Limba Sarda Comuna
La Limba Sarda Comuna (LSC) è una varietà scritta della lingua sarda, sperimentalmente adottata nel 2006 dalla Regione Autonoma della Sardegna per la redazione di documenti ufficiali in uscita, con carattere quindi di coufficialità.
Caratteristiche
La LSC, sia pure su base logudorese-nuorese, accoglie elementi propri delle parlate di mediazione, nell'area grigia di transizione tra il logudorese e il campidanese e si pone pertanto lessicalmente e foneticamente come varietà intermedia tra le due varietà di sardo letterario già esistenti, dalle quali cerca di trarre gli elementi di comunanza.
Si tratta pertanto di una lingua "naturale" e non "artificiale"[senza fonte], sia pure minoritaria nel contesto regionale, ponendosi in affinità con la proposta della Limba de Mesania (LdM o LDM) che discende dal movimento culturale mesanista, propenso alla variante unica[1], che afferma anche la specificità della lingua sarda nel panorama della lingue romanze che discende dal latino volgare occidentale (plurale con il caso accusativo) con il catalano, lo spagnolo, il provenzale, il portoghese etc. contrariamente all'italiano che, come il rumeno, discende dal latino orientale (plurale con il caso nominativo).[2]
Costituisce inoltre una evoluzione rispetto alla Limba Sarda Unificada (LSU), pubblicata nel 2001, la quale era stata pesantemente criticata per la sua artificialità, nonché per l'assenza di richiami alla varietà campidanese, in quanto esclusivamente basata sulla varietà del logudorese centrale.
Adozione ufficiale della Limba Sarda Comuna
La Limba Sarda Comuna è stata adottata sperimentalmente dalla Regione Autonoma della Sardegna con Delibera di Giunta Regionale n. 16/14 del 18 aprile 2006 (Limba Sarda Comuna. Adozione delle norme di riferimento a carattere sperimentale per la lingua scritta in uscita dell'Amministrazione regionale) come lingua ufficiale per gli atti e i documenti emessi dalla Regione Sardegna (fermo restando che ai sensi dell'art. 8 della Legge 482/99 ha valore legale il solo testo redatto il lingua italiana), dando facoltà ai cittadini di scrivere all'Ente nella propria varietà e istituendo lo sportello linguistico regionale Ufitziu de sa limba sarda.
Note
- ^ Per i mesanisti di "Incunza Mesanista", dove incunza sta per raccolta sinonimo di convergenza, cfr. Mario Puddu, Ditzionariu, Condaghes, (http://it.wikipedia.org/wiki/File:INCUNZA_MESANISTA.PNG) è condivisibile quanto avvenuto per le lingue minoritarie della penisola iberica: galiziano, basco, catalano che avevano lo stesso problema di eterogeneità del sardo cosa poi risolta con la variante unica scelta dall'ufficialità.
- ^ Mesanismo, dal punto di vista linguistico, è sinonimo di movimento culturale "hispanosardo" filo catalano. Il catalano è infatti storicamente dopo il latino la lingua che ha maggiormente influenzato la lingua sarda. Il catalano era la lingua della cancelleria reale del Regnum Sardiniae dal XIV al XVI secolo poi fino a tutto il XVIII secolo si affermò il castigliano. Il metodo seguito per ridar vita al catalano dopo decenni di oblio dovuto al divieto governativo di Madrid per "s'incunza mesanista" deve essere seguito anche in Sardegna per il sardo.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- La "Limba Sarda Comuna" sul sito della Regione Sardegna
- "Limba Sarda Comuna: Norme linguistiche di riferimento a carattere sperimentale per la lingua scritta dell'Amministrazione regionale (pdf)
- Deliberazione n. 16/14 del 18.04.2006 "Limba Sarda Comuna. Adozione delle norme di riferimento a carattere sperimentale per la lingua scritta in uscita dell'Amministrazione regionale" (pdf)
- (SC) Deliberatzione n. 16/14 de su 18.04.2006 "Limba Sarda Comuna: Adotzione de sas normas de referèntzia de caràtere isperimentale pro sa limba sarda iscrita in essida de s'Amministratzione regionale" (pdf)
- (SC) Tempus Nostru, informazione in lingua sarda.
- (SC) Istatutu Ispetziale de sa Sardigna Lege Costitutzionale 26 freàrgiu 1948 n° 3, Publicada in sa Gazeta Ufitziale de su 9 de martzu 1948, n° 58