Utente:Johnny Freak/sandbox2
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Gli esordi
Iniziò a tirare i primi calci al pallone nel campo parrocchiale di Saccon,[1][2] per poi giocare nella squadra del paese natale San Vendemiano dove, nonostante la giovane età, mise subito in luce la sua bravura, anche se la madre voleva che giocasse in porta, così da sudare di meno e non ammalarsi.[3] Il sacerdote del paese, che fungeva anche da presidente della squadra, parlò del giovane con alcuni dirigenti del Padova, inizialmente invano a causa delle perplessità dovute al fisico minuto ed esile del ragazzo.[4]
1992-1994: Padova e l'approdo alla Juventus
Nel 1992 venne acquistato dalla squadra patavina ed inserito nella formazione Allievi. All'età di 16 anni esordì in Serie B sotto la guida di Mauro Sandreani e, il 22 novembre 1992, realizzò la sua prima rete con la maglia del Padova, e prima da professionista, siglando il 5-0 finale ai danni della Ternana.[5][6] Attirò l'attenzione dei maggiori club che se lo contesero ma, alla fine, nell'estate del 1993 grazie a Giampiero Boniperti venne acquistato dalla Juventus per cinque miliardi di lire, con un ingaggio al giocatore di 150 milioni di lire a stagione più premi a rendere,[7][8] dopo essere stato rifiutato dal Milan, soddisfacendo così il desiderio del giocatore stesso di voler giocare nella squadra torinese.[3] Nonostante Giovanni Trapattoni lo portò subito in ritiro con la prima squadra, venne inserito nella formazione “Primavera” allenata da Cuccureddu, divenendone subito un leader e guidando la squadra alla conquista del prestigioso Torneo di Viareggio e dello scudetto Primavera. Esordì in Serie A il 12 settembre 1993, subentrando a Fabrizio Ravanelli al 74º minuto di Foggia-Juventus, terminata poi 1-1, e tre giorni dopo, nella gara dei trentaduesimi di finale della Coppa UEFA debuttò come sostituto nelle Coppe europee contro la Lokomotiv Mosca. A una settimana dall'esordio in campionato, realizzò il suo primo gol in bianconero, in Juventus-Reggiana, contribuendo al 4-0 finale.[9] Impressionò il 20 marzo, quando mise a segno una tripletta nel 4-0 con cui la Juventus batté il Parma. Da quel momento, Del Piero fu impiegato con maggiore continuità.[7] Al termine di quella prima stagione in bianconero, in cui si divise tra Primavera e prima squadra, totalizzò 14 presenze tra campionato, Coppa Italia e Coppa UEFA, e realizzò 5 reti, tutte in Serie A.[7] Nell'estate del 1994 nella Juventus cambiarono i vertici societari con l'arrivo di Giraudo, Bettega e Moggi, la triade che operò subito una scelta coraggiosa: affidare la squadra a Marcello Lippi, allenatore giovane, che aveva ben figurato sulle panchine di Napoli ed Atalanta.
1994-1995: Lo scudetto, la Coppa Italia e l'esordio in Nazionale
Il 1994-95 iniziò con un gol al Napoli, mentre il 4 dicembre siglò un pregevole gol che permise alla squadra di battere per 3-2 la Fiorentina nei minuti finali.[10] Il 13 settembre realizzò il primo gol in Europa, nell'incontro di Coppa UEFA contro il PFC CSKA Sofia terminato 3-2 per la formazione bulgara; Il gol fu vano, ai fini del risultato, in quanto la giustizia sportiva europea annullò la partita per posizione irregolare del giocatore bulgaro Petar Mihtarski, assegnando la vittoria per 3-0 a tavolino alla Juventus, ma comunque conteggiato nelle statistiche UEFA. Compreso il gol all'Eintracht in Coppa UEFA il 14 marzo, primo ufficiale in Europa per lui,[11] in quella stagione totalizzò 10 gol in 50 partite disputate, nelle quali rivestì un ruolo chiave nella seconda accoppiata campionato-coppa nazionale ottenuta dalla Juventus. Debuttò anche in Nazionale nel marzo del 1995, realizzando il primo gol in azzurro pochi mesi dopo.
1995-1996: Champions e Supercoppa Italiana
Nella stagione 1995-1996 la Juventus decise di puntare su di lui e lasciò partire Roberto Baggio, non senza perplessità da parte dei tifosi e degli organi di stampa, riguardo al rischio di puntare tutto su un giocatore che aveva ancora molto da dimostrare.[12] Il 13 settembre realizzò il primo gol in Champions League al Borussia Dortmund, con un tiro a giro sul secondo palo che diventerà la sua specialità.[13] All'età di 20 anni si ritrovò il numero 10 sulle spalle e guidò la Juventus al trionfo in Champions League mantenendo il 100 % di presenze, segnando 5 gol nelle prime 5 partite ed uno, il 13º ed ultimo stagionale per lui, nella gara dei quarti di finale contro il Real Madrid il 20 marzo del 1996, che permise alla Juventus di accedere alle semifinali di Champions, trofeo che vincerà in finale a Roma contro l'Ajax. Vinse anche la sua prima Supercoppa Italiana, confezionando l'assist per il gol-partita di Vialli nella finale contro il Parma. Concluse l'intera stagione avendo giocato in ogni partita per la quale era a disposizione e giunse quarto nella graduatoria del Pallone d'oro 1995 e 1996.
1996-1997: Serie A, Coppa Intercontinentale e Supercoppa europea
Nel 1996-97, a novembre, con un suo gol aiutò la Juventus a conquistare con un turno di anticipo un posto nei quarti di UEFA Champions League grazie alla quarta vittoria nella fase a gironi in altrettante gare - vittoria storica per 1-0 contro il Manchester United, perché fino ad allora nessuna squadra italiana aveva mai vinto nel campo dell'Old Trafford e inoltre si guadagnò la standing ovation degli inglesi.[14] La sua popolarità all'estero crebbe anche grazie alla vittoria della Coppa Intercontinentale il 26 novembre 1996, contro i campioni campioni sudamericani del River Plate, che lo rese celebre anche in Giappone, dopo il gol da lui stesso segnato che consentì alla Juventus di vincere la seconda Coppa Intercontinentale della sua storia. Il 23 febbraio 1997, contro la Fiorentina, segnò il suo cinquantesimo gol ufficiale in carriera con la maglia bianconera.[15] Vinse tra i tanti riconoscimenti anche il Trofeo Bravo 1996, assegnato dal Guerin Sportivo al miglior giocatore under 23 d'Europa. Alzò la sua terza coppa internazionale in meno di un anno contro il Paris Saint-Germain contro cui mise a segno una doppietta e due assist per la vittoria nella Supercoppa europea; poi si procurò uno strappo muscolare semitendinoso alla coscia destra che lo tenne fermo due mesi.[16] Giocò la seconda finale di UEFA Champions League consecutiva entrando nel secondo tempo, mentre la Juventus perdeva 2-0 contro il Borussia Dortmund (Lippi aveva preferito tenerlo in panchina dopo il rientro da un infortunio[17]). Subito dopo l'ingresso in campo segnò il suo 15º ed ultimo gol stagionale, un colpo di tacco al volo, che non evitò la sconfitta ai bianconeri nella finale, persa per 3-1. A fine stagione vinse comunque il suo secondo campionato e fu il miglior marcatore della rosa nonostante i tanti infortuni muscolari.
1997-1998: Supercoppa Italiana, Scudetto e miglior calciatore italiano
Giocò la stagione 1997-1998 ad altissimo livello, vincendo subito la Supercoppa Italiana ed esordendo con una doppietta al Feyenoord in Champions League con la quale eguagliò e superò le marcature di Paolo Rossi (fermo a 11 reti) in Champions League avvicinando il record bianconero assoluto detenuto da Platini.[18] Il 1º ottobre 1997 all'Old Trafford si rese autore di un gran gol realizzato al Manchester United, il terzo gol più veloce nella storia della Champions, segnato dopo 20 secondi e 12 centesimi; la partita terminò 3-2 per il Manchester.[19] A dicembre, con tre reti all'Empoli, raggiunse per la prima volta la doppia cifra per quanto riguarda i gol in Serie A. Il 1º aprile 1998, contro il Monaco, realizzò una tripletta che gli permise di superare Michel Platini per numero di gol in Champions diventando il calciatore bianconero che ha segnato di più in questa competizione. Segnò 5 gol nella fase a gironi ed altri 5 nella fase a eliminazione diretta spianando la strada alla sua squadra verso la sesta finale della sua storia. Miglior marcatore della competizione, giocò ogni minuto della fase a eliminazione diretta che portò poi la Juventus a perdere 1-0 contro il Real Madrid la finale da lui giocata in precarie condizioni fisiche a causa di un precedente infortunio.[20] Il 24 aprile segnò all'Inter il gol decisivo che valse lo scudetto, vincendo il confronto con Ronaldo. Chiuse la sua stagione avendo segnato 21 gol in campionato, 10 in Champions League ed uno in Coppa Italia per un totale di 32 gol, più alto della sua carriera. Per la terza stagione consecutiva fu inserito nella Squadra dell'Anno ESM e la grande annata disputata nel 1998 gli valse il primo Oscar del calcio AIC come migliore calciatore italiano.[21]
1998-1999: L'infortunio
Il 1998-1999 lo cominciò con un gol alla Lazio nella Supercoppa italiana, che non bastò alla Juventus per vincere il trofeo, e proseguì con due reti in campionato contro Vicenza e Inter, battuta 1-0. Un giorno prima del suo compleanno, l'8 novembre 1998, al 92' della partita Udinese-Juventus, si infortunò gravemente al ginocchio sinistro,[22] riportando la lesione del legamento crociato anteriore e posteriore che lo costrinse all'intervento chirugico negli Stati Uniti e a rimanere fermo per 9 mesi,[23] dopo la burrascosa estate con due gol in campionato ed uno in Supercoppa italiana in appena 8 partite giocate. L'episodio fece da spartiacque alla sua carriera, fino ad allora ricca di soddisfazioni. Il campionato ormai era compromesso e l'avventura in Champions terminata contro il Manchester United, capace di rimontare al Delle Alpi il doppio svantaggio firmato da Inzaghi. Ai bianconeri sfuggi anche la qualificazione diretta alla Coppa UEFA, ottenuta poi tramite la vittoria in Intertoto. La Juventus finì la stagione con l'abbandono di Marcello Lippi ed il settimo posto in campionato. Intanto, il 29 giugno, dopo una lunga e difficile trattativa legata all'ingaggio e ai diritti di sfruttamento della sua immagine,[24][25] firmò il rinnovo del contratto, con un prolungamento fino al 2004 ed un adeguamento economico dell'accordo, che venne portato a 10 miliardi di lire contro i 3,5 che guadagnava prima.[25][26]
1999-2000: Il momentaneo appanamento
Ritornò sui campi di calcio nella stagione successiva, con Carlo Ancelotti in panchina. Il primo incontro ufficiale che disputò nell'estate del 1999 fu la semifinale di ritorno della Coppa Intertoto,[27] giocata il 4 agosto contro il Rostov e vinta 5-1: subentrò a Kovačević al decimo minuto del secondo tempo e un quarto d'ora più tardi realizzò l'assist per Inzaghi ed al 31º il suo primo gol dopo l'infortunio. Sono stati tutti suoi gli assist nella vittoria in finale della Juventus per 4-2 contro il Rennes che regalò per la prima volta ai torinesi la Coppa Intertoto.[28][29] Poi segnò all'Omonia Nicosia in Coppa UEFA. Titolare in tutte e 34 le partite di campionato, durante la stagione non giocò agli stessi livelli a cui aveva abituato in passato per via della cosiddetta «legge della flessione» che colpisce i reduci dai grandi infortuni.[30] Riuscì a segnare 12 gol stagionali: 9 in campionato, di cui però 8 su rigore (100% di realizzazioni), intervallati da uno su azione in Coppa Italia alla Lazio, e fornì oltre 20 assist (miglior assist-man del campionato). L'allenatore Ancelotti fu spesso criticato per la sua insistenza nel far giocare il numero 10 bianconero, da molti giudicato un calciatore finito e incapace di tornare a giocare ad alti livelli.[31] Il 7 maggio 2000 segnò il suo unico gol su azione, di testa, in campionato al Parma,[32] nella penultima giornata. Sembrava poter essere decisivo per la vittoria del torneo, ma lo scudetto, per la sconfitta della Juventus a Perugia all'ultima giornata e tra molte polemiche,[33] andò alla Lazio, in vantaggio di un solo punto rispetto alla Juventus.
2000-2001: La ripresa
Inaugurò il suo 2000-2001 con un gol decisivo al Napoli il 30 settembre,[34] poi si fermò ancora per problemi muscolari. Il 18 febbraio 2001, durante la partita Bari-Juventus, segnò un gol che lo portò ad esultare con un pianto liberatorio ed una dedica al padre, venuto a mancare pochi giorni prima.[35] Questo episodio rappresentò un nuovo spartiacque nella sua carriera: giocò un positivo finale di stagione e da quel momento trovò nuovamente fiducia nei propri mezzi.[36] Con un colpo di testa vincente contro la Roma, il 5 maggio aprì le marcature, ma la squadra arrivò comunque al secondo posto.[37]
2001-2002: Lo scudetto
Segnò 21 reti nella stagione 2001-2002, iniziata bene. Il 26 agosto la Juventus al "Delle Alpi" incontrò il Venezia, superato dalla doppietta di Trezeguet, promosso titolare, e da quella di Del Piero che, nel primo e secondo tempo, raggiunse e superò un traguardo storico: 100 gol in maglia bianconera. La successiva doppietta nel derby al Torino non bastò alla Juventus per vincere: il Toro infatti rimontò 3 gol. Nella sua carriera, ha realizzato 4 reti nei derby. Il 31 ottobre del 2001, nell'incontro di Champions League perso contro il Celtic Glasgow 4-3, realizzando il gol dello 0-1 con una punizione, segnò il 27º gol in campo europeo, superando il record di marcature nelle Coppe europee con la maglia bianconera precedentemente appartenuto a Roberto Bettega. Il 23 novembre, sempre in Champions, trasformò in rete una punizione al Porto, mentre in campionato, il 9 dicembre, segnò il gol del pareggio contro il Milan. Nell'ultima giornata di campionato, il famoso 5 maggio 2002, grazie al passo falso dell'Inter che perse 4-2 con la Lazio ed alla vittoria della Juventus contro l'Udinese per 2-0, in cui segnò e fece segnare un gol, vinse il suo quarto scudetto, 26º nella storia della Juventus, contribuendo con 16 realizzazioni ed una buona somma di assist per il suo compagno di reparto. In quell'anno insieme a Trezeguet registrò il record come coppia d'attacco più prolifica d'Europa, 40 gol in due[38] (24 gol il franco-argentino, che gli valsero il primato nella classifica marcatori, insieme a Dario Hubner, e 16 suoi).
2002-2003: Il campionato, Supercoppa Italiana e la finale di Champions League
Nel 2002-2003 ebbe un ottimo inizio di stagione segnando 10 gol in 6 partite. Realizzò due gol decindendo la finale di Supercoppa di lega in favore della sua squadra. Il 19 ottobre 2002, con un gol all'Inter, arrivò a quota 131 gol con la maglia della Juventus, eguagliando Pietro Anastasi. Il 26 gennaio 2003, due giorni dopo la morte di Gianni Agnelli, la Juventus giocava in casa contro il Piacenza e realizzò un gol da antologia, poi dedicato all'"avvocato", deviando in rete un cross di Zambrotta con un tocco al volo di esterno-tacco.[39] Nello scontro diretto con la principale rivale per la lotta scudetto, il Milan, la Juventus vinse 2-1 in casa e Del Piero servì prima l'assist per Di Vaio e poi per Thuram. Nella partita Juventus-Brescia vinta 3-1, realizzò il gol numero 100 in Serie A. Giocò una parte significativa della corsa che portò i bianconeri alla finale di Champions League, segnando 5 reti, l'ultima in semifinale di ritorno contro il Real Madrid, in cui fornì anche l'assist a Trezeguet per il gol di apertura. Partita poi finita 3-1 per i bianconeri, che ribaltarono la sconfitta incassata all'andata per 2-1 eliminando i campioni in carica dalla competizione.[40] Dopo aver vinto il quinto scudetto, nella prima finale tutta italiana della storia,[40] il 28 maggio la Juventus venne sconfitta ai calci di rigore dal Milan. Finì la stagione come capocannoniere della Juventus in Serie A e Champions League (in coabitazione con Nedved).
2003-2004: Supercoppa Italiana
Iniziò la nuova stagione di Serie A come le due precedenti con una doppietta, quando la Juventus superò l'Empoli per 5-1 al delle Alpi. Con un gol aiutò la Juventus a conquistare la vittoria interna più ampia della sua storia in UEFA Champions League quando i bianconeri sconfissero l'Olympiakos per 7-0. Il 18 dicembre, con il gol al Siena, arrivò a quota 150 reti realizzate con la maglia della Juventus ed un mese dopo, ancora al Siena, marcò la quarta tripletta in carriera. Vinse la Supercoppa Italiana con la Juve per la quarta volta dopo la vittoria ai rigori contro il Milan, e perse la finale di Coppa Italia, avendo realizzato un ininfluente gol in finale contro la Lazio.
2004-2005: Lo scudetto revocato
Con un gol al Djurgårdens,[41] nei preliminari di Champions, iniziò il 2004-2005, mentre nella quarta giornata della fase a gironi, segnò l'unico gol della partita Bayern Monaco-Juventus, che valse la qualificazione agli ottavi.[42] Il 9 gennaio contro il Livorno andò in gol sbloccando la partita e raggiungendo Felice Borel II, fermo a quota 163 reti con la Juventus.[43] Sempre in Champions, contro il Maccabi segnò il gol del pareggio juventino. La rete che segnò all'Atalanta, il 30 gennaio 2005, fu la 167ª con la Juventus con cui raggiunse Omar Sivori.[44] In quella stagione il ruolo di titolare fisso nella Juventus venne messo in discussione dall'arrivo di Ibrahimovic e soprattutto di Fabio Capello, che spesso lo relegò in panchina[45] e con il quale il giocatore non ebbe mai un rapporto ottimale dal punto di vista delle scelte tecniche.[46][47][48] Riuscì comunque a segnare 14 gol in campionato, più una serie di assist per i compagni di squadra, come quello in rovesciata per il gol-vittoria di Trezeguet[49] a San Siro l'8 maggio del 2005 nella decisiva sfida contro il Milan per l'assegnazione dello scudetto,[50] e 3 in Champions League, concludendo la stagione con un computo totale di 17 reti segnate, il migliore al club. Nell'ultima di campionato segnò al Cagliari il gol di apertura nella vittoria per 4-2, vincendo poi lo scudetto che sarà in seguito revocato.
2005-2006: Il caso Calciopoli
La stagione 2005-2006 cominciò bene per lui, che segnò due volte all'esordio in campionato con l'Ascoli. La rete al Livorno del 6 novembre fu la numero 178 in bianconero, con cui raggiunse Roberto Bettega. Con i gol al Bruges in Champions, al Treviso e con la doppietta al Rapid Vienna riuscì ad affiancare Giampiero Boniperti quale cannoniere storico della Juventus con 182 gol. Il 10 gennaio 2006 nel ritorno degli ottavi di finale di Coppa Italia, con i tre gol alla Fiorentina, quinta tripletta in carriera, superò il record di Boniperti e salì a quota 185 reti diventando il miglior cannoniere di sempre nella storia della Juventus.[51] Il 12 febbraio 2006, da sostituto di Zlatan Ibrahimović segna il gol-vittoria nel Derby d'Italia che lanciò la Juventus verso la conquista del titolo.[52] Chiuse il campionato della Juventus con una rete alla Reggina e festeggiando un altro scudetto, che poi, in seguito allo scandalo Calciopoli, verrà assegnato dalla FIGC all'Inter, terza in campionato. Segnò 20 gol, dei quali 3 in Champions League, 5 in Coppa Italia di cui vinse la classifica marcatori e 12 in campionato giocando da titolare in sole 17 delle 38 partite totali della Juventus. Il posto in Nazionale restava in dubbio a causa delle buone prestazioni di altri attaccanti italiani,[53] ma ottenne ugualmente la convocazione per il Mondiale dato che in quei due anni, nonostante tutto, in totale nella "gestione Capello" segnò 37 gol, vinse due campionati, poi annullati dalla giustizia sportiva, e con la maglia azzurra fornì prestazioni, arricchite da 2 gol e 7 assist, tali da convincere il c.t. Marcello Lippi a portarlo con se in Germania.
2006-2007: La stagione nella serie cadetta

In seguito alla retrocessione in Serie B della Juventus, con 17 punti di penalizzazione,[54] decisa dalla sentenza relativa a "Calciopoli", fu tra i pochi della rosa che non lasciò la società.[55] All'esordio stagionale ufficiale, il 23 agosto nel secondo turno di Coppa Italia, realizzò il gol decisivo per la vittoria 2-1 sul Cesena, dopo solo 10 secondi dal suo ingresso in campo.[56] Tredici anni dopo l'ultima esperienza con il Padova, il 9 settembre 2006 giocò contro il Rimini la sua prima partita in Serie B con la maglia della Juventus, che pareggiò 1-1. Sette giorni più tardi, sabato 16 settembre, scese in campo per la 500ª partita ufficiale tra i professionisti, di cui 486 con la Juventus e 14 con il Padova. In tale circostanza segnò il primo gol nel campionato cadetto con la maglia bianconera che sancì la vittoria per 2-1 contro il Vicenza, prima vittoria del club torinese nel torneo ed il 28 ottobre segnò il suo duecentesimo gol in maglia bianconera contro il Frosinone debuttante in Serie B, entrando definitivamente nella storia del club torinese.[57] Il 20 gennaio 2007, nel corso di Juventus-Bari, toccò un traguardo che solo altri due grandi calciatori del passato, Scirea e Furino, erano riusciti a raggiungere, quello delle 500 presenze in gare competitive con la Juventus.[58] Gli venne consegnata una targa ed il modellino della nuova 500 personalizzata per l'occasione.[59] Chiuse il campionato con una doppietta all'Arezzo nella vittora 1-5, con cui la Juventus ottenne con tre giornate di anticipo la matematica certezza del ritorno in Serie A.[60] Alla fine del campionato i suoi gol in totale furono 20 e gli consentirono di vincere il titolo di capocannoniere del campionato.
2007-2008: Il ritorno in A


Il 3 settembre venne premiato con il Golden Foot 2007, piazzandosi davanti a Roberto Carlos e David Beckham.[61] Il 15 ottobre rinnovò il contratto fino al 2010, con una riduzione dell'ingaggio a 4 milioni di Euro per il primo anno e 3,7 per il secondo.[62] La prima parte di stagione è abbastanza prolifica con 9 reti. A marzo si aggiunse a Gaetano Scirea come giocatore con più presenze nella Juventus quando giocò la sua 552ª partita contro l'Inter a San Siro vinta 2-1 e valevole per la trentesima giornata di Serie A,[63] mentre il 6 aprile, giocò la partita numero 553, segnando i gol del momentaneo pareggio per la Juve nella gara persa contro il Palermo (3-2), e diventò il calciatore con più presenze nella storia della società torinese.[64] Portò in vantaggio i bianconeri che superarono il Milan 3-2 allo Stadio Giuseppe Meazza rafforzando la corsa della Juventus per un posto in UEFA Champions League. Mentre otto giorni dopo segnò altri 3 gol sul campo dell'Atalanta. Sono otto le sue triplette in carriera: sei in campionato tra Serie A e Serie B e due nelle Coppe. Nell'ultima partita di campionato, che vedeva la Juventus confrontarsi con la Sampdoria a Marassi, segnò una doppietta che gli consentì di terminare la sua stagione con 21 gol all'attivo che gli propiziarono il titolo di capocannoniere della Serie A.[65]
2008-2009: Il ritorno in Champions League e la lotta per lo scudetto

Inizia la stagione disputando il 6 agosto 2008 un amichevole di lusso all'Old Trafford contro il Manchester United terminata 0-0 in cui ha ben figurato ed al momento della sostituzione i 70'000 tifosi gli tributano una standing ovation.[66]
Nella stagione 2008-2009, tornò a disputare la UEFA Champions League, passando attraverso la fase preliminare in cui segnò contro l'Artmedia Bratislava.[67] Nel primo incontro della fase a gironi, contro lo Zenit San Pietroburgo andò a segno con una punizione da 38 metri di distanza che decretò la vittoria dei bianconeri per 1-0,[68] mentre nel terzo turno, concluse una triangolazione con Amauri con una parabola a girare da fuori area, contribuendo alla vittoria sul Real Madrid.[69] Nella gara di ritorno al Santiago Bernabéu, rubò la scena realizzando entrambe le reti della vittoria della Juventus sul Real, diventando il primo giocatore di una squadra italiana a segnare una doppietta in quello stadio e al momento dell'uscita dal campo in 90'000 gli tributano una standing ovation.[70][71] Il 29 novembre in Juventus-Reggina, 14ª giornata del campionato di Serie A, segnò il 250º gol con la maglia bianconera, trasformando il rigore del definitivo 4-0.[72] Chiuse il 2008, il suo anno più prolifico, con 28 gol realizzati di cui 20 in serie A.[73][74] Il 19 gennaio 2009, fu scelto dall'Associazione Italiana Calciatori come miglior calciatore italiano, miglior cannoniere dell'anno e come calciatore più amato dal pubblico.[75] Negli ottavi di finale di Champions marca il suo sesto gol ma non riesce a evitare l'eliminazione della Juventus per mano del Chelsea.[76][77] Il 10 maggio a San Siro contro il Milan, entrarndo a 20 minuti dalla fine della partita collezionò la 600ª presenza in bianconero, record assoluto.[78] Una settimana dopo, con 397 presenze in Serie A in maglia bianconera, eguagliò Gaetano Scirea. Il 24 maggio segnò due gol per la Juventus nella vittoria per 0-3 in casa del Siena, portando il suo bottino di gol stagionali a 21, il migliore al club. Il 17 luglio rinnova la sua permanenza in bianconero fino al 2011, firmando il contratto per un anno in più rispetto alla precedente scadenza fissata per il 2010.[79]
2009-2010: La stagione fallimentare della Juventus
Inizia la stagione disputando il 31 luglio 2009 la Peace Cup in cui nella semifinale disputata allo Stadio Ramon Sànchez Pizjuán di Siviglia contro il Real Madrid vinta 2-1 si rende assistman di entrambe le reti e al momento dell'uscita dal campo (al 69' per Iaquinta) il pubblico gli tributa una standing ovation.[80]
A causa di un infortunio muscolare alla coscia sinistra, provocato da una botta alla schiena rimediata in allenamento a metà agosto, ha saltato le prime 6 partite stagionali. Debutta in campionato il 27 settembre 2009 in casa con il Bologna (1-1) entrando in campo nei minuti finali e tagliando il traguardo di 400 apparizioni in serie A.[81] Si infortuna di nuovo il 1º ottobre procurandosi in allenamento una distrazione muscolare di primo/secondo grado alla coscia sinistra, la stessa del precedente infortunio.[82] A metà stagione, a causa di alcuni infortuni, conclude il girone d'andata senza segnare alcuna rete (per la prima volta da quando milita nella squadra bianconera Juventus).[83] Dopo diverse panchine torna al gol agli ottavi di Coppa Italia col Napoli il 13 gennaio 2010, segnando una doppietta decisiva per il passaggio del turno.[84] Segna il primo gol stagionale in campionato nella sconfitta con la Roma all'Olimpico di Torino.[85] Il 14 febbraio nella vittoria per 3-2 sul Genoa, segna una doppietta che vale la prima vittoria della gestione Zaccheroni.[86] Il 14 marzo 2010 segna i gol numero 300 e 301 della sua carriera nel pareggio casalingo per 3-3 contro il Siena. Finisce la stagione come capocannoniere della squadra con 11 reti complessive.
2010-2011: La stagione della nuova era Delneri
La stagione inizia con una sequela di gol in Europa League: il primo nel ritorno del primo turno preliminare contro lo Shamrock Rovers Football Club (dopo che all'andata gli venne tributata una standing ovation dai tifosi irlandesi[87] con una punizione da 33 metri[88], un altro nel ritorno del secondo turno preliminare contro lo Sportklub Sturm Graz con un "gol alla Del Piero"[89] e il terzo con un sinistro dalla distanza contro il Lech Poznań.[90] Il 30 ottobre, nella partita vinta 1-2 al contro il Milan, ha segnato il secondo gol della sua squadra staccando così Boniperti (178 gol) nella classifica dei marcatori più prolifici in assoluto della Serie A con 179 gol. Nella sfida esterna contro il Cagliari del 5 febbraio, raggiunge quota 444 presenze in Serie A superando Giampiero Boniperti e stabilendo così un nuovo record.[91] Il 20 marzo 2011, segna il gol del 2-1 contro il Brescia partendo palla al piede da centrocampo e (dopo aver saltato il difensore) concludendo a giro nell'angolino basso. Il 5 maggio 2011, rinnova di un anno il suo contratto con la società bianconera: percepirà un milione di euro più bonus.[92] Conclude la stagione con 11 reti e 6 assist confermandosi miglior marcatore stagionale della Juventus per la nona volta in carriera.
Il 24 Maggio 2011 disputa l'amichevole all'Old Trafford contro il Manchester United vinta 1-2 dove al momento della sostituzione il pubblico inglese gli tributa una standing ovation.[93]
Note
- ^ Le ruspe nel campetto di Del Piero, in corriere.it. URL consultato il 3-5-2011.
- ^ Ronaldo vs Del Piero cioè il massimo, in gazzetta.it. URL consultato il 3-5-2011.
- ^ a b Alex Del Piero, in specialissimo.it. URL consultato il 17-8-2009.
- ^ Alessandro Del Piero centravanti del futuro, in CorrieredellaSera.it. URL consultato il 17-8-2009.
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- ^ Alessandro Del Piero racconta i primi anni nel calcio che conta a Padova. URL consultato il 16-3-2010.
- ^ a b c Del Piero, tre passi nel futuro Juve, in CorrieredellaSera.it. URL consultato il 17-8-2009.
- ^ la Juve gioca a poker con la Reggiana, in CorrieredellaSera.it. URL consultato il 17-8-2009.
- ^ Via col gol Del Piero: è solo l'inizio, in lastampa.it. URL consultato il 18-8-2009.
- ^ La Juventus stravince di misura, in CorrieredellaSera.it. URL consultato il 10-4-2009.
- ^ Del Piero, l' Europa e' verde, in gazzetta.it. URL consultato l'11-5-2011.
- ^ Juve attenta, torna Baggio, in gazzetta.it. URL consultato il 18-8-2009.
- ^ Del Piero, fiore di maggio, in gazzetta.it. URL consultato il 12-6-2009.
- ^ Del Piero la forza del passato, 1-10-1997. URL consultato il 13-6-2009.
- ^ Del Piero in edizione straordinaria. URL consultato il 10-6-2009.
- ^ Del Piero rinnova il passaporto, in gazzetta.it. URL consultato il 12-6-2009.
- ^ "Peccato, ma resta un anno eccezionale". URL consultato il 18-3-2009.
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- ^ Chiellini e Del Piero gli unici bagliori nel buio più totale
- ^ A Giampiero Boniperti furono a lungo accreditate 444 presenze, tuttavia molti anni dopo venne alla luce che nel match del 13 maggio 1951 contro l'Udinese il calciatore non scese mai in campo, mentre giocò Karl Aage Hansen.
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