Trout Mask Replica

album di Captain Beefheart del 1969

Trout Mask Replica è il terzo album della rock band statunitense Captain Beefheart and His Magic Band, pubblicato nel 1969, per la Straight Records, etichetta discografica dell'amico d'infanzia e collega Frank Zappa. L'album miscela elementi della musica americana, dal blues al free jazz[1], venendo, per questo, annoverato come uno dei maggiori esempi di musica sperimentale, nonché come uno dei dischi più influenti sugli sviluppi delle musica rock[2][3].

Trout Mask Replica
album in studio
ArtistaCaptain Beefheart, and His Magic Band
Pubblicazioneaprile 1969
Durata78 min : 51 s
Dischi2
Tracce28
GenereMusica sperimentale
Rock sperimentale
Blues rock
EtichettaStraight Records
ProduttoreFrank Zappa
Registrazioneai Whitney Studios
Captain Beefheart - cronologia
Album precedente

Nel 2003 l'album è stato inserito alla posizione numero 58 nella lista dei migliori 500 album di sempre redatta dalla rivista Rolling Stone.

La maggior parte del disco venne registrata nel marzo del 1969, presso i “Whitney Studios” a Los Angeles, dalla formazione della Magic Band composta di Bill Harkleroad e Jeff Cotton alla chitarra, Mark Boston al basso, Victor Hayden al clarinetto e John French alla batteria e alle percussioni. Lo stesso Captain Beefheart (al secolo Don Van Vliet), suonò, in quell'occasione diversi ottoni e fiati, compresi il sassofono, la musette e il corno, oltre a cantare, col supporto vocale occasionalmente di Zappa e degli altri colleghi. La Magic Band suonò, dopo aver accuratamente provato, tutte le tracce in un'unica sessione di registrazione di sei ore. Van Vliet sovraincise la voce in un secondo momento.

All'epoca della pubblicazione, Trout Mask Replica fu un insuccesso commerciale negli Stati Uniti, avendo, però, più fortuna nel Regno Unito, dove rimase ventunesimo in classifica di vendita per una settimana[4][5].

Il disco

Il disco è considerato il capolavoro della band e rimane uno dei dischi più strani e difficili della storia della musica rock. Il gruppo tentò di aiutare la creatività di Van Vliet vivendo insieme per 8 mesi in condizioni definite inumane dal batterista John French.

Oltre all'incredibile eterogeneità delle composizioni, altre particolarità sono: il continuo variare dei tempi, la ripetitività, volontaria, della batteria e la follia dei sassofoni e del clarinetto.

La voce di Van Vliet varia dal growling blues al falsetto fino ad urli casuali. I testi sono spesso criptici e insensati, ma se letti attentamente si rivelano complessi, poetici e con largo uso di figure retoriche come la metafora su argomenti importanti come la politica interna ed estera, l'olocausto, l'amore, la sessualità, la storia della musica, Steve Reich, la musica gospel e molto altro. Forse a causa del talento pittorico di Van Vliet, questo ed i successivi lavori, contengono una vivida visuale narrativa.

Sebbene il disco venne effettivamente registrato in una lunga session, come se fosse dal vivo, Van Vliet incise parti vocali isolate solo dopo la prima registrazione.

Il critico Steve Huey scrisse: "Trout Mask Replica ha avuto più influenza nello spirito che nello stile, come un punto di partenza della letteratura musicale. Comunque, il disco ha fatto capire quali fossero le possibilità infinite della musica rock, quanto si possa ancora sperimentare. L'album ha inoltre creato una sorta di surrealismo musicale che verrà seguito soprattutto nell'era punk/new wave.

Composizione e produzione

Composizione

Le composizioni presenti in Trout Mask Replica traggono la loro ispirazione principalmente dal blues e dal free jazz ma includono anche elementi di generi musicali come la musica folk e la musica classica sperimentale avant-garde. La voce di Van Vliet spazia nel cantato dei brani da toni cavernosi da cantante blues, al falsetto strozzato, fino ad arrivare a mugugni incomprensibili. I testi delle "canzoni" (anche se è difficile considerarle tali almeno nella concezione classica del termine) sono pieni di riferimenti agli argomenti più disparati: la storia musicale, la politica, l'olocausto, l'amore e la sessualità, Steve Reich, la musica gospel, il conformismo, e la condizione umana in generale.

Secondo quanto dichiarato dallo stesso Van Vliet, tutti i brani furono scritti durante un'unica sessione in studio durata otto ore. i membri della band invece affermarono che due delle tracce (Moonlight on Vermont e Sugar 'n Spikes) erano state composte circa nel dicembre 1967, mentre Veteran's Day Poppy venne scritta a fine maggio/inizio giugno del 1968. La maggior parte dei restanti brani risale all'estate e autunno del 1968. Una delle influenze principali nella composizione del materiale fu un nastro che un amico di Van Vliet, tale Gary Marker, gli aveva fatto ascoltare. Marker, un aspirante ingegnere del suono, stava imparando a montare insieme diversi spezzoni di nastri audio. Fece pratica combinando sezioni di varie registrazioni differenti assicurandosi però che mantenessero una certa unicità d'insieme nonostante provenissero da fonti diverse. Quando Van Vliet sentì il nastro preparato da Marker, esclamò eccitato: «Questo è quello che voglio!»[6]

Captain Beefheart utilizzò per comporre uno strumento che non aveva mai suonato in precedenza, il pianoforte. Dato che non aveva dimestichezza con il nuovo strumento e nemmeno conoscenze musicali teoriche in merito, fu in grado di sperimentare senza preconcetti diverse idee di struttura e composizione musicale. Beefheart si sedeva al pianoforte fino a che non trovava un'idea ritmica o melodica che gli piacevano. Mike Barnes compara questo tipo di approccio musicale a quello del compositore d'avanguardia John Cage.[7] John French trascriveva poi sullo spartito la musica che "il capitano" aveva in testa. Successivamente sempre French metteva insieme i vari frammenti musicali di Beefheart in delle vere e proprie composizioni. French decise anche le parti che sarebbero state suonate da un dato strumento e insegnò ai musicisti come dovevano suonarle, anche se Van Vliet aveva poi comunque la parola finale su tutto quello che veniva inciso. Il membro della band Bill Harkleroad ricorda di "come le singole parti furono suonate a casaccio, poi elaborate in maniera chirurgica, messe insieme, ed infine rifinite". Una volta completata ogni canzone veniva suonata sempre esattamente allo stesso modo, rifuggendo l'improvisazione che caratterizzava certi tipi di musica in favore di un approccio simile a quello della musica classica. Il chitarrista Fred Frith fece notare come durante questo processo "le idee musicali che solitamente emergono dall'improvvisazione furono sfruttate e rese costanti, ripetitive".[8]

French riferì che almeno tre quarti delle canzoni furono composte al piano. Le restanti consistevano in parti che venivano fischiettate da Van Vliet stesso. In rari casi qualche parte di canzone venne composta al piano mentre gli altri ne fischiettavano il motivo. Tre di queste non hanno nessun accompagnamento vocale da parte di una voce guida (Well, The Dust Blows Forward and the Dust Blows Back, e Orange Claw Hammer) mentre una era frutto di una improvvisazione spontanea (China Pig).

Molte delle composizioni includono brevi passaggi presi da altre canzoni. Alcune reminiscenze d'infanzia, come la versione di Gene Autry di Rancho Grande dalla quale fu tratta e adattata la chitarra in Veteran's Day Poppy, o la melodia di Shortnin' Bread utilizzata per Pachuco Cadaver. Altri riferimenti erano più contemporanei, come la citazione "come out to show dem (them)" dal brano Come Out di Steve Reich usato in Moonlight on Vermont, o un frammento melodico della registrazione effettuata da Miles Davis del Concierto de Aranjuez adattato a base per Sugar 'n Spikes. Il finale di Moonlight on Vermont contiene anche il ritornello dello spiritual Old-Time Religion. Una delle influenze non-musicali fu quella di Salvador Dalí; lo strumentale Dali's Car fu ispirato alla band dalla visione dell'installazione artistica di Dalí Rainy Taxi.

Registrazione

Moonlight on Vermont e Veteran's Day Poppy furono registrate agli studi Sunset Sound Recorders nell'agosto 1968, circa sette mesi prima del resto dei brani sull'album. Queste tracce vedono la formazione del gruppo composta da Van Vliet, Bill Harkleroad e Jeff Cotton alla chitarra, John French alla batteria, e Gary Marker temporaneamente al basso come sostituto del fuoriuscito Jerry Handley. Un mese dopo Mark Boston si unì alla band come nuovo bassista a tempo pieno. La formazione con Van Vliet, Harkleroad, Cotton, French e Boston registrò tutti gli altri brani, con la partecipazione del cugino di Van Vliet, Victor Hayden, occasionalmente al clarinetto basso.

Originariamente Frank Zappa aveva proposto di registrare l'album come "una registrazione etnica" nella casa dove viveva la band. Lavorando con Zappa e l'ingegnere del suono Dick Kunc, la band registrò qualche traccia base nella casa di Woodland Hills separando il suono semplicemente suonando ogni strumento in una stanza diversa. Zappa pensava che le incisioni fossero venute bene, ma Van Vliet divenne sospettoso pensando che Zappa stesse cercando di registrare l'album in "maniera sciatta" e insistette per utilizzare uno studio di registrazione professionale. Zappa avrebbe poi dichiarato in seguito che dato l'atteggiamento di Van Vliet era "impossibile dirgli il perché le cose andassero fatte in una determinata maniera. E che la cosa migliore era tenere la bocca chiusa il più possibile e fargli fare le cose a modo suo."[9] Solamente una delle tracce registrate da Zappa e Kunc nella casa finì sull'album finito, Hair Pie: Bake 1. Tre altri brani furono registrati su un registratore a cassette nella casa, il poema "a cappella" The Dust Blows Forward 'n The Dust Blows Back, Orange Claw Hammer, e l'improvvisato blues China Pig con l'ex membro della Magic Band Doug Moon che accompagnava alla chitarra Van Vliet.

Una volta entrato in studio, il gruppo incise 20 tracce strumentali in una singola sessione durata sei ore.[10] Van Vliet passò i giorni successivi a sovraincidere le parti vocali. Invece di cantare seguendo le tracce strumentali con le cuffie, improvvisava il cantato risentendo i nastri delle registrazioni sul momento.[11] Come risultato la voce è spesso fuori sincrono rispetto agli strumenti.

Tracce

È da notare che, nel doppio LP, il primo disco contiene i lati 1 e 4, mentre il secondo contiene i lati 2 e 3. Tutte le canzoni sono state scritte da Van Vliet.

Lato 1

  1. Frownland – 1:41
  2. The Dust Blows Forward 'n the Dust Blows Back – 1:53
  3. Dachau Blues – 2:21
  4. Ella Guru – 2:26
  5. Hair Pie: Bake 1 – 4:58
  6. Moonlight on Vermont – 3:59

Lato 2

  1. Pachuco Cadaver – 4:40
  2. Bills Corpse – 1:48
  3. Sweet Sweet Bulbs – 2:21
  4. Neon Meate Dream of a Octafish – 2:25
  5. China Pig – 4:02
  6. My Human Gets Me Blues – 2:46
  7. Dali's Car – 1:26

Lato 3

  1. Hair Pie: Bake 2 – 2:23
  2. Pena – 2:33
  3. Well – 2:07
  4. When Big Joan Sets Up – 5:18
  5. Fallin' Ditch – 2:08
  6. Sugar 'n Spikes – 2:30
  7. Ant Man Bee – 3:57

Lato 4

  1. Orange Claw Hammer – 3:34
  2. Wild Life – 3:09
  3. She's Too Much for My Mirror – 1:40
  4. Hobo Chang Ba – 2:02
  5. The Blimp (mousetrapreplica) – 2:04
  6. Steal Softly thru Snow – 2:18
  7. Old Fart at Play – 1:51
  8. Veteran's Day Poppy – 4:33

Line-Up

Curiosità

  • La voce di The Blimp (mousetrapreplica) venne registrata al telefono.
  • Matt Groening scrisse che al suo primo ascolto giudicò Trout Mask Replica "la cosa peggiore che avesse mai ascoltato"; ora lo considera come il miglior disco rock di tutti i tempi.

Note

  1. ^ http://www.allmusic.com/album/r3289
  2. ^ http://www.allmusic.com/album/r3289
  3. ^ http://www.guardian.co.uk/music/2010/dec/19/captain-beefheart-tribute-legacy
  4. ^ Brown, Tony; Kutner, Jon; Warwick, Neil. The Complete Book of the British Charts: Singles & Albums (Omnibus Press, 2004), p. 205
  5. ^ http://entertainment.timesonline.co.uk/tol/arts_and_entertainment/music/article6977913.ece
  6. ^   Captain Beefheart: Under Review, Music Video Distributors, , 2006.
  7. ^ Barnes, Mike p.71
  8. ^ Fred Frith, 1974, New Musical Express (data incerta), come citato da Barnes.
  9. ^   Elaine Shepard (Producer), Declan Smith (Film research), The Artist Formerly Known as Captain Beefheart, BBC, , 1997.
  10. ^ Miles, Barry. Zappa: A Biography. 2005, pag. 182–183, Grove Press
  11. ^ Chusid, Irwin (2000). Songs in the Key of Z: The Curious Universe of Outsider Music, pp. 129–140. London: Cherry Red Books. ISBN 1-901447-11-1

Collegamenti esterni


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