preso parte il PRI

Negli anni 1947-53 (De Gasperi IV-V-VI e VII) Quattro ministeri:

  1. Carlo Sforza agli Esteri fino al De Gasperi VI. Firma il Trattato di pace con gli alleati e contribuisce all’adesione dell’Italia al Piano Marshall, al Patto Atlantico (4 aprile 1949) e al Consiglio d’Europa (5 maggio 1949). Conduce i negoziati e firma per l'Italia il 18 aprile 1951 il trattato istitutivo della Comunità europea del carbone e dell'acciaio (CECA).
  2. Giuseppe Facchinetti alla Difesa nel De Gasperi IV, sostituito da Rodolfo Pacciardi nel De Gasperi V.
  3. Ugo La Malfa è Ministro senza portafoglio nel De Gasperi VI e Ministro per il Commercio Estero nel De Gasperi VII.

Nella terza Legislatura (1953-1958) il PRI offre il suo appoggio esterno. Il PRI rientra nel governo quando diventa chiara l'intenzione della DC di rinunciare all'alleanza con la Destra. Rimarrà nella maggioranza per tutti gli anni sessanta.

IV Governo Fanfani (1960-1962) Ugo La Malfa Ministro del Bilancio e della programmazione economica. Fanfani e La Malfa lanciano: a) la nazionalizzazione delle industrie elettriche; b) l'imposta cedolare d'acconto (il repubblicano Bruno Visentini ebbe un ruolo importante nella preparazione tecnica di questa imposta); c) la Commissione della programmazione economica. Infine, per affrontare la questione degli squilibri settoriali e territoriali, Ugo La Malfa propone per primo l'avvio di una "politica dei redditi".

Moro I, II e III (1963-1968) Nessun incarico ministeriale

IV Governo Rumor (1973-74) Ugo La Malfa Ministro del Tesoro (fino al 28/02/1974)

Moro IV (novembre 1974-gennaio 1976) Bruno Visentini ministro delle Finanze e Giovanni Spadolini Ministro dei Beni Culturali e Ambientali (primo della storia)

Andreotti V (marzo-aprile 1979) Ugo La Malfa Vicepresidente del Consiglio e Ministro del Bilancio. Dopo la sua scomparsa (26/3/1979) è sostituito al Bilancio da Bruno Visentini. Giovanni Spadolini Ministro dell'Istruzione (primo non DC della storia)

Spadolini I e II (1981-1982) Il primo governo della Repubblica non guidato dalla DC.

Craxi I e II (1983-1987) Bruno Visentini ministro delle Finanze Giovanni Spadolini Ministro della Difesa

Andreotti VI (luglio 1989-marzo1991) Tre ministeri: Riforme istituzionali, con Antonio Maccanico, Industria, con Adolfo Battaglia, Poste e telecomunicazioni con Oscar Mammì.

Andreotti VII (aprile 1991-giugno 1992) Nessun incarico ministeriale

Dini (gennaio 1995-maggio 1996) Nessun ministro; Guglielmo Negri sottosegretario alla Presidenza per i rapporti con il parlamento.

Prodi (maggio 1996-ottobre 1998) Nessun incarico ministeriale.

D'Alema I (ottobre 1998-dicembre 1999) Nessun incarico ministeriale.

Berlusconi II (giugno 2001-oggi) Francesco Nucara sottosegretario al Ministero dell'Ambiente.