Operazioni militari alleate della guerra del Vietnam (1967)
L'assedio di Mantova ebbe luogo durante la campagna d'Italia del 1796-1797 iniziata da Napoleone Bonaparte, il quale, dopo aver sconfitto Vittorio Amedeo III e le forze austriache di Jean-Pierre de Beaulieu a Lodi, si spinse verso ovest cingendo d'assedio la città dell'attuale Lombardia. L'assedio si articolò in tre fasi: una prima volta i francesi levarono l'assedio per fronteggiare la controffensiva dei generali austriaci Würmser e Quosdanovich che, benché sconfitti, riuscirono a rinforzare la guarnigione ritornata nel frattempo sotto assedio; il secondo assedio ebbe termine il 12 settembre 1796 quando Würmser, tallonato dai francesi, forzò con successo il blocco nemico entrando con i suoi uomini in città ma rimanendovi a suo volta bloccato;
Assedio di Mantova | |
---|---|
Voci di guerre presenti su Wikipedia | |
Situazione
A seguito della sconfitta austriaca di Lodi, i francesi avanzarono rapidi verso ovest obbligando il comandante austriaco, Jean-Pierre de Beaulieu, ad una ritirata prima sull'Adige e poi su Trento. I 12.000 austriaci acquartierati nella fortezza di Mantova non riuscirono, per via della veloce avanzata francese, a ripiegare in tempo e decisero di asserragliarsi nella città, ben difesa da 316 cannoni e protetta da tre laghi a nord e ad est e da paludi malariche che ne rendevano impossibile l'accesso da sud ed ovest, oltre che da una imponente serie di fortificazioni, la più importante delle quali era il Castello di San Giorgio che sorvegliava la strada per Legnago.[1]
Storia
Primo assedio
Le truppe francesi al comando del generale Sérurier raggiunsero Mantova il 4 giugno 1796. Non avendo comunque un numero sufficiente di uomini (dodicimila soldati) per condurre un vero assedio della città, egregiamente protetta a est, nord e ovest dai tre laghi formati dal fiume Mincio e a sud difesa da paludi e canali, Sérurier ne impose il blocco e cominciò ripetuti bombardamenti.
La discesa nella pianura padana dell'esercito austriaco guidato dal nuovo comandante Dagobert Sigmund von Würmser obbligò i francesi a togliere l'assedio alla città di Mantova per poter concentrare le truppe disponibili. Il 1º agosto i francesi già si dirigevano verso le colline moreniche a sud del lago di Garda. La tattica napoleonica ebbe successo in quanto il 5 agosto 1796 le truppe imperiali furono sconfitte a Castiglione delle Stiviere.
Secondo assedio
Würmser cercò in altre tre occasioni di rompere l'assedio, ma definitivamente desistette dopo la sconfitta de La Favorita, dove un esercito austriaco al comando di Provera unito alle truppe accorse da Mantova fu sconfitto dalle truppe francesi il 14 gennaio 1797. Il quarto tentativo austriaco di rompere l'assedio era fallito. Il 2 febbraio 1797 Wurmser concordò la resa e l'assedio di Mantova terminò. Caduto l'ultimo possedimento austrico in Italia, Napoleone non aveva più ostacoli sulla strada che lo avrebbe portato ad attraversare le Alpi verso Vienna.
Terzo assedio e caduta della città
Note
- ^ Chandler2006, pp. 144 e 146.
Bibliografia
- David G. Chandler, Le campagne di Napoleone, vol. I, 9ª edizione, Milano, BUR, 2006 [1992], ISBN 88-17-11904-0.
- Luigi Pescasio, Mantova assediata 1796-1797, Edizioni Bottazzi, Suzzara, 1989. ISBN non esistente
[[Categoria:Storia di Mantova|Assedio di Mantova]] [[Categoria:Assedi|Mantova]]