Alessandra Mussolini

personaggio televisivo, politica, attrice e cantante italiana

Template:Avvisounicode Template:Membro delle istituzioni italiane Alessandra Mussolini (Roma, 30 dicembre 1962) è una politica italiana, più volte deputata, ancora in carica. Laureata in medicina e chirurgia presso l'Università degli studi di Napoli Federico II, nei primi anni ottanta è stata anche attrice, fotomodella e cantante.

È figlia di Anna Maria Scicolone, sorella minore dell'attrice Sophia Loren, e di Romano Mussolini, quarto figlio di Benito Mussolini e pianista jazz. È sposata dal 1989 con Mauro Floriani ed è madre di tre bambini: Caterina, Clarissa e Romano.

Carriera artistica

Dopo aver recitato, quattordicenne, in Una giornata particolare di Ettore Scola, e aver condotto insieme a Pippo Baudo l'edizione 1981/82 di Domenica In, tentò la carriera cinematografica, ispirandosi alla zia Sophia Loren. Partecipò a qualche commedia italiana, lavorando al fianco di attori come Renato Pozzetto ed Enrico Montesano in Noi Uomini Duri, un film del 1987 la cui trama era legata al boom delle scuole di corsi di sopravvivenza di quegli anni. Fece anche un servizio fotografico di nudo per Playboy nell'agosto 1983[1][2].

Dopo Sabato, domenica e lunedì di Lina Wertmüller del 1990 (in cui recitava al fianco di Luciano De Crescenzo e della zia Sophia Loren), decise di ritirarsi dal mondo dello spettacolo per dedicarsi alla politica.

Ha pubblicato anche un LP di canzoni uscito solo in Giappone, l'album Amore (una rarità introvabile nel mercato collezionistico)[3]. Ha partecipato come doppiatrice a un episodio de I Simpson.

Filmografia

Discografia

Album

Singoli

  • 1982 - Love Is Love (ラヴ・イズ・ラヴ?)
  • 1982 - Tokio Fantasy (Tokio Fantasy?)

Carriera politica

L'adesione al MSI

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Alessandra Mussolini e il saluto fascista.

Nel 1992, prima di aver finito gli studi di Medicina e chirurgia, venne eletta deputato alla Camera dei deputati nel collegio elettorale di Napoli 1 tra le file del Movimento Sociale Italiano.

Nel novembre 1993 si candidò come sindaco di Napoli per il MSI: a sorpresa arrivò al ballottaggio dove fu poi superata da Antonio Bassolino.

Fu favorevole all'alleanza tra MSI e Forza Italia in vista delle elezioni del 1994 nel Polo delle Libertà, dove fu rieletta, ma si oppose, anche se non in maniera energica, allo scioglimento del MSI al congresso di Fiuggi e alla nascita di Alleanza Nazionale nel gennaio 1995. Rimasta in AN, fu rieletta alla Camera nel 1996 e nel 2001, in Campania.

I contrasti con Fini

I suoi rapporti con Gianfranco Fini, leader di Alleanza Nazionale, non furono sempre buoni. La rottura avvenne nel novembre del 2003, quando Fini si recò in Israele, dove disse, in riferimento ai drammi dell'Olocausto, che il fascismo «è stato il male assoluto del XX Secolo», scusandosi nel contempo con il governo israeliano per le leggi razziali del 1938: in seguito a queste dichiarazioni, Alessandra Mussolini abbandonò Alleanza Nazionale.

L'abbandono di AN

Fondò poco dopo un nuovo partito di estrema destra, Libertà di Azione (oggi noto come Azione Sociale), che confluì con altri movimenti di estrema destra nel cartello elettorale Alternativa Sociale.

Alle elezioni europee del 2004 il cartello elettorale ottenne l'1.2% dei voti, permettendo ad Alessandra Mussolini di essere eletta al Parlamento europeo: ha ricevuto in tutta Italia circa 133 mila preferenze personali, ottenendo il seggio nella circoscrizione Centro. È stata membro della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, della Commissione per lo sviluppo, della delegazione per le relazioni con i paesi del Mashrek e della delegazione all'Assemblea parlamentare euromediterranea. Nel 2004 si candida anche come presidente della provincia di Latina, ottenendo un buon risultato nonché un seggio al Consiglio provinciale. Tuttavia la Mussolini è stata spesso criticata perché è stata presente a quattro sole sedute. Nel 2009, il consiglio è stato chiamato a votare la sua decadenza dalla carica, ma la mozione è stata respinta.

Alle elezioni regionali del 2005, Alternativa Sociale si è presentata al di fuori dei due poli, con la Mussolini candidata a presidente. Poco prima delle elezioni, il partito della Mussolini è stato escluso dalla competizione nel Lazio per colpa di una sospetta falsificazione delle firme presentate. La Mussolini ha dichiarato:

«Questo è un affronto alla democrazia, se vogliono escludere Alternativa sociale dovranno escludere tutti i partiti, perché tutte le raccolte di firme sono false (Reuters).»

Comunque, dopo un'aspra discussione in campagna elettorale, è stata annullata la decisione della corte e riammesso il partito alle elezioni, alle quali ha ottenuto l'1% dei voti circa, (con punte del 2% in Campania e nel Lazio dove la Mussolini si era candidata in prima persona), risultati comunque al di sotto delle attese. Nel marzo 2006 è emerso un presunto scandalo che ha visto coinvolto l'allora Ministro della Salute, Francesco Storace (avversario della Mussolini nel Lazio alle Regionali dell'anno prima) per aver avviato delle attività illecite di "spionaggio" nei confronti della Mussolini in occasione della campagna elettorale delle Regionali. Questo episodio, indicato con il nome di Laziogate, portò lo stesso Storace alle dimissioni dal governo.

Dopo il via libera di Alleanza Nazionale, Silvio Berlusconi ha riaperto le trattative con Alessandra Mussolini in vista delle elezioni politiche del 2006. L'accordo programmatico è stato stipulato il 17 febbraio 2006, per cui il movimento Alternativa Sociale si è presentato con una sua lista alleata della Casa delle Libertà. Alcune polemiche sulla possibilità che entrassero in lista alcuni dirigenti post-fascisti sono state messe a tacere con il patto tra la Mussolini e Berlusconi che prevedeva, tra l'altro, che non fossero candidati personaggi "discutibili".

Il 9 marzo 2006 la Mussolini fu protagonista di una controversia a Porta a Porta con Vladimir Luxuria; la frase incriminata che rivolse alla collega fu:

«... Si veste da donna e crede di poter dire quello che vuole... meglio fascista che frocio.»

Nell'aprile 2006, sulla "Gazzetta di Mantova", abiurò alcuni aspetti della socializzazione realizzata dal nonno Benito durante la Repubblica Sociale Italiana, provocando anche disapprovazioni della propria base. Il suo sito web, in questa fase, è stato oggetto di continui attacchi di "cracking".

Nelle elezioni politiche il suo partito ha ottenuto un risultato al di sotto delle aspettative (0,67% alla Camera e 0,63% al Senato) che non le ha consentito di approdare a Montecitorio.

L'adesione al PDL

Nel 2008 decide di candidarsi nelle liste del Popolo della Libertà per le elezioni politiche del 2008 ed è stata eletta nella circoscrizione Campania 1, lasciando a Roberto Fiore, la carica di deputato europeo.

Il 21 luglio 2008[4] diffonde in Aula alla Camera le note dell'Inno nazionale, ponendo un telefonino davanti al microfono, in risposta alle affermazioni denigratorie pronunciate nei confronti dell'Inno di Mameli dal ministro Umberto Bossi.

Da luglio 2008 è presidente della Commissione parlamentare bicamerale per l'Infanzia.

Nell'autunno 2009 sono state avviate indagini in relazione ad un presunto ricatto che avrebbe coinvolto la Mussolini, a causa di un video hard che ritrarrebbe Roberto Fiore e Alessandra Mussolini in intimità nella sede romana di Forza Nuova. Per tale vicenda è stato indagato dalla Procura di Roma per tentata estorsione Andrea Cacciotti, produttore cinematografico con precedenti per truffa.

Nel 2010 diviene consigliere regionale della Campania, dopo aver ottenuto quasi ventimila voti di preferenza, ma si dimette poco dopo, dando la preferenza all'incarico di deputato.

Ascendenza

Albero genealogico di tre generazioni di Alessandra Mussolini
Alessandra Mussolini Padre:
Romano Mussolini
Nonno paterno:
Benito Mussolini
Bisnonno paterno:
Alessandro Mussolini
Bisnonna paterna:
Rosa Maltoni
Nonna paterna:
Rachele Guidi
Bisnonno paterno:
Agostino Guidi
Bisnonna paterna:
Anna Lombardi
Madre:
Maria Scicolone
Nonno materno:
Riccardo Scicolone
Bisnonno materno:
/
Bisnonna materna:
/
Nonna materna:
Romilda Villani
Bisnonno materno:
Domenico Villani
Bisnonna materna:
Luisa Zotti

Note

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Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni