Badme
Badammé | |
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Territorio a status conteso | |
Motivo del contenzioso | Territorio eritreo occupato e già rivendicato dall' Etiopia |
Situazione de facto | Occupato ed amministrato dall' Etiopia; rivendicata dall' Eritrea |
Posizione dell'ONU | Presenza sul territorio della missione UNMEE |
Posizione dell'Etiopia | |
Sintesi della posizione | Disapplicazione dell' Accordo di Algeri, amministrazione come parte del territorio della Regione di Tigrè |
Suddivisione amministrativa | Regione di Tigrè |
Posizione dell'Eritrea | |
Sintesi della posizione | Rivendicazione di tutto il territorio |
Suddivisione amministrativa | Regione di Gash-Barka |
Informazioni generali | |
Lingua | Tigrigna |
Area | km² |
Continente | Africa |
Fuso orario | UTC+3 |
Badammé (Badme) è una località del Corno d'Africa oggetto di una disputa territoriale fra Eritrea ed Etiopia.
A causa dell'imprecisa definizione della frontiera stabilita nel 1902 fra l'Italia (allora potenza coloniale in Eritrea) e l'Impero d'Etiopia lo status della località e delle aree circostanti non era del tutto chiaro. Il territorio sarebbe stato comunque riconosciuto come eritreo, nel 1977, da parte del Fronte di Liberazione del Tigray (TPLF precursore del Fronte Democratico Rivoluzionario d'Etiopia, attuale coalizione di governo di Addis Abeba), con un accordo di "cessione" in favore del Fronte Popolare di Liberazione Eritreo. Le due formazioni erano allora alleate contro il regime del Derg[1].
Con l'indipendenza eritrea, nel 1993, si pose il problema della definizione dei confini, sfociato nel 1998 nella guerra fra Etiopia ed Eritrea che ebbe fine nel 2000 con l' Accordo di Algeri. Il trattato ha rimesso la definizione delle frontiere ad una commissione ad hoc della Corte dell'Aia con l'invio, a garanzia del cessate il fuoco, della missione sotto l'egida dell'ONU denominata UNMEE.
Nel 2002 la Commissione per i confini ha assegnato all'Eritrea il territorio conteso.
L'Etiopia ha rifiutato di riconoscere le decisioni della Corte Internazionale di Giustizia e, nel 2008, è cessata la missione UNMEE determinando, in pratica, nuove gravissime tensioni e le condizioni per un ulteriore potenziale conflitto fra i due paesi.
Attualmente (2011) la località è amministrata dall'Etiopia.